Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: The Princess of Stars    06/01/2014    1 recensioni
La storia che sto scrivendo è una di quelle che nascono sempre dalla domanda "E se...?". Come sarebbe andata l'avventura di Anna se ci fosse stata una terza sorella, più grande di Elsa e con dei poteri sul fuoco? E se Hans non avesse mai avuto cattive intenzioni?
Tre sorelle: due con poteri opposti, una senza. La maggiore se la vedrà con i suoi poteri in un modo, la seconda ne troverà un altro ma non meno doloroso. Quando Elsa avrà la sua "crisi agghiacciante" come si risolverà la situazione? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3 anni dopo...

Era tanto che Arendelle non era così affollata. Tutti si stavano preparando per il grande giorno. Quel giorno Elsa compiva 21 anni, aveva raggiunto la maggior età ed era giunto il momento dell’incoronazione. In città si stavano mettendo festoni e decorazioni, i musicisti si preparavano portando i loro strumenti, i nobili dei vari regni approdavano al porto con le loro navi, tra cui il Principe Hans delle Isole del Sud, il quale era molto entusiasta di vedere le principesse, soprattutto quella che a breve sarebbe diventata regina; il giovane principe era venuto accompagnato da due dei suoi fratelli, due bei giovani come lui. Un altro ospite era il Duca di Whiselton, il miglior alleato commerciale di Arendelle, il quale non vedeva l’ora di entrare nel palazzo e scoprire i segreti di Arendelle sul perché le porte fossero rimaste chiuse tanto a lungo. Anche Kristoff era venuto in città per vendere il suo ghiaccio con Sven e Crystal, approfittando della giornata. Quella sera sarebbero state aperte molte bottiglie di vino e spumante e con il caldo estivo serviva ghiaccio.

“Figliolo, dammi due sacche di ghiaccio” disse un uomo al biondo.

“Certo signore, blocco intero, cubetti o rotto?” rispose Kristoff tagliando in due il cubo grande di ghiaccio.

“A cubetti, grazie”

“Okay, tra un attimo saranno pronte” disse lui prendendo il ghiaccio dalla slitta “Crystal, due sacche di ghiaccio a cubet-…” si voltò “… -ti” Crystal non c’era “Accidenti a te a ai tuoi poteri…” brontolò sottovoce.

“Qualche problema ragazzo?”

“No! Niente! E’…*sgrunt*… mia sorella che se la svigna” disse lui imbronciato. L’uomo rise e pure Sven mentre Kristoff si occupò da solo del cliente.
C’era molto movimento in città, tutti si dirigevano verso il palazzo poiché a breve le porte sarebbero state aperte. Ma in contrasto al movimento e il frastuono che c’era in città… Anna ancora se la dormiva beatamente con tutti i capelli scompigliati e stravaccata sul letto con un piede penzolone fuori, russando leggermente.

“Altezza!” chiamò Ferdinand da fuori la porta. “Principessa Anna!”

“Eeehh?” chiese Anna svegliandosi

“Mi spiace svegliarvi, altezza”

“Ma no! Per niente” sbadigliò sonoramente “Sono sveglia da ore” disse appoggiandosi a una mano e riaddormentandosi mentre piano piano le cadde la testa dalla mano che la risvegliò “Chi èèèèè?”

“Sono sempre io, altezza. Tra poco le porte saranno aperte, dovete prepararvi”

“Ma certo” fece Anna mezza addormentata “Prepararmi per cosa?”

“L’incoronazione di vostra sorella, altezza”

L’incornazione… di mia sorella…” Anna aprì un occhio e vide il suo vestito… e quello sembrò accenderle una lampadina. “C’E’ L’INCORONAZIONE!” esclamò improvvisamente sveglia. Come un razzo Anna si preparò più veloce della luce e corse come un fulmine fuori dalla stanza. Si era messa un grazioso vestito verde con le maniche corte e si era legata i capelli con una trecca che le cingeva la testa a mo’ di corona e teneva il resto legato dietro con un nastro verde, lasciando la frangia sciolta.
Uscita dalla stanza si mise a correre per la città saltellando felice e cantando tra sé e sé. Era la prima volta in anni che aprivano le porte del palazzo ed Anna non stava più nella pelle. Voleva conoscere gente, voleva ballare, voleva divertirsi, ma soprattutto voleva incontrare Quello Giusto. Fece un salto nel mercato, vicino al cantiere, ammirando la preparazione per l’incoronazione. Poi si diresse al porto praticamente saltellante quando all’improvviso sbatté contro un cavallo, inciampando cadde dentro una barca che rischiò di cadere in acqua se il cavallo non avesse bloccato la barca con lo zoccolo.

“Ehi!” protestò Anna togliendosi l’alga che le era finita in testa.

“Sono desolato, vi siete fatta male?” chiese il cavaliere… un bel cavaliere. Aveva i capelli castani corti e ben pettinati, occhi verdi stupendi, l’unica cosa erano i basettoni, ma era talmente bello che chiunque se li sarebbe dimenticati… subito. Indossava una giacca bianca con gli alamari in oro e una medaglietta attaccata con lo stemma delle Isole del Sud, la camicia e il gilet blu e il cravattino bordeaux, i pantaloni aderenti blu e gli stivali.

“A-ha… ciao” disse Anna con un sorrisetto, colpita dal bell’aspetto del ragazzo che scese da cavallo per aiutarla ad alzarsi “Ehm… t-tutto bene. Non è successo niente. Non guardavo dove andavo” disse la principessa.

“Oh, grazie al cielo” disse lo sconosciuto porgendole la mano con un sorriso perfetto. Che fai? Parli? Non me ne sono accorta… pensava Anna irradiata da quel sorriso fatto di perle. Accettò la mano non togliendo i suoi occhi azzurri da i suoi verdi. Lui subito si schiarì la gola e l’aiutò a mettersi in piedi.

“Principe Hans delle Isole del Sud” si presentò con un inchino del capo.

“Principessa Anna di Arendelle” disse lei. Lui la guardò stupito.

“Principessa? Milady!” disse inginocchiandosi. Anche il suo cavallo si inginocchiò facendo inclinare la barca e Hans volò addosso ad Anna, lunghi sulla barca. Lui fece appena in tempo a prendere i bordi della barca per reggersi ed Anna si aggrappò sulla prima cosa che le capitò: la giacca e il collo di Hans.

“Oh – ciao! Sono sempre io” In quell’istante il cavallo di Hans si accorse di aver fatto inclinare la barca e poggiò a pieno lo zoccolo, facendoli volare dall’altra parte, stavolta Anna addosso ad Hans.

“Umf! Per Bacco!” esclamò Hans.

“Ops! Imbarazzante” disse Anna rialzandosi “No! Non che tu sia imbarazzante, voglio dire noi siamo imbarazzanti-cioè io sono imbarazzata! Tu sei bellissimo- aspetta- che?!” Hans sorrise e l’aiutò ad alzarsi.

“Mi scuso per aver urtato la principessa di Arendelle con il mio cavallo” disse lui “E da quanto è successo da allora”

“Ah, no! Non devi scusarti!” disse Anna scendendo dalla barca “Non sono quel tipo di principessa! Se avessi urtato mia sorella Elsa sarebbe stato un- OH MAMMA!- perché lei è…” si ritrovò faccia a faccia con il cavallo di Hans  “Ciao” disse grattandogli leggermente il mento per poi spostarsi. “Ma per tua fortuna sono solo io” Hans rise leggermente.

“Solo tu?” Anna non disse niente e sorrise. Lui ricambiò il sorriso.

“A proposito di Elsa, come sta tua sorella?” le chiese Hans.

“Ah…ehm… bene!… credo!… cioè, non lo so… penso bene” disse Anna frettolosa, fortunatamente per lei, prima che la situazione si fece più imbarazzante, sentii le prime campane suonare, ciò significava che doveva assolutamente andare alla cattedrale della città, dovendo essere la prima ad esserci insieme al vescovo, per attendere l’arrivo della regina. “Le campane! L’incoronazione!” esclamò indietreggiando e inciampando quasi su un palo “Io… devo andare! Io- è meglio che vada! Ehm…a-addio!” disse e scappò via. Hans la salutò e in quel momento un grosso uccello piombò come un razzo addosso ad Hans prendendogli la medaglietta

“EHI!” protestò. L’uccello rimase in volo sul posto per un momento e Hans si accorse cosa gli aveva rubato. “Ma che-?! TORNA SUBITO QUI!” gridò il giovane rincorrendo l’uccello. Rincorse l’animale il più velocemente possibile cercando di non travolgere i passanti al suo passaggio. La corsa continuò freneticamente finché Hans non si ritrovò nei giardini reali, dove si trovava Elsa. Anche lei era pronta per l’incoronazione ma voleva stare da sola per cercare di rilassarsi un momento.

"Devo celarlo, domarlo, non mostrarlo. Se sono brava nessuno lo saprà” si diceva tra sé e sé. Ma sapeva di essere troppo tesa e che doveva rilassarsi e tentò di farlo nel silenzio dei giardini che venne rotto quando arrivò Hans inseguendo l’uccello.

“Ridammi la medaglietta!” disse Hans che era riuscito ad agguantarla ma il pennuto era forte.

“Ma che-?” borbottò Elsa sentendo il frastuono, poi arrivò Hans che stava facendo un tira e molla con quella specie di falco. Elsa rimase alquanto sorpresa dalla scena, ma non batté ciglio osservando la scena che in tutta sincerità la divertiva pure.

“MOLLALA!” diceva Hans cercando di riprendersi la medaglietta, ma l’uccello con uno strattone improvviso se lo portò dietro facendolo inciampare e lasciare la medaglietta. Hans cadde a terra a faccia in giù, senza vedere che l’uccello aveva fatto cadere la medaglietta ai piedi della regina “Accidenti” borbottò. Elsa si sforzò molto per non ridere, ma il pennuto appollaiatosi su un ramo, no. Hans alzò la testa e fulminò con lo sguardo l’uccello, ma l’animale continuò a ridere. Il principe si alzò spolverandosi la giacca e avvicinandosi all’uccello, non notando la regina “Ti liquido con tre parole, rapace: pranzo-è-servito” e fece per acchiappare il pennuto quando-

“Hans” chiamò Elsa riconoscendolo. Lui si voltò e la vide. I capelli biondi erano raccolti esattamente come quelli di Anna, ma senza fiocco, aveva un vestito nero e azzurro a maniche lunghe con dei guanti azzurri e un mantello viola scuro che faceva pandan con l’abito. Lui rimase colpito appena la vide, da bambina era sempre stata carina ma adesso era molto più bella. Fine ed elegante come sempre, ma un po’ troppo seria… pensò.

“Elsa” disse con un filo di voce, poi si ricompose subito e il pennuto ne approfittò per scappare, ma non vide la colonna con l’edera rampicante dietro di sé e ci sbatté contro, ma fortunatamente dopo un breve svolazzamento sgangherato riuscì a riprendere il volo ed ad andarsene osservato dai due. “Certo che quell’uccello è strano” disse Hans. Quell’uccello era anche un ben esemplare anche se non capiva di che razza, un rapace: sicuro ma aveva un piumaggio strano per un rapace. Erano colori sfumati dalla testa al petto era rosso fuoco, il corpo sfumava in un arancione intenso  poi la coda sfumava nel giallo. Altra cosa strana dell’uccello erano gli occhi, non erano gialli, erano azzurri. L’osservazione di Hans si interruppe quando notò che Elsa stava al suo fianco e si schiarì la voce e si inchinò.

“Regina” salutò

“Non essere così formale, ci conosciamo” disse Elsa con un mezzo sorriso “Questa è tua?” disse mostrandogli la medaglietta.

“Ah, sì quella specie di aquila me l’aveva rubata ecco il perché di tanto frastuono” disse il principe arrossendo leggermente.

“Ho notato” Hans rise leggermente grattandosi dietro il collo. "Ecco, tieni" disse la bionda e gli riattaccò la medaglietta alla giacca. Si guardarono unmomento , poi ELsa si accorse della vicinanza e si allontanò.

“Ehm… come stai? E’ tanto che non ci vediamo e parliamo. Ti trovo bene” disse Hans una volta schiaritosi la voce.

“Grazie, tutto bene” disse la giovane con un leggero chinarsi del capo. Rimasero un momento in silenzio guardandosi negli occhi.

“Allora…” iniziò Hans impacciato “come ci si sente a diventare regina?” le chiese per rompere il ghiaccio.

“Un po’ agitata… molto agitata e nervosa… parecchio…  non vorrei inciampare e fare brutte figure” O peggio, mostrare i miei poteri… ma quello non lo disse.

“Tu non sai fare brutte figure, ma certamente farai una bella entrata! Il tuo vestito è molto bello”

“Grazie” disse Elsa arrossendo “Anche tu non sei male” No, infatti, sei un figo! Ma quello non lo disse.

“Grazie” ci fu un momento di pausa “Ti ricordi quella volta, quando eravamo piccoli che io e mio padre dovevamo tornare a casa e tua sorella ha mandato a fuoco la nostra nave? Tu mi hai visto e mi hai rincorso fino a qui per chiedermi di dire qualcosa  a mio padre per non mettervi nei guai”

“Ah, sì! Accidenti quanto correvi!”

“Beh, io sono contento che fossi tu e non Crystal. Mi metteva in soggezione”

“Inizialmente faceva quest’effetto anche a Graham, il figlio del maggiordomo poi sono diventati amiconi” disse ricordandosi, ma nel ricordo pensò a sua sorella “Già…” disse improvvisamente rattristita. Hans se ne accorse.

“Mi dispiace, non volevo aprire una ferita ancora aperta” disse Hans imbarazzato “Non pensavo fossi ancora in lutto-”

“Io non sono mai stata in lutto. Si è in lutto quando una persona muore; Crystal non è morta” disse Elsa irrigidita.

“Elsa, sono passati 17 anni, sono tanti, e Crystal non si è più vista da quando è sparita”

Morire e sparire sono due cose molto diverse, Hans” disse Elsa “Crystal è viva, me lo sento”

“Eri veramente legata a lei… scusa per prima”

“No, tranquillo. Se non altro, devo ringraziarti” Hans rimase sorpreso.

“Per cosa?”

“Per essermi stato vicino quando è sparita Crystal. La tua famiglia è spesso venuta qui per darci sostegno, me lo ricordo. Non facevi altro ce cercare di tirarmi su di morale invitandomi a fare giochi, andare in giro per i giardini e spesso trascinandomi in fughe dai tuoi fratelli” Hans ridacchiò al ricordo di quando erano bambini, quando i suoi fratelli li prendevano in giro dicendo cantandogli canzoncine e dicendo che erano fidanzati. “Grazie” disse con un cenno di capo.

“Di niente” rispose sorridendole e guardandola negli occhi. Poi udì le seconde campane. Elsa si lasciò scappare un sospiro… il dovere la chiamava.

“Devo andare, ci vediamo al ricevimento” disse e se ne andò. Hans la salutò con la mano e poi si affrettò anche lui alla cattedrale, senza accorgersi che due figure avevano osservato la scena.


Durante l’incoronazione tutti i nobili e i servitori più fidati si erano riuniti nella cattedrale, mentre il popolo aspettava fuori. Il coro della cattedrale eseguiva i suoi canti mentre Elsa fece la sua entrata, durante la celebrazione e infine quando il vescovo le mise la corona sulla testa. Poi arrivò il fatidico momento per Elsa. Il vescovo le porse lo scettro e la sfera d’oro che la neo-regina doveva prendere in mano durante la proclamazione. Elsa fece per prenderlo quando il vescovo la fermò.

“Maestà, i guanti” indicò il vescovo sottovoce. Elsa esitò ma si tolse i guanti, ora doveva prenderli in mano, esitò nuovamente ma poi li prese e il vescovo iniziò a sciorinare tutta una formula nell’antica lingua di Arendelle. Furono pochi secondi che ad Elsa sembrarono perenni, sbirciò gli oggetti che aveva in mano e vide che già si stavano ghiacciando… tentò di sopprimere il panico perenne. “… Elsa, Regina di Arendelle”  finì e la regina subito poggiò i due oggetti che le sembravano avere un peso insostenibile e si rimise i guanti. Tutti in sala cominciarono ad acclamarla urlando “Lunga vita alla regina!- Evviva la regina!” Anna zompettava sul posto battendo le mani emozionata, Hans sedeva vicino ai suoi due fratelli e batteva le mani acclamando la regina, i suoi occhi verdi brillavano quando la guardava… e anche qualcun altro se ne era accorto. Graham applaudì alla sua regina ma poi gli cadde l’occhio su una giovane donna dai capelli neri lunghi fino alle spalle con due piccole trecce che partivano ai lati della testa e si univano dietro, cingendole la testa a mo’ di corona e gli occhi azzurri come quelli della regina e della principessa. Indossava un vestito rosso con la scollatura a barca con dei piccoli ricami neri a tema floreale sul fianco e la scollatura e una cintura di stoffa nera. La ragazza lo vide e gli fece l’occhiolino, lui le fece un mezzo sorriso scuotendo la testa. All’uscita dalla cattedrale Graham si avvicinò alla giovane facendo finta di niente.

“Ti dona l’abito di Giulietta” disse il servo.

“O questo o quello di Mirandolina. L’abito di Giulietta mi sembrava più adatto” disse Crystal. Nessuno l’avrebbe riconosciuta, ormai erano passati troppi anni. Forse l’unica da poterla riconoscere poteva essere Elsa poiché Anna era troppo piccola, ma Crystal era sicura che anche se avesse girato a viso scoperto, nessuno avrebbe gridato ‘principessa Crystal a ore 12!’

“Che spettacolo farete?” chiese Crystal.

“Sogno di una notte di mezza estate. Io sarò Puck” rispose Graham.

“Puck? Non me la bevo”

“Perché?”

“In tutti gli spettacoli che hai fatto mi hai detto di interpretare sempre il bellone di turno”

“Si vede che ero più adatto a Puck oppure che gli altri ragazzi sono più bravi e/o più belli”

“Sul ‘più bravi’ devo ancora vedere, ma sul ‘più belli’ non ci conterei” Graham si fermò bloccandola con un braccio.

“Era un apprezzamento quello che mi è giunto alle orecchie?” disse trattenendo un sorrisetto.

“Goditi il momento perché non li faccio spesso” disse Crystal allontanandosi

“Me ne sono accorto”  disse lui seguendola. Guardandola un momento Graham dovette ammettere che Crystal non era niente male. Era alta, più alta delle sorelle che erano più piccoline, Anna era proprio minuta. Fisico atletico e due occhi intelligenti che analizzavano costantemente tutto e tutti. Da piccolo quegli occhi intensi lo mettevano in soggezione, la temeva un po’, poi l’ha vista con le sorelle e ha imparato a conoscerla. Era difficile decidere chi fosse più bella tra le tre sorelle.
Anche Crystal aveva guardato Graham (ovviamente) e il suo pensiero era esattamente quello di Anna quando incontrò Hans: era un gran figo. Alto, longilineo, fisico da statua greca, occhi stupendi… sì, un figo.
Crystal non restò a lungo in città, riuscì finalmente a vedere uno spettacolo del suo amico fidato ma non restò per il ricevimento. Prima di tornare da Kristoff si avviò verso i magazzini del teatro e si cambiò rimettendosi i suoi vestiti, poi andò dal suo migliore amico e la sua renna. Nel frattempo Kristoff aveva ricaricato la slitta ed aspettava la sua amica per tornarsene sulle montagne. Mentre sistemava le briglie di Sven, la renna gli diede un buffetto sul braccio con il muso.

“E tu cosa vuoi?” disse il ragazzo guardando la renna “Uno spuntino. Va bene” disse dandogli una carota che Sven mise tutta in bocca. “No! Non ci provare! Dividiamo” Sven aprì la bocca restituendogli la carota e Kristoff la prese e gli diede un morso.

“Ma che schifo!” disse una voce femminile. I due si voltarono e videro Crystal arrivare “Ma non pensi a quanti germi ci possono essere nella bocca di una renna? E’ possibile che continuiate a farlo?!”

“Non sai cos’è la vera amicizia, Crystal. Gli amici veri condividono tutto senza distinzioni di alcun genere. Se fossi meno schizzinosa lo faresti anche tu”

“Preferisco rimanere schizzinosa”

“Che fine hai fatto? Ho dovuto vendere il ghiaccio tutto da solo e… perché hai dei rami e dell’erba  addosso?” disse Kristoff salendo sulla slitta. La ragazza si passò una mano tra i capelli togliendosi i rametti e si spolverò gli abiti dall’erba.

“Lasciamo perdere. Non mi sembra che la tua vendita del ghiaccio sia andata male. La slitta è vuota”

“Già, domani dobbiamo andare a prendere altro ghiaccio. Non sparisci di nuovo, vero?”

“No, tranquillo. Domani avrai i miei poteri a disposizione” disse salendo sulla slitta accanto a Kristoff.

“Buono a sapersi. Vai Sven” la renna partì e i due tornarono tra le montagne.
 



Nel frattempo a palazzo si stava festeggiando l’evento  tra danze, brindisi e chiacchiere tra nobili. L’orchestra suonava musiche allegre e tutti attendevano l’arrivo della regina e della principessa. Ad un certo punto le danze si interruppero e accompagnato dalle trombe, Ferdinand annunciò l’arrivo delle sorelle.

“La regina di Arendelle, Elsa” annunciò mentre la giovane regina faceva il suo ingresso con portamento regale. “E la principessa di Arendelle, Anna” la quale come suo solito entrò di corsa e impacciata fermandosi a buona distanza dalla sorella. Il maggiordomo, con grande pazienza, la prese e la guidò vicino ad Elsa

“Sicuro? Perché non credo che dovrei- OK” disse Anna frettolosa, ma fece comunque mezzo passo più lontano da Elsa. Ripresero subito le danze, ma mentre la gente festeggiava allegra, le due ragazze rimasero in silenzio. Anna si sentiva molto a disagio; la sorella di cui aveva desiderato per anni l’attenzione era lì a pochi centimetri da lei e non sapeva più come comportarsi. Stranamente fu Elsa a fare il primo passo.

“Salve” disse la regina.

“Salve, a me?” disse Anna sorpresa, Elsa annuì con la testa “Oh-ehm… salve” Silenzio.

“Sei molto bella” disse Elsa.

“Grazie! Tu sei spaventosamente bella!- cioè- non ne senso ‘da spavento’ solo… più bella!” disse la sorellina facendole scappare un sorriso.

"Grazie... allora…” iniziò Elsa “E’ così un ricevimento”

“E’ più caldo di quanto pensassi”

“Cos’è questo profumino invitante?” le due ragazze annusarono l’aria riconoscendo a cosa apparteneva l’odore “Cioccolato!” dissero in coro ridendo tra loro. Anna stava per continuare la conversazione quando Ferdinand le interruppe per presentarle uno degli ospiti. Era un uomo anziano, magro e più basso di Anna con i capelli bianchi tirati indietro, gli occhiali e dei folti baffi bianchi. Vestiva di nero con degli alamari in oro e una fascia rossa, con delle medagliette pendenti dalla giacca.

“Maestà” iniziò “Il Duca di Baferton”

Whiselton!” corresse l’omino “Duca di Whiselton, vostra Maestà” si ripresentò avvicinandosi ad Elsa “Come vostro maggiore alleato commerciale, mi sembra quantomeno doveroso invitarvi al vostro primo ballo da regina” disse con un inchino. Seguì con una serie di strani movimenti saltellanti che per lui dovevano essere danza fino ad inchinarsi nuovamente e far rovesciare il parrucchino. Le due sorelle tentarono di trattenersi dal ridergli in faccia limitandosi a ridacchiare silenziose, scambiandosi un'occhiata. Elsa poi si schiarì la voce, ricomponendosi.

“Grazie, purtroppo non ballo” disse rifiutando garbatamente il suo invito “Ma mia sorella sì”

“Oh! Ragazza fortunata allora!” disse il duca prendendo a braccetto Anna.

“Ma- non credo che-!” tentò di protestare ma fu presto portata sulla pista da ballo.

“Se svenite avvertitemi, vi prenderò in braccio!” diceva lui. Elsa intanto la salutava con la mano.

“Scusa” disse la regina a cui in fondo la cosa non dispiaceva per niente anzi, si stava divertendo forse troppo. Mentre altri ospiti passavano a salutarla, teneva d’occhio Anna che probabilmente si stava sentendo molto imbarazzata ad aver quel vecchietto che le saltava goffamente intorno come una molla. Ad un certo punto le fece un casquè ed Anna fulminò Elsa che ridacchiava. Fortunatamente quando la melodia finì Anna tornò massacrata dalla sorella. “Beh, molto agile!” disse Elsa.

“Specie per un uomo coi tacchi alti” aggiunse Anna col fiatone.

“Sei tutta intera?”

“Sì. Io… non mi sono mai sentita meglio, è così bello!” disse guardando la sorella maggiore “Vorrei tanto che fosse così sempre”

“Anch’io” disse Elsa, ma poi il suo sorriso sparì “Ma non  posso” disse guardando via.

“Perché no? Insomma-”

“Non posso e basta!” disse Elsa scansandosi quando la sorella tentò di toccarle un braccio. Elsa le diede le spalle ed Anna non insistette.

“Scusa, con permesso” disse la rossa e si allontanò. Elsa non disse niente, ma guardò tristemente la sorella andarsene a capo basso. Ad Anna veniva da piangere, per un momento aveva pensato di poter passare una bella serata in compagnia di sua sorella e invece, Elsa l’aveva respinta di nuovo. Non guardò dove camminava e all’improvviso quando uno dei lord si inchinò le diede una spinta facendola inciampare, ma l’impatto con il pavimento non avvenne poiché qualcuno l’aveva presa prima che cadesse.

“Ti ho presa, grazie al cielo” disse Hans con il suo sorriso perfetto.

"Hans" disse la principessa riconoscendolo subito. Il principe la ritirò su e subito iniziarono a ballare il walzer che i musicisti stavano suonando, sotto lo sguardo di Elsa. Hans e Anna ballavano bene insieme, lui era un ottimo ballerino e la ragazza cominciava a pensare che la serata forse non sarebbe stata poi così male. Dopo qualche danza lei e Hans si misero a chiacchierare conoscendosi meglio. Anna era molto allegra e spiritosa, Hans si trovava bene con lei e Anna trovava lui molto gentile e affascinante. I due a un certo punto decisero di andare a fare una passeggiata e si diressero verso  i giardini reali dove Hans aveva prima parlato con Elsa. I due proseguirono la loro passeggiata fino alla balconata del giardino continuando a chiacchierare e scherzare, Anna sfidò il principe a mangiare il suo panino in un boccone.
“Ce l’hai fatta!” esclamò quando lui ci riuscì “Scusa, continua. Quanti hai detto che sono i tuoi fratelli?”

“Dodici e tutti più grandi di me” disse il principe “Tre di loro finsero che io fossi invisibile, per 2 anni”

“E’ orribile!”

“Ma i fratelli fanno così”

“Anche le sorelle… Elsa ed io eravamo così unite da piccole, poi mi ha esclusa dalla sua vita e io non ho mai saputo perché”

“Così, di punto in bianco?” chiese Hans sorpreso. La principessa annuì “Strano, non è da Elsa” disse lui.

“Tu la conosci?” chiese Anna sorpresa dalla novità.

“Sì. Tu all’epoca eri troppo piccola per ricordarti di me. Ero amico di Elsa quando eravamo piccoli, ci siamo conosciuti quando mio padre venne qui per… qualche cosa tra re, e io ed Elsa abbiamo fatto amicizia” spiegò lui “Stavamo spesso insieme. La maggior parte delle volte scappavamo dai miei fratelli che per prenderci in giro dicevano che eravamo fidanzati” Anna sorrise
“Tipico”

“Il nostro luogo di giochi preferito era questo giardino, in particolare la fontana lì” indicò Hans.

“Perché la fontana?”

“Perché era estate quando ci siamo conosciuti e una volta ce l’ho buttata dentro. Lei ha ricambiato subito il favore” disse Hans sorridendo al ricordo. Anna rise.

“Non riesco proprio a vedercela Elsa in una fontana!” disse la principessa ridendo.

“Invece avresti dovuto vedere come si era arrabbiata!”

“Arrabbiata ce la vedo” e risero tutti e due.

“L’ultima volta che la vidi prima di oggi, fu poco tempo dopo la morte dei vostri genitori -la mia famiglia venne in visita per porvi le condoglianze ma tu quel giorno eri fuori, per questo non ci siamo incontrati- mi ha salutato, abbiamo scambiato due parole, ma l’ho trovata molto distante, penso fosse per il lutto, ma eravamo amici… mi aspettavo come minimo un abbraccio e invece… niente...” disse con la voce velata di tristezza.

“Anche con me… da quando mi ha esclusa dalla sua vita, più volte mi è capitato di incontrarla quelle rare volte che stava fuori, ma ci scambiavamo due parole e poi lei se ne andava a rintanarsi nella sua stanza e questo è andato avanti per anni…” disse Anna triste

“Hai idea del perché ti abbia esclusa?” le chiese improvvisamente. Anna scossa la testa.

“No. So solo che oggi per un momento pensavo ci fosse stato un riavvicinamento e invece non si è fatta neanche sfiorare” Hans le prese una mano.

“Io non ti escluderei mai dalla mia vita” disse. Gli occhi chiari di Anna brillarono non appena lui disse quelle parole. I due rimasero insieme quasi per tutta la sera. Anna gli mostrò il palazzo tra risate e qualche flirt. Hans la seguì tutto il tempo, si trovava molto bene con lei, non le dispiaceva affatto la sua compagnia, nonostante sapesse il perché fosse giunto lì ad Arendelle. Quando i due principi giunsero in un’altra parte del giardino dove si vedeva la bellissima luna piena, Hans alla fine disse una cosa che fremeva nel dire.

“Posso dire una follia?” chiese il principe. Anna sorrise e lui le prese la mano e si inginocchiò davanti a lei. Anna sgranò gli occhi appena fece quel gesto. “Vuoi sposarmi?” le chiese con un sorriso.

“Posso dire una follia ancora più folle?” disse la principessa “SI’!” esclamò. Così, i due principi appena fidanzati, si diressero di nuovo verso il banchetto a cercare Elsa e i due fratelli di Hans con cui era venuto. Per primi trovarono i due uomini che parlottavano tra loro. Quando li videro gli fecero un sorriso ad entrambi. Erano più alti di Hans e più grossi, vestiti in modo molto elegante. Avevano entrambi i capelli castani come Hans, ma uno aveva gli occhi verdi e la barba, l’altro aveva occhi marroni ed il pizzetto.

“Hans, fratellino! Ci stavamo chiedendo dove fossi” disse quello con gli occhi verdi.

“Anna, ti voglio presentare i miei fratelli: Kyle” disse indicando quello che aveva appena parlato “ e Robert” disse indicando l’altro “Kyle, Robert, vi presento la Principessa Anna di Arendelle” Anna fece un piccolo inchino col capo.

“Molto lieto, principessa” disse Kyle inchinandosi

“Incantato” disse Robert facendole il baciamano con un inchino.

“Il piacere è tutto mio” disse Anna.

“So che vi può sembrare tutto molto improvviso” iniziò Hans nervoso... molto nervoso...

“E strano” aggiunse Anna tenendo il braccio di Hans

 “Ma… vorremmo chiedere la vostra benedizione per il nostro matrimonio” disse il principe. I due uomini si guardarono, si scusarono un momento e parlottarono tra di loro. Anna ed Hans si guardarono nervosi, poi i due si voltarono.

“Ma certo!” disse Robert facendole un altro splendido sorriso

“Benvenuta nella famiglia” disse Kyle aprendo le braccia. Anna stava zompettando sul posto dalla gioia.

“Grazie! Grazie! Grazie!” disse abbracciando i due fratelli di Hans “Adesso dobbiamo andare da Elsa” disse lei, prese per mano il fidanzato e andarono a cercare la sorella sotto gli sguardi dei fratelli di Hans. I due dovettero girare intorno ad un paio di persone prima di trovare la regina.

“Eccola lì!” disse Anna “Elsa! -voglio dire- Regina!”

“Maestà” salutò Hans. Elsa chinò il capo in saluto ma rimase sorpresa dal vederli tenersi per mano e Anna tenerlo stretto per un braccio. E’ vero che Hans già l’aveva vista, ma era come se fossero due sconosciuti.

“Noi vorremmo-” si interruppero quando si accorsero di aver parlato insieme e si fecero un sorriso

“La vostra benedizione” disse lui

“Per..” continuò Anna appoggiando la testa alla spalla di Hans

“Il nostro matrimonio” dissero in coro

“Che?!” esclamò Elsa spiazzata “Matrimonio?!”

“Sìììììì” disse Anna emozionata.

“Perdonate, sono confusa” disse la regina aggrottando appena le sopracciglia.

“Beh, anche noi lo siamo, bisogna ancora decidere dei dettagli. Ci vorrà qualche giorno per preparare la cerimonia” disse la principessa “Ci saranno ovviamente la zuppa, l’arrosto, il gelato e poi-Aspetta!” esclamò guardando il fidanzato “Ma vivremo qui?”

“Qui?” disse Elsa sgranando gli occhi.

“Assolutamente sì!” disse Hans prendendole le mani.

“Anna!” protestò Elsa

“Ehi! Possiamo invitare i tuoi dodici fratelli a stare con noi-” continuò la principessa

“CHE COSA?! Nonononono!”

“-ovviamente il posto c’è! Non so se alcuni di loro”

“Calma! Un momento!” disse Elsa ottenendo la loro attenzione “Qui non viene a stare nessuno e non ci sarà alcun matrimonio”

“Aspetta- che?!” disse Anna sorpresa.

“Posso parlarti, per favore… in privato” aggiunse Elsa dopo aver mandato un’occhiata ad Hans.

“No” rispose Anna tornando al fianco del principe “Quello che devi dire puoi dirlo a tutti e due”

“Va bene” disse Elsa tentando di trattenere l’irritazione “Non puoi sposare un uomo che conosci appena e la stessa cosa vale per te Hans. Lo so che già conoscevi Anna di vista, ma siete due sconosciuti. Sono sicura che quando vi siete incontrati non vi sarete neanche riconosciuti”

“Puoi invece!” disse Anna “Se è vero amore”

“Anna, che cosa sai tu del vero amore?”

“Beh, molto più di te! Tu sai solo chiudere le porte in faccia” Elsa rimase molto ferita da quella frase.

“Avete chiesto la mia benedizione e la mia risposta è no” disse con calma dolorosa, poi guardò Hans con uno sguardo che lui non si sarebbe mai aspettato di vedere nei suoi occhi “Da te, Hans, non me lo aspettavo” fece una pausa “E ora… con permesso” chinò il capo in segno di saluto e fece per allontanarsi. Hans tentò di parlare.

“Elsa, posso parlarti un momento?”

“No, non puoi! E io ritengo che tu debba andare-” ma il principe non si trattenne.

“Capisco chiudertii in te stessa per la scomparsa di tua sorella maggiore e la morte dei tuoi genitori, ma adesso esageri!” disse il principe. Elsa alzò la testa di scatto e si voltò verso Hans con sguardo... tradito.

“Sorella maggiore?!” esclamò Anna “Ma di cosa stai parlando Hans?” Lui guardò sorpreso Anna e poi Elsa ad occhi sgranati e poi vide il suo sguardo.

“Non le hai mai parlato di Crystal” disse quando la realizzazione lo colpì come un trapano. Anna la guardò ferita. La giovane regina gli diede le spalle e si rivolse alle guardie.

“La festa è finita. Chiudete le porte” ordinò. Anna subito le andò dietro

“Elsa, no! No, aspetta!” e per bloccarla le prese un polso sfilandole involontariamente il guanto.

“Ridammi il guanto!” disse Elsa tentando di riprenderselo.

“Tutti questi segreti! Elsa ti prego! Non posso più vivere così, io!” disse con la voce spezzata. Elsa incrociò le braccia e le ci volle tutto il suo coraggio per dirle due parole.

“Allora vattene” Anna rimase ancora più ferita di quanto non lo fosse già. Elsa guardò a terra triste e si allontanò.

“Ma che cosa ti ho mai fatto?!” gridò la principessa

“Basta Anna” la supplicò la sorella allontanandosi con il cuore spezzato.

“No! PERCHE’?! Perché non mi hai detto che avevamo un’altra sorella?! Perché mi respingi?! Perché respingi tutti?! DI CHE COSA HAI TANTA PAURA?!” ed Elsa scattò.

“HO DETTO: BASTA!!” e nel voltarsi con la rabbia, un raggio blu le partì dalla mano senza guanto, formando una barriera di appuntite stalattiti di ghiaccio che la dividevano dagli ospiti. Ci furono sussulti di sorpresa e stupore e tutti guardarono la regina che aveva appena fatto una magia. Hans era rimasto senza parole… ora gli era tutto chiaro.

“Stregoneria” disse il Duca di Whiselton nascondendosi dietro ai suoi due tirapiedi “Sapevo che c’era sotto qualcosa di losco qui”

“Elsa…” mormorò Anna. La regina spaventata corse via , ma aperte le porte dell’uscita si trovò faccia a faccia con il popolo che la invitava a venire tra loro acclamandola. Lei si mischiò tra la folla che le si avvicinava. Si guardò intorno indietreggiando nel panico finché non toccò con la schiena una fontana, ma quando ci poggiò la mano, la fontana si ghiacciò completamente, lasciando il popolo impaurito e a bocca aperta. Tutti si allontanavano da lei. Ad un tratto udì il Duca indicarla e ordinare ai suoi scagnozzi di prenderla.

“Vi prego, state lontani da me! State lontani!” disse Elsa spaventata ma dalla mano le partì un altro potente raggio di ghiaccio che colpì la scala dove stavano il Duca e i suoi scagnozzi ghiacciando il pavimento e facendoli scivolare

“Mostro! MOSTRO!” urlò il Duca indicandola. Elsa terrorizzata corse via con la folla che al suo passaggio si cansava impaurita.

“Elsa!” la chiamò Anna.

“Elsa ferma!” udì la voce di Hans. Ma lei continuò a correre fino ad arrivare al porto, sentì Anna chiamarla di nuovo. Ma lei indietreggiò ancora e udì qualcosa congelarsi. Si accorse che era l’acqua sotto i suoi piedi e vide una via di fuga.

“Elsa, aspetta! Ti prego!” la chiamava disperata Anna e in quel momento la regina ebbe un flashback…
 


"Non voglio che vai via!
“Addio, Elsa” La bambina si voltò, ma la sorellina subito le corse incontro abbracciandola forte e piangendo.
“No! Non andare via! Non voglio! Ti prego, Crystal!”


“Lasciami, rischio di scottarti” disse l’altra.
“Non mi importa! Resta!”
“Lasciami andare, Elsa!” Crystal mise le mani quasi incandescenti su di lei e la spinse via facendola cadere seduta. “Io non voglio farti del male…” disse Crystal con aria triste e colpevole.



Elsa si fece coraggio e come Crystal fece anni fa, fece anche lei, correndo sull’acqua che si gelava al suo passaggio. Anna ed Hans si fermarono lì al porto. Anna guardava la figura della sorella allontanarsi sempre di più e al suo passaggio gelare tutto… ma non gelò solo il suo passaggio. Il fiordo fu ricoperto di ghiaccio, la terra fu ricoperta di neve e iniziò a nevicare. Elsa aveva portato un inverno perenne ad Arendelle.
I due principi tornarono davanti al castello dove si erano radunati tutti. Trovarono il Duca che stava sproloquiando accuse ad Elsa e quando vide Anna si nascose dietro ai suoi tirapiedi.

“Tu lo sapevi?” chiese Anna ad Hans.

“No” ripose il principe “Tu lo sapevi?” Anna fece una pausa e Hans capì la risposta.

“No”

“Voi?!” disse guardando male la principessa “Siete una strega anche voi? Siete un MOSTRO anche voi?”

“Cosa?! No!” disse Anna “Ma che dite? Sono una persona comune”

“Sì comune, è vero” aggiunse Hans. Anna lo guardò “In senso buono”

“Molto buono- Infatti!” dissero due voci. Erano i fratelli di Hans.

“E mia sorella non è un mostro!” disse Anna

“Stava per uccidermi!” disse il Duca.

“Siete scivolato sul ghiaccio” ribatté Hans

“Il suo ghiaccio”

“Lei vi ha avvisato di starle lontano” disse Kyle.

“E’ stato un incidente!” disse Anna prima che cominciassero a scannarsi “Era spaventata; non voleva farlo. Non voleva fare niente di tutto questo! Stasera è stata colpa mia. L’ho esasperata, perciò… sono io che devo andare a cercarla”

“Che cosa?!” esclamarono gli uomini in coro

“Portatemi il mio cavallo, per favore” ordinò Anna. Hans però le corse dietro.

“No, principessa!” disse Robert “E’ troppo pericoloso”

“Elsa non è pericolosa” rispose Anna e prima che Hans potesse parlare Kyle lo precedette.

“Almeno lasciate che Hans vi accompagni” disse Kyle guardando il fratello.

“No” disse Anna “Andrò da sola”

“Ma Anna-” la principessa interruppe il fidanzato.

“No, tu devi restare qui per governare Arendelle” disse mettendosi il mantello che le porse Ferdinand.

“Sul mio onore” disse lui mentre lei salì a cavallo.

“Lascio il Principe Hans in carica” annunciò Anna.

“Riportala indietro ma stai attenta. Non voglio che involontariamente ti faccia del male”

“E’ mia sorella… non mi farebbe mai del male” disse Anna e partì al galoppo alla ricerca di Elsa.
 


Hola amigos! Que pasa? Vi è piaciuto questo primo capitolo? Come vi è sembrato Hans e il suo rapporto con Elsa? Come vi è sembrata Crystal al momento? E' vero, è poco ma mi piacerebbe sapere la prima impressione che vi ha fatto. Fatemi sapere se vi è piaciuta questa storia con una bella recensione e se avete consigli per aiutarmi a migliorare la storia o sospetti su come si svolgerà fatevi avanti e ditemelo che sono curiosa ;)
Al prossimo capitolo!
Un bacio
Stella


  
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