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Autore: nhfan25    22/01/2014    1 recensioni
La guerra è finita da tre mesi e tra le nazioni ninja regna sovrana la pace. A Konoha i nostri eroi di guerra si godono la gloria (chi più chi meno) e nuovi amori nascono (alcuni sfioriscono) in fretta. Una fanfiction romantica, a tratti triste ma anche comica che (almeno spero) saprà stupirvi sempre di più!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sakura/Ino, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 18 - FUGGITIVO


Sakura camminava a passi decisi, pronta a fare ciò che era giusto: ne aveva parlato con Ino e aveva deciso di andare da Sasuke. Non voleva perdere un amico, anche perché si era resa conto che tra loro non poteva esserci nulla di più. Semplicemente non si amavano e non potevano farci nulla. Lei stessa aveva capito di aver smesso di amarlo parecchio tempo prima: era rimasta solo l'ombra di quel forte sentimento di amore folle che aveva provato per lui. Voleva parlargli, dirgli come stavano le cose, spiegargli che gli voleva bene e che anzi, ora poteva essere davvero felice... Finalmente arrivò davanti all'appartamento dell'Uchiha. Sapeva che il ragazzo non si aspettava una sua visita, perciò pregò che fosse in casa e bussò.

-Sasuke! Sono Sakura! Dovrei parlarti, puoi aprire la porta?-

Nessuna risposta.

Provò a bussare un'altra volta, questa volta più forte, lo chiamò, cercò di sbirciare dalla finestra e vide solo una mezza candela e un fiammifero spenti sul tavolo. L'abitazione era vuota. Sakura venne assalita da un dubbio, una stretta allo stomaco, un orribile presentimento... Corse via, per le strade di Konoha, cercando a casaccio, chiedendo a tutti se lo avessero visto. Ogni risposta negativa la inquietava un po' di più: controllò ogni strada, ogni angolo, ogni locale, ma in nessuno lo trovò e nessuno lo aveva visto. Venne presa dal panico e le lacrime cominciarono a rigarle le guance mentre il cuore le batteva all'impazzata.

A un certo punto decise di tornare a casa di Sasuke, sperando che fosse tornato a casa. Corse ancora e ancora, finché non si ritrovò di nuovo davanti alla porta di casa del ragazzo.

-Sasuke, apri, ti prego! SASUKE!-

Urlò la kunoichi, battendo violentemente il pugno contro la porta. In un impeto di rabbia e paura, diede una forte spallata alla porta, buttandola giù. Fece irruzione in casa, guardandosi intorno. Fu allora che lo notò. Nascosto per metà dal portacandela, sul tavolo, vi era un foglio ripiegato che la ragazza non aveva visto dalla finestra. Con le mani tremanti lo prese e con sua sorpresa vide che sopra vi era scritto "Per Sakura". Dopo aver fatto un respiro profondo lo aprì, mentre le lacrime gli velavano gli occhi, rendendole difficile la lettura.


Cara Sakura,

Tu sei la persona che ho fatto soffrire di più in tutta questa storia. Ti ho illuso, come ho illuso me stesso, quando ci siamo messi insieme. Quei baci, quelle carezze, non erano reali, perché ogni volta che ti baciavo, ogni volta che le mie dita ti sfioravano, io pensavo a Naruto.

Sì, Naruto. L'unico che non mi sopportava, che faceva tanto il gradasso nonostante all'accademia gli avessi dimostrato più volte la mia superiorità, l'unico che non voleva finire in squadra con me. Naruto, che ha sempre fatto di tutto per superarmi. Quando mi sono reso conto che l'ultimo dell'accademia di lì a poco mi avrebbe mangiato in testa dentro di me si è come sbloccato qualcosa: prima avevo sempre desiderato migliorarmi per superare Itachi, che ai tempi sembrava irraggiungibile con la sua forza. Quel baka biondo invece era una sfida quotidiana, che mi spingeva ad andare avanti tutte le mattine. Non mi sono subito accorto di amarlo, sembrava difficile accettare anche solo che fosse diventato il mio migliore amico! Invece, alla fine del nostro scontro nella valle dell'Epilogo, mi sono reso conto di quanto sarebbe stata dura andare avanti senza di lui, senza quelle piccole sfide continue. Ora lui è felice con Hinata. Se da un lato sono contento per lui, dall'altro odio ammettere che questa situazione mi sta distruggendo e andare avanti così è davvero una tortura.

Sai che non amo esprimere i miei sentimenti, ma ho ritenuto che fosse giusto scriverti questa lettera perché hai fatto veramente tanto per me. Mi hai sostenuto, invitandomi a ignorare i giudizi di un villaggio che mi odiava e che non aveva più fiducia in me, non hai mai smesso di considerarmi migliore di quello che sono. Tu mi hai amato, al contrario di ciò che ho fatto io, e ti ringrazio per questo, perché nessuna lo aveva mai fatto in modo così sincero e genuino.

Sei e sarai sempre la mia migliore amica, Sakura. Non troverò mai nessuno che saprà darmi tutto l'affetto e la comprensione che hai saputo donarmi tu. Per questo me ne vado: non meritavi tutta la sofferenza che ti ho causato e capisco che tu non abbia più intenzione di rivolgermi la parola. D'altronde, se neanche tu mi sosterrai non mi rimarrà nessuno su cui contare. Quindi che senso ha restare? Per soffrire e farti soffrire? No... In questo villaggio non c'è spazio per me.

Spero che un giorno potrai comprendere il mio gesto e mi perdonerai.

Ti voglio bene,

Sasuke


Sakura dovette sedersi: era in preda a una crisi di panico. Aveva perso totalmente il controllo della respirazione, le lacrime scorrevano come piccoli fiumi sul suo viso, le mani tenevano la lettera stretta al petto, quasi volesse spingerla nel cuore. Non voleva che Sasuke se ne andasse un'altra volta, soprattutto non voleva che lo facesse a causa sua e di Naruto. Si costrinse a darsi un contegno, finché nel giro di dieci minuti ricominciò a respirare a un ritmo abbastanza normale. Con le gambe ancora tremanti riuscì a faticosamente a sollevarsi: doveva avvisare in fretta Naruto e gli altri per andare a recuperare l'Uchiha, anche se ogni passo gli costava uno sforzo enorme e ogni arto sembrava pesare quanto un macigno. Il cuore pulsava ancora in maniera irregolare e i pensieri si confondevano nella mente della ragazza, shoccata e pallida come se avesse perso litri di sangue. Si trascinò per le strade del villaggio, cercando di ragionare sul da farsi: doveva avvisare più gente possibile, così da organizzare in fretta una squadra di ricerca. Da dove poteva iniziare? Da Naruto, ovvio... Doveva andare da lui... Ma sicuramente non era in casa, Hinata aveva detto che sarebbero usciti.. Dunque come doveva agire?

-Signorina, si sente bene?-

-...Come?-

Aveva ricominciato a piangere mentre la tachicardia non sembrava avere intenzione di lasciarla in pace. Si voltò verso il luogo di provenienza di quella voce gentile: un uomo sulla cinquantina la osservava con aria preoccupata. Sentiva che stavano venendo a mancare anche le poche forze che le erano rimaste; la vista cominciava a diventare più offuscata, non solo per le lacrime.

-C...chiamate Naruto...-

-Come, prego? Signorina!-

-Chiamate Naruto, vi prego!-

Tutto si fece buio, come buio era il suo cuore in quell'istante, e Sakura di accasciò a terra, esausta.


ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!! Oggi un capitolo molto allegro, sì sì... Sto facendo impazzire Sakura, prima o poi dovranno internarla in un ospedale psichiatrico... Scusate ho parecchie difficoltà a scrivere, ho un bell'esamone tra 5 giorni (è il mio primo esameeee non auguratemi buona fortuna perché porta sfiga, al massimo in bocca al lupo xD) e spero di riuscire comunque a scrivere qualcosa di decente nei prossimi giorni...

Un bacio grande grande e scusate ancora!!

Nhfan25

   
 
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