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Autore: alicew in wonderland    17/01/2014    2 recensioni
Dopo la cancellazione della serie ho deciso di scrivere quello che secondo me poteva essere il vero finale della storia: ovvero una serie intera!
Pubblicherò ogni episodio di venerdì, esattamente come se la serie tv fosse in onda in America rispettando anche le festività (Ringraziamento, Natale, Pasqua...).
La storia comincia esattamente oggi, 27 Settembre 2013, Mac e squadra sono al lavoro come sempre e un po' di cose sono cambiate: Mac è sposato con Christine e Danny e Lindsay hanno avuto il loro secondo figlio...
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Trama episodio XXVII: Mac è ferito e cerca di salvare Christine da un arresto cardiaco. Intanto, Christine è in un limbo dove incontra sua madre e quella di Mac, dalle quali apprende avvenimenti futuri, e, al risveglio, si accorge con Mac che l’incubo è solo all’inizio.
Il disastro aereo di Danny e Sheldon è più grave del previsto e Lindsay ha delle complicazioni e deve essere operata d’urgenza.
Anche Mac finisce in un limbo in cui fa degli incontri importanti e ha delle visioni del futuro.
Flack e Jamie vanno a catturare il terrorista islamico, ma le cose non vanno come programmato.
Il team CSI cambia per sempre…
Genere: Mistero, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Venerdì 17 Gennaio 2014

EPISODIO XII: BLOODY FRIDAY

Era una mattina come un’altra, Mac aveva sulla sua scrivania numerose lettere e si mise a leggerle senza troppa attenzione, si trattava per lo più di biglietti di congratulazioni per la nascita dei gemelli, quando si imbatté quasi casualmente in una lettera diversa da parte di Adam e Stella
«Siete tornati a New Orleans da un mese e già scrivete una lettera?» Mac sorrise.
La aprì e si mise a leggere
“Adam and Stella are pleased to announce their wedding which will be held March 22”
Sotto c’era un’aggiunta a penna prima delle firme:
“We are waiting for you with Christine and the kids!
Adam Stella”

Mac sorrise posando il biglietto sulla scrivania, guardò distrattamente il cellulare appena suonò e, preso il cappotto, uscì.
«Di cosa si tratta?» domandò Mac scendendo dalla macchina e incrociando Flack
«Qualcuno ha legato un uomo a un binario questa notte!» sorrise Flack «Danny lavora a questo caso, ma gli serve un supervisore!»
Mac si chinò accanto a Danny, tenendo la torcia in mano, per esaminare il corpo proprio sul binario che accedeva alla stazione «Cosa vedi Danny?»
«Che questo tizio non è caduto sul binario?»
 
Mac era in laboratorio e Lindsay lo stava aiutando con Danny ad esaminare le prove
«Più tardi devo andare da Isabella per l’autopsia! Sta impazzendo a rimettere insieme i pezzi!» disse Mac chinandosi sul microscopio per osservare un mozzicone di sigaretta «Ci sono delle striature qui! Voglio sapere che cosa sono!» si staccò dal microscopio e si diresse verso la porta guardando il volto pallido di Lindsay e quello divertito di Danny «C’è qualcosa che non va?»
«No! Niente Mac!» disse Danny trattenendo le risa.
Mac si voltò e uscì dal laboratorio entrando nel suo ufficio e venne raggiunto da Jo che notò il biglietto sulla scrivania «Vedo che lo hai ricevuto anche tu! Non è incredibile? Alla fine anche loro riescono a sposarsi!»
«Sì è davvero fantastico!» esclamò Mac
Jo lo guardò in modo strano, ma non poté aggiungere nulla perché vide un messaggio sul cellulare «C’è una manifestazione in centro contro la crisi! A quanto pare qualcuno ha trovato un cadavere!» e lasciò Mac alle prese con il suo lavoro.
Danny entrò con un foglio in mano «Guarda che cosa c’era sul mozzicone!»
«Grafite! Quindi qualcuno ci ha scritto sopra con una matita!» dedusse «Cosa c’era oltre al tabacco?»
«Non ce ne era di tabacco! Qui arriva il bello!»
«Quindi?»
«Vieni a sballarti un po’ con Marijuana e Cocaina?» chiese Danny divertito «Tanto gli occhi da fattone li hai già!»
«Cosa vuoi dire?» domandò Mac senza capire
«Che mi hai salvato dallo scherzo di Lindsay! Vatti a specchiare!» rise malvagiamente Danny
Mac entrò nel bagno degli uomini e si guardò allo specchio «Accidenti!»
 
Jo e Jaime guardavano il corpo dentro il cassonetto
«Mi piacerebbe dire che sarà facile questo caso!»
Jaime la guardò negli occhi «Ce la faremo!»
«Questo odore mi nausea!» disse Jo portandosi una mano alla bocca e spostandosi «Scusami Jaime!» disse mettendosi a correre lontano nel vicolo.
 Jaime sollevò lo sguardo verso i colleghi e intravide Angela avvicinarsi
«Cosa abbiamo?»
«Donna bianca! Sheldon ha detto di finire con le foto e Jo vuole che cerchiamo delle prove!»
«Adesso Jo dov’è?» chiese Angela
«Credo stia vomitando in fondo al vicolo!» suppose Jaime
«A dir poco strana come cosa!» disse Angela sollevando il corpo ed esaminando intorno con una torcia a raggi ultravioletti «Niente di niente! Anche il telo di plastica opaca in cui è avvolta è pulito! Questi sono dei super professionisti!»
«A Jo questo non piacerà!» commentò Jaime
«Pensa che passerò la giornata con le mani nella spazzatura!» si lamentò Angela «Almeno non penserò al fatto che Reed mi ha scaricata dopo aver baciato Isabella!»
«Pensa che dovrò interrogare tutti i manifestanti! Come la mettiamo?»
«Tu il fidanzato ce l’hai ancora!» la aggredì Angela
«Vedi di dirmi se posso chiamare quelli del Coroner al posto di lamentarti! Così diamo da lavorare anche a Isabella!»
«Chiamali! Io intanto porto le foto in laboratorio!» disse Angela uscendo dal cassonetto e levandosi i guanti.
Jaime vide avanzare un volto noto tra quelli dei medici legali «Peyton!»
«Mi ricordo di te! Sei la fidanzata di Flack!»
«Credevo avessi smesso con i cadaveri!»
«Sono ritornata alla mia vecchia occupazione per via di Abbey! Occuparmi di lei e lavorare in ospedale era troppo faticoso!»
Jaime annuì «Ti occuperai tu del corpo? Nel senso, farai tu l’autopsia?»
«Molto probabilmente sì! O prenderò il caso di Isabella e lei si concentrerà su questo!»
Le due si guardarono per un po’
«Il corpo non si sposta da solo!» sorrise Peyton e lasciò Jaime.
Jo comparve traballando dal fondo del vicolo e Angela si precipitò da lei «Jo! Cosa ti succede?»
«Non è niente di grave!» sorrise Jo sedendosi a terra «Hai trovato qualcosa?»
«No! Controllerò l’intero cassonetto nel pomeriggio!» Angela guardò Jo ansimare «Sicura che non sia nulla?»
«Mai stata più sicura! Ora torno in laboratorio!»
 
Mac entrò nell’obitorio e fu sorpreso nel vedere Peyton davanti alla vittima del suo caso
«Ciao Mac!» lo salutò lei «Sembri sorpreso!»
«Non dovrei? Credevo che il tuo sogno fosse il tuo futuro come chirurgo!»
«Abbey viene prima di tutto! Perché porti gli occhiali da sole? Siamo al chiuso!»
«Sono la vittima innocente di uno scherzo non destinato a me! Credevo che fosse Isabella ad occuparsi di questo caso!»
«Troppo complicato per lei! Così la sostituisco io!» disse Peyton prendendo gli appunti di Isabella
«Ti ricordi ancora come si fa?»
«Sei parecchio umoristico oggi! Comunque sì! So ancora come si fa!»
Mac la guardò con un sorriso strano togliendosi gli occhiali «Non vedo nulla! Mi sa che mi toccherà farmi prendere in giro!»
«Posso cercare di ricostruirti il cranio e poi mandartelo in laboratorio per una ricostruzione del volto! Il DNA non era nei database!» disse Peyton illustrandogli le condizioni della testa della vittima «Le corde sono appena state inviate al tuo laboratorio e, forse, Danny troverà qualche riscontro!» Peyton concluse togliendosi i guanti in lattice «Il nostro sconosciuto è stato percosso, prima di essere legato, e ti conviene cercare il posto dove è cominciato lo scontro! Una traccia di DNA su cui basarti ce l’hai!»
«Grazie mille Peyton!» disse Mac rimettendosi gli occhiali
«Buon lavoro!» sorrise lei.
Mentre si allontanava, Mac vide uscire dal bagno delle donne Jo, tremante
«Jo! Stai bene?»
«No Mac! Ti prego possiamo andare da un’altra parte?»
«Ti accompagno a casa!» le disse lui
«No! Non posso andare a casa! Devo prima risolvere il caso e ho bisogno che tu mi aiuti!»
 
Danny guardò Lindsay prepararsi per uscire
«Vai a prendere Lucy all’asilo?»
«Sì! Trovato niente su quelle corde?»
«Quanto vorrei avere qualcosa!» si lamentò Danny «Come facciamo?»
«Qualcosa ci verrà in mente! Non preoccuparti!» disse Lindsay baciando Danny sulla fronte e uscendo.
Danny tornò a concentrarsi e riuscì a trovare una traccia di DNA diversa sulla corda e la inserì nel CODIS «Boom! Beccato bello!» gioì mettendosi a saltare per tutto il laboratorio.
Jo e Mac lo guardarono da fuori sconcertati e Danny dovette calmarsi.
Mac e Jo se ne andarono.
Peyton entrò nel laboratorio ridendo «Complimenti per la performance!»
«Peyton!»
«Il tuo sguardo sorpreso è ispiratore, mi sa che ci lavoro io alla ricostruzione del viso della vittima!» sorrise furba
«Sei qui per quello?» disse Danny andandole incontro osservando il cranio che teneva in mano «Sei stata brava a rimetterlo insieme!»
«Diciamo che abbiamo avuto fortuna a trovare tutti i pezzi importanti!»
«Ti aiuto volentieri!»
 
Mac era rimasto solo con Jo «Ora possiamo parlare!»
«Non è facile per me da dire Mac!» esordì Jo «Credo di essere incinta!»
«Come sarebbe a dire che credi?» chiese Mac
«Non ne sono sicura! Non ho ritardi e ho solo la nausea come sintomo!» Jo lo guardò sorridere «Perché hai quel sorrisino bambinesco sulla faccia?!»
Mac si tolse gli occhiali da sole «Perché tu dovresti essere felice e non dirlo come se si trattasse dell’Apocalisse!»
«È passato un po’ di tempo da quando è nato Tyler! Mi concedi di essere spaventata e preoccupata perché non sono più giovane?»
«Hai l’età di Christine! Lei è riuscita a partorire senza problemi, per di più erano due!» cercò di rassicurarla lui.
Jo scosse la testa «Io però in passato ho già avuto un figlio mentre lei no! Quando avrai un altro figlio lo capirai!»
«Credo di aver completato la famiglia!» disse Mac sorridendo «Fai un test e togliti ogni dubbio!»
«Vorrei poterlo fare a casa! C’è un problema: Ellie!»
Mac scosse la testa «Fallo qui in laboratorio!»
Jo sorrise «Grazie!» ma tornò subito a intristirsi «E se poi fossi sul serio incinta? Sheldon non è pronto a diventare padre!»
«Come puoi esserne sicura? Fidati e credi nella parte migliore di lui!»
Jo guardò la pila dei casi irrisolti di Mac a bordo scrivania «Tu, invece, non hai ancora capito chi ha ucciso Romilda Bowns! È il tuo unico chiodo fisso! Ti disturba sapere che non si sa come sia avvenuto il fatto!» disse prendendo in mano l’intera pila «La prova è il fatto che sia in cima a tutti gli altri!»
Mac prese i suoi casi irrisolti dalle mani di Jo «Colpito e affondato! Ora vai a comprare il test! Io devo tornare a lavorare! Se dopo, invece, vuoi un aiuto sul lavoro chiamami!»
 
Danny osservava con Peyton il volto del ragazzo ricostruito
«Pensavamo fosse più grande! Se arriva a quindici anni è un miracolo!»
«Mio Dio! Da quando diventi genitore le cose di questo genere ti colpiscono di più!» sottolineò Peyton.
Mac entrò nel laboratorio
«Arrivi proprio nel momento giusto Mac!» gli disse Danny «Questo è il volto della nostra vittima»
Mac lo osservò e scosse il capo «Diramiamo l’identikit e vediamo se qualcuno lo riconosce!»
«Io intanto vado a fare due chiacchere con Gabriel Lars! Uno degli amici della vittima, oppure quello che l’ha legata! Dipende dai punti di vista!» sorrise Danny passando le corde a Mac.
 
Jo era rientrata con la borsa della farmacia in mano, cercando di non dare nell’occhio
«Ehy Jo! Abbiamo il nome della vittima: Mary Wendice!» le disse Sheldon affiancandola nel corridoio
«Splendido! Ha parenti?» chiese Jo tenendo con naturalezza in mano il pacchetto
«Cos’hai? Stai male per caso?»
«Cosa te lo fa pensare che io stia male?» chiese ingenuamente Jo
«Il pacchetto della farmacia!»
Jo guardò il pacchetto che aveva in mano «Sì! Ho mal di testa e sono uscita a prendere una confezione di Aspirina!»
Sheldon annuì e intravide Mac uscire dal laboratorio e guardare nella loro direzione, con la giacca in mano.
«Se chiedo a Mac cosa succede, mi dirà la verità?»
Jo si voltò verso Mac e lo pregò con gli occhi di stare in silenzio «Mac non sa nulla! Si preoccupa perché intuisce dove sono stata e vuole sapere cosa succede!» diede una pacca sulla spalla di Sheldon e se ne andò dicendo «Interroga i parenti di Mary Wendice, ok?»  
Sheldon si voltò verso Mac «Tu lo sai cosa sta succedendo! Dimmelo!»
«Non so assolutamente nulla! Smetti di pensare che io sappia tutto della vita di Jo solo perché siamo amici!» si difese Mac e poi guardando l’orologio disse «Vado a casa da Christine a portarle qualcosa da mangiare e a vedere come stanno i bambini! Dopo devo incontrarmi con Flack per interrogare tutti quelli che hanno visto l’identikit! Tu hai scoperto qualcosa sulla tua morta?»
«Sappiamo il nome e la causa della morte: una classica accoltellata»
Mac  scosse la testa «Nulla può essere definito Classico in un delitto, caro Sheldon!»
«Parliamo un po’ di altro mentre ti accompagno all’ascensore! Per esempio i tuoi figli come stanno?»
«Bene! Faith è sicuramente la più irrequieta dei due! Vuole stare sempre in braccio e ha bisogno del contatto fisico per dormire! Christine me la rifila tutte le notti! Le rare volte in cui dormo, dormo sul divano con lei sdraiata sul petto!»
Sheldon sorrise «Te l’ho chiesto perché io mi sento pronto a fare il passo successivo con Jo!» si fermò nel corridoio e guardò Mac «Vorrei chiederle il fidanzamento ufficiale!»
«Questa sì che è una bella notizia! Già che ci siete, potreste sposarvi lo stesso giorno di Adam e Stella!»
«Calma con la parola matrimonio! Non sono pronto per prendermi una responsabilità del genere! Significherebbe prendermi anche responsabilità da padre e non sono ancora pronto!»
Mac annuì «Beh! Io devo andare! Se avete  bisogno di una consulenza, sapete come contattarmi!»
Sheldon sorrise e lo lasciò andare.
 
Flack era al distretto con Jaime
«Dimmi che almeno il tuo caso è più semplice del mio!»
«Neanche un po’! Siamo in alto mare! Isabella ha pensato bene di passare al mio caso e di lasciare a Peyton il tuo! Spero solo che Jo arrivi presto! Non vedo l’ora di interrogare il marito di Mary Wendice e fare una pausa!» disse Jaime massaggiandosi letempie
«Mac invece doveva passare da casa per vedere come stava Christine!» sbuffò Flack
«Almeno lui si occupa della sua famiglia! Tu da quanto non fai una telefonata a tua sorella?»
«Non fare la spiritosa! C’eri all’Antivigilia di Natale quando l’ho chiamata!»
«Io mi ricordo solo della pacca che hai dato alla spalla di Mac! Hai fatto preoccupare Christine e costretto Peyton a intervenire!»
Flack sorrise «Se non aveva il tutore era perché non gli serviva più! Io non ho una buona memoria per le ferite degli altri!»
«Grazie a te, Lucy, Sid e Aubrey hanno assistito al peggior evento di sempre!» urlò Jaime
«La prossima volta faremo una festa vietata ai minori! Per fortuna i gemelli non si ricorderanno nulla!»
«Ci sono le foto a documentare il tutto!» disse Jaime «Ti ricordi di quando hai stappato la bottiglia per il brindisi e che il tappo dello Champagne era finito dritto in faccia a Mac?»
«Quello l’ho rimosso!» sorrise Flack
«Arriva Sheldon! Spero che sia qui al posto di Jo!» disse Jaime alzandosi.
Sheldon si avvicinò ai due «Ehy! Sono qui per interrogare il marito di Mary Wendice! Jo non poteva venire!»
«Andiamo Sheldon!» lo invitò Jaime «A più tardi Flack!»
«A più tardi!» sorrise Flack.
Mac entrò nel dipartimento e si diresse verso Flack
«Dove sono quelli che hanno riconosciuto l’identikit?»
«Buon pomeriggio anche a te Mac! Sono tutti di là! Aspettano in fila! Vuoi cominciare?»
«Con immenso piacere! Almeno non sono a casa a tenermi Faith in braccio!»
«Qualcuno qui si sta lamentando! La bambina l’hai fatta tu e siccome è la seconda ad essere nata vuol dire che è stata concepita per prima! McKenna possiamo definirlo un caso!»
«Non farmi pentire di averti nominato suo padrino!» disse Mac guardando Flack alzarsi dalla scrivania
«Ah, l’idea è stata tua! Potevi chiedere a Sheldon!» gli fece notare Flack
«Sheldon non è ancora fidanzato con Jo, lo sarà presto! Tu e Jaime invece state per concludere qualcosa! A quando la proposta?»
«Mac non correre!» lo pregò Flack «Jaime non lo sa cosa ho in mente!»
«Perché? Non lo ha intuito quando vi ho chiesto di diventare il padrino di Fath e la madrina del numero tre?»
«Non ho soldi per sposarmi!»
«Nemmeno io li avevo!» disse Mac guardando la fila delle persone pronta a rilasciare una dichiarazione «Dieci persone?»
«Sì! Finisci il discorso!»
«Comincia a non andare più in birreria! Lo so che per le tue radici irlandesi è un grande sacrificio, ma fidati che qualcosa lo metti via!»
«Io ho sentito invece della tua sorpresa a Christine! Quando le dirai cosa stai pianificando?»
«Questo week end!» sorrise Mac
«Tu dove li hai trovati i soldi?» chiese Flack
«Promozione a Tenente! Fa parte della sorpresa finale anche quello!»
«Questa volta riuscirai a tenerti l’incarico senza essere degradato?»
«Non dobbiamo interrogare quelle persone?»
«Giusto! Non voglio restare qui fino alle due di notte! Io prendo i primi cinque e tu gli altri!»
 
Danny guardò Jo uscire dal bagno delle donne con un’espressione abbattuta e la rincorse nel corridoio
«Jo! Ho bisogno di parlare con te! Andiamo nel tuo ufficio?»
Jo lo seguì senza dire nulla e quando furono chiusi nell’ufficio cominciò a piangere
«Scusami! Non dovrei essere così davanti a te! Sono anche il tuo capo!»
«Sbaglio, o sei sempre stata più di questo?» domandò Danny abbracciandola «Dai! Qualunque cosa sia, non sarà mai così tanto brutta!»
«È brutta invece se sai che non si è pronti entrambi!»
«Cosa vuoi dire? Tu e Sheldon avete litigato?»
«No!» Jo scosse il capo «Non si tratta di quello!» prese le mani di Danny «Non ce la faccio ad affrontare tutto questo da sola! Mac mi ha detto di credere in Sheldon, ma io so che è impreparato!»
«Dimmi che cosa succede!» esclamò Danny
«Aspetto un figlio!»
«Wow! Metodi contraccettivi ne avete mai usati?»
«Secondo te sono così incauta?!» disse Jo con un po’ di rabbia nella voce «Credo sia successo nel lasso di tempo in cui sono passata da una pillola a un’altra!»
«Non oso chiederti oltre! Una cosa però la vorrei sapere: cosa pensi di fare?» chiese Danny
«Se terrò il bambino?» domandò Jo e Danny annuì «Lo terrò. Spero solo che suo padre possa prepararsi nei prossimi mesi!»
 
«Signor Wendice, la prego! Mi dica di nuovo dell’ultima volta che ha visto sua moglie» Jaime era esasperata
«Ve l’ho già detto! L’ho lasciata a casa ieri sera, sono uscito con degli amici e le ho telefonato verso le 23.00! L’ho ripetuto almeno tre volte! Voglio che l’assassino di mia moglie sia assicurato alla giustizia, andate a fare il vostro lavoro invece di perdere il vostro tempo con me!»
Il signor Wndice era giovane, sulla trentina, con capelli corti neri e occhi verde smeraldo che si intonavano alla pelle bruna. Il suo sguardo restava tuttavia enigmatico.
«Visto che questo è tutto quello che ci vuole dire, forse il suo DNA e le sue impronte parleranno più di lei!» disse Sheldon
«Prendete quello che vi serve e venite pure a perquisire casa mia! Qualunque cosa, per prendere quel bastardo!»
 
Flack era davanti a una ragazza vestita in abiti dark
«Timothy Lars! È questo il suo vero nome! Per molti era noto come Kuckunniwi, nella lingua di suo padre significa “Piccolo Lupo”. È arrivato qui a New York dopo essere rimasto orfano, la tribù dei Cheyenne non lo ha accettato come membro perché era per metà bianco!»
Nell’altra stanza Mac stava ascoltando una storia simile
«Sua zia ha pensato bene di metterlo in orfanotrofio appena arrivato qui! È lì che l’ho conosciuto!» disse un ragazzo di colore «Io essendo più grande di lui me ne sono andato l’anno scorso! Ho studiato al liceo e vorrei continuare con l’università appena avrò messo da parte dei soldi! Volevo che Kuckunniwi venisse con me appena diventato maggiorenne! Ne abbiamo passate tante insieme!»
Flack era passato ad un altro ragazzo
«Era un tipo abbastanza tranquillo! Secondo me è cambiato dopo l’adozione l’anno scorso!»
«In che senso era cambiato?»
«Andava a cercare rogne! Sfidava sempre i ragazzi più grandi e il più delle volte le prendeva!»
Mac interrogava una ragazza dai tratti orientali
«Io so che l’ultima volta che ha fatto a botte c’era di mezzo una ragazza di tredici anni! Un ragazzo più grande la stava importunando e lui è intervenuto! Ovviamente quello ha usato le corde che aveva in mano e Kuckunniwi è scappato!»
«Non l’hai più rivisto?» chiese Mac
«No! Sapeva correre veloce! Io pensavo che se la sarebbe cavata!»
Mac le passò una foto «È questo il ragazzo che l’ha picchiato fuori dal locale?»
«Sì è lui!»
«Grazie per l’aiuto! Ora puoi andare!» le disse accompagnandola alla porta.
Flack guardò Mac con aria indagatoria
«Gabriel Lars! Ti dice niente?»
«Sì! Mi dice che Danny non è ancora andato a prenderlo!» disse Mac a Flack «Chiamalo e digli di raggiungerci!»
 
Sheldon, con l’aiuto di Angela e Jaime, aveva cominciato a perlustrare la casa dei Wendice
«Interprete all’ONU!»
«Cosa hai detto Angela?» chiese Sheldon
«Ho trovato un badge e c’è scritto che faceva l’interprete!» disse Angela «Il marito invece è un magnate della finanza!»
«Qui ci sono dei segni di lotta e macchie di sangue!» Sheldon sorrise chino sul parquet con la sua torcia in mano «Abbiamo la scena primaria del crimine!»
«Abbiamo usato il Luminol vedo!» sorrise Angela «Lo sai che potremmo aver inquinato una grande quantità di prove?»
«Non ci sono impronte e il Luminol era l’ultima carta che potevo giocare!»
Angela guardò il cellulare vibrare «Ragazzi! Jo ci informa che il marito è pulito, anche in banca!»
Jaime le si avvicinò «Continua!»
«Mary Wendice, non avendo figli, per la sua eredità aveva un unico erede: il marito, Steven Wendice! Inoltre, Jo ci informa che il nostro finanziere è in bancarotta!»
Sheldon guardò Angela negli occhi «Continuiamo a cercare! Deve esserci dell’altro qui intorno!»
«Non pensi che sia lui l’assassino?»
«No! Penso che sia il mandante e il suo alibi è l’uscita con gli amici!» Sheldon cominciò a cercare nei cassetti del comò della vittima «Voleva ingannarci con la sua sceneggiata! Incastreremo lui e il sicario con le loro stesse armi!»
«Dovreste vedere cosa ho trovato nel cassonetto con la spazzatura allora!» sorrise Angela «Dobbiamo cercare un certo Klaus Klain!»
Jaime sorrise «Vado a fargli una visitina con Lindsay! Tanto qui voi ve la cavate benissimo!»
 
Mac, Danny e Flack erano fuori dal palazzo dove Gabriel Lars viveva
«Pronti ad entrare?» chiese Mac guardando gli altri
«Quando vuoi! I miei ragazzi sono appostati nella via qui accanto e sono pronti a intervenire!»
«Dopo, io e te, Mac, dobbiamo parlare!» disse Danny tranquillamente «Vorrei tanto sapere se davvero è stato Gabriel Lars ad uccidere il ragazzo!»
«Scopriamolo allora!» disse Mac entrando nel palazzo e salendo le scale. Si fermò al terzo piano e busso alla porta «Gabriel Lars! Polizia di New York! Apri la porta!»
Dall’interno si udì il rumore di una finestra aperta e Flack sfondò la porta con un calcio.
Danny fu il primo ad entrare e a guardare in una stanza sulla destra «Libero!»
Mac guardò a sinistra «Libero!»
Flack guardò fuori dalla finestra «Non è scappato!» disse attirando l’attenzione dei colleghi che si affacciarono alla finestra «L’ha fatta finita!»
Mac rientrò e cercò delle tracce che potessero provare il suicidio e vide un biglietto
“I didn’t want do it!”
«Chiamate i Coroner! Era l’assassino e i sensi di colpa lo hanno ucciso!»
 
«Ben ritrovato signor Steven Wendice! La prego di sedersi!» lo invitò Jo «Abbiamo trovato un po’ di cose interessanti sul suo conto e su Mary!»
«Lo avete preso quel maledetto?» chiese il signor Wendice
«Per metà! Abbiamo il mandante, ma non l’esecutore!»
«Cosa vuole dire Detective?»
«Non faccia finta di non capire! Lei ha commissionato l’omicidio di sua moglie perché ha scoperto che la tradiva con un pittore: James Grey. Peccato che il suo vero nome è Jonathan Kane, un truffatore di donne anziane, e lei lo aveva scoperto!»
«Assurdo!» commentò il signor Wendice
«Non troppo! Perché, esaminando nel cassonetto dove abbiamo rinvenuto sua moglie, abbiamo trovato un mazzo di chiavi. Ce ne era una che ha attirato la mia attenzione. Vede, quella chiave non era di sua moglie, ma dell’assassino! L’assassino è un certo Klaus Klain, un ex galeotto che era in cella con Kane!»
«Come colleghereste me alla chiave?»
«L’imprudente errore di toccarla senza guanti si è rivelato fatale!» sorrise Jo «I problemi sono cominciati per lei subito dopo il colloquio con i miei colleghi: lei ha contattato Kane e gli ha rifiutato il saldo dell’incarico! Così lui ha deciso di partire per il Messico con i 100 000 dollari di acconto, ma lo abbiamo fermato appena in tempo!» Jo sorrise «Facendo due conti, lei resta in prigione per venti anni, se non di più! Le conviene fare una confessione!»
«Va bene!» si arrese il signor Wendice «Tutto è cominciato quando mi sono ritrovato senza soldi e, frugando in camera da letto, ho trovato il diario di Mary e ho scoperto del tradimento. Ho fatto ricerche su Grey e ho scoperto la sua vera identità. Gli ho proposto un accordo per non rimandarlo in prigione con una scusa futile e lui ha accettato» guardò negli occhi la Detective «Tutto qui!»
 
Mac entrò nell’ufficio di Jo e la abbracciò
«Tu e Sheldon sarete pronti!»
«Dici? Io non credo! Conoscendolo, so che sarà pronto tra qualche anno!»
«Dagli un’occasione! Fidati!»
«Sai che sono stata la prima a consolarlo quando Camille lo ha lasciato?» gli confesso Jo
«Allora, quello che devi fare ora è farti risollevare il morale da lui! Non importa cosa accadrà! Guarda me!» disse Mac allargando le braccia
«Vedo!» rise Jo «Il ciuccio che hai nella tasca interna della giacca! Se Christine è alle prese con Faith immagino debba mancarle molto!»
Mac guardò all’interno della giacca «Che vista acuta!»
«Parlerò con Sheldon!» disse tornando seria «Tu non avevi una sorpresa per Christine, Tenente Taylor?»
«La voce è girata allora!»
«Sinclair ti ha dato una nuova occasione! Sei di nuovo qualche grado superiore a me e a tutti gli altri!»
«Meglio che vada! Mia suocera sostituisce Christine fino alle 22.00! Congratulazioni per aver gestito alla grande anche questo caso! Quanti persone erano implicate?» sorrise Mac abbracciando Jo un’ultima volta
«Caro superiore, non è stato facile!»
«Smettila di pensare a me come un tuo superiore!» le diede un bacio sulla guancia e uscì.
 
Jo si ritrovò in casa da sola con Sheldon seduta a tavola per la cena quella sera
«Perché hai mandato Ellie a casa della sua amica? Lo sai che non mi dà fastidio se ha amici in casa!»
«Sheldon, noi dobbiamo parlare!» disse Jo lasciando la forchetta nel piatto
«Aspetta prima voglio dirti una cosa: mi piacerebbe che quello che c’è tra noi diventi qualcosa di più! Adoro Ellie, adoro te e parlando con Mac del tuo stato di salute oggi… mi sono accorto che mi preoccupo seriamente quando c’è qualcosa che non va!»
Jo lo guardò per un attimo e poi sospirò «Mi sono illusa per un momento! Scusa!»
«Dai! Che ti prende?»
«Se ti dicessi che potrei essere incinta?»
«È un’ipotesi o una certezza?» chiese Sheldon stringendo con la mano destra il bordo del tavolo
«È una certezza! Il test dice tre settimane!»
Sheldon deglutì pesantemente «Non è di certo una notizia a cui potevo essere preparato!»
«Lo so e ti capisco se…»
«Ce la faremo! Insieme ce la faremo! Non ti nascondo che la cosa mi emoziona!»
«Forse ho fatto un errore a cominciare ad uscire con un uomo più giovane di me! Non avevo previsto che ti saresti entusiasmato tanto!»
«Abbiamo pochi anni di differenza!» sorrise Sheldon prendendo il vino dal tavolo e alzandosi «Se non puoi bere tu, non bevo nemmeno io!»
 
Mac entrò in casa e vide Christine esausta con tra le braccia la piccola Faith
«Guarda chi è arrivato! Il ladro di ciucci!» sorrise dandogli in braccio la bambina che urlava «Non so davvero cosa ci sia in te che la calmi!»
Mac sorrise nel vedere la piccola calmarsi «Qualcosa che secondo me tu sai, ma che ancora non hai scoperto!»
«Cioè?» chiese Christine
«Il trucco con Faith è farle ascoltare il battito del cuore, non basta l’eccessiva presenza fisica!» spiegò Mac «Questo è il vero segreto!»
«Io è quasi un mese che ci provo a capire cosa vuole! Tu come hai fatto a capirlo?» chiese Christine
«A questo rispondo io, tesoro!» disse la madre di Christine dalla cucina «Tuo marito ha semplicemente capito che vostra figlia somiglia a qualcuno! Avevo lo stesso problema con te e mi ha sorpreso vedere Mac cavarsela così egregiamente!»
Christine guardò Mac che le sorrideva «Sbaglio, o tutte le sere mi ritrovo con la tua testa sul torace?»
«Ma voi due non dovreste già essere fuori?» chiese la madre di Christine «Tra due ore io vado a casa e i bambini ritornano ad essere vostri!»
Mac prese per mano Christine e lasciò Faith nelle mani della suocera.
Prese un taxi con Christine e arrivarono in centro Manhattan
«Cosa facciamo qui?» chiese Christine scendendo dalla vettura
«Tu cammina lungo il marciapiede e lo scoprirai!»
Christine camminò per qualche metro finché Mac non le prese le spalle e la voltò nella direzione di un vecchio negozio di abbigliamento «Cosa devo fare?»
«Entrare!» esclamò Mac.
Christine entrò con Mac dietro di lei e rimase colpita nel vedere che in realtà non si trattava di un negozio di abbigliamento, ma di un ristorante e tutti i suoi collaboratori erano lì
«Mac! Ragazzi!» riuscì a dire appena si riprese un po’ «È fantastico! È bellissimo!»
«Ti ricordi la chiave che ti ho regalato a Natale? Ora sai a cosa serve!» sorrise Mac «Ho parlato con tutti loro ed erano d’accordo con me sul fatto che potevi espanderti!»
«Chissà quanto ti deve essere costato!»
«Qui c’è una seconda sorpresa! Sono stato promosso a Tenente!»
Il vice Chef di Christine, Stephane, prese una bottiglia di spumante italiano e la stappò
«La settimana prossima si inaugura il locale! Per il momento, possiamo festeggiare la promozione di Mac e la riuscita sorpresa per Christine»
«Sì, ma lei non beve!» sorrise Mac «Chi la calma più Faith se la mamma le dà il latte allo spumante?»
«Te l’ho già detto che il tuo pessimo senso dell’umorismo ti farà fare carriera nella Polizia, ma non in famiglia!» gli sorrise Christine dandogli un bacio sulla guancia «Grazie comunque!»
«Dai ai tuoi collaboratori qualcosa da guardare! Sei la star di questa sera!» Mac la tirò a sé e la baciò.
Il telefono di Mac suonò e dovette rispondere
«Taylor!» sorrise, riagganciò e guardò il volto preoccupato di Christine «Il corpo dei Vigili del Fuoco di New York farà meglio a prepararsi! Quest’anno vinciamo noi!»
   
 
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