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Autore: taisa    30/05/2008    10 recensioni
A causa di un’ironica serie di coincidenze, Bulma e Vegeta, si ritrovano in una situazione bizzarra
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LIKE NIGHT AND DAY

LIKE NIGHT AND DAY

*

Le stesse condizioni

*

Vegeta osservò il corridoio davanti a sé affinché potesse constatare la situazione.

La camera di suo padre era lì a due passi.

Bastava un solo scatto per raggiungerla, veloce e fulmineo.

Doveva concentrarsi e ragionare.

Lo scouter non segnalava alcuna presenza, il passaggio sembrava essere libero, ma aveva poco tempo.

Suo padre poteva tornare da un momento all’altro, quindi era rischioso portarsi dietro anche la piaga… sì, insomma, Bulma.

E di certo non poteva mettersi a cercare cassetto per cassetto.

In alcuni aveva già guardato, altri potevano essere esclusi a priori, altri ancora… cavolo, cos’era l’interferenza fastidiosa che continuava a disturbare i suoi pensieri?

“…geta, mi ascolti?” ecco cos’era… “Se hai intenzione di uccidermi con l’altra scarpa rimanda i tuoi piani” proferì asettico senza degnarla di uno sguardo.

Bulma trattenne il respiro gonfiando le guance d’aria in un’espressione fin troppo fanciullesca.

Lo fissò per alcuni secondi tamburellando con un piede sul terreno; poi, la sua espressione, divenne quella saccente che solitamente assumeva quando sapeva di aver ragione.

“Va bene signor principe, ma prima rispondi ad una domanda: l’amuleto è di colore blu?” chiese scrutandolo con attenzione.

Vegeta restò in silenzio per diversi istanti, “Non vedo come questo possa fare la differenza” la liquidò disinteressato al colore di uno stupido amuleto.

Ehi! Aspetta un momento!

“Come fai a sapere che è blu?” domandò a sua volta il Saiyan voltandosi, finalmente, a guardarla.

Bulma lo guardò vittoriosa, sollevo una mano sorreggendo un ciondolo “Semplice, non soffro di daltonismo” ironizzò osservando l’oggetto saldamente tra le dita.

Ah! Che fine ha fatto l’amuleto?!

Vegeta osservò il ciondolo, magicamente, nelle sue mani senza riuscire a nascondere un certo sgomento, “Dove l’hai trovato?” farfugliò scrutando con attenzione l’oggetto misterioso.

La terrestre alzò semplicemente le spalle ed additò un punto poco distante da loro “Ho visto qualcosa che luccicava ed ho controllato, non so cosa ci facesse lì” rispose semplicemente.

La sua corsa fu, per una frazione di secondo, interrotta da una strana luminescenza che lo colpì dritto negli occhi.

Poteva risparmiarsi tanta fatica!

Il principe le riservò uno sguardo di velato rimprovero, ma poco importava, infondo aveva trovato quello che stavano cercando.

Ogni tanto serviva a qualcosa.

“Ehi, almeno io ho scoperto molte cose interessanti, al contrario di te!” sbraitò lei additandolo e rispondendo ai suoi pensieri.

L’amuleto si materializzò davanti agli occhi della ragazza “Scopri come si attiva questo coso allora” brontolò lui corrugando lo sguardo.

Bulma lo afferrò lentamente con entrambe le mani e restò a fissarlo per svariati istanti.

I secondi che seguirono furono contraddistinti dal silenzio.

“Facci tornare a casa orrendo pezzo di metallo!” urlò all’improvviso la terrestre rivolta al singolare gioiello.

Vegeta alzò gli occhi al soffitto esasperato, sospirò pesantemente e si riappropriò dell’oggetto, “Lo sapevo, non sei utile per niente” commentò incrociando le braccia.

“Almeno io ci ho provato!” affermò l’altra appoggiandosi le mani ai fianchi, “Tu invec…” improvvisamente si spense.

Il compagno la guardò inarcando un sopracciglio “Che ti prend…” “La vecchia!” proruppe risvegliatasi dai suoi pensieri, “Vegeta, la vecchia che mi ha detto di trovare l’amuleto, lei saprà sicuramente qualcosa” esclamò concitata afferrandolo per le spalle.

Vegeta restò a fissarla per alcuni istanti, forse non aveva tutti i torti; ma, nelle prigioni, lui non aveva visto nessuna vecchia.

“Dove si trova questa rimbambita adesso?” domandò quasi con ironia, “Bè sarà nelle prigioni” fu la risposta ovvia che ottenne.

La reazione asciutta e asettica che ricevette dal marito le fece capire che le era sfuggito qualche passaggio; si voltò a guardarla, ma quando i suoi occhi si posarono nell’angolo nel quale era seduta vide solo il vuoto.

Già accidenti, la misteriosa donna era scomparsa.

“Cercate l’amuleto del sole, poiché è quello della luna ad avervi condotto qui” bisbigliò la vecchia.

Sulla roccia, dalla forma irregolare, vi erano scolpiti due simboli.

“Vegeta, ho un’idea” concluse.

*

Vegeta osservò l’imponente roccia davanti a sé.

Sollevò la mano illuminata da una sfera da lui generata osservando le incisioni come, poche ore prima, aveva fatto la compagna.

“Che significa?” domandò scettico, Bulma aprì la bocca per esporre la sua teoria, ma una voce la precedette.

“Benvenuti” li accolse un misterioso interlocutore costringendo i due a guardarsi attorno.

“Da questa parte, dietro il pilastro” indicò loro attendendo che i due bambini si facessero vivi.

Bulma e Vegeta si guardarono l’un l’altra concordando, in silenzio, di ubbidire al richiamo.

Il Saiyan si fece largo seguito a pochi passi dalla moglie.

Una volta giunti dietro la roccia furono illuminati da una misteriosa luce derivante da un foro nel muro.

Bulma non poté fare a meno di notare la colorazione azzurra del cielo, lei lo ricordava rosso.

La luce si espanse su una specie di altare sulla quale una figura immobile era seduta.

“Ah! Ma tu sei la vecchia Terla!” esclamò Bulma una volta riconosciuta la donna.

Vegeta scrutò i lineamenti dell’anziana assottigliando lo sguardo, effettivamente non gli era nuovo questo nome, Terla… aveva dichiarato di essere una Tsufuru… sì, qualche vaga reminiscenza gli frullava in testa, però era ancora troppo indefinito per costituire un ricordo preciso e delineato.

“Terla, l’indovina” mormorò avendo, finalmente, riconosciuto la vecchia che sembrava essere legata a questo strano viaggio.

La donna sorrise “E’ un onore essere conosciuta dal principe dei Saiyan in persona” mormorò impercettibilmente sardonica, ma a Vegeta sembrò non interessare.

Bulma si volse a guardarlo, poi tornò alla donna “Abbiamo trovato l’amuleto del sole, ma non sappiamo come funziona” disse avanzando di un passo.

“Diccelo vecchia” rincarò la dose Vegeta puntandole la sfera che non aveva ancora dissipato con intenzioni minatorie.

Terla guardò il giovane principe, poi fissò la regina terrestre “Cosa vi fa credere che io conosca davvero il metodo per uscire da qui?” domandò enigmatica rivolgendosi, più che altro, al Saiyan.

“Avanti parla, cosa vuoi?” insistette Vegeta sicuro che, l’anziana, sapesse molto più di quanto non volesse lasciar intendere.

La donna gli riservò uno sguardo malevolo ed attese alcuni secondi “Non mi sono mai piaciuti i Saiyan” confessò senza timore, “Sono sterminatori di popoli, hanno ucciso la mia gente” confessò con astio.

“E con ciò?” domandò di rimando il principe indifferente alle sue parole, “Con ciò potrei decidere di non aiutare un Saiyan. Ti ho già aiutato fin troppo” spiegò la Tsufuru.

Vegeta increspò le sopracciglia, Bulma sgranò gli occhi, entrambi avevano capito.

“No aspetta! Devi dirci come andarcene, non possiamo rimanere qui!” esclamò Bulma frapponendosi tra i due rivolgendosi alla veterana.

Terla restò per qualche secondo a fissarla “Aiuterò te, ma solo te. Torna nella tua epoca, ma non permetterò al Saiyan di uscire da questo luogo. Egli rivivrà la sua vita fino al momento in cui è finito qui, poi ricomincerà da capo; ancora ed ancora fino all’eternità” proferì gelidamente.

La luce della sfera si spense, Vegeta incrociò le braccia e socchiuse gli occhi “Come ti pare, non m’interessa” affermò adagiandosi alla parete.

Bulma si rivolse a guardarlo “Cosa?! Che ti viene in mente, Vegeta? Non puoi restare qui per sempre!” strepitò preoccupata suscitando un leggero sgomento sul volto di Terla.

Vegeta restò in silenzio per diversi secondi, poi posò la sua attenzione sulla Tsufuru “Vecchia, se sai come uscire da qui liberami alla svelta di questa rompiscatole” ordinò impassibile, “Vegeta!” gridò la compagna sempre più in ansia.

Terla osservò prima l’uomo poi la donna.

Questo non se lo sarebbe mai aspettato, da nessuno dei due.

“E va bene!” s’impuntò infine Bulma incrociando le braccia “Se pensi che ci si possa liberare così facilmente di me ti sbagli di grosso. Vuoi restare? Bene, ma io resterò a farti compagnia” stabilì sedendosi sul posto.

“Cosa?! Sei impazzita?” grugnì di rimando lui staccandosi dalla parete ed aprendo gli occhi per guardarla “Sparisci, io non ti voglio più tra i piedi” sbraitò innervosito.

“Scordatelo, io…” “D’accordo, vi aiuterò entrambi” stabilì infine la veggente attirando l’attenzione dei due litiganti, “Datemi l’amuleto” ordinò porgendo loro una mano.

Vegeta lanciò bruscamente l’oggetto che, l’anziana, afferrò al volo.

Terla adagiò il ciondolo sull’altare, alla luce del sole, e fissò i due “Le stesse condizioni” cominciò enigmatica ottenendo solo sguardi confusi.

“Cosa stavate facendo prima di ritrovarvi qui?” domandò osservando gli occhi di entrambi.

“Litigando” rispose Bulma, “Dormendo” fu invece la risposta del Saiyan.

Un secondo di silenzio.

“D… dormendo?!? Vuoi dire che non mi stavi neanche ascoltando?!” Bulma scattò in piedi sbottando dopo aver udito la risposta del compagno.

Vegeta la guardò con la più totale indifferenza “Con tutte le cose che dici a vanvera è uno spreco di tempo starti ad ascoltare” brontolò accompagnato da una smorfia.

La terrestre sgranò gli occhi “C… cosa?! Tu! Io… io ti… ahhhh che rabbia mi fai venire. Con te non si può mai parlare, fai sempre di testa tua, mai una volta che mi dai retta” sbraitò inveendo contro il principe che, al contrario, restò immobile.

“Questo dovrei dirlo io” le rammentò riferendosi alle ultime disavventure.

Bulma si avvicinò con passo pesante fermandosi ad un soffio da lui “Non dare la colpa a me, non…

*

… è a causa mia se su questo dannato pianeta ci sono trappole in ogni angolo e se…” si bloccò d’improvviso guardandosi attorno.

Vegeta fece altrettanto.

“Q… questa è la nostra stanza!” constatò annichilita la donna osservandosi le mani e riscoprendole nuovamente adulte.

L’uomo si tastò il volto scrutando quello di lei.

Decisamente la preferiva da adulta, almeno aveva molti modi per farla stare zitta.

“Vegeta! Ce l’abbiamo fatta! Siamo tornati a cas… cos’è quella faccia?” domandò quando constatò quello strano ghigno sul volto del compagno.

Vegeta le si avvicinò afferrandole la nuca con una mano “Ne ho abbastanza di sentirti parlare” concluse posando le sue labbra sottili su quelle di lei.

La mano dell’uomo si andò ad insinuare sotto la veste della compagna, facendole venire… la pelle d’oca.

*

FINE

*

*

Angelo Azzurro: visto, la fortuna serve dopotutto ^^, ora ne hanno parecchi di grattacapi in meno. Spero non sia stata una delusione

*

bunny1987: è iniziato il periodo fortunato. Curiosità esaudite, spero

*

kutai: sono contenta che la tua idea fosse giusta ^^

*

lilac: tu istighi e ti diverti pure! Accidenti a te… bè, parlando d’altro, e fingendo che non hai detto nulla; la tua sfera ha visto giusto, riguardo al medaglione, ma quale dei due fosse penso rimarrà, quasi, un mistero ^_*. Grazie per tutto il resto, sono sempre felice di sapere che i miei personaggi risultano IC

*

Saku_chan: figurati, non c’è nessun problema se non hai recensito gli scorsi capitoli, l’importante è che ti siano comunque piaciuti ^^. In ogni caso, voglio ringraziarti. Mi fa molto piacere che le mie descrizioni con un solo protagonista non risultino noiose o scontate, sei molto gentile. Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento ^^

  
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