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Autore: savemetommo    18/01/2014    1 recensioni
Un bacio a te amore mio, un bacio a ciò che verrà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'seasons of love'
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L’autunno è una stagione indecisa, non sai se essere felice e goderti al massimo il tempo che precede il freddo o se intristirti perché sai che tanto arriverà lo stesso. Nel dubbio fai progetti, parti, abbraccia i tuoi amici e sorridi, sorridi tanto perché questa stagione non è mai stata la fine di niente. Il cadere delle foglie non ha mai impedito a nessuna anima di sentirsi viva, quindi esci, prendi per mano chi ti ha rubato il cuore e bacialo fino a che le vostre labbra non si saranno screpolate a causa del
vento.




Harry se ne stava in piedi di fianco alla portiera del guidatore senza dire una parola, guardava Louis sistemare le sue valigie nel portabagagli attraverso lo specchietto retrovisore e nel frattempo si torturava le mani che teneva nelle tasche della giacca. Pensava a cosa avrebbe detto non appena il suo ragazzo avesse finito, quando l’avrebbe raggiunto e guardato negli occhi. Avrebbe dovuto abbracciarlo? Dirgli che gli sarebbe mancato come manca l’aria a qualcuno che sta affogando? O bastava un bacio e addio? Addio. Era una delle parole più spaventose alla quale aveva mai pensato, -ciao, è stato un piacere conoscerti ma ti sto tagliando fuori dalla mia vita-, ed è doloroso. Perché se una persona si sente in dovere di dire addio a qualcuno significa che è importante, altrimenti non si darebbe pena a congedare una persona dalla propria esistenza.
Ma c’era una voce dentro Harry che continuava a ripetergli che quello non era un addio, che niente stava finendo e che quelle insulse e tremendamente soffocanti lettere non era ancora arrivato il momento di usarle, e lui puntualmente si rispondeva che non era ancora un addio, ma prima o poi lo sarebbe diventato.
Se c’era una cosa della quale Harry era sicuro, era che non sarebbe stato in grado di gestire una relazione a distanza nel modo giusto, non avrebbe potuto dare a Louis il sostegno del quale aveva bisogno e si sarebbe sentito solo. Sapeva di aver bisogno di qualcuno che gli stesse vicino anche fisicamente, e Louis abitava a dieci minuti di autobus da casa sua. Sarebbe potuto uscire e arrivare da lui in pochissimo tempo, e essere cosciente di questo lo faceva stare bene.
Quando finalmente riuscì a guardare nella direzione di Louis vide che si stava avvicinando, con passo titubante arrivò da lui e lo guardò negli occhi.
Aveva gli occhi bagnati e segnati di chi la notte non dorme a causa dell’amore, di chi deve salutare qualcosa di troppo prezioso e “non so come farò” gli disse appoggiando la testa sul suo petto, Harry strinse Louis, non voleva che lo guardasse e vedesse quanto questa cosa gli stesse facendo male. Voleva essere la sua sicurezza, consolarlo e dirgli che andava tutto bene. Ma chi era lui, Harry Styles, un ragazzo con la paura della vita, per poter dire a qualcuno che andava tutto bene? Era una bugia che le persone si raccontavano troppo spesso, e Harry ammirava chi da questa semplice frase riusciva a trarre un incoraggiamento, ma lui le bugie non riusciva a dirle, non era mai stato capace. E nonostante stesse cercando di mentire a se stesso in un modo così ridicolo, non se la sentì di farlo anche con Louis.
Gli accarezzava lentamente la schiena e sentiva il suo respiro corto a causa dei leggeri singhiozzi, era così diverso da quando lo abbracciava di solito, niente petti che si alzavano e abbassavano in sincronia, solo lacrime trattenute e sospiri irregolari. Avevano perso il loro ritmo, e lo sentiva così sbagliato, loro due non andavano più alla stessa velocità e sapeva che era già lontano.

Il ragazzo dagli occhi azzurri si alzò lentamente e lo guardò ancora, “stai piangendo Lou?” gli domandò sorridendo e Louis rise asciugandosi una guancia con la manica della felpa che a Harry stava bene, ma che per lui era decisamente troppo grande.
“Non è strano che lo stia facendo io Haz” rispose “ci sarebbe da stupirsi se lo stessi facendo tu”. E se questa frase l’avesse detta mesi fa probabilmente gli avrebbe dato ragione, ma non quel giorno.
“Saresti sorpreso di sapere quante volte mi hai fatto piangere Lou” perché era vero, da quando Louis era entrato nella sua vita tutto si era come rotto e riaggiustato mille volte, si era spaccato facendogli male e riassemblato grazie ad un semplice sorriso. Anche se il suo sorriso di semplice aveva ben poco. Tutto ciò nel quale credeva, ogni cosa che pensava di conoscere o di aver visto era stato abbattuto per fare spazio a quello che Louis poteva mostrargli, e questo l’aveva destabilizzato. Non aveva mai permesso a nessuno di prendersi così tanto spazio nella sua vita, e non era nemmeno sicuro di aver voluto che lo facesse lui all’inizio, era arrivato e prepotentemente si era preso tutto. Harry l’aveva lasciato fare, e pensò che fosse stata una delle decisioni migliori che avesse mai preso, “e devo ringraziarti”. Prima che Louis potesse dire qualsiasi cosa gli lasciò un veloce bacio sulle labbra e entrambi sorrisero, “perché da quando sei con me tutto è diverso” sembrava che Louis stesse trattenendo il fiato “è migliore, e ti amo Louis Tomlinson”. Harry prese il viso di Louis fra le mani e lo baciò un’altra volta ignorando il rossore improvviso sulle guance, “e mi mancherai da morire”.


Louis non sapeva più cosa fare, si sentiva come se si fosse appena sciolto sull’asfalto.
Completamente distrutto. Disperato. Ecco come si sentiva, disperatamente felice. L’aveva guardato negli occhi per così tanto tempo che pensò di esserci sprofondato, l’unica cosa che riuscì a fare fu sorridere come non credeva di aver mai fatto. Sentiva il cuore pompare sangue ma era come se qualcosa lo bloccasse in modo da non farlo arrivare al cervello, si sentiva leggero e scollegato dal mondo. Si domandò se fosse quello l’amore, sentirsi leggero nonostante l’improvvisa consapevolezza che qualcuno fosse entrato a far parte di te, e dopo averci pensato mandò al diavolo tutto premendo le sue labbra contro quelle del bellissimo ragazzo che aveva di fronte.
Sapeva che in qualche modo doveva andare così, che la loro storia era stata scritta in quel modo, e che l’andare al college era soltanto uno degli ostacoli previsti. Louis però non credeva nel destino, lo usava solo come scusa per le cose che erano successe e che non gli piacevano. Aveva dato la colpa al destino per il divorzio dei suoi e per aver perso l’anno. E diceva che era tutto collegato, i suoi divorziano e lui smette di studiare. In realtà ha sempre fatto molta fatica a scuola, e dopo averci provato ed essersi sentito dare dello stupido per anni aveva deciso che non ne valeva la pena. Al suo terzo anno era arrivata un’insegnante nuova, la signorina Hastings, che capì che qualcosa non andava. Louis non era stupido, era solo dislessico, e lei lo inserì nel suo corso extrascolastico insegnandogli non solo come studiare ma anche un’implicita filosofia di vita che lo ha aiutato a sopravvivere al mondo. Quando Harry, quell’inverno, gli chiese di andare con lui e mollare tutto capì che in realtà il destino era stato il suo unico vero amico, aveva portato un ragazzino riccioluto e con gli occhi verdi nel suo stesso corso e alla fine aveva fatto in modo che si innamorassero.
“Ti amo anche io Harry Styles” disse, “e adesso non azzardarti a piangere perché sono io quello emotivo della coppia” aggiunse asciugandogli una lacrima con il pollice, Harry sorrise fra i singhiozzi e a quel punto Louis si alzò sulle punte dei piedi mettendogli le braccia intorno al collo, “mi mancherai più di quanto immagini” sussurrò.



seasons of love - autunno

è per la emi
   
 
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