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Autore: Fluxx    12/01/2014    6 recensioni
“Non funzionerà, è ancora troppo debole. Non possiamo aiutarlo se lui per primo non vuole alzarsi e combattere.” Sentì una prima voce, parlare in arabo.
“E cosa proponi di fare? Lasciarlo al suo destino?” Una seconda voce, in italiano.
“Non ne uscirà vivo in queste condizioni, soprattutto se continua così.” Riprese la prima. Era assurdo come capisse due lingue totalmente differenti dalla sua e come – queste due persone – sembrassero capirsi.
Desmond riaprì piano gli occhi, alzò leggermente il capo e notò ai piedi del letto – nello stanzino dove lo tenevano accanto all'Animus – Ezio ed Altair.
“Oh no.. Ancora.” Mormorò il giovane, lasciando ricadere pesantemente il capo sul cuscino. La stanza era diversa, più buia, e gli antenati risaltavano bene nell'oscurità: emanavano quasi una luce, un alone luminoso fasciava i loro corpi. Era un sogno?
I due Assassini, sentendo la voce del ragazzo, si voltarono verso di lui.
“Bentornato nel mondo dei vivi, Desmond.” Disse Altair.

Amareggiati dal finale di AC III e dalla morte di Desmond? Ecco qui cos'è accaduto dopo.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Desmond Miles, Quasi tutti, Rebecca Crane, Shaun Hastings, William Miles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14. Wake up, Desmond!

 

 

Desmond si svegliò di soprassalto: scattò seduto sul letto e sentì il cuore battere talmente forte che sembrava volergli schizzare fuori dal petto.
Aveva la fronte imperlata di sudore ed il respiro accelerato. Si guardò intorno agitato, riscoprendosi nella stanza del casale, al buio.
Si portò una mano al viso, sulla fronte, asciugandosi, mentre la consapevolezza che ciò che era accaduto fosse solo un brutto sogno cominciò a rassicurarlo.
“Oddio.. Cazzo..” Sussurrò appena, tra sé, a bassa voce. Era sembrato così reale.. Così fottutamente vero.
Prese un profondo respiro, cercando di regolarizzarlo e sperando che il suo cuore smettesse di martellargli il petto a breve.
Si lasciò ricadere all’indietro con il capo sul morbido cuscino mentre osservò il soffitto buio della stanza, rischiarata lievemente solo dai raggi lunari che entravano dalla serranda, quasi completamente abbassata. Allargò le braccia sul letto mentre sentì la tensione accumulata durante il sonno lentamente scaricarsi.
Solo un attimo dopo scattò nuovamente seduto sul letto e – ancor più velocemente – si alzò. Si passò le mani sul viso e raggiunse la sedia dalla quale raccattò la maglietta, infilandosela velocemente, dopodiché scese velocemente al piano di sotto.
Shaun era in sala assieme a Demetrio, Rebecca e William. Stavano chiacchierando tra di loro in attesa della cena, stuzzicando qualcosa.
L’inglese sorseggiò dalla tazza quel tè che nulla aveva a che vedere con quello inglese.
“Credo sia un suicidio tornare all’Abstergo per prendere la Mela.” Mormorò Rebecca.
“Ma non possiamo neppure lasciarla nelle mani dei templari.” Disse di tutta risposta Demetrio.
William era lì in silenzio ad ascoltarli, a braccia conserte, non fece nemmeno in tempo a rispondere che notò Desmond fare capolino dall’arco principale. Fu felice di rivederlo, ma subito notò la sua espressione scossa e sconvolta, smarrita, quasi spaventata.
“Papà..” Disse il ragazzo, entrando nella sala. Subito dopo tutti quanti volsero il capo per guardarlo e notarono a loro volta il suo aspetto così sbattuto.
Dalla parte sua Desmond, invece, notò quella situazione così familiare, proprio così come l’aveva vissuta nel sogno. Shaun, Rebecca, William e quel ragazzo sconosciuto dalle fattezze italiane, tutti ad aspettare che si svegliasse.
Il mentore si alzò ed un lampo di terrore percorse il volto del giovane.
“N-no papà, dove vai?!” Gli uscì in un mormorio, quasi piagnucolando.
William alzò appena le sopracciglia, non capendo quel comportamento. Si avvicinò al ragazzo.
“Ehi, Desmond.. Calmati, che ti succede? Non vado da nessuna parte.” Gli sorrise. Doveva essere parecchio scosso dagli ultimi avvenimenti. Gli poggiò una mano sulla spalla, stringendola, l’altra si posò sul petto.
“Stai bene..?” Gli chiese. “Hai dormito per più di ventiquattro ore.. Cominciavo a preoccuparmi.”
“Sì..” Mormorò appena, poco convinto. “Credo.. Credo di sì. Ho fatto solo un brutto sogno..” Commentò abbassando lo sguardo, il quale riportò solo un istante dopo sul padre.
“Ma.. Siamo al sicuro qui?” Domandò.
Rebecca sorrise, a quel punto si alzò anche lei e gli diede una pacca sulla spalla.
“Non so cosa tu abbia sognato Des, ma qui siamo al sicuro, non preoccuparti..”
“Stavamo parlando proprio di te.. E della Mela.” S’intromise a quel punto Demetrio, ancora seduto.
Gli occhi di Desmond si spostarono sull’italiano, così come quelli del Mentore che lo fulminò con uno sguardo.
“Non è questo il momento Demetrio.” Lo ammonì.
Il ragazzo alzò appena le sopracciglia ed alzò le mani, in segno di resa. “Scusate, scusate..” Bofonchiò.
Un lieve sorrisetto si dipinse sul volto di Shaun che lo nascose dietro la tazza di tè, sorseggiandone un po’ ancora.
“Non lo vedi? Ha bisogno di tempo, è sconvolto.” Continuò allora William.
“Scusate!” Ripeté Demetrio, “Non volevo mettere fretta a nessuno..!”
“Papà.. Sto bene. Tranquillo.” Si mise in mezzo Desmond.
Will sospirò, tornando a guardarlo. “Andiamo a prendere una boccata d’aria prima di cena, ti va? Ti farà bene.”
Il ragazzo annuì, così i due uscirono dalla sala.
Rebecca si avvicinò nuovamente al tavolo, rimanendo in piedi lì accanto ed appoggiando entrambe le mani sullo schienale della sedia sulla quale sedeva poco prima.
“Qualcuno ha fatto incazzare William..” Borbottò l’inglese con un velo di sarcasmo, nascondendo ancora la bocca dietro la tazza, sorseggiando un altro po’ di tè.
“Shaun..” Lo ammonì Rebecca.
“Che c’è?” Domandò il rosso indispettito, poggiando la tazza.
“C’è che dovresti smetterla di fare lo stronzetto.” Rispose a quel punto Demetrio.
“Eh? Oh, questa è bella..!” Shaun si mise seduto più composto, guardando male l’italiano. “Sennò che cosa fai?”
“Che cosa faccio? Ti faccio passare la voglia di fare lo spiritoso. E’ da quando sei arrivato qui che ti comporti come ti pare, fai il supponente, il superiore.. Ma chi ti credi di essere?!”
“Wooh, ragazzi! Calmatevi!” S’intromise Rebecca, guardando prima uno e poi l’altro.
“.. Tsk. Volevo solo sottolineare che non sono l’unico cinico qui, non sono mica io che.. Ahhh, vabbè! Lasciamo perdere!” Borbottò Shaun.
“Seh, lasciamo perdere.” Demetrio si alzò, prima di avviarsi all’arco principale e lasciare la sala a sua volta.
“Ma si può sapere che ti prende? Che cosa ti dice quel cervello inglese?” Lo riprese la mora.
“Cosa c’è? Che cos’ho fatto io? E’ lui che è partito in quinta a fare il gradasso!” Si lamentò Shaun.
“Sei proprio un’idiota..!” Disse la ragazza prima di lasciare anche lei la sala, lasciando l’inglese da solo.
“.. Ma qui sono tutti matti!”

William uscì fuori assieme a Desmond dopo averlo fatto coprire bene: faceva davvero un gran freddo fuori.
“Allora, come stai?” Domandò William al figlio, raggiungendo la staccionata che girava tutt’intorno al casale. Vi si appoggiò.
Desmond si strinse nelle spalle. “Adesso bene. Sono.. Finalmente libero. Chissà per quanto.. Ma vi ringrazio per avermi tirato fuori di lì, probabilmente non sarei riuscito ad uscirne da solo.. Non vivo, per lo meno.”
“Sei mio figlio Desmond, cosa ti aspettavi? Che ti avrei lasciato lì a marcire?”
Il ragazzo scosse il capo. “No.. Ma siamo stati fortunati.”
“Intendi.. Lucy? Non possiamo fidarci di lei, lo sai.”
In quell’istante nella mente del ragazzo riaffiorò il ricordo del sogno, della fine del sogno: la pistola puntata contro il capo e la voce piatta di Lucy.
“Forse no. Ma ci ha aiutati a fuggire.. E mi ha fatto evadere lei dalla stanza dove mi tenevano.” Gli confessò.
“Dici sul serio?”
“Mh-mh.” Annuì.
“E quindi? Cos’hai intenzione di fare..?”
Desmond si strinse nelle spalle, evitando il suo sguardo. “Dovremmo pur tornare a prendere la Mela, no? Voglio solo assicurarmi che stia bene o.. Non so.”
“Ehi, non preoccuparti. Non pensarci adesso, d’accordo?” Gli poggiò una mano sulla spalla. “Abbiamo un piano B, ma tu ora pensa a rimetterti.. Piuttosto, come sta la tua mano?” Chiese scendendo con le dita fino all’avambraccio, costringendo a togliere la mano dalla tasca. Aveva ancora la fasciatura che le aveva fatto Lucy.
“Non ne ho ancora la sensibilità e forse.. Forse non l’avrò mai più. A meno che la Mela non possa aiutare anche in questo.”
William sospirò sonoramente. “Desmond mi dispiace.. Faremo in modo di non metterti in pericolo o di farti lottare.”
“Ma che stai dicendo?” Domandò il ragazzo, guardandolo con un sorriso. “Non mi fermerà una mano fuori uso! Altair usava una sola lama celata anziché due come Ezio. Perché io dovrei essere da meno e non riuscire a combattere al cinquanta per cento delle mie possibilità?”
Will sorrise. Quel ragazzo era una fonte di idee e di energia non indifferente.
“William, puoi venire un attimo? Ci sono novità!” Si sentì la voce di Giovanni, il quale fece capolino dalla porta principale.
L’uomo guardò il ragazzo ed annuì. “Arrivo!”
“Novità su che cosa..?” Domandò Desmond.
“Ne parleremo dopo figliolo. Rientra dentro che tra poco è pronta la cena.. E fuori fa freddo.” Disse prima di avviarsi all’interno del casale.
L’americano si voltò nuovamente verso la vasta distesa di erba ed osservò la città lontana. Si piegò appena in avanti ed appoggiò le mani sulla staccionata. Inevitabilmente il suo sguardo scese sulla mano fasciata e priva di sensibilità. Sospirò pesantemente chiedendosi se l'avrebbe mai riacquistata.
“Ti fa male?” Sentì una voce alle sue spalle.
Dal momento che Des non aveva sentito nessuno avvicinarsi, si voltò di scatto.
“.. Oh no. Starai scherzando?!” Si lamentò il giovane quando nel voltarsi si ritrovò di fronte la figura di Ezio. Sembrava così.. Reale.
“Perché continuate a tormentarmi? Non sei realmente qui! Vattene via!” Disse contrariato.
“Se non siamo realmente qui, perché ci rivolgi la parola? Sembrerai un folle.” Rispose l’arabo, giungendo qualche istante dopo e posizionandosi accanto all’italiano. Teneva le braccia incrociate al petto, con il cappuccio calato sul volto.
Desmond indietreggiò di qualche passo, finendo contro alla staccionata. Si poggiò una mano sul viso e si stropicciò gli occhi.
“Ora conto fino a tre, apro gli occhi e.. Non ci sono più. Non ci sono più..” Si ripeté. “Uno.. Due.. Tre.” Riaprì gli occhi e guardò di fronte a sé: ora invece di due erano persino tre! Si era aggiunto anche Connor! E lo stavano osservando alquanto sconcertati, come se fosse realmente matto.
“Oh, avanti, ragazzi! Non potete tornarvene nella parte più nascosta e remota del mio cervello?!”
“Non siamo mica noi il problema!” Sottolineò Connor.
Desmond sospirò frustrato.
“Dovresti portarci un po’ di rispetto Novellino!” Lo riprese Altair, sembrò scocciato. “E’ solo grazie a noi se sei uscito dall’Abstergo. Dovresti mostrarci un po’ di riconoscenza.”
“Grazie a voi? Ma che stai dicendo? Voi mi state portando alla follia! Ecco cosa state facendo! Dovrei ringraziarvi per questo? Non so neppure perché vi sto parlando!” Disse incrociando le braccia al petto.
L’italiano sospirò e scosse il capo. “Siamo stati noi ad incitarti a combattere, a tirarti su, a non lasciarti andare mentre eri dentro a quella macchina infernale.” Gli spiegò.
“Che poi.. Ai nostri tempi tutta quella tecnologia non c’era, vi immaginate?” Commentò Connor.
“Parli tu.. Pensa ad Altair.” Lo corresse Ezio, ridacchiando.
Altair lanciò un’occhiata ammonitrice ad entrambi, dopodiché si avvicinò a Des. Quest’ultimo tentò di indietreggiare ulteriormente, ma non vi riuscì per via della staccionata, così si limitò a sporgersi indietro.
“Se noi non ci fossimo stati, dentro la tua testolina..” Cominciò l’arabo. Alzò una mano e gli picchiò con l’indice sul centro della fronte. “Chi ti avrebbe fatto rialzare?”
“Ahia!” Si lamentò Desmond, portandosi la mano alla fronte. Possibile che lo avesse sentito?
“Che donnicciola!” Bofonchiò Ezio.
Desmond rimase a guardarli attonito: ora chiacchieravano ed interagivano tra di loro, si prendevano in giro e scherzavano.. Ma era mai possibile? Due erano le possibilità: o stava ancora sognando oppure stava seriamente perdendo la ragione.
La mano sulla fronte scivolò pianto di fronte agli occhi. L’ultima cosa che l’americano vide fu lo sguardo di Altair che sembrava trapassarlo. Prese un profondo respiro, mentre sentiva di sottofondo Connor ed Ezio parlare, forse punzecchiarsi, ma cercò di non prestare troppa attenzione e di concentrarsi solo su sé stesso, sul farli sparire. Avrebbe contato fino a dieci, avrebbe respirato a fondo e loro sarebbero scomparsi.
“Uno.. Due.. Tre… Quattro… Cinque..”
“Ehi..?”
“Sei.. Sette.. Otto..”
“C’è nessuno..? Desmond?”
“Nove.. Dieci..!” Scostò la mano da davanti al viso e riaprì gli occhi: si ritrovò Shaun ad un palmo dal naso, sussultò.
“Ah, ma mi senti? Ma che stai facendo? Giochi a nascondino con le lepri?” Domandò il Rosso, guardandolo sconcertato.
Il ragazzo si sentì avvampare per l’imbarazzo. Si schiarì la voce. “No ehm.. Stavo.. Sai, esercizi di autocontrollo..!”
Shaun rimase ad osservarlo con un sopracciglio alzato per qualche istante, in silenzio, poi sospirò sonoramente e scosse il capo.
“E’ pronta la cena.” Annunciò. “Andiamo..!” E si avviò.
Desmond sospirò, dopodiché si avviò anche lui. Quando si ritrovò a metà tra la staccionata ed il casale si fermò e si voltò: non c’era più nessuno.
“Desmond! Le lepri sono in letargo! Non le troverai mai! Muoviti!” Gli arrivò la voce scocciata di Shaun che lo fece tornare con i piedi per terra.
“Arrivo!!” Rispose voltandosi e allungando il passo, raggiungendo il compagno.






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Angolo Autrice:

http://m2.paperblog.com/i/88/882671/come-inserire-le-trollface-nella-chat-di-face-L--O18ja.jpeg

Mwhuahuahuahuahauhauhauhauahuhauha.
Ok. Basta.
Paura, ehhhh?!?! U___U
Ehhh, sì, lo so! Sono cattiva!
CATTIVISSIMA!
Mwhahuahuahauhuhauha!
Ok, potete stare tranquilli! Tutti salvi! Niente morti! Ahahaha!
Beh, direi che non c'è nulla da dire su questo capitolo oltre che Desmond sta perdendo la ragione.. O forse no?
Ad ogni modo, ringraziamenti obbligatori: MaryQueen999, SlytherinSoul eeee... Poi basta? Dimentico qualcuno? Uhmm.. No. No, no! Non mi sembra..
Bwhuahuahuah! Ma nnnnooo! Scherzo!
La mia carissima Lightning00 che mi ha fatto morire con la sua ultima recensione!
Vi avverto: se non dovessi più postare è colpa sua! Sicuramente sarà stata lei o che mi avrà fatto morire con una recensione o con il suo Death Note. Quindi prendetevela con lei u.u
E poi vorrei ringraziare anche, cosa che faccio non sempre ma ogni tanto mi piace ricordarli, tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le ricordate o le seguite.
Grazie a voi: cartacciabianca, IleWriters, Kiaretta_Kudo, ladyjessy, Lightning00, MaryQueen999, MustaineWife_MegadethLife, SlytherinSoul, xXEliniferXx, playstation, GreenPhoenix, Hamber of the Elves, La Strega di Ilse, Naruto92 ed ultimo (ma non per importanza!) ofelia!
Ecco qua, anche i ringraziamenti fatti.. Non sapete quanto mi fa piacere <3
Eee.. Niente, tutto qui! Come al solito a voi la parola e son curiosa :3 
Da domani inizierò un nuovo corso per lavoro che durerà fino a Venerdì, il prossimo capitolo è già a metà e spero di riuscire a postarlo in tempo.. In caso contrario saranno solo un paio di giorni di ritardo!
Alla prossima e.. Buona serata! <3 



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