"Katniss, portami la mia bottiglia di rum!"

"Si, Haymitch. Finisco di pulire la tua stanza e arrivo."

Questa è la mia vita. Non è delle migliori, ma almeno ho una casa e del cibo. Sempre meglio di niente, no? Mi chiamo Katniss Everdeen, ho 16 anni e vengo dalla bellissima New York. Se vi state chiedendo se quello che mi ha chiamato prima fosse il mio padrone, vi sbagliate: è mio padre, in un certo senso. È il mio patrigno, che però mi tratta come se fossi la sua cameriera. Mio padre è venuto a mancare quando avevo sette anni, e mia madre e mia sorella abitano a Los Angeles, dall'altra parte dell'America. Ho due sorelle, anzi, sorellastre: Lux, bionda, occhi verdi, alta e magra. Insomma, fisico da modella, lavoro che fa. Poi c'è Clove, media altezza, magra, capelli castani e occhi neri e alcune lentiggini che le sprizzano sul viso. Mi odiano, come tutti del resto.

Porto la solita bottiglia di alcolico al mio patrigno, barra padrone, e lui mi ringrazia con una carta prepagata di 200 dollari. Beh, oggi farò un po' di shopping, se non fosse per il fatto che devo andare a scuola.

"Catnip!" Annie, la mia migliore amica, forse l'unica, mi chiama dal suo furgoncino stile hippie mezzo rotto, quasi tutto, per andare a scuola.

"Sicura che questo coso funzionerà fino alla fine della settimana?" chiedo io ridendo come non so cosa.

"Certo! E poi, se si dovesse rompere, non lo userò più, perché me ne andrò a studiare musica in Europa. Magari ti passo a prendere col mio jet provato e andiamo insieme a fare shopping a Parigi!" risponde quella pazza della mia amica con un sorriso smagliante in viso. Annie ha i capelli rossi, gli occhi azzurri ed è alta e magra. In poche parole, tutte le ragazze che conosco sono belle, tranne me. Io sono grassa, ma per fortuna, l'altezza lo nasconde un po'. L'unica cosa che mi piace del mio corpo sono gli occhi: azzurri, come il cielo. Adoro solo quei due piccoli cerchi che spuntano sulla parte superiore centrale della faccia. Il resto, tutta spazzatura.

Continuo a scherzare con Annie per una decina di minuti, fino a quando non arriviamo davanti all'entrata della scuola. Frequento il terzo anno, ma per me sarà l'ultimo, perché dopo andrò a studiare in un accademia di tiro con l'arco, spero. Ah, non l'ho detto: l'unica cosa in cui sono brava è proprio questa, il tiro con l'arco. Pratico questo sport da quando avevo cinque anni. Mio padre mi ha dato le basi per i primi due anni, poi è morto, a causa di un incidente nella fabbrica dove lavorava. Mia madre è entrata in depressione e, dopo qualche mese, si è risposata con Haymitch, ma si è separata ed è andata a vivere dall'altra parte dell'America con mia sorella Prim, di quattordici anni. Io sono rimasta qui per poter rimanere con Annie. Sono rimasta per lei e basta. Ha avuto seri problemi mentali fino a tre anni fa. È rimasta scioccata quando ha assistito all'uccisione di una giovane donna per le strade di New York, ed è rimasta muta per ben quattro mesi. Poi, grazie ad un medico, ha ricominciato a rivivere la sua normale vita, ma non è più la stessa. Quella simpatia, che era nel suo DNA, e che faceva spuntare un sorriso sul viso di chiunque la ascolti, lo riesce a fare solo con me, perché lei è ancora la mia migliore amica, l'unica che può capirmi davvero.

Entro nella scuola attraverso il grande portone nero e arrivo nel cortile, dove si possono ben distinguere i tre gruppi in cui la scuola è divisa: le snob, con Lux, Clove, i loro ragazzi Marvel e Cato e altri esseri con la puzza sotto il naso. Di solito sono tutti ricconi. Poi ci sono i nerd, come Finch, detta "Faccia di Volpe", a causa dei suoi capelli rossi e della forma del suo viso. E infine, ci sono quelli "normali", ovvero il resto degli studenti.

Io e Annie entriamo direttamente e andiamo nel corridoio, vicino ai nostri armadietti, per recuperare i nostri libri della prima ora: io ho matematica, lei storia.

"Beh, ci si vede a pranzo, Everdeen"

"Sappi che ti osservo, Cresta" esclamiamo entrambe, scoppiando poi in una fragorosa risata.

Mentre Annie si allontana e io comincio a dirigermi verso l'aula di matematica, vedo una folla immensa dirigersi verso la porta d'ingresso della scuola.

Non capisco molto, fino a quando non lo vedo: il ragazzo per cui avevo una cotta da quando ero una dodicenne in preda agli ormoni.

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Ciao a tutti! Innanzitutto, mi scuso per l'html, ma utilizzando l'ipad è già tanto che sia riuscita ad andare a capo lol.

Allora, cosa dirvi: sono una selenator, quindi mi sono ispirata al film di selena "Another cinderella story" per questa fanfiction che spero vi piaccia :)

MANDATEMI RECENSIONI, NON MI IMPORTA SE NEGATIVE, BASTA CHE ME LE MANDATE HAHAHAHAHAHAHA. CONTINUO AD ALMENO 3 RECENSIONI (me le scrivete *faccia da cucciolo* lol)

Alla prossima!!! <3