Cominciavo a sentire il suo corpo ovunque.
Infilavo le mutande al mattino, dopo la doccia, e indugiavo sulle ossa del bacino. Lasciavo il tessuto e facevo scendere lentamente le dita intorno alle labbra.
Mi lavavo i denti e passavo un dito bagnato sulle altre labbra, quelle del viso, mordendole appena, non chiudendo la porta a chiave, sperando che entrasse, sperando che non entrasse mai.
Disegnavo con movimenti più lenti, misurati, sotto i suoi occhi. Leggeva un libro sul divano, io le davo la schiena. Bramavo il momento in cui mi sarei girata e l’avrei trovata intenta a leggere la mia storia di carne, invece che parole stampate. Non accadde.
[Questa storia si è classificata terza al contest Shopping di prompt e bonus di AllisonMonster e ha ricevuto il premio Vogue dal giudice Exoticue.]