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Autore: Crypbeast14    23/01/2014    2 recensioni
Una giovane donna, di venticinque anni, ha dovuto affrontare un vero e proprio provino per essere eletta la nuova babisitter della piccola JJ. Ma cosa accade davvero in casa Ackles?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jensen Ackles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passarono alcuni mesi da quella faccenda. E Jensen stava sempre peggio.
Era già difficile per lui concentrarsi sulla sua vita, senza sapere come e quanto cresceva la sua adorata bambina.
Figuriamoci sul set di Supernatural. Un disastro.
Più volte fece fatica a memorizzare le battute e quando doveva far ridere Dean, i suoi occhi piangevano.
Agnes ovviamente gli stava vicino, cercando invano di consolarlo, dicendo che tutto sarebbe andato per il meglio. 
Ma era difficile convincerlo, anche perchè nemmeno lei ormai ci credeva più tanto.
Jared prese la palla al balzo e si presentò a casa Ackles, per far ragionare Danneel. La piccola portava il cognome del padre, lui aveva diritto di vederla. Ma non si risolse nulla.
Un altro errore fu rivolgersi ad un avvocato per il problema. Corrotto, disse all' attore che se non voleva che riferisse tutto alla stampa, doveva pagare il doppio della cifra chiesta di solito. 
Ce n' erano altri molto bravi, a Los Angeles, ma questo sconfortò talmente tanto Jensen che si auto-convinse a non cercare più aiuto.
Si chiuse in se stesso, beveva e negli attimi in cui credeva di non attirare l' attenzione spariva, isolandosi totalmente, magari piangendo.
La ex baby sitter si sentiva intrappolata nelle sofferenze della persona che amava più di qualsiasi altra cosa e\o persona.
Faceva l' amore con lui. Era passionale, ma il suo sguardo era spento.
Tutto gli ricordava inevitabilmente JJ che avrebbe compiuto un anno giorni a seguire senza il suo papà.
< Che cosa è successo? > chiese la giovane, cercando gli occhi di Misha che sorreggeva il suo amico.
< L' ho trovato fuori dal mia stanza. > quella d' albergo, dove alloggiavano durante i tempi di riprese.
Lo fecero stendere sul letto, mentre quello si dimenava e cercava di allontanare tutti. < E' sempre peggio. >
< Non mi importa un cazzo della mia carriera. Io voglio solo mia figlia. Datemi mia figlia...  > piagnucolava.

La prima nota positiva di quella canzone stonata che andava avanti da mesi arrivò quando venne loro concesso il divorzio: a quanto pare Danneel era stata dichiarata incapace di gestire JJ.
Il motivo del suo cambiamento emotivo fu dato proprio dalla separazione con il marito e le sue conseguenze che potevano essere alla mancanza "affettiva" degli amici o l' aura di reputazione degli Ackles che svaniva attorno a lei.
Aveva affrontato dei provini per dei film, ma era sempre stata scartata.
Aveva ritentato come modella, ma senza risultati tanto visibili per farsi una vita.
Intanto la povera bambina era finita nel dimenticatoio perchè quello che era sempre importato a Danneel era se stessa e il suo ego, a discapito di quello che appariva realmente.
Aggie non aveva mai pensato di poter odiare tanto una donna, che oltretutto all' inizio della sua carriera da baby-sitter le era stata simpatica. Si era fatta ingannare dalla copertina, quando a lavorare a quella rivista c' erano dei fannulloni apatici, senza talento e sopratutto Superficiali.
Adesso poteva dirlo in tutto e per tutto.
Si lasciò incantare invece dal sorriso che illuminò il viso del biondo attore quando piegò le ginocchia, curvò la schiena in avanti con le braccia larghe. 
La piccola JJ lo guardò con diffidenza, inizialmente.
< Vieni da papà. > aveva sussurrato lui, mentre lei si agganciava alla gamba dei servizi sociali. < Mi occuperò io di te. >
< Signor Ackles... > cominciò la donna. Molto alta, di colore, con un abito ingessato elegante e i capelli ricci.
< Lo so. E' ancora tutto da decidere, ma lei rimane sempre sangue del mio sangue. >  indicando la bambina. < Vieni? > 
E quella, barcollando, gli giunse davanti, con le braccia al collo. < Papà? > disse con un filo di voce.
< Oh, Dio... > la sollevò in aria, facendo un giro su se stesso. < Tesoro mio. Mi dispiace così tanto di averti lasciato sola. > e la strinse a se, in un modo così tenero che da scena non sarebbe svanita mai dal cuore di Agnes.
< Papà! Papà! > agitava i piedini per aria. Sembrava contenta di aver trovato una persona che le voleva bene davvero.
L' amore che emanavano entrambi poteva riempire una stanza. 
< Ma sei davvero bellissima. > si complimentò. Era vero: indossava un vestito bordeaux, con una cinta di pelle nera sui fianchi. Collant e ballerine, con un grande fiocco abbinato sui capelli castano\biondi che le arrivano poco più su delle spalle.
< Papà lo sai? Papà!... > sfregando le labbra sulla guancia dell' uomo < Papà io ho visto te in tv. >
< Si amore, tuo padre recita in tv. Ma l' ho fatto ogni giorno, ogni minimo giorno... pensando a te, cucciola. Al momento in cui ti avrei di nuovo stretto a me e ti dicessi quanto ti amo. > ovviamente inteso come genitore. Lei era ancora troppo giovane per capire quello che Jensen le aveva detto.
Ma c' era tempo, per questo.
Dovevano prima conquistarsi la fiducia di chi si occupava di JJ. E portarla a casa, finalmente.
Rincominciare da capo. < Lei è la fidanzata del signor Ackles, ho ragione? >
< Certo, sono io. > rispose Agnes, stringendo la mano alla donna. Uscirono dalla porta, seguite da un altro paio di uomini, per lasciare la privacy necessaria all' attore. 
< Mi ha spiegato in breve che... insomma, si è già occupata prima della bambina. >
< Ero la sua baby-sitter, prima che miss Harris mi licenziasse. >
< Che lavoro svolge? > chiese l' altra senza giri di parole.
< Sono riuscita ad ottenere il posto da supplente in un asilo. Ma... > si fece coraggio a dirlo, per la prima volta, ad alta voce. Notizia che doveva dare ancora all' attore < il direttore mi ha visto all' opera e... ha intenzione di inserirmi nel campo il prima possibile. > e cominciò a saltellare, tutta eccitata. 
L' altra le fece segno di stopparsi con la mano, consiglio che la giovane colse al volo, cercando di ricomporsi.
< Ho bisogno di colloqui privati con lei. E anche con il signor Ackles. Valuteremo poi la situazione insieme al giudice. Qui c' è il bene di Justice in ballo. Ha già sofferto abbastanza, quella bambina. >
< Lo penso anche io. E farò di tutto perchè stia bene. Ho soffiato sulle candeline, ogni volta, augurando a lei il meglio. Posso solo mettere le parole in pratica. > 


 
< Volete sapere cosa ho chiesto? > continuò dopo aver preso la solita manciata di coraggio.
< Cosa? > la donna.

< Che JJ abbia una vita serena. E' una bambina bellissima e merita il meglio. Emotivamente parlando. > infatti non parla di affetti materiali, no, anche perchè dubitava che i due le avrebbero mai fatto mancare qualcosa. < So che non e' passato molto tempo. Ma le sono molto affezionata. >


e si sorrisero.
 
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allora gente. Questo è il penultimo capitolo di cui vi ho parlato.
Sono un pò triste che questa storia finisca. 
Le cose cominciano a sistemarsi, nel testo c' è spiegato il perchè.
Spero che vi piaccia. x
x



 
  
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