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Autore: Mixer_    22/01/2014    3 recensioni
"Questo pensiero mi attraversa per vari minuti, mentre tengo in mano quelle bacche.
Ho due voci in testa, una che mi dice di non mollare, un'altra che mi dice di essere solo realista."
One Shot dal punto di vista di Faccia di Volpe.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Faccia di Volpe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Is this the end?




CONSIGLIO: LEGGETELA ASCOLTANDO ATLAS DEI COLDPLAY, OLTRE CHE ESSERE IN TEMA MI HA ANCHE AIUTATO A SCRIVERE. http://www.youtube.com/watch?v=Lh3TokLzzmw







Mi muovo silenziosamente, seguendo quella coppia che nella Capitale dello sfarzo tutti amano.

Siamo sopravvissuti in cinque al festino: io, il ragazzone dell'undici, quello del due e la coppia del dodici. Nella mia sacca trovai del cibo, parecchio, e dell'acqua. Chissà cos'hanno trovato gli altri.

Peccato solo che un po' dopo quello dell'undici sia morto, probabilmente per mano di Cato.

 

Vedo lei tendere l'arco prima di qua, poi di là, senza prendere nulla. Probabilmente è colpa di quel ragazzo, Peeta a quanto pare, che camminando fa parecchio rumore; infatti poco dopo lei lo sgrida e si tolgono gli scarponi.

 

Io gli resto cautamente dietro, sperando, prima o poi, di ottenere un po' di cibo. E' quello il mio problema più grande, il cibo. Non so cacciare o combattere, quindi non so nemmeno come procurarmi da mangiare. Gli altri sì, però. Quindi devo fare appoggio su di loro.

 

Mi sposto una ciocca arancione dal volto per poi proseguire.

 

Ad un certo punto, dopo quella credo sia mezz'ora di cammino, si fermano per dividersi; restano un po' lì a discutere sul da farsi poi Katniss va a cacciare, mentre lui si allontana per raccogliere qualcosa.

 

Mi concedo un minuto per decidere cosa fare. Lei non si allontanerà più di un raggio di 50 metri, mentre lui starà nei dintorni. Devo essere veloce altrimenti arriva Peeta, e una volta scappata devo prendere la direzione giusta altrimenti incontro la sua compagna, che con quell'arco mi ucciderebbe prima che io me ne renda conto.

 

Apro lo zaino che hanno lasciato nel punto d'incontro e ci trovo del formaggio, delle mele, dei panini e delle bacche. Credo che un pezzettino di formaggio e qualche bacca mi potrebbero bastare, così mi guardo intorno, prendo quel poco di cibo e poi corro via ad est, lontana dai Ragazzi Innamorati.

 

MI fermo dopo qualche decina di metri, forse sessanta, per esaminare il mio bottino. Quasi mi maledisco per non aver riconosciuto subito quelle bacche, i Morsi della Notte. Sono dei frutti velenosissimi che uccidono all'istante chiunque le mangi. Avrei potuto prendere dell'altro.

 

Sto per gettarle quando mi fermo un attimo a pensare. Sono rimasta io contro quattro tributi che sanno combattere, ed anche bene direi.

Che possibilità ho? Non so che fare, penso che dopotutto sarebbe più facile per me morire così, velocemente e su due piedi, inghiottendo quei frutti.

Soprattutto sarebbe più dignitoso perchè avrei scelto io di morire, quindi non sarei soltanto una tributa di Capitol City, ma una ragazza che ha scelto di morire.

 

Questo pensiero mi attraversa per vari minuti, mentre tengo in mano quelle bacche.

Ho due voci in testa, una che mi dice di non mollare, un'altra che mi dice di essere solo realista.

 

Penso alla mia famiglia, ai miei genitori, ai miei cugini. Nessuno rischia più di andare nell'arena, ma non voglio che questo ultimo spettacolo per la mia famiglia finisca con una visione della mia morte lenta e dolorosa provocata da un altro tributo.

 

Infine, espirando a fondo, ingoio quelle bacche, regalando il mio ultimo e triste pensiero a quell'arena.

 

E di colpo mi ritrovo a guardarmi per terra, e poco dopo venir trascinata in cielo dall'hovercraft. Allora era vera quella storia delle esperienze extracorporee.

 

Sento che tra pochi minuti svanirò, quindi, non so se per scelta o per ricordo, finisco da ogni tributo.

Infondo uno (o due) di loro tornerà a casa vincitore.

 

Ed eccomi di colpo sempre in mezzo al bosco, ma più vicino alla Cornucopia. Mi giro un attimo e vedo Cato che, con uno sguardo di fuoco, pulisce le sue armi probabilmente riservate alla ragazza del dodici. Vuole sicuramente vendicare la morte della sua compagna, difatti ha già ucciso Thresh.

 

Veloce come un colpo di vento arrivo da quella strana coppia e mi accorgo che lei è sul punto di piangere e sta urlando, mentre lui è allibito.

Poi lei gli apre le mani e butta per terra i Morsi della Notte e mi scappa un ghigno, vedendo l'arma del mio suicidio.

E' da poco tuonato il colpo di cannone che segnala la mia morte e lei pensava che fosse per Peeta.

Infondo non solo lui è innamorato qui.

 

Successivamente lei gli spiega con tenerezza che mi ha ucciso. Lui pensava fosse Cato, e lei pensava fosse Peeta, ma mi sono uccisa da sola, in realtà.

Dice che è per via delle bacche che ha messo nello zaino, e a quel punto vedo gli occhi di lui farsi lucidi e noto che è sinceramente scosso e dispiaciuto.

Probabilmente, nella sua mente ovvio, io sono la sua prima vittima.

Oh piccolo Peeta, non è colpa tua, anzi, mi hai aiutato. Vorrei poterglielo dire.

 

Sento che me ne sto andando definitivamente, ma lo faccio con un sorriso, sperando in fondo che quei due vincano questi maledetti giochi.










Angolo autrice: saaaaalve! Questa è una piccola OS su Hunger Games, precisamente dal punto di vista di FoxFace, conosciuta anche come Faccia di Volpe.
Spero seriamente che vi piaccia, non è nulla di meditato, è ciò che la mia mente partorisce durante italiano e chimica.
Presto scriverò una OS sui Clato, Clove e Cato, i miei personaggi preferiti. :)
Lasciate una piccola recensione per favore? E' la prima cosa che pubblico, aw.
Anyway, adios.

-Amelie

P.S. mi firmerò Amelie perché bo, mi piace ahah ma non è il mio nome.

  
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