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Autore: Omega chan    17/01/2014    5 recensioni
Cosa accadrebbe se Suzuno e Atsuishi (Shigeto) fossero fratelli, ma non fossero a conoscenza della faccenda? Avrà dei cambiamenti sulla loro vita all'Alius Academy?
(dal Prologo)
"Una donna di circa 30 anni, era in una stanza di ospedale. Non era malata, affatto. Stava vivendo il momento più bello della sua vita. Tra le sue braccia, teneva due bambini, appena nati. "
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atsuishi Shigeto, Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~Pov Suzuno

Siamo in macchina da due ore, e ho visto una decina di orfanotrofi, ma sembra che i miei zii, mi vogliano portare il più lontano possibile da casa loro. Durante il viaggio in macchina, vedo alla fermata di un semaforo una donna, con il suo bambino tra le braccia. Un tempo, quella vista, mi avrebbe provocato dolore, ma ora, non me ne importa più nulla. Se mostri le tue emozioni, le sapranno usare contro di te. Io ho imparato a nasconderle, ed è quello che farò da ora in avanti.
-Siamo arrivati.
Mi dice mio zio. Apro la portiera, scendo e mi sgranchisco le gambe, ormai addormentate dalle molte ore in macchina. Mia zia sembra dispiaciuta, ma mio zio, si comporta come se fosse tutto normale. Poco dopo il nostro arrivo, parcheggia una seconda macchina. Scendono due adulti e un ragazzo, della mia età circa. I nostri sguardi si incrociano, e per un attimo, mi sembra di rivedere in lui una persona a me cara.

Pov Atsuischi

Quando scendo dalla macchina, vedo un ragazzo davanti al cancello, mi sembra di conoscerlo. I nostri sguardi si incrociano, e io abbozzo un sorriso, ma lui rimane serio. Dopo un po’, mia zia, mi riprende, con tono severo.
-Smettila di fissare!
Allora distogliamo entrambi lo sguardo. Ci avviciniamo all’altra famiglia. Credo che l’uomo alto, sia il padre del ragazzo, vista la loro somiglianza. La ragazza, ha gli occhi rossi e gonfi, deve avere pianto. Una ragazza alta, con i capelli neri e gli occhi azzurri, ci apre la porta e ci conduce in un ufficio.
-Piacere, sono Kira Seijirou, sono il preside, voi siete?
Il ragazzo alla mia destra, non risponde, ma si limita a guardarmi.
-Suzuno! Ti ha fatto una domanda!
Dice severo l’uomo, guardando male il ragazzo.
-Mi chiamo Suzuno Fuusuke.
La sua voce è piatta, senza emozioni. Una di quelle voci che ti entra in testa e ti fa gelare il sangue.
-io Atsuishi Shigeto…
La mia al contrario, è insicura e tremolante. Dalla mia voce, si capisce che sto per piangere, ma voglio essere forte, non voglio che Suzuno mi consideri un rammollito.
-Quanti anni avete?
Io non rispondo, guardo Suzuno a capo chino, lui si gira verso Kira e lo guarda con aria indifferente.
-12.
Confermo, muovendo la testa in segno di affermazione. Suzuno, dimostra molto meno di 12 anni. Forse a causa dei suoi lineamenti delicati e la pelle candida. Potrebbe passare anche per una ragazza, ma il suo sangue freddo e la sua sicurezza, ti fanno cambiare subito idea. Per molti versi, lo invidio. Per la sua sicurezza nel dire le cose, per la sua freddezza con cui tratta i genitori. Vorrei essere come lui.
-Da piccoli, avete subito traumi?
A quel punto, Suzuno sorride per la prima volta in quella giornata. Si porta una mano alla bocca, come per tentare di nasconderlo.
-Se per traumi, intendi essere abbandonati all’età di un anno, si.
L’uomo dietro di lui, lo fissa negli occhi, gelido. Un’occhiata che terrorizzerebbe  chiunque, ma non Suzuno, che rimase piatto e distaccato come sempre.
-Ragazzino, porta rispetto!
-Zio, ho solo detto la verità, e poi, non le sai fare le occhiate gelide.
Lo zio lo stava per colpire, ma la donna affianco a lui lo fermò, prima che potesse colpire Suzuno.
Dal carattere di Suzuno, credo che gli abbiano ricordato più volte che era orfano e non poteva permettersi di usare toni poco rispettosi. Se io osavo solo alzare la voce, i miei zii, mi spedivano a letto senza cena, o a volte pure peggio.
-E tu?
-Io? N-no…
Kira si alzò, condusse le due coppie fuori e poi tornò da noi. Solo in quel momento, notai che Suzuno, aveva stretto i pugni, abbassato un po’ il capo e poi ritirato su con uno scatto.
-Seguitemi, vi conduco nella vostra classe.
La classe è grande, ci saranno circa ventidue alunni. Stanno tutti parlando, ad altissima voce. Ma c’è anche chi studia in silenzio. Kira si mette davanti alla cattedra, sbatte un pugno sul banco, e tutti tornano al loro posto.
-Vi voglio presentare due nuovi alunni…
Io resto fermo, allora Suzuno, rotea gli occhi e va avanti, sicuro.
-Mi chiamo Suzuno Fuusuke, ho 12 anni. Questo è tutto.
-Bene, siediti lì, vicino a Nagumo…
Avanza fino al posto a lui assegnato, si siede e non guarda più in faccia nessuno. A quel punto, devo presentarmi per forza.
-Mi chiamo Atsuishi Shigeto, ho 12 anni…
-Bene, siediti lì, vicino a Netsuha.
Allora cammino svelto verso il fondo dell’aula. Mi sembra di avere tutti gli occhi puntati addosso, mi sembra che tutti stiano parlando male di me. Ma in fondo, è questo ciò che accade ai perdenti…

(pov Suzuno)
La mia nuova classe è costituita da un branco di stupidi. Accanto a me, c’è il piromane o il tulipano. Ci sono anche i disadattati sociali da una parte, e infine, c’è anche il ragazzino frignone che è arrivato con me. L’unico sveglio, sembra essere il ragazzino seduto davanti a me, con la carnagione scura e i capelli verdi. Spero solo che l’altro che è arrivato con me, non mi si appiccichi stile cozza, ho sempre odiato le persone come lui, così fragili, che non sono capaci di dire tre parole senza piangere. Sono immerso nei miei pensieri, ma poi mi arriva un bigliettino.
“Ciao bella, sono Nagumo  Il mio numero è 3428755155”
Prima guardo il bigliettino, sconcertato, poi penso ad una risposta e scrivo.
“Ciao brutto, sono Suzuno e sono un maschio, il mio numero te lo puoi scordare”
Lui guarda il bigliettino furente, fa per rispondermi, ma non dice nulla, perché la campana suona. Tutti i ragazzi e le ragazze, si alzano dai banchi e alcuni vengono da me. Tra tutti si avvicinano i due ragazzi davanti a me.
-Ciao, sono Midorikawa, ma tu chiamami pure Mido-chan
Mi dice sorridendo. L’altro ragazzo, è alto, ha i capelli rossi e gli occhi acquamarina.
-Io sono Hiroto, chiamami come vuoi bambola!
Lo guardo storto, e lui mi guarda curioso. Apro la bocca per parlare, ma Midorikawa mi precede.
-Sei uno scemo, Suzuno è un nome da maschio.
Finalmente uno intelligente. Lo dicevo io che erano degli stupidi. Il ragazzo dai capelli rossi, seduto accanto a me, mi mette un braccio attorno al collo e sorride.
-Io e te, saremo compagni di stanza, perché non mi dici perché sei qui?
Questo è troppo! Mi alzo dal mio posto e vado da Atsuischi, che è solo. Solo come me, non ho nessuno a cui aggrapparmi, e non voglio farlo. Non voglio fidarmi di nessuno, solo perché i miei zii mi hanno abbandonato, non vuole dire che cambierò carattere. Io non ho bisogno di amici.
-Oh, sei tu…
Mi chiede. Ma me lo dice con un’aria così triste e con una faccia così sconvolta, che non posso fare a meno di rilassarmi, e di mostrare il mio lato meno freddo.
-Già…è dura vero?
Gli dico, senza guardarlo negli occhi.
-Si..
-Tutti ti chiedono : come è successo? E poi, ti dicono : mi dispiace…ma sono tutte falsità, loro non possono sapere cosa proviamo.
Lui muove la testa in segno di approvazione, io mi alzo dalla sedia, sorrido e scorgo un ragazzo che viene verso Atsuischi.
-Te ne vai di già?
-Tu ti farai molti amici…
Detto ciò, vado nel gruppetto di asociali, forse con loro mi troverò bene.
-Ciao!
Mi salutano in coro, per poi tornare a parlare tra di loro. Al contrario di quanto pensassi, stanno parlando di cose intelligenti. Quindi, mi metto lì vicino e ascolto.
-Secondo me, potremmo inventare una tecnica e sconfiggere tutti!
Dice un ragazzo alto, con i capelli neri e un casco blu
-Ma cosa dici, Ikkaku? Siamo già al primo posto  in classifica, ricordi?
Gli risponde una ragazzina con i capelli viola e gli occhi rossi.
-Ma lo so, la mia Ai, era solo un’idea.
-Per precisare, siamo primi assieme alle altre due squadre.
Dice un ragazzo con i capelli e gli occhi neri e un paio di occhiali sul naso.
-Shuuji, non rompere!
La viola e il nero, iniziano a litigare e altri due li separano. A quel punto, mi faccio avanti e parlo per la prima volta che sono nel gruppetto.
-Io so giocare a calcio, sono un attaccante, e modestia a parte, sono abbastanza bravo.
Loro si girano verso me. Le ragazze arrossiscono e distolgono lo sguardo, uno dei ragazzi, mi guarda con aria di sfida e poi si piazza davanti a me. Rispetto a lui, io sono basso. I suoi capelli arancioni perfettamente composti, sono in perfetto abbinamento con i suoi occhi.
-Sono Tsumujino, il capitano della squadra. Almeno hai una tecnica? Sei talmente esile che non sai fare nemmeno un giro di campo!
Poi si mette a ridere. Mi da sui nervi, ma alla fine, decido di stare calmo.
-Mi stai lanciando una sfida?
Chiedo con aria indifferente e con un pizzico di arroganza. Lui si gira di scatto e mi ritorna vicino.
-Perfetto, oggi, dopo la scuola.
Ci stringiamo la mano, e ci sorridiamo a vicenda. Io mi allontano, la campana suona e tutti noi torniamo al nostro posto. Il ragazzo vicino a me, mi tormenta per le altre tre ore, poi si rassegna e va a pranzo.
-Vieni! Ti facciamo vedere dov’è la mensa!
Sono le tre ragazze di prima, devo dire che il loro comportamento, non mi piace molto. Se continuano a starmi così vicine, sarò costretto a dirglielo. La mensa è grande, ci sono molti alunni, saremo circa cinquantacinque, ma non di più.
-Hai avuto un bel coraggio a sfidare Tsumujino, io sono Ai!
Mi dice sorridente, sedendosi alla mia destra.
-Già, è molto forte! Io sono Clara.
Mi dice anche lei tutta sorridente e si siede alla mia sinistra.
-Poi, non lamentarti, se finisci in ospedale. Io sono Yuki
Lei si siede davanti a me. Le tre iniziano a mangiare, poi ogni due minuti, mi guardano, sospirano e riprendono a mangiare. Lo sguardo mi cade prima su Atsuishi e poi su Nagumo, sebra diverso rispetto agli altri, forse vuole essere veramente mio amico.
(Pov Nagumo)
Vedere Suzuno circondato dalle ragazze, mi fa provare pena per lui, vederlo solo, senza amici, mi ricorda quando sono arrivato qui. Ero solo, nessuno stava con me, ma poi, con il tempo, sono riuscito a farmi degli amici. Non so il perché, ma ho la sensazione, che Suzuno non avrà molti amici. L’ho visto nei suoi occhi. Ho visto quella nota di diffidenza eccessiva dovuta a qualcosa che gli è successo in passato.
-Dovresti scusarti con Suzuno…
Mi dice Midorikawa, prima di portarsi alla bocca un pezzo di pane.
-Perché?
Lui sospira, poggia il pane e mette le braccia conserte sul tavolo. Sta per iniziare con i suoi discorsi ultra seri.
-La famiglia di Suzuno, lo ha abbandonato agli zii, un anno dopo la sua nascita, poi si sono suicidati. Suzuno, aveva anche un fratello, le cui tracce sono andate perdute.
-Ok, mi scuserò con Suzuno proprio ora!
La storia che mi ha detto Midorikawa è tremenda. Tutti noi, abbiamo storie orribili, ma essere abbandonati due volte di fila, credo sia orribile. Vado verso il suo tavolo, mi avvicino a lui, deciso a scusarmi.
-Suzuno, mi dispiace…non volevo ferirti…
-Lascia perdere. Ora, lasciami in pace, devo andare a dimostrare che non sono un perdente.
Si avvia verso il campo da calcio, lasciandomi solo. Nel momento in cui mi ha rivolto la parola, ho sentito un brivido lungo la schiena, come se mi avessero buttato un secchio d’acqua gelida sul corpo. Esco dalla mensa, vado al campo, dove c’è già mezza scuola. Si sono sistemati sugli spalti, e poco dopo, Hiroto, mi fa cenno di sedermi vicino a lui.
-Chi si deve sfidare ?
Chiedo. Almeno tre volte al giorno scoppiano delle feroci liti all’interno della classe. Per risolvere le cose, ci sfidiamo sul campo da calcio.
-Em…Quello nuovo deve sfidare Tsumujino…
-Cosa?!
Lui è uno dei più forti, assieme a Hiroto e a me. Spazzerà via Suzuno, con una facilità immensa, lo farà nero. Guardo verso il campo, pregando che Suzuno ci riesca, l’ultima volta che qualcuno ha sfidato Tsumujino, quel qualcuno, è finito all’ospedale!
-Si, sono proprio curioso…
La sfida inizia, si tratta di fare più addominali possibili, in dieci minuti. Tsumujino ne fa ottocento, e Suzuno smette dopo lo stesso tanto. A quel punto, fanno varie sfide, che terminano tutte in parità. Arrivati all’ultima sfida, ovvero tiri in porta. Chi riesce a battere Saginuma, che è il portiere più esperto tra noi, vince. Tsumujino sorride, guarda Suzuno che sta affannando pesantemente, non si sta mettendo bene per lui. Tsumujino corre verso la porta,  gira la palla con il piede, intorno alla palla si crea un’aura di energia viola, poi calcia con tutta la forza che ha e il tiro va in porta.
-Astro Break!
Saginuma fa una smorfia divertita, alza il braccio e si forma una trivella, che poi scaglia contro il pallone.
-Trivella spaziale!
Para la palla con una facilità immensa. Una volta che ha la palla tra le mani, sorride e la manda a Suzuno. Quest’ultimo, guarda con aria di sfida Saginuma, ma non degna di uno sguardo l’altro avversario. Lancia il pallone in aria, e per un attimo, mi sembra di essere al polo Nord. Poi con il piede calcia il pallone con una potenza inimmaginabile, il pallone ghiacciato, va dritto in porta e Saginuma non lo vede nemmeno. Rimaniamo in silenzio, nessuno era mai riuscito a battere Tsumujino. Nessuno.
-Che tiro era?!
Chiede furioso. Suzuno si gira verso lui, si liscia il ciuffo e sorride.
-Quella era la mia tecnica, Northern  I…
Non fa in tempo a finire la frase che crolla svenuto, privo di sensi. Io e Hiroto corriamo verso lui, poi vengono anche gli altri.  Ikkaku, lo carica in spalla e lo porta in camera mia, che da oggi la dividerò con lui.
-Vi aggiornerò sulle sue condizioni…
Quando gli altri vanno via, osservo bene Suzuno, che dorme tranquillo. Non sembra ferito, solo affaticato dallo sforzo subito. Lo sguardo, mi cade sul suo zaino, è aperto. Mi avvicino per chiuderlo, ma quando mi chino, noto un foglio che sporge dalla tasca esterna. Inizialmente, penso di non leggerla, ma la mia curiosità sale alle stelle. Appena leggo le tre parole, mi viene da chiudere la lettera, ma forse, se continuo a leggerla, capirò meglio Suzuno. Decido, infine, di leggerla tutta:
“Cara mamma...
Oggi sarebbe stato il tuo quarantesimo compleanno, e sono molto triste, perché io non sono lì con te per festeggiarlo. Non sto vivendo un bel periodo, a scuola, non ho amici…anche quei pochi che prima si fidavano di me, mi hanno abbandonato…I ragazzi più grandi, mi prendono in giro perché sono orfano…Vorrei che tu e papà foste qui per consolarmi, ma non è possibile…Vi voglio bene…Sai, sono capitano della mia squadra, e oggi ho preso un dieci in matematica! Ti voglio tanto bene mamma, e anche a te papà…Vorrei tanto raggiungervi, tanto nessuno ne risentirebbe…


Qualcuno bussa alla porta, piego la lettera e la metto dentro lo zaino e lo chiudo. Mi dirigo verso la porta e apro.
-Tsumujino!
-Zitto, non urlare…Come sta?
-Lui? Sta bene, ma sta ancora dormendo…
Abbasso la testa, per non far vedere i miei occhi lucidi, ma lui, se ne accorge e mi punta il suo sguardo negli occhi.
-Stavi piangendo?
-No…tutto ok…
-Se lo dici tu…Comunque, sono venuto qui per dare questa a Suzuno…
Mi porge la maglia della squadra, il numero dieci, il più ambito. Poi si fruga in tasca e mi porge anche una seconda cosa.
-Questa è la fascia del capitano, dagliela tu…
Detto questo, fa dietro front e va via. Torno a guardare Suzuno, che sta ancora dormendo, come un bambino. Aspetto fino a cena, e quando noto, che Suzuno non si è ancora svegliato, inizio a preoccuparmi. Mi avvicino piano al suo letto, e quasi impreco, quando vedo che sta addirittura russando. Mi viene voglia di svegliarlo, quindi avvicino la mano alla sua spalla, che sporge dalle coperte. Ma mi fermo appena sento che sta parlando nel sonno.
-Mamma…
-Sta sognando la mamma…
Mi allontano e vado a cenare. Quando torno, mi cambio e mi metto a letto. Verso l’una di notte, sento dei rumori.
-Mmm…
-Sei sveglio? Come stai?
-Indolenzito, ma sto bene…
-Prima è passato Tsumujino, mi ha chiesto di darti queste…
Salto giù dal letto, e vado a prendere la divisa e la fascia. Quando gliela mostro, lui rimane zitto per un po’, poi accenna un sorriso. Poggio la roba sul letto, e lui si gira dalla parte opposta.
-Suzuno, per il tuo passato…
-Senti, non ne voglio parlare…
-Mi dispiace, scusami! Se ti vuoi sfogare, fallo pure…
Lui mi guarda con gli occhi sgranati, mi avvicino a lui, che sta a testa bassa.
-Non sai quanto sia complicato per me…
-…
-Non ricordo il viso di mia madre, non mi ricordo di mio padre, solo una massa di ricordi sfuocati e indefiniti…
-Mi dispiace…
-Non ho mai avuto amici, sono sempre stato solo, perché sono diverso…
A quel punto, mi avvicino un po’ di più e lo abbraccio, lo stringo a me, come se avessi paura di perderlo. Lui, rimane rigido, poi si rilassa e mi abbraccia a sua volta.
-Tu, sarai il mio migliore amico ok?
Lui annuisce, con le lacrime agli occhi, poi mi abbraccia una seconda volta, questa volta è lui il primo a compiere il gesto. Rimaniamo per un po’ abbracciati, per poi addormentarci, ancora abbracciati…

(pov Atsuischi)
Dopo cena sono salito in camera. Da quando sono qua, non ho parlato con nessuno. Come fa a dire Suzuno che avrò molti amici? Lui, al contrario di me, ha già una reputazione, io non sono nessuno. Sono talmente immerso nei miei pensieri, che non mi accorgo che Netsuha è entrato e si è seduto accanto a me.
-Ciao…
-Come va?
Me lo chiede anche?! Sono stato abbandonato e mi chiede come sto?!
-Diciamo bene…
Lui si mette davanti a me, mi sorride, guardandomi negli occhi. Poi, il suo sguardo cambia, diventa triste.
-Sai, i miei genitori, sono finiti in prigione perché rubavano…Da allora, mi sono fatto molti amici. Certi li ho avvicinati io, ma altri sono venuti da me da soli…
-I miei zii, mi hanno costretto a frequentare solo gente ricca. Non potevo usare termini volgari, dovevo stare sempre composto.
Lui mi guarda storto.
-Non hai mai detto una parolaccia?!
Distolgo lo sguardo, imbarazzato.
-No, mai…
-Ma ora che siamo amici, inizierai a dirle, fidati…
Io sorrido, felice. Ho fatto finalmente amicizia con qualcuno, forse ora che hanno fatto il primo passo, sarà tutto in discesa, sono sicuro che ora sarà tutto più facile.
-Domani, convincerò il capitano a farti entrare in squadra con me, ok?
Annuisco, poi spegniamo la luce e ci addormentiamo, sereni. Domani sarà un nuovo giorno. Conoscerò la mia squadra, mi farò nuovi amici. Non pensavo che l’avrei mai detto, ma non vedo l’ora che sia domani…

Nel mentre, a Tokyo, alla centrale della polizia…
-D’accordo, apriremo un’indagine…


Angolo Autrice
Ciao a tutti, mi scuso per il ritardo con cui aggiorno, ma quella cavolo di scuola non mi lascia poco tempo libero ^^” Ma ora sono qui e posso aggiornare ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e spero che non ci siano errori : )  Ringrazio: Sethmentecontorta,Giacciolina91, Lelle10 per aver recensito la storia : ) Ringrazio anche a Cucciola14, Lelle10 e Ghiacciolina91 per aver messo la storia tra le preferite : )
Ok, ci si vede al prossimo capitolo : )
Xoxo Marina

  
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