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Autore: pepper snixx heat    13/01/2014    3 recensioni
Brittany ha subito un grave trauma e deve superarlo. Molte persone l'aiuteranno, tra cui un'ispanica incontrata per caso.
Dal capitolo 1
-Fantastico! Brittany parlami un po’di te, una conoscenza generale come a scuola ricordi? Cosa ti piace, qualcosa riguardante il tuo carattere, amici, famiglia cose così!-. Panico. Iniziai a mordicchiarmi il labbro e a storcermi le mani. “Pensa in fretta Brittany, pensa”- Non sono mai stata brava a dire le bugie, come quella volta in terza elementare, avevo dimenticato di fare i compiti e dissi alla signorina Brown che il quaderno di matematica si stava facendo il bagno al mare e un calamaro gigante lo aveva fatto affogare
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13





 
Cara Santana,
è così imbarazzante doverti scrivere questa lettera, però non mi hai voluto rispondere al telefono e neanche al messaggi che ti chiedevano di parlarmi o incontrarci, così mi è stato consigliato di scriverti. Non che sia il mio modo preferito di parlare con una persona, ma è necessario.
Forse è meglio così però, non sono certa che avrei avuto il coraggio di guardarti negli occhi e dirti ciò che devo. Di confessarti tutto ciò che c’era da dire mentre uno sguardo inquisitore mi ricordava costantemente la cazzata che avevo fatto.
Di persona ci sarebbero stati tanti fattori che bloccherebbero la conversazione, tipo tu che ti rifiuti di ascoltarmi sarebbe uno di questi, i cellulari che squillano, l’incazzatura. Sono cose che non fanno molto bene alla conversazione.
Però credo che la cosa importante per il chiarimento, non sia parlare, bensì credo che sia il trovare un  modo in comunicare e risolvere la situazione, preferibilmente senza urla o oggetti volanti , giusto?
Quindi ho deciso di scrivere, foglio e penna e tagliamo via il dente.
Vorrei partire  facendoti un paio di premesse.
La prima è che non sono proprio un asso nello scrivere, diciamo che… non so proprio buttare giù di quegli scritti strappa lacrime o che fanno riflettere e sicuramente non sono proprio forte nello scrivere di sentimenti, però ci provo. Magari poi  potresti trovare qualche frase scomposta e un po’ insensata, ma il senso generale dovrebbe esserci, e per quelle frasi basta ragionarci su per un po’.
La seconda è più una richiesta in effetti. Leggi fino alla fine, anche con tutti i pregiudizi e preconcetti nei miei confronti mi sta bene, ma leggi fino alla fine poi puoi anche dare fuoco a tutto.
Magari mettiti comoda, sul divano o su una sedia.
Credo che inizierò dall’inizio ok?
Credo che la prima volta che nella mia vita si presentò un ostacolo fu a 14 anni, non un vero e  ostacolo, diciamo che per la prima volta nella mia vita mi ritrovai davanti ad un…
Immaginatelo come un foglio bianco, hai scritto sempre per tutta la vita, scrivevi e non ti sei mai fermata, hai sempre scritto, virgole, punti, maiuscole e doppie tutte allo stesso posto, poi ad un certo punto del tuo grande libro devi scrivere coscienza, e la i diventa tuo nemico mortale. Allora inizi, coscienza, coscenza, coscienza o coscenza. Ti servirebbe un dizionario, ma non lo hai mai usato e non sai dove andare a cercare!
Ecco mi si presentò davanti una situazione simile.
Dopo il mio appuntamento mi misi a pensare.
Pensa.
Pensa.
Pensa.
 Passai buona parte dei giorni successivi a pensare alla faccenda. Ad August, ai genitori, all’omosessualità in generale.
Decisi di prendere il toro per le corna e andai da Marius Gonzales.
Marius era un ragazzino di origine  russa,  adottato da una famiglia ispanica appena nato. Gay dichiarato, perse un anno perché i bulli lo tormentavano e lui smise di venire a scuola.
Un giorno lo bloccai dopo la lezione del glee e gli chiesi spiegazioni.
Facemmo un lungo discorso, da scuola ci spostammo al bar, dal bar al parco e in tutto questo tempo lui parò.
Fu molto strano, iniziai a sentire una stretta allo stomaco, in molte cose che diceva mi rispecchiavo.
Quando tornai a casa ero più confusa di prima.
Certo Marius mi aveva chiarito le idee su molte cose, e a quel punto non ero più confusa sulla società ma su me stessa.
Cosi passai interminabili giorni a riflettere del fatto che c’era la probabilità che mi piacessero le ragazze.
Il problema principale e che non avevo mai sentito i miei parlare di sessualità, neanche quella etero, in effetti ero un po’ fuori dal mando quindi non sapevo come affrontare l’argomento.
Quando mi diedi dei punti:
  1. Dubitare della mia sessualità è un evidente segno. (o No?)
  2. Se l’occhio cade…
Lo so, commenti stupidi e da ragazzina. Li elaborai e studiai, la prima volta che uscì con una ragazza fu a 16 anni.
Però corsi dai miei genitori, e mi dissero che mi avrebbero aiutato, e così hanno fatto, ho capito la mia sessualità, ho rafforzato il mio rapporto con i miei genitori.
Ci ho messo circa due settimane.
I miei dubbi sulla sessualità sono durate per due settimane.
Quanti posso dire di essere così fortunati?
Bhe quelle due settimane furono l’unico periodo della mia vita in cui mi si presentò davanti un ostacolo.
19 anni e due settimane di problemi.
E fa schifo.
Alcuni pensano che sia fantastico, che sia una specie di benedizione. Ma non è così, non è così proprio per niente.
In tutta la mia vita non ho mai affrontato niente.
Nessuna competizione con dei dubbi sulla vittoria, nessun problema improvviso, e se per caso si presentavano c’era qualcuno a risolverli per me.
Certo, c’erano le competizioni sportive: le cheerleader e la danza, ma conosci la Sylvester perdere non rientra nel suo vocabolario, e la danza, la danza non è mai stata competizione, neanche quando perdevo, non è mai stato un problema.
Il Glee club poi, per prima cosa Rechel Berry non avrebbe mai permesso, a nessuno di prendersi la scena che spettava a lei, e in ogni caso c’erano 13 ragazzi e due professori a sorreggermi.
Ecco di problemi veri però non ne ho avuto nessuno.
Hai presente le vite perfette che hanno nei film, quelle che si guardano e si dice che è impossibile averla?
Bhe la mia ci si avvicinava molto.
Vivevo una vita più perfetta possibile, amici, scuola, famiglia tutto alla grande.
È diciamo che fa schifo.
Fa schifo perché a 19 anni sono un’inetta!
Sono una diciannovenne che non ha mai fatto niente da sola.
Niente.
Vuoi alcuni esempi?
Vado in cerca di un appartamento per me, e invece di prendermi un bilocale nelle mie possibilità, affitto una casa con due camere da letto enormi un bagno con una vasca paragonabile ad una piscina e un open space mega galattico!
Ne vuoi un altro?
Volevo un televisore da 73 pollici, in HD. 7 000 dollari.
Iniziai a fare turni extra, tanto che stavo li dalle 9 del mattino alle 10 di sera, avevo anche trovato un lavoro come custode di un cimitero per animale per arrotondare lavorando anche di notte, sai all’inizio è leggermente inquietante, ma dopo un po’ ci fai l’abitudine.
Mercedes appena lo scoprì mi fece una delle sue lavate di capi, mi disse che stavo lavorando troppo. Non le prestai molta attenzione, ma quando poi lei scoprì che mi inventavo storie dei nomi sulle lapidi, di chi era stato cucciolo Skip, o da chi era stato addestrato Fido mi minacciò di togliermi il lavoro se non avessi ridimensionato.
Fatto sta che mi aiutò anche in questo, consigliandomi di affittare la camera in più.
Poi la storia la sai, anche se ancora non sono riuscita a comprare il televisore.
 
Ok, aspetta un secondo.
Dopo l’incidente niente è stato più come prima.
Improvvisamente tutto mi cadde addosso senza che io ne avessi sentore.
Tuuto ciò per  cui avevo lavorato una vita intera era sfumato, tutto quello per cui Artie e Mike si erano preparati e allenati duramente era stato vano, per un mio stupidissimo errore. Come può una distrazione di una persona distruggere le aspirazioni di altre due?
A volte riesco a sentire il fuoco che brucia sulla pelle. I miei migliori amici mi odiano, non li vedo da un anno perché gli ho rovinato la vita.
Dopo l’ospedale seppi soltanto che Artie e Mike erano i condizioni molto gravi.
La mia vita faceva schifo. Alcol, spogliarelli in bar dalla dubbia reputazione.
Solo Mercedes fece qualche cosa di concreto per aiutarmi, mi trovò un lavoro, mi mise in sesto e mi aiutò a cercare l’appartamento. 
San, credo che avremmo dovuto avere più tempo per noi.
Spero che leggerai questa lettera fino in fondo, e spero che mi risponderai.




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Ma salve! Come va? Allora ecco il capitolo, più corto, molto più corto degli altri, volevo metterci anche il restante ma poi sarebbe diventato lungo molto più lungo e ho preferito tacere! 
Vediamo, questa è ovviamente la lettera di Brittany, dovrebbe sembrare confusa e senza capo ne coda, spero di esserci riuscita. 
come sempre vi metto il link dell'altra fan fiction che ho finalemnte aggiornato! 


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2348530&i=1

Spero che recensirete in tanto questa e l'altra fan fiction! 
   
 
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