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Autore: She loves writing    04/01/2014    5 recensioni
"Ho sempre avuto la tendenza a minimizzare, perché come si fa a spiegare a qualcuno che ti senti sbagliata?
Che ti senti costantemente fuori luogo, tagliata fuori, insignificante?
Ci ho provato, ma mi sono resa conto che sarebbe stato inutile.
Non mi avrebbero capito."
-Autumn leaves.
(Mini-long)
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4. 


 
Tell me if I'm wrong, tell me if I'm right, tell me if you need a loving hand to help you fall asleep tonight





Era passato più o meno un mese da quella sera, Aileen e Ed avevano continuato ad uscire, fino ad istaurare un rapporto che cominciava lentamente a sfumare, distinguendosi dall’amicizia.
Non amore, a detta di Lee era troppo presto per quello, ma comunque attrazione.
Perché ci aveva pensato più volte, si era fermata spesso a rifletterci e alla fine aveva dovuto ammettere a se stessa che quella che provava per Ed non era semplice amicizia.
-Eccomi, arrivo!- Esclamò la ragazza, uscendo poi di casa.
-Quanto sei pressante..- Sbuffò poi quando si trovò davanti alla chioma rossa del suo amico.
-Sono venticinque minuti che aspetto!- Si giustificò lui, allargando le braccia.
-Sei arrivato in anticipo.-
-Aspetto comunque da tanto.- Lee scosse la testa sorridendo divertita.
-Dove andiamo?- Disse prendendolo sotto braccio e stampandogli un bacio sulla guancia.
-A mangiare, perché sto morendo di fame!-
-Non eri a dieta tu?-
Lo prese in giro lei, ricordandosi di quando, qualche giorno prima, lui si era piazzato sul divano, vietandosi di mangiare perché “doveva assolutamente cominciare una dieta”.
-Ero, hai detto bene.- In risposta, Aileen gli colpì giocosamente la pancia, ricevendo poi un pizzico sul fianco da Ed.
Si fermarono davanti ad un Mc Donald, d’accordo entrambi, e presero posto all’interno in uno dei tavoli vuoti.
-Dopo voglio dirti una cosa.- Disse all’improvviso lui guardandola, mentre tornava con le ordinazioni.
-Mm, cosa?- Chiese lei, togliendosi il giubbotto. Ed sorrise, pensando che diavolo, Aileen era dannatamente bella.
-Dopo Cooper, non essere impaziente.-
-E se dopo ti dimentichi?-
-Magari..-
Sussurrò impercettibilmente, tanto che stentò a sentirsi lui stesso. Lee bevve un sorso di coca cola, poi aspettò che Ed si sedesse accanto a lei per rubargli una patatina.
-Ehi!-
-A te fanno ingrassare queste.-
Lo prese ancora in giro. Poi gli stampò un altro bacio sulla guancia, per ripagarlo.
-Lo faccio per il tuo bene.- Disse però dopo. Ed roteò gli occhi, lasciandosi sfuggire un sorriso. 
-Immagino di doverti anche ringraziare, allora.-
-Certo!-
Disse lei allegra, prima di dedicarsi al suo Cheeseburger.
Ed non aveva chiuso occhio quella notte. Si era accorto anche lui del fatto che ormai, il suo rapporto con Aileen stava diventando sempre più “serio” e aveva deciso, dopo qualche bottiglia di birra di troppo, di mettersi in gioco.
E questo non significava dichiararsi. Almeno, non nel senso usuale del termine.
In quell’anno, niente lo aveva fatto vivere così.
Ci avevano provato qualche volta i suoi genitori, che non vedeva da tempo a causa della distanza, ci avevano provato i suoi vecchi amici e la band in cui aveva cominciato a suonare da qualche mese, ma  Ed aveva sempre respinto tutti, fino ad allontanarli completamente. E quindi la birra e l’alcool erano stati la sua unica via di salvezza per molto.
Poi era arrivata Aileen e la birra era magicamente passata in secondo piano.
Aveva riso chissà quanto con lei ed era stato bene. Maledettamente bene. Ed ora aveva deciso che era arrivato il momento di lasciarle una scelta.
Perché la voleva al suo fianco, in ogni senso, in qualunque modo, ma non glielo avrebbe mai imposto.
Quindi aveva deciso di farsi coraggio e provare a raccontarle di Vanessa.
La presenza di Lee non curava la ferita che era ancora aperta in lui, la morte della sua ragazza lo sconvolgeva ancora, lo lasciava insonne ogni notte, lo tormentava continuamente. Però il tutto sembrava essere meno doloroso quando era con lei. Non sapeva spiegarselo, ma era così.
Ed ora voleva che Aileen sapesse quanto gli stesse facendo bene, più di ogni altra medicina.
Voleva che sapesse quanto stava diventando importante per lui, quanto le fosse grato per questo.
Poi, se lei avesse voluto semplicemente stargli lontano, avrebbe potuto.
Voleva che cominciasse a conoscerlo davvero. E allo stesso tempo voleva conoscere lei meglio.
-A quanti anni hai avuto il primo ragazzo serio?- Chiese improvvisamente. Aileen tossì, presa alla sprovvista.
-Eh?- Ed rise.
-Primo bacio?- Cambiò domanda. Lei ci pensò.
-Quindici anni. Perché?- Lui alzò le spalle.
-Sono solo curioso.- Rispose, facendola sorridere.
-Dai, cosa devi dirmi?- Riprovò lei.
-Dopo.- Ripetè lui.
-Eddai, perché devo aspettare?- Si lamentò Aileen, mettendo il broncio. Ed sorrise, pensando che fosse impossibile non farlo di fronte ad una scena del genere.
-Perché si.-
-“Si” non è una risposta.-
-Fattela bastare per ora.-
Lei sbuffò, prima di tornare a mangiare.
-Finito?- Chiese lei impaziente dopo cinque minuti. Lui annuì, trattenendo a stento un sorriso divertito.
-Allora andiamo!- Esclamò alzandosi e prendendo il giubbino.
-Hai così tanta voglia di sapere cos’ho da dirti?- Chiese lui, imitandola e prendendo poi il vassoio.
-Si, sembra importante.-
-Lo è, ma è una storia abbastanza lunga. E non so se tu voglia davvero sentirla.- Aileen si fermò un secondo, prima di sorridere.
-Certo che si. Andiamo, dai!- Ripeté, svuotando i due vassoi ed uscendo dal locale.
-Kensington Gardens, ti va?- Chiese lui, deciso a volerle dire davvero tutto.
-Perfetto.- Annuì lei. Si incamminarono verso il parco, alternando il silenzio a qualche considerazione sul tempo. Ed era impegnato ad organizzare un discorso, nonostante sapesse che non sarebbe servito. Lee, invece, pensava ad ogni possibile storia che Ed volesse raccontarle. In realtà, quando lui le aveva detto che era importante, Aileen ci aveva pensato subito, a Vanessa. E ora si chiedeva se davvero Ed volesse parlarle di lei, o se magari era qualcosa di molto più banale che magari li avrebbe anche fatti ridere per ore.
-Vieni.- Le disse lui prendendola per mano quando furono arrivati all’entrata.
Camminarono per un po’, fino a fermarsi sotto un albero abbastanza lontano dal resto delle persone.
-Hai mai conosciuto qualcuno e poi pensato “questa è una persona fantastica.”, così, subito, senza neanche volerlo?- Chiese lui, avviando il discorso. Lee lo guardò senza rispondere, aspettando che continuasse.
-Qualcuno che ti ha fatto ridere sin dal primo istante e al quale non sei riuscita a smettere di pensare neanche un secondo? Hai mai conosciuto qualcuno che è diventato importante per te in poco tempo e che poi ti ha lasciato così, senza più niente, senza un apparente motivo?- Lee sbarrò gli occhi quando capì che sì, le avrebbe parlato proprio di Vanessa. Scosse la testa quando lui la guardò aspettando una risposta. Ed sorrise sghembo.  
-A me invece è capitato.- Ammise, senza aggiungere altro.
Aileen gli si avvicinò un po’ di più, arrivando poi a poggiare la testa sulla sua spalla.
Forse voleva infondergli coraggio, anche se non era sicura di essere pronta a parlare con lui di questo. Ed sospirò, puntando il suo sguardo su un albero poco distante da loro.
-Lei amava questo posto. Diceva che le piaceva vedere le persone felici e rilassate o i turisti meravigliati e allegri. Se ti guardi intorno, in questo parco non c’è un’anima triste o stressata.. Sai, due giorni prima che mi lasciasse l’avevo portata qui e, nonostante ci conoscessimo da soli cinque mesi, le avevo chiesto di sposarmi.- Lui sorrise, tristemente. Aileen, invece, sussultò. Perché di questo non ne era a conoscenza. Si era fermata a leggere il diario, evitando la parte finale. Aveva avuto paura di ciò che avrebbe trovato e quindi aveva sempre saltato quella parte. Ora sapeva che Ed le aveva chiesto di sposarlo. Sentì gli occhi inumidirsi, ma non azzardò a muoversi.
-Ricordo perfettamente la sua risata, perché credeva la stessi prendendo in giro. E poi le sue lacrime quando aveva capito che ero serio e che volevo davvero sposarla. Per me era, è l’unica con cui avrei voluto vivere per il resto della mia vita. Mi ha detto di si almeno un milione di volte..- Si fermò, aspettandosi che Lee gli chiedesse cosa fosse successo dopo, ma la ragazza taceva, quindi lui decise di proseguire.   
-Lo sapevo già dalla prima volta che l’ho vista. Ero in un supermercato perché quella sera sarebbero venuti degli amici a casa. Lei era una nana, non riusciva a prendere i barattoli che erano nello scaffale in alto ed era così buffa che non ho potuto non ridere. Mi sono presentato e alla fine gliel’ho preso io il barattolo. Lei mi ha ringraziato e quando ho capito che stava per andarsene e che se non l’avessi fermata non l’avrei più rivista, bhe, le ho chiesto di uscire. Non me ne pento nemmeno un secondo, è stata la scelta più giusta che abbia mai preso. Quella ragazza mi piaceva da morire e sembrava così scontrosa all’inizio, invece poi era un pezzo di pane, era così dolce e divertente.. Il fatto è che in poche settimane mi sono innamorato. E quando ho scoperto.. Quando..- Sospirò, mentre Aileen faceva sempre più fatica a rimanere impassibile.
-Più volte mi aveva detto che avrei fatto meglio a starle lontano ed io ogni volta mi chiedevo perché. Insomma, non ci sarei riuscito neanche con il più grande degli sforzi, ormai c’ero troppo dentro. L’amavo da vivere, ma questo l’ho capito solo quando effettivamente ho dovuto vivere per amarla.- Si bloccò di nuovo.     
-Non starai capendo niente, scusami, io..-
-No!-
Lo interruppe lei, con voce tremante.
-No, sto capendo. C.. Continua.-
-Sicura?-
-Si.-
Ed sorrise leggermente, poi riprese a parlare.  
 -Aveva gli occhi azzurri più belli che abbia mai visto. Erano quasi bianchi, tanto che li aveva chiari. Erano meravigliosi, Lee, lo giuro. Nessuna foto le ha mai reso giustizia. Era stupenda, davvero. Quando rideva.. era come se ogni cosa si fermasse, come se tutti smettessero di fare ciò che stavano facendo solo per vederla sorridere.-
Spiegò, con lo sguardo fisso nel vuoto, pensando a quante volte lui stesso avesse fatto le cose più assurde e stupide solo per farla ridere.
-I suoi occhi si illuminavano ogni volta. Dovevi vederla, sembrava così leggera ogni volta e invece aveva quel peso sulle spalle che..- Ed abbassò la testa, deglutendo a vuoto per l’ennesima volta. Parlare non era per niente difficile, soprattutto con Aileen, che lo ascoltava in silenzio come se stesse dicendo chissà quale poesia sacra, la testa ancora poggiata sulla sua spalla, infondendogli quel calore che Ed non sentiva da un po’.
Il problema erano i ricordi. Troppo vivi nella sua mente per lasciarlo libero di sfogarsi.
Il fatto era che gli bastava sforzarsi un minimo per sentire ancora il suono della voce di Vanessa, il suo tocco sulla sua pelle, il suo profumo.. Ed ogni cosa spariva nel nulla, lasciando in lui una maledetta voglia di correre finchè non l’avesse ritrovata, finchè non fosse arrivato a stringere la sua ragazza tra le braccia.
Ma Vanessa non c’era più e Ed stava facendo uno sforzo immane per accettarlo.
-Tra un mese è l’anniversario della sua morte. Mi aveva promesso che avremmo passato il capodanno insieme, invece se n’è andata due giorni prima, lasciandomi nel modo peggiore in cui potesse farlo. E’ stato proprio a capodanno che ho capito di essere passato dall’amarla da vivere all’amarla da morire. Perché io davvero, ora la amavo da morirci, da star male, la amavo da piangere per ora, fino a perdere il fiato. Le ho scritto solo Dio sa quante canzoni, lei mi diceva sempre che amava sentirmi suonare. Negli ultimi mesi dell’anno, suonavo solo per lei. Non mi ero reso conto di quanto stesse male, fin quando non ha vomitato sangue sulle mie scarpe, un giorno. I medici dissero che non era la prima volta ed io non riuscivo a capire. Poi lei mi ha spiegato tutto. Ricordo le sue lacrime, i suoi singhiozzi alla fine di ogni frase.. Si è scusata con me talmente di quelle volte, ma non era colpa sua. Nessuno sceglie di avere un tumore. Allo stomaco, per di più. Ed io che pensavo fosse perennemente a dieta, senza accorgermi che in realtà lei non voleva tutto ciò.. I dottori dissero che era una sfortunata eccezione. Un tumore allo stomaco non si verifica quasi mai nelle persone così giovani. Dissero che il minimo dell’età è circa quarantacinque, cinquant’anni, mentre Vanessa ne aveva solo diciannove.. Hanno provato a curarla, ma una cura per questo ancora non c’è e lei non ce l’ha fatta. Quando è morta mi è sembrato che ogni cosa perdesse senso. Che il mondo avesse smesso di girare, che la vita di ognuno fosse finita con quella di Vanessa. Ho cominciato a bere, arrivando a non distinguere più la realtà dall’immaginazione, ho persino iniziato a parlare con il mio gatto, il che per me è assurdo. Sono arrivato ad un punto in cui continuare a guardare mi sembrava inutile, perché alla fine era quello che facevo, guardavo. Ma non avevo la forza di reagire. Ho visto Vanessa morire, senza poter fare assolutamente nulla per impedirlo, ho visto la mia vita sgretolarsi tra le mie mani, senza muovere un muscolo, ho visto il mondo fermarsi a due giorni dall’inizio del nuovo anno. Ma poi ho visto te.-  Aileen trattenne il respiro, allontanandosi da lui e passandosi una mano sulle guance per cacciare via le lacrime. Solo in quel momento Ed spostò lo sguardo su di lei e la vide davvero.
-Quando ti ho incontrata, Lee.. Non ricordo tanto di quella sera, in realtà, ma la sensazione dei tuoi occhi su di me è difficile da mandare via. Quando il giorno dopo ti ho rivista ero sicuro di averti già conosciuto. E mi sono reso conto che in realtà il mondo va avanti. Che la vita continua anche senza Vanessa, per quanto faccia male pensarlo. E per un secondo, per la prima volta, ho creduto davvero di poter convivere con tutto questo.-
-Mio Dio..-
Sussurrò Aileen, incapace di dire altro. Conosceva la storia in linea di massima, ma il punto di vista di Ed.. L’aveva destabilizzata, le aveva trasmesso tutto il suo dolore e Lee si chiedeva come avesse fatto lui fino a quel momento a sopravvivere con una cosa del genere. Lo abbracciò di slancio, perché in quel momento era l’unica cosa sensata che sarebbe riuscita a fare, troppo sconvolta per dire qualcosa di utile.
-Sono certo che non riuscirò mai a sostituirla, la amo ancora da morire, ma da quando ti conosco sento qualcosa di molto simile alla speranza che mi permette di non abbandonare tutto e di provare a ricominciare. Sai, qualche giorno fa sono andato al cimitero.. Era stranamente affollato, ma i miei occhi erano fissi su Vanessa, senza accorgersi di nient’altro. Mi sono estraniato da tutti, com’è capitato fin troppo spesso nell’ultimo anno. Ma stavolta.. Era come se riuscissi a sentirla. Non era mai successo prima e un po’ mi sento ridicolo a dirlo, ma.. Ti giuro Lee che lei c’era. Non l’ho vista, ma il suo tocco è qualcosa che ricordo fin troppo bene e sono sicuro che fosse lei. D’altronde, quando mi sono girato non c’era nessuno dietro di me. Ho sentito.. come se qualcuno mi stesse toccando la spalla, capisci? E mi sono sentito bene, come mai prima d’ora. Era come se lei fosse di nuovo lì con me, ma non come quando ero ubriaco e la vedevo ovunque. C’era davvero e sembrava volesse dirmi che ciò che ti ho detto prima era giusto. Che lei voleva che io andassi avanti. Che tornassi a vivere e la smettessi di arrancare e sbracciarmi per non affogare. E’ stato così.. rivitalizzante.. Ho deciso di parlartene, perché tu mi hai aiutato più di quanto credi e volevo che lo sapessi. Inoltre, non credo di riuscire a ricominciare da solo e.. Lo so che è un peso grande, ma ho bisogno di te.- Aileen sorrise, pensando che un ragazzo come Ed non lo avrebbe trovato neanche se avesse provato a fabbricarlo.   
-Ci sono, sono qui e voglio aiutarti, qualunque cosa comporti. Ti voglio bene e sono sicura che se lei fosse qui sarebbe orgogliosa di te. Sei stato così forte, Ed.. Nemmeno ti immagini quanto. E scommetto quello che vuoi che lei ha apprezzato ogni cosa che hai fatto e che ti amava tanto quanto la amavi tu.- Lui sorrise riconoscente, poi scosse la testa.
-Mi sembrava non fosse mai abbastanza. Nonostante io mi sforzassi, tutto ciò che ho fatto non è servito a niente, lei se ne è andata lo stesso..-
-Lei viveva per te! Ed, Vanessa ti amava, ne sono certa. L’hai resa la ragazza più felice del pianeta e tu non immagini quanto significassi per lei.-
Si morse il labbro, chiedendosi solo dopo se non avesse azzardato troppo. Leggendo quel diario, l'unica certezza che le era arrivata era proprio questa e Ed doveva saperlo. Ma non ora, non così. Per fortuna, il ragazzo non si soffermò sulle sue fonti di conoscenza e pensò che quello fosse solo un modo carino per confortarlo. 
-Grazie.- Sorrise lui dopo un po', perché effettivamente, lo aveva confortato. Ed ora che aveva parlato ad Aileen di Vanessa, si sentiva dannatamente più leggero. Come se fosse stato legato fino a quel momento da due manette ed una di queste fosse appena stata sciolta. I loro occhi erano incatenati tra loro, i loro volti vicini, i corpi ancora leggermente stretti dall'abbraccio di prima. 
-Se ne avessi il coraggio, ti bacerei.- Ammise Ed. Lei arrossì di colpo, decidendo poi che quello non era il momento adatto. Si allontanò di poco e sorrise.
-Magari, un giorno..- Tirò su col naso, poi si alzò.
-Non dovevamo andare alla London Eye, noi?- Chiese poi sorridendo.
-Ah si? E questo quando lo avremmo deciso esattamente?- Chiese Ed divertito e grato per la leggerezza con cui Aileen aveva cambiato argomento.
-Mm, fammi pensare.. Ora?- Provò, facendolo ridere.
-E va bene! Ma il biglietto te lo paghi da sola.- Lee scosse la testa, mentre Ed si alzava a sua volta.
-Non ci sono più i gentiluomini di una volta!- Esclamò lei con fare teatrale mentre lui rideva di nuovo e le prendeva la mano, dirigendosi verso l'uscita del parco.
-Andiamo, se ci sbrighiamo forse riusciamo a salirci per mezzanotte.-



“3 settembre 2012

Io e Ed ci siamo messi insieme, non posso ancora crederci.
Ammetto di essermi completamente dimenticata di questo ‘diario’, ho passato quasi tutto il mio tempo libero con Ed e sono stata talmente bene che ogni pensiero si è totalmente dissolto.
In queste settimane, pensa, ho persino mangiato più del solito senza sentirmi male. Ed è magico. Credo che per lui, con lui sarei capace di ogni cosa. Sto cominciando a pensare che forse posso ancora farcela. In fondo, i medici stanno lavorando ad una cura- mamma controlla costantemente che svolgano il loro lavoro- e dal momento che ultimamente mi sono sentita.. normale, forse le mie possibilità non sono tanto basse come credevo.
Dovresti vedermi in questo momento. Sto sorridendo come una stupida, ma sono maledettamente felice.
Caro diario, ci puoi mai credere?
Non ho ancora parlato a Ed della malattia, non voglio rovinare questo momento tanto perfetto. E poi, se posso guarire, perché farlo preoccupare inutilmente? Tra pochi mesi sarà tutto finito e se tutto va bene, avrò un’intera vita per godermi quello che da due settimane è ormai il mio ragazzo.
Fa così strano dirlo! E’ gratificante. E non penso più che sia tanto sbagliato. Insomma, come potrebbe una cosa sbagliata farmi stare tanto bene?   
Non so se ti ho già detto che Ed suona la chitarra. E’ dannatamente bravo, lo ascolterei per ore se potessi. Mi ha detto che ha scritto una canzone, ma non l’ho ancora sentita, dice che è una sorpresa. Io aspetto, magari mi improvviserà una serenata sotto il balcone!
Dio mio, sto proprio impazzendo, sembro una tredicenne in preda ad una crisi ormonale.
Bhe, non che mi senta tanto diversamente eh.. Io l’ho detto che Ed è magico, mi sta stregando.
Mi sento tra le nuvole e.. cazzo.

Ho appena vomitato. Sai che sto sorridendo? Per la prima volta non era sangue.
Sono felice comunque, ho solo un po’ di febbre. E questa è sicuramente colpa di Ed.
Ieri sera ha voluto uscire, nonostante piovesse quasi a dirotto e mi ha trascinato con lui. Alla fine non siamo andati da nessuna parte, siamo rimasti sotto il balcone di un palazzo a parlare, poi mi ha preso per mano e mi ha trascinato sotto la pioggia per un bacio che a sua detta –doveva per forza farlo, perché nei film succedeva quasi sempre e lui non voleva sentirsi escluso.- Inutile dire che ho riso tantissimo e dopo varie proteste, perché io lo sapevo che avrei finito col prendermi una terribile influenza, mi ha baciato davvero. Sotto la pioggia.
E al diavolo l’influenza, puoi ben capire perché sono così felice ora. Aspetta che mi sta chiamando proprio in questo momento. Ed, intendo.

Eccomi. Abbiamo parlato quasi mezz’ora! Gli ho detto di non sentirmi tanto bene, anche se ridevo mentre parlavo e lui mi ha detto che arriverà a momenti.
Verrà qui, ti rendi conto?
Dio mio, caro diario, quanto vorrei che tu esistessi davvero!
Scrivere di quanto Ed sia fantastico non ti farà mai capire davvero quanto effettivamente fantastico sia.
Le parole non rendono affatto giustizia. E sarà presto e tutto ciò che ti pare, ma lo amo.
Lo amo tantissimo, amo ogni singola cosa di lui, ogni singolo dettaglio che lo rende così.. lui.
E’ assolutamente incredibile.
In realtà non credo esista al mondo una parola per descriverlo. Ed è semplicemente Ed.
E’ quel ragazzo con i capelli rossi e gli occhi color jeans- alla fine ho deciso che un paio di jeans solo la cosa che si avvicina di più a quel colore- che mi ha inconsapevolmente dato indietro la mia vita.
Un giorno mi sforzerò di fargli capire tutto quello che è per me.
Mi immagino già tra cinquant’anni, io e lui seduti di fronte al camino, troppo vecchi per uscire, a tenerci per mano. Quel giorno però troverò la forza per dirgli che non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che sta facendo per me. Che lo amo alla follia, che non sceglierei mai nessun’altro, perché è sempre stato lui.
Ora mi sento abbastanza ridicola. Forse dovrei riderci sopra, ma posso solo sorridere perché, saranno pure passate solo due settimane, ma non decido io cosa far provare al mio cuore. E se il mio cuore si immagina un futuro del genere, non posso fare niente per fermarlo.
E poi, l’ho detto che mi sento tanto una tredicenne alle prime armi.
Come se fossi stata improvvisamente catapultata nel corpo della protagonista di un film. Mi sento piena di speranze e di illusioni, anche se so che queste non hanno mai portato a niente. Ma ora come ora non m’importa neanche un po’, perché mi sento felice e ho ripetuto queste parole tutto il giorno e chissà quando succederà di nuovo!
Hanno bussato alla porta. Cavolo, è lui! Ahh! Vado a darmi un’occhiata allo specchio, mi sono dimenticata di prepararmi prima, ma lui è stato veloce! A dopo x.

Ed è in cucina. E’ andato a farmi un tè, perché sa che lo adoro, soprattutto prima di dormire.
Io ne ho approfittato, perché questa devi proprio saperla!
Poi mi chiedi perché sia tanto incantata da lui..
Prima gli ha aperto mia madre e appena è entrato in camera mi ha baciato, nonostante avessi la febbre. Ha portato un film, uno di quelli divertenti, ma romantici allo stesso tempo. Non ricordo il nome, dopo magari controllo, ma non è questo il punto. Quando è finito il film mi ha messo una mano sulla fronte e dopo aver deciso che la mia febbre fosse salita, sai cosa mi ha detto?
-Mettiti a letto, vado a farti un tè, ci penso io a te, piccola.- E poi quando io gli ho detto che se voleva poteva tornare a casa- nonostante l’ultima cosa che volessi era che se ne andasse- ha aggiunto qualcosa tipo: –Dimmi se ti serve una mano ad addormentarti. Io potrei restare con te anche per sempre.-
Credo di essermi incantata a fissarlo finchè non è sparito al piano di sotto. Sai che qui dentro fa un grande caldo?
Sento i suoi passi, sta tornando! Dio, lo amo, lo amo, lo amo!
Ora vado sul serio.
A presto, forse. x”










 
Dovete rassegnarvi, ormai credo che aggiornerò dopo mesi... 
Ahahahha cavolo, vi chiedo scusa :( 
Ho anche messo una gif di Ed, per farmi perdonare..
Tipo ho appena finito di scrivere il capitolo, ed è l'una meno un quarto di notte, e dovevo postarlo perchè si, finalmente l'ho finito cavolo!
Ammetto che l'ispirazione mi è arrivata tutta di colpo e solo in questi ultimi giorni e che quando l'ho scritto in realtà, ho anche un po' pianto.. Poi però l'ho riletto e no, ahahaha non è per niente commovente, ma vabbè, ormai mi sono rassegnata.
Grazie a chi continua a seguire la storia, nonostante i miei enormi ritardi.
Love you all e, come ha detto Vanessa, a presto, forse. x

Ps. Buon 2014 <3
  
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