Rimasi seduta a fissare la superficie del tavolo da pranzo per un buon quarto d'ora. Cercavo una via di uscita, speravo ancora ad un incubo, ma ormai mi ero resa conto che quello che avevo vissuto era più che reale. Continuavo a ripetermi che non avevo intenzione di partecipare ad un tale “gioco” a qualsiasi costo e presi in considerazione la possibilità di farmi uccidere lì sul posto. Era questo che mi sarebbe successo secondo il demone. A stento riuscivo a fermare il tremolio delle mie mani pallide.

«Mm....dovresti fare la spesa» Berith si era alzato e stava setacciando il frigo in cerca di qualcosa da mangiare. Era palesemente seccato ed annoiato e gettava le poche scorte che avevo per terra come se fossero spazzatura. «Bleah...Non hai proprio nulla di buono qui?...»continuò a lamentarsi.

Non ricevendo risposta il demone si accostò a me.

« Renditi conto di una cosa» sussurrò «Non hai modo di sottrarti a questi eventi, ma se collabori hai buone provabilità di sopravvivere» ghignò.

Aprii per bene le orecchie e lo ascoltai. «In fin dei conti mi servi, quindi finchè mi sarai utile non devi temere neanche me».

Non so perchè ma in quell'istante mi sentii sollevata. «Più tosto devo cominciare a prepararti» affermò.

«Eh?» spostai lo sguardo su di lui.

«Yeah» uscì dalla cucina e lo vidi sparire nel buio del corridoio. Lentamente mi alzai e lo seguii, ma di lui non c'era più alcuna traccia. Controllai ogni singola stanza della casa, ma sembrava fosse sparito. Andai a chiudere la porta d'ingresso e corsi in camera mia rifugiandomi sotto le coperte. Pochi secondi e l'ansia mi fece gridare contro il cuscino. Poi doveva prepararmi a cosa?! Oh dio... Volevo sparire, volevo che tutto questo non esistesse. Volevo....

Avevo il respiro affannato e la testa pesante e per quanto feci resistenza dopo pochi secondi mi addormentai. Anche se ansiosa e disperata riuscì a dormire senza incubi.

L'indomani non volli uscire dal letto, la casa era silenziosa eppure sentivo una presenza osservarmi e poi sparire. Passai la giornata sotto le coperte a cercare di convincermi che sarebbe andato tutto bene.Prima che arrivare il buio uscì dalla mia tana per bere prendere del cibo e accendere le luci. Il buio mi terrorizzava e come quando ero bambina la luce accesa e la protezione delle coperte riusciva a calmarmi. Il secondo giorno lo passai allo stesso modo, il terzo cominciai a tranquillizzarmi ed a interagire con i fornelli e la televisione. Ma il quarto, quando cominciavo a sperare che magari quel demone aveva cambiato idea o magari ero io che ero impazzita e avevo immaginato tutto. Si, lo desideravo ancora....Fui svegliata dalla voce di Berith e da un profumo invitante.

«Alzati! Si mangia!»mi strappò le coperte di dosso e mi butto contro due sacchetti di un fast food, ma con nessuna marca riconoscibile.

Mi sollevai e cercai di mettere a fuoco la stanza premendomi la fronte. «....Sparisci...» sussurrai sperando che il demone lo facesse sul serio. «Su, non essere pigra ed alzati,lavati e vieni a mangiare in cucina» mi ordinò con il tono di un genitore apprensivo. Non so il perchè, ma feci esattamente quello che mi chiese di fare. Lavata e vestita lo raggiunsi in cucina e mi sedetti difronte a lui che mi osservava.

«Stai cominciando ad accettare la situazione?» mi domandò scompigliandosi la crine scura. Scossi il capo. « Sto solo accettando l'idea di non essere morta e di poter continuare a vivere» risposi con sincerità.

« Ti stai aggrappando alla vita» sorrise «Ottimo. Ora mangia questi» avvicinò a me altri sacchetti unti e traboccanti di patatine fritte, pollo fritto, hamburger e altro cibo fast food.

«Perchè?»domandai stropicciandomi gli occhi solcati dai segni di vecchie lacrime.

« D'ora in poi mangerai solo questo».

« Mi vuoi fare ingrassare per mangiarmi...»commentai e lui scoppiò a ridere.

«Se lo volessi non lo farei con questa roba»

« E se non la volessi mangiare?»

« Allora ti ucciderei seduta stante» sibilò con un ghigno.

Deglutii ed aprii il primo sacchetto di fast food divorando il primo hamburger senza alzare lo sguardo. «Brava» si complimentò...

Lo odiavo, odiavo quella situazione ed odiavo me stessa...così aggrappata alla vita da un momento all'altro da diventare così docile.

Passò una settimana in cui Berith non faceva altro che farmi ingozzare di quel cibo spazzatura che cominciava a farmi provare sempre più fame ed assuefazione. Ne cominciai a mangiarne una quantità inumana, ma non ingrassavo ne mi comparivano brufoli o cose del genere... Solo una grande fame. Provai a chiedere spiegazioni, ma il demone cambiava sempre discorso su ciò che guardavamo in TV. A quanto pare non faceva altro dalla mattina alla sera buttato sul divano di casa mia, se non sparire due e tre orette la sera.

«Domani è il grande giorno» disse.

«Domani?Grande per cosa?» chiesi.

«Lo vedrai» i suoi occhi azzurri scintillarono e in quel momento cominciai a preoccuparmi su cosa potesse capitarmi in questo fantomatico “Grande giorno”.