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Autore: Zodiac    24/01/2014    2 recensioni
I due piccoli fratellini attendono questa giornata ogni mese.
Un giorno, solo per loro e l'amato zio Thorin.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Gandalf: Sto cercando qualcuno con cui condividere un'avventura.

Bilbo: Un'avventura? No, immagino che nessuno a ovest di Brea abbia molto interesse per le avventure.
Cose brutte, fastidiose e per di più scomode. Fanno far tardi a cena.

 













Il broncio di Kili è qualcosa di dolce e magico allo stesso tempo  pensò Thorin mentre tentava di trascinarlo per la manina verso la misteriosa destinazione.
Accanto li seguiva fieramente Fili, a petto in su e a gran falcate, con un sorrisetto stampato sull’innocente viso.

Fili aveva vinto.
Era piombato per primo nella stanza dello zio, quindi avrebbe deciso lui dove avrebbero passato il Giorno di Quercia, stavolta.
Non che precedentemente avesse mai scelto Kili. Non riusciva mai a batterlo. O a vincere correttamente.

 
Due piccoli pony li attendevano all’ingresso di Dale, pronti a sopportare il piccolo e innocuo peso dei fratellini.

Lo zio Thorin stava tenendo per mano Kili.
Lo stava guidando.
La ruvida pelle che accarezzava la soffice manina.

Il solo pensiero risvegliò la felicità di Kili, che cominciò a punzecchiare il fratellone non appena giunti ai rispettivi pony. E non appena Thorin si era allontanato per ripagare adeguatamente il fornitore.

<< Lo zio non ti ha mai portato per mano, mai. A me sì, proprio oggi! >>

<< Perché io non ne ho bisogno. Sono indipendente, IO.
Un giorno sarò re e non avrò bisogno di nessuna mano per guidare il mio popolo >> rispose con poca convinzione Fili, visibilmente scosso dalla asserzione del fratello.

Il viaggio verso la segreta meta cominciò molto presto, ed altrettanto presto Fili si rese conto che non era quella da lui prescelta.
I suoi occhi diventarono lucidi.
Prima aveva dovuto resistere alle parole del fratello. Ora alla inaspettata decisione dello zio.
Preferiva Kili, per caso?

Cercò di mostrarsi forte, in fondo aveva bisogno solo della sua spadina. E niente di più.
Per diventare un grande re bisogna saper affidarsi solo a se stessi pensò Fili.

Thorin, che si aspettava delle obiezioni da parte del nipotino, decise di non spiegare ciò che stava succedendo.

Il viaggio proseguiva, entrambi i fratelli nel silenzio più totale.

Né “quanto manca?”  né “siamo arrivati?” usciva dalle piccole bocche dei fratellini.
Kili avrebbe dovuto sopportare ancora una volta uno degli orrendi luoghi scelti dal fratellone.
Fili, fortemente amareggiato, aveva invece deciso di non rivolgere più una parola.
Thorin nascondeva un piccolo sorriso.


Dopo verdi paesaggi, rigogliosi e invitanti, Thorin annunciò il poco atteso arrivo.
 
<< Benvenuti, piccoli miei, ad Esgaroth!>> disse con voce eccitata lo zio.
C’era poco che rimandasse all’eccitazione nei piccolini, invece.

I fratellini si guardarono.
<< Voglio tornare a casa!>> urlò disperato Kili << Voglio proprio sapere perché hai scelto un posto in cui siamo già stati!>>
Kili stava per saltare sul fratello, quando Thorin lo bloccò.
Le lacrime di Fili sull’orlo del precipizio, scesero a cascata sul suo volto.
La cascata fu seguita dal torrente di quelle di Kili.

Thorin sorrise. Si chinò per guardarli dritti negli occhi.
< Kili, tuo fratello non aveva scelto questa destinazione.
E Fili, questo non è veramente il posto che ho intenzione di visitare. Ci siamo fermati qui per rifornirci. >>

Entrambi i nanetti spalancarono gli occhietti, ancora ricolmi d’acqua.

<< Si parte per una inaspettata avventura, tenevi pronti! >> urlò eccitato lo zio.

I fratelli scoppiarono per le lacrime, anche stavolta.
Lacrime di gioia.

Si tuffarono tra le braccia di Thorin.
Sembravano una composizione floreale: tre diversi fiori uniti in un solo bouqet.


Thorin inviò il piccolo Kili ad avvisare le guardie di Esgaroth del loro arrivo, poiché li stavano aspettando.
Fili lo avrebbe aiutato a portare i pony all’interno della città.

Il maestoso nano avvertì una stretta che proveniva dal basso.
Fili stava strattonando la sua tunica per attirare l’attenzione.
Thorin si fermò e guardò il biondo nipotino.
<< Zio, perché non mi tieni mai la mano? >> chiese tutto d’un fiato
<< Un giorno sarai re ed io non ci sarò.
E sarai pronto, stanne certo.
Potrai vedere le mie impronte nella sabbia accanto alle tue, proprio come ora.
Non hai bisogno di una mano, per sentirti guidato >>
detto ciò, stampò un piccolo bacio sulla fronte del nipote, visibilmente sollevato.









 
  
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