Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: kirarachan    22/01/2014    3 recensioni
Gettò uno sguardo all'ora, 3.46.
"Stà arrivando il momento e io non sono pronta! Posso piangere che tanto dovrò affrontarlo come sempre, da estranea"
Quel pensiero le faceva male, un male incredibile, non erano mai stati nulla, se non amici.
Erano stati legati da un'amicizia profonda eppure tutto era sfumato via come quel trucco nero che con poche lacrime si era sciolto.
Era stata davvero così superficiale la loro amicizia?
A lei non era sembrato, eppure era così.
Avrebbe voluto fuggire piuttosto che rivederlo, ma non sarebbe stato da lei.
Lei che non scappava di fronte ai problemi.
Lei che era scappata a suo tempo.
Lei che ora era se stessa.
Long fic ispirata a "Not like the other girls", "The one I love" e "Back in the picture"
Spero di non aver stufato con quelle shot ^^
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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9
Capitolo Nono
Speranze


Le era stato difficile ignorarlo così a lungo però il risultato era ciò che contava, dalla faccia delusa che aveva fatto forse aveva intuito quanto male le avesse fatto in quell'ultimo periodo.
Ora stava camminando verso lo shikon a passo spedito dall'ultimo messaggio che le era arrivato da Sango le era parso che fosse alquanto alterata.
Appena davanti al locale riprese fiato ed entrò.
La musica della band di turno la avvolse frastornandole i sensi, abituata com'era al silenzio che regnava fuori entrare in quella bolgia era stato un piccolo shock...

Lentamente si riuscì ad adattare, e quando si accorse il genere di musica, si accorse che quella non era la serata migliore per quel genere di abbigliamento, southern rock e lei era vestita goth, il primo genere era rude e graffiante e il secondo raffinato e dolce.
Sospirò, Sango poteva dirle il genere di musica che avrebbe suonato il gruppo!
La cercò con lo sguardo quando ad un tratto si sentì prendere una spalla. << Divina Kagome! Siete arrivata finalmente! >>
<< Oh Miroku! Grazie ai Kami ti ho trovato! Sai dirmi dov'è Sango? >> Gli chiese urlandogli direttamente nell'orecchio data la confusione.
Lui si grattò il capo. << Non esattamente, e dire che fino ad un attimo fa era qui a lamentarsi sul tuo ritardo, ora è sparita >>
Andarono alla ricerca della ragazza e la trovarono che se ne stava seduta ad un tavolo quasi sotto al palco, appena vide Kagome saltò su come una molla. << Finalmente! >>
A fatica data la confusione la mora riuscì a spiegarle il motivo del ritardo, Sango si calmò dopo aver capito che aveva le sue buone ragioni e la invitò a sedersi, mandando Miroku a prendere da bere.
Sorrise, era sempre così con quei due, lui faceva arrabbiare lei guardando quasi ogni essere femminile e lei lo sfruttava come fosse il suo schiavo, però si volevano un bene immenso, li invidiava un po'.

Con questi pensieri prese a seguire il concerto.
Si concentrò sul cantante, era bello e molto, capelli lunghi e verde pallido gli scendevano lisci e lunghi sulla schiena, due piccole ciocche rosse gli incorniciavano il viso creando un netto contrasto con il pallore del viso.
Gli occhi rosso rubino brillavano nel buio della sala, quando Kagome incrociò quello sguardo ammaliatore arrossì vistosamente guardando altrove.
"Non ricascarci di nuovo"
Sango guardava l'amica di sottecchi, aveva visto con che occhi guardava il cantante di quella piccola band, era letteralmente rapita. Sorrise. Forse poteva dare una mano all'amica.

Dopo al concerto Kagome se ne stette sulle sue rigirandosi il bicchiere vuoto fra le mani.
<< Ta-dan >>
Alzò lo sguardo su quello felice dell'amica che le stava sventolando un foglio davanti.
<< Cos'è? >>
La testa della mora ammicò a qualche tavolo più in là. << E' sempre disponibile a conoscere nuove ragazze >> Le diede il foglietto facendole l'occhiolino.
"Menomaru cel. xxx-xxxxxxx" Kagome iniziò a guardare prima il foglio poi il viso sorridente dell'amica poi nuovamente il foglio e poi Miroku.
Lui negò con le mani. << Non guardare me ha fatto tutto lei! >> Disse il ragazzo indicando l'espressione trionfale di Sango.
Prese quel foglio fra le mani che le tremavano, prese a mordersi il labbro come faceva quand'era in difficoltà, si sentiva combattuta, voleva provare a conoscere quel tipo ma al contempo aveva paura. Non sapeva se buttarsi nuovamente o meno.
Lo infilò nella borsa e gettò nuovamente un'occhiata al ragazzo che se ne stava seduto ad un tavolo con un'amico mentre beveva una bionda da un litro.
Deglutì, come sarebbe arrivato a casa?

Dopo aver salutato Sango e Miroku tornò a casa buttandosi sul letto, si stavano avvicinando a Natale... Odiava quella festa che non era nemmeno giapponese.
Battè una pugno sul muro. "Dannazzione! Natale è la festa degli innamorati e io festeggio il mio diciassettesimo Natale da sola!"
Sentì il cellulare vibbrare, lo prese curiosa calmandosi un po', chi era all'una di notte?
"Ciao! Non disturbi... Ci sentiamo prossimamente che ho finito il credito"
Kagome guardò allibita lo schermo del messaggio.
Il numero era quello di Menomaru, ma cosa voleva dire quel messaggio? Era come se...

Dopo aver controllato nei messaggi inviati capì: Sango, lei aveva inviato un messaggio! Ma quando poteva averlo fatto?
Ripensò alla serata e trovò la risposta, quando era andata in bagno e le aveva chiesto di tenere la borsa! Si battè il telefono in fronte.
<< Baka me! >>
Decise di non rispondere si sarebbe fatta sentire nei giorni seguenti. Non doveva, non poteva, ricascarci per la terza volta!
"Kagome ricorda che non c'è due senza tre" Sbuffò, perché le venivano in mente sempre quei detti?
Eppure avevano sempre dannatamente ragione!
Si butto sul letto prendendosi la testa tra le mani, come si poteva rimanere indifferenti sapendo che un tipo come quello aveva il suo numero e soprattutto le aveva appena risposto a un messaggio?!
Le sorse un dubbio, ma lui aveva capito chi era lei? Sapeva chi era?
Sospirò, ecco le cose fatte troppo in fretta era meglio se non mostrava il suo interesse per lui!

Riuscì ad addormentarsi anche se prima di ciò aveva passato una buona oretta a pensare e ripensare a quel ragazzo.
Il giorno seguente si svegliò di buon'ora per il suo standard, erano ancora le otto e mezza, chissà perché si era svegliata così presto, provò a riaddormentarsi come faceva suo solito ma inutilmente.
Si alzò arrabbiata, lei amava dormire e ora non riusciva a tornare nel mondo dei sogni!
Con stizza prese una tuta dall'armadio e uscì per fare una corsa, lasciò un biglietto alla madre con scritto dove sarebbe andata. La periferia a quell'ora era silenziosa, dopotutto era sabato mattina chi poteva esserci in giro?
Fece il classico giro dell'isolato e decise di passare per il parco, le piaceva quel posto, la rilassava molto sentì alcuni uccellini cinguettare, sicuramente i pettirossi.
Si fermò su una panchina a guardare quel piccolo angolo di pace, nessuno l'avrebbe disturbata, nessuno.
Il cellulare l'aveva volutamente lasciato a casa, non voleva sentire nessuno voleva stare un po' con se stessa, un po' la fece ridere quel pensiero non era molto normale avere bisogno di se stessi, ma per lei era così.
Abituata com'era ad avere poche attenzioni nell'ultimo periodo si era scoperta troppo rimanendo scottata più di una volta, l'unica persona su cui si era ritrovata a poter fare affidamento era se stessa.
Di sicuro le sue mani non l'avrebbero abbandonata e le sue gambe non avrebbero smesso di sorreggerla.

Si alzò stirandosi, tornò a casa camminando, era vicina.
Passò anche davanti a casa di Inuyasha e si fermò un momento, Izayoi stava stendendo i panni e quando la vide la salutò facendole un cenno.
Si morse un labbro. "Io ho litigato con il figlio, non con lei, e poi devo scusarmi per lo scortese comportamento di ieri"
Entrò nel cortile della casa, di sfuggita guardò quelle che sapeva essere la finestra della camera del ragazzo, le tende erano sempre quelle blu scuro ed erano tirate. "E' ancora a dormire"
<< Kagome cara! >>
<< Buongiorno Izayoi, mi dispiace ancora per ieri sera... >>
La donna le sorrise buttando l'ultimo lenzuolo sui fili del bucato, Kagome la aiutò a stenderlo per bene.
<< Non preoccuparti, ma dimmi una cosa, è tutto a posto fra te e Inuyasha? >>
<< Il solito diciamo, certo non siamo amicissimi, ma nemmeno ci scanniamo >> "Bugia, bugia! Perché le ho mentito? Non è possibile che suo figlio non le abbia mai accennato nulla!"
La donna prese in mano la cesta vuota e si avviò per entrare. << Posso offrirti la colazione? >>
Era in difficoltà, ma il sorriso di Izayoi la fece desistere dall'intento di rifiutare e accossentì annuendo col capo.
<< Inuyasha non si è ancora svegliato, ma non penso che lo farà di qui a mezzogiorno >>
La casa era ancora come l'ultima volta che l'aveva vista, arrossì notando che vi erano ancora le foto di lei e Inuyasha da piccoli quando giocavano al parco.
Sfiorò il vetro di una a caso perdendosi nei ricordi, la donna si era accorta che non era in cucina con lei e tornò all'ingresso.
<< E' lui che le vuole lì, non mi permetterebbe mai di toglierle, non che io voglia farlo>> Precisò la donna con un caldo sorriso
Ritrasse la mano come se si fosse scottata, abbassò il capo e andò in cucina sedendosi al tavolo. Passò una mano sulla superficie del legno, con i polpastrelli sentì dei solchi più profondi li avevano fatti lei e lui quando aspettavano la merenda.

Izayoi le preparò il thè alla vaniglia e le mise accanto i biscotti fatti da lei, che Kagome aveva sempre adorato.
Una lacrima le rigò il viso, appena se ne accorse la donna chiese spiegazioni. << Non è nulla >> Disse ripulendosi il viso dalle lacrime.
Le prese le mani con dolcezza togliendole dagli occhi. << Dimmi tutto, so che è successo qualcosa anche senza che mio figlio o tu mi diciate niente >>
Lei tirò su col naso. << Siamo cresciuti e siamo cambiati, è normale no? >>
Izayoi le spostò una ciocca di capelli dal viso portandogliela dietro l'orecchio. Lo faceva sempre, la trattava come la figlia che non aveva avuto. << Se per voi è normale io non dico nulla, però a mio avviso non è normale che una amicizia affiatata come la vostra sia potuta svanire in un anno >>
Arrossì, che si fosse resa conto di quando si era infatuata del mezzo-demone? Lo sguardo scuro della donna le fece capire che, sì, lei per quella donna era sempre stata come un libro aperto.
Si prese il viso fra le mani poggiando i gomiti sul tavolo.
<< Io ho sbagliato, e ora è troppo tardi per riparare, la prego Izayoi la smetta di essere così cortese con me mi sento in soggezzione, ho trattato male vostro figlio in qualche modo se ora è tutto arrivato a questa fine >>
Si alzò dalla sedia salutando la donna in fretta.

Sull'uscio la voce dolce di lei la fece fermare.
<< Tenta, tenta sempre Kagome, e passa a trovarmi ancora! Mi fa piacere averti qui, certe cose quel baka di mio figlio non me le permetterebbe mai >>
Le sorrise nuovamente e si diresse a casa, seguita da uno sguardo ambrato.

** *** **

Dopo numerose minacce di morte aggiorno, questo capitolo è pronto da tempo immemorabile, e ora ve lo propongo.
Ci stiamo avvicinando agli avvenimenti di "The one I love" non so ancora quanti capitoli saranno, e non so nemmeno quando riuscirò ad aggiornare prossimamente... Spero presto! Le altre fic che ho in mente ho intenzione di scriverle TUTTE e CONCLUDERLE prima di pubblicarle così non avrò problemi di ispirazione mancante!
Grazie ancora a chi segue questa storia, vorrei ricordare che i fatti sono ispirati ad avvenimenti realmente accaduti e i commenti malevoli possono dare fastidio oltremodo. Non voglio offendere nessuno ma preferisco ricordare questo dettaglio.

   
 
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