Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: The Odd Storyteller    11/01/2014    3 recensioni
Una selva oscura, tre fiere selvagge e una discesa agli Inferi. Sembra familiare, direte.
Già, ma i tempi sono cambiati. Questa volta non sarà Dante a narrarci le pene dell'oltretomba, e non sarà Virgilio a guidarlo come una badante: c'è una nuova coppia pronta a sporcarsi le mani per indicare la salvezza dell'umanità...
*pausa ad effetto*
...A suon di cazzate.
*ta-daaaan!*
Genere: Demenziale, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Canto VII - Consiglieri fraudolenti Canto VII

Consiglieri Fraudolenti


Una volta usciti dalla scuola infantile,
eccoci in quel che pareva il suo cortile:
un cimitero lugubre e infuocato
dimora di chi frodatore era stato;
insomma, chi si divertiva a fregare
le altre persone con astuzia esemplare.
Giacevano in enormi bare infuocate.
Sì, le stesse che Dante ha loro riservate.
No, non mi importa proprio niente
se manco d’originalità, assolutamente.
Delle fiammelle ve n’era una doppia:
questo perché ospitava una coppia.
Uno era il multiforme e ingegnoso boia
della, non capite male, grande Troia
(intendo ovvio la grande città omerica
teatro di quella guerra stratosferica);
l’altro era il suo compagno di fregature
e di raggiri, nonché di ubriacature,
tale Diomede. Ma che cacchio dico, no
non può esser così, di lui niente io so.
Ulisse era solo nella sua tomba infuocata,
non c’è spazio per chi fece qualche cazzata.
Ehi, voi del pubblico, alzi subito la mano
chi sa cosa ha fatto Diomede di strano.
Discorremmo dunque con il divo Ulisse,
che i figli di Troia tempo fa sconfisse.
Cominciò: “Il sommo Dio di questa terra
mi spedì qua con la gente che erra.
Ma che feci di male? Penetrai d’inganno
nella Troia che ci diede tanto affanno.
Sono stato poco ortodosso, approvato;
ma non ha forse un tantino esagerato?”
“Ma no, il sommo Dante non ti ha punito
per il ligneo destriero e il resto del mito,
ma perché tu hai osato oltrepassare
le colonne d’Ercole che chiudono il mare:
in senso traslato, ti spinsi oltre i confini
imposti dai comandi dei libri divini.”
“E quindi? Solamente perché ero curioso
ora all’inferno senza pace riposo?
È sbagliato cercare la conoscenza,
desiderare il sapere, seguire la scienza?
Sarei forse dovuto arrendermi, prono,
e considerare come giusto, vero e buono
tutto ciò che è scritto nei libri divini?
È verità rivelata, morirai se non ti inchini?
La Bibbia è un testo che va interpretato
in senso allegorico, morale, traslato;
non bisogna credere al livello letterale,
non è un trattato di scienza naturale!”
“Oh, cielo santo, tu certo non hai torto,
di questo errore son dispiaciuto morto;
o Divino John, che cosa hai da dire?”
“Burp!” I suoi rutti sanno sempre stordire.
“Dopo questo illuminato intervento,
è necessario subito un cambiamento.
Giacché tu non devi essere più dannato,
il tuo nobile istinto dev’essere premiato!”
Non riuscii neppure a finire la sentenza
che fummo privati della sua presenza.
Beh, non vi pare assai giusto e corretto
ciò che sia io sia lui abbiamo detto?
I dogmi di fede, le rivelate verità
sono tutte quante delle passate velleità;
è oramai giunta un’epoca nella quale
ognuno vive nella realtà che gli è più reale;
nessun religioso, martire o terrorista
può imporre il proprio punto di vista
a chi lo circonda, alle altre persone.
E anche questa è solo un’interpretazione.




A.A.: Attenzione, attenzione: mi vedo costretto a fare una dichiarazione importante.
Ci sono alcuni lettori che credono che io mi voglia paragonare a Dante, o addirittura che mi reputi più bravo di lui.
Ho un consiglio per queste persone: take a deep breath, attivate i vostri circuiti cerebrali e giungete all'unica conclusione realistica possibile, e cioè che è una solenne min...pardon, una balzana idea. Non esistono persone al mondo realmente convinte di essere all'altezza di Dante. E, se esistono, devono avere un grave disturbo della personalità.
Chiariamo alcune cose. Perché ho scritto e sto scrivendo questa commedia? Perché sono un invasato che si crede il nuovo Dante? No. L'ho fatto per sfogarmi. Quello che scrivo è quello che pensavo da adolescente: infatti quando ho iniziato a scriverla ero adolescente. L'ambientazione è solo un pretesto, serve da cornice.
La commedia quindi non è altro che un mezzo per liberarmi. Ha una funzione catartica. È anche per questo che così violento e aggressivo: è la mia rabbia adolescenziale. Altri si sfogano in altri modi, io mi sfogavo così.
Lo ripeto ancora: questo è quello che penso io. Questa è la mia personale visione del mondo. La commedia è il mio microcosmo, è l'unico posto in cui sono io a comandare, in cui sono io a scegliere chi mi piace (e si guadagna il mio paradiso) e chi non mi piace (e viene condannato al mio inferno). Non c'è nessuna mania di grandezza, nessuna volontà di imporre la mia visione, c'è solo la necessità di esprimermi. Se avete letto questo canto ve ne sarete resi conto, spero.
Ringrazio come di consueto tutti i lettori e i recensori e vi do appuntamento a sabato prossimo
Odd
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: The Odd Storyteller