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Autore: MeiRivaille97    08/01/2014    3 recensioni
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[Altro]E se Elsa non fosse mai stata catturata? E se Anna non avesse mai ricevuto il colpo al petto e fosse solo stata cacciata? E se apparisse nella vita di Elsa un misterioso sconosciuto di nome Jack Frost? La storia cambierebbe di certo.
Fanfiction ispirata alla coppia Jack/Elsa che ho iniziato ad amare tantissimo. Spero vi possa interessare e che leggiate .
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Elsa no! - sentii urlare da fuori il mio castello. 
-Stavo per uccidere quegli uomini, stavo davvero per farlo? – pensai incredula, ma quella voce mi bloccò. Sentii il mio potere fermarsi, come se mi stesse congelando dall’interno. 
-Che cos’è questa sensazione? – mi chiesi guardandomi intorno. Gli uomini di Arendelle iniziarono ad avvicinarsi, con le spade puntate verso di me. 
-Stanno davvero per uccidere la loro regina? Mi odiano così tanto? – pensai con le lacrime agli occhi.
La rabbia nei loro occhi e una spada vicinissima al mio petto. Chiusi gli occhi e sorrisi, pensando che finalmente tutti sarebbero stati felici della mia scoparsa. 
-Perdonami Anna – sussurai, abbassando la testa e cadendo di ginocchi a terra.
All’improvviso, una folata di vento. All’interno della stanza nevicava e il freddo diventava sempre più intenso. 
-Oh no! Un altro mostro ed è suo complice!- urlavano gli uomini.
Aprii lentamente gli occhi. Vidi terrore nei loro occhi, le loro spade erano congelate. Nell’arco di qualche secondo, tutti avevano lasciato quella stanza. 
Non capii nulla di ciò che era successo. Il mio potere era davvero così pericoloso da non accorgermi di aver causato quella bufera?
Mi alzaii, mi tremavano le gambe. Mi guardai intorno, c’era una fitta nebbia. Cominciai a camminare faticosamente verso il balcone, ma vidi tra la nebbia una figura. C’era ancora qualcuno lì. 
-Che cosa ci fai ancora qui? Vattene via! Non hai paura di me? Non hai paura che possa farti del male? – gli urlai contro. 
-Tsk – fece un verso – Preferirei essere ferito da te piuttosto che andarmene – rise. 
Di nuovo quella voce, il mio cuore diventò pesante. 
-Chi sei? – urlai, stringendo la mano verso il petto. 
-Certo, scusami. Non mi sono ancora presentato – iniziò a camminare verso di me – Il mio nome è Jack Frost, vostra maestà – disse con un filo di ironia, inchinandosi e porgendomi la mano. 
-Alzati. Non essere così formale – dissi incrociando le braccia. Feci un passo indietro, era troppo vicino. 
Non capivo perchè non avesse paura. Non capivo perchè mi stava così vicino. 
Alzò la testa e iniziò a fissarmi. Un giovane ragazzo, poteva avere la mia età. Capelli bianchi come la neve e occhi azzurri come il mare. Indossava una semplice felpa e dei pantaloni color nocciola, non portava nulla ai piedi. 
-Hai detto Jack Frost, giusto? Che cos’è quel bastone che ti porti dietro? E poi non hai freddo? – chiesi curiosa indicando i piedi.
-Oh, è davvero curiosa, maestà – rise.
-Come ti perm- mi interruppe.
-Bhè sai, potrei dirti tutto di me, ma ci vorrà un pò di tempo – disse mettendosi il bastone sulle spalle. 
-Vai al punto – dissi seccata.
-Ok, sai io ho una certa familiarità con il freddo e la neve – rise – Devi sapere che io sono un Guardiano, più precisamente sono la personificazione dell’invero- cominciò a fissarmi divertito. 
-Mi prendi in giro? – cominciai a ridere. 
Fece una strana faccia, quasi seccata dal fatto che non gli credessi. Non so perchè ma quel ragazzo riuscì a farmi ridere. Non lo facevo da così tanto tempo che ormai avevo dimenticato cosa significasse.
Tossii. –Dunque se è come dici tu, che sei un guardiano delle nevi o cose del genere, perchè non mi dai una dimostrazione? - dissi continuando a ridere e chiusi per un attimo gli occhi. 
-Come vuoi tu, mia cara Elsa – disse con tono antipatico. 
Di nuovo quella folata di vento. Nella stanza ricominciò a nevicare. 
Aprii immediatamente gli occhi. Jack fece nevicare muovendo solo quel suo bastone di legno. 
-E’ impossibile – sussurrai incredula. 
Non ero stata io precedentemente, ma lui. La neve creata da lui sfiorava il mio viso e le mie mani. 
-Adesso mi credi Elsa? – disse avvicinandosi al mio viso. 
-Come fai a sapere il mio nome? Come riesci a far nevicare? Chi sei tu in realtà? – gli sussurrai. Era così vicino che avrebbe potuto sentire il mio respiro. Eppure tutto ciò non mi dava fastidio. Ero curiosa, ma forse la cosa che mi piaceva di più era il fatto che avevo incontrato qualcuno come me. 
-Elsa, io so tutto di te – disse sorridendo. 

[TO BE CONTINUED..]
  
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