Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: bestrongever    14/01/2014    0 recensioni
Mi sorride ironicamente e quel oggetto di cuoio schiocca sulla mia pelle,dalle spalle alle gambe.
Posso solo immaginare tutti il lividi che si formeranno su tutto il corpo e tutto il fondotinta che utilizzerò per coprirli, ma oramai ci sono abituata.
Mi lascio andare a questo dolore atroce,non mi dimeno,chiudo gli occhi.
Lui mi tira per i capelli,veloce e feroce,gemo di dolore e spalanco gli occhi.
- Guardami negli occhi quando ti parlo,stronza-. Urla.
Un pianto isterico si vede e si sente sul mio volto,sembro un rubinetto aperto,
ma le mie lacrime sono salate,amare come il mio cuore.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Apro prima un occhio, poi l’altro.

Un piccolo raggio di luce entra nella ‘caverna’, lo stesso che mi sveglia ogni mattina nella mia stanza.

La piccola porta di legno è già aperta, strano non ho sentito nessun rumore mentre dormivo.

Mi rannicchio, qui dentro fa molto freddo, come d’inverno.

Appoggiato a terra c’è un post-it giallo.

‘Puoi uscire’
 
Riconosco quella scrittura violenta e veloce, mio padre.

Faccio ciò che mi dice il foglio, arrivata al corridoio principale la luce mi colpisce.

Mi reco in bagno e ‘ammiro’ la mia figura allo specchio.

L’immagine di ieri si ripresenta di nuovo, ma i segni sono più evidenti.

Perché? Una domanda, nessuna risposta.

La popolazione è convinta che le donne orientali sono quelle più maltrattate, ma non è così.

Ogni donna è indifesa, fragile, in balia della cattiveria degli uomini che sfocia in violenza fisica, ma anche morale.

Io sono una pagina di libro che nessuno leggerà mai.

Studio di nascosto, perché voglio urlare la verità che c’è dietro alle porte chiuse, schiaffi, percosse e tanta paura.

Nessuno se ne frega.

Tante parole, tanta compassione, ma solo chi ha vissuto questo inferno sa cosa vuol dire.

I lividi, ma soprattutto ferite all’anima.

Donne con il sesso infibulato, donne senza diritto di vivere, donne non libere,una schiavitù esistente in un libro da chiudere, gettare

e far finta di non aver mai letto.

Un libro da bruciare.

Mio padre non è a casa, quel uomo che mi fa star male.

Può essere la persona più violenta, la quale alza le mani,ma gli voglio bene.

Sembra un essere duro,ma nonostante tutto anche lui è dolce.

Sono nata dal suo seme, dalla sua forza, dalla sua volontà, dall’amore.

Vivrà sempre nella mia mente come l’uomo che mi ha insegnato a guidare la bici , ad usare il martello e a non fidarmi di nessuno.

Adesso la sua ombra nera mi segue ovunque, in ogni dove sento le sue urla.

Sempre vedrò il suo aspetto triste, serio e violento.

Mi sciacquo il viso e mi trucco leggermente,giusto per coprire i lividi e con la matita,faccio risaltare i miei occhi neri.

Anche dopo ciò che è successo ieri voglio andare a scuola, per imparare cose nuove, per garantirmi un futuro migliore.


‘Io so di non sapere’ dice Aristotele.
 

Dobbiamo sempre pensare che non sappiamo mai abbastanza, perché se partiamo con il presupposto di sapere già tutto, perdiamo

in partenza.

Arrivo a scuola nell’ora di ricreazione, quindi ho perso le prime due ore.

Dopo aver falsificato la firma di entrata ritardata, lasciato il libretto personale in segreteria e mi reco in giardino.

Il cortile è pieno di gente, come quando nei prati le api si posano sui fiori variegati e sciamano intorno ai candidi gigli.

Corro verso l’albero in cui mi nascondo sempre quando sono giù di morale, avvisto Jake seduto sotto di esso,gli salto addosso e lo

abbraccio.

Lui ricambia la mia stretta,senza chiedere niente, sa che è successo qualcosa, ma sa che io non ne parlerò.

‘Un migliore amico è colui che sente le urla del tuo cuore attraverso i tuoi silenzi.’

Jake ne è la perfetta descrizione.

Dopo un po’ mi stacco dal suo corpo e mi accorgo che vicino a lui è seduto un altro ragazzo.

- Lui chi è?!-. Chiedo.

- Ah,piccola lui è il mio partner-. Dice lui.

-Hi, i’m Niall, nice to meet you-. Si presenta il ragazzo, portando la mano destra avanti.

Di solito non stringo mai la mano a nessuno, ma lui mi ispira sicurezza e fiducia. 

- Oh, I’m Lejla. I love your eyes-. Gli riferisco il complimento, ricambiando la stretta.

I suoi occhi sono azzurri, ma non come quelli di Jake. 

Quelli del mio migliore amico ricordano un vasto oceano, questi ricordano un cielo infinito dove volano liberi gli angeli; il bene di

questo mondo.

Ho sempre voluto avere un angelo custode, un protettore dal male; la mia forza.

-Thanks, I love your name, is special-. Dice lui notando che non sono italiana.

- Yes, my parents are from Pakistan-. Spiego io.

- Quando sono arrivati?.- Chiedo.

- Alla seconda ora-. Mi infirma Jake.

- Perché le cose più belle succedono quando io non ci sono!?-. Chiedo facendo il broncio, come una bambina che non riceve la

caramella.

- Perché sei una sfigata-. Dice  facendo la linguaccia.

- Ti credi simpatico?-. Chiedo io scherzando.

- Ovvio, io sono tanto simpy-.

-  Sì, tanto quanto un palo in culo-. Lo istigo con una battuta che odia.

- Piccola, ricordati quello che mi hai promesso-. Mi dice Jake. 

- Io proprio non ti capisco, tua madre è ango-irlandese ma non sai parlare bene la lingua internazionale?-.

- Non è il mio forte, lo sai-. Si difende lui.

- Beh, ti conviene saperla-.

-Perché piccola?-. Chiede lui curioso.

-Perché le modelle dei giornalini con cui ti fai i tuoi lavoretti a mano sono inglesi-. Dico io ridendo.

- Belen no, comunque sei la solita pervertita-.

- Io sempre-. Gli dico facendogli l’occhiolino.

- Da parte gli scherzi, il tuo aiuto non mi serve-. Dice lui.

- Spiegati meglio-. Insinuo incuriosita di questa sua affermazione.

- Spetta a Niall dirtelo-. Indica l’altro biondino vicino a lui.

- Aspetto..-. Dico io sulle spine.

- Niall, diglielo-. Lo incita il mio biondino.

- Well, i’m..-.Inizia a parlare lui, ma viene interrotto dall’apertura della porta principale del cortile,che crea sempre un forte cigolio.

Da quest’ultima esce la solita troia della scuola con il suo ragazzo a manetta.

Può anche essere una troia ma è bellissima, però questa volta l’attenzione non è rivolta a lei, ma alla ragazza dietro, anche io ne

sono ammaliata.

La sua bellezza è qualcosa di straordinario, non ho mai visto un essere di sesso femminile così bello.

Crea invidia, gelosia, voglia di essere lei, ti pietrifica al solo primo sguardo.

Una ragazza di una bellezza insolita,che nasconde una storia tutta sua non rivelata.

La reincarnazione della sensualità e della bellezza di Afrodite,che con la grazia e i suoi modi di essere trasforma tutti in delle statue

come Medusa.

Potrei stare ore a guardare i suoi capelli rossi volare al vento,se fossi un maschio ci farei un pensierino sinceramente.

Sicuramente sarà la partner dell’oca, infatti, l’ha presa sotto braccio e la condotta verso un alberodistante dal nostro.

Dopo essermi ripresa dalla situazione che si era formata, simile a quella dei film in cui si presenta lafiga da paura a rallentatore

mi giro verso Niall e Jake che stanno amabilmente parlando in italiano, aspetta in italiano?!

-Credo che voi  due dobbiate spiegarmi qualcosa-. Dico infuriata,divertita e triste.

-Beh, ecco vedi Lejla, stavo per dirtelo ma sono stato bloccato. Mia madre è italiana e amo la vostra terra, perciò so la

vostra madre lingua alla perfezione-. Dice Niall sorridente.

- Potevate dirmelo subito-. Dico offesa non essendo alla conoscenza di questa cosa.

- Stavo per dirtelo-.

- Va bene, anche se preferivo che non lo sapessi, almeno facevo un po’ di pratica con la lingua inglese-. Dico sconsolata.

- Tranquilla, con me puoi sempre parlare.- Mi dice lui.

- Con me amico evita-. Lo avverte Jake.

Si battono il cinque.

Quei due sono uguali, sia caratterialmente che esteticamente.

Dall’aspetto di due angeli con i capelli biondi e gli occhi azzurri, con un’anima dolce e sempre pronti ad aiutare il prossimo.

Persone così basta poco per conoscerle ed amarle.

La campanella suona, saluto il mio migliore amico con un bacio sulla guancia e a Niall rivolgo lo stesso trattamento.

Prendo il mio materiale scolastico e mi dirigo verso l’aula di italiano.

Durante il tragitto mi sono scontrata più volte con qualcuno che aveva fretta come me, facendomi male alle diverse

ferite del corpo,ancora doloranti.

Arrivata alla porta, sono tra le prime ad arrivare.

Mi posiziono nell’ultimo banco, come ormai faccio sempre.

La Prof entra e saluta tutti con un clamoroso buongiorno.

-Ragazzi oggi facciamo un tema-. Ci informa.

Perfetto ero proprio in vena di scrivere.

Consegna ad ognuno di noi un foglio.

-Potete iniziare-. Dice lei sedendosi alla cattedra.

La consegna è corta, ma ciò che si può scrivere su questo argomento è tanto.

‘Parla dei sentimenti nell’adolescenza’

Inizio a scrivere subito in bella, sono sicura delle parole che scriverò.


‘Ogni uomo è un insieme di elementi contrastanti: forza e debolezza, gioia e dolore, capacità di aiutare, necessità di essere aiutato.

Nel difficile percorso che va dall'infanzia alla prima giovinezzail nostro corpo si trasforma, i nostridesideri, i nostri pensieri, le nostre

aspettative cambiano radicalmente.

Si riversano su di noi inaspettati e improvvisi sbalzi d'umore, si vivono intense emozioni, tutto è come un giro sulla ruota panoramica

della nostra adolescenza ma con più brividi e paure che spesso nascondiamo nell'ombra dei nostri pensieri, come per sfuggire

a un immaginario lontano persecutore.

Spesso però è complicato anche per noi comprendere quello che proviamo, le nostre emozioni, i sentimenti che stanno nascendo a

causa del turbinio interiore che ci accompagna ogni giorno.

Allora, a volte, è difficile distinguere tra sensazioni come l'ansia e la fame;altre ci troviamo in balia di un'impulsività incontrollata che

ci porta alla violenza verbale o fisica.

Sempre intorno al corpo, alla sua immagine, alla sua sessualità si concentrano i nostri dubbi,i timori e le ansie.

Un corpo nuovo, diverso, imprevedibile nelle sue mutazioni, che a volte provoca un senso diestraneamento o risulta inaccettabile:

come se tutto ciò che è fisico sfuggisse a ogni possibile controllo, seguendo in modo automatico il flusso delle 

sensazioni, in attesa di dar loro un significato.

Questa è la connessione profonda e contraddittoria fra un corpo in grado ormai di procreare e un mondo emotivo e una mente

che si stanno trasformando, diventando indipendenti, autonome;spesso ancora legate nell'infanzia, alla ricerca di chi siamo

veramente anche a livello sessuale.

Riconoscere il proprio corpo, completamente trasformato e le sue pulsioni, accettando l'immaginefisica di sé e iniziando a

comprendere ed esprimere il proprio mondo interiore, le proprie emozioni è il problema cruciale dell'adolescenza.’
 
Quel suono assordante che segna la fine della lezione si espande per tutta la suona, proprio mentre io stavo segnando l’ultimo

punto.

Non ho riletto il mio compito, ma non lo faccio mai.

Consegno il mio pezzo di carta alla professoressa che lo prende salutandomi con un saluto.

Prima di andare in palestra per le ultime due ore di ginnastica, esco a prendere un po’ d’aria.

Mi posiziono sotto il solito albero e nel buco della corteccia trovo la sigaretta che, precedentemente, mi ha lasciato il mio migliore

amico.

Egli è contrario ha questa mia brutta abitudine, ma ne ho bisogno sarà strano, mi a sentire bene anche meglio della droga e

dell’alcool.

Immersa nei miei pensieri, tra i partner appena arrivati ed a quello che è successo ieri sera non miaccorgo che il tabacco è finito e,

quindi è ora di tornare in classe.

Di solito faccio sempre così prima di recarmi in spogliatoio, voglio essere l’ultima.

Arrivare tra le prime o quando ci sono le mie compagne significherebbe spogliarmi davanti a loro emostrare tutto ciò che marca il mio

corpo, io non vogliono e non riesco a farlo.

Raggiungo la stanza fredda, il riscaldamento potrebbero accenderlo anche se è primavera

Dopo essermi assicurata che tutte siano uscite, inizio a togliermi i vestiti, canticchiando le parole di

‘I’m ok’ di Christina Agiulera.
 

‘Le ammaccature svaniscono, padre, ma il dolore rimane lo stesso
e io ancora ricordo come mi tenevi, cosi spaventata
La Forza è mia madre per tutto l'amore che dava
ogni mattina che mi sveglio riguardo al passato
e sono Ok,sono Ok’ 



-Cosa sono quei lividi violacei sul tuo corpo?!-. Urla una voce a me estranea.



SPAZIO AUTORE
il capitolo non mi piace, partiamo da questo pretesto. :(
Boh non ho molto a dire,mi scuso per il troppo tempo messo per aggiornare ma avevo diversi problemi.
Non mi allungo molto, volevo solo chiedervi di lasciare una vostra opinione, perchè se la storia non piace chiudo qui.
un bacione,
l'autrice :)  


 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: bestrongever