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Autore: kamy    24/01/2014    0 recensioni
[Post-Avengers].
Loki si è presentato a casa di Tony poco dopo la faccenda del Mandarino.
Cosa vorrà?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Partecipa alla fanfiction challenge II:

Personaggi: Tony Stark/Loki     razzismo, Asgard, ingranaggio

Scatole cinesi

Cap.2 Tentativi di seduzione

 

Tony inarcò un sopracciglio, roteò gli occhi allargando le gambe e schioccò la lingua; sogghignò.
"La platea attende la battuta, tesoro. Se non cogli il momento giusto farai cessare la suspance" ribatté.
Loki sorrise, si voltò e allungò il braccio. Prese lo scettro e si girò, appoggiò la punta contro il mento di Tony e piegò il capo.
"Mortale, tu non hai ancora capito che il gioco l'ho condotto io sin dall'inizio. Io ti ho permesso di colpirmi" ringhiò, mostrando i denti lattei.
Tony si morse l'interno guancia, sollevò il capo verso l'alto e alzò le mani ruotandole su loro stesse; i bracciali argentati brillarono.
"E tu non hai capito che se qualcuno non è sorpreso di vederti apparire sul suo divano, evidentemente non ti considera una gran minaccia".
Strinse le labbra accentuando il sogghigno, arricciò le sopracciglia.
< Oppure, visto che l'armatura è distrutta e non ha altre armi, sta bluffando. In maniera convincente, ma bluffando > si disse.
Loki tolse lo scettro da vicino Tony e lo lasciò cadere a terra con un tintinnio. Si sporse in avanti, mise le mani sulle spalle muscolose del midgardiano e lo spinse contro il divano con un tonfo.
"Sono venuto per prendermi quello che volevo" sibilò.
Si sporse e baciò Stark, gli passò una mano sotto la maglietta nera accarezzandogli il corpo muscoloso e sudato. La pelle del suo viso pallida risaltava in constrasto con quella scura di Tony e i suoi capelli neri gli solleticavano il collo. Tony sgranò gli occhi, premette con le mani le spalle di Loki; si portò le ginocchia al petto e le tese, spingendo all'indietro il semi-dio sia con le mani che con i piedi. Si tirò indietro con la testa, aderì con la schiena al divano sentendo una fitta e si passò le mani sul tessuto nero della maglia lisciandolo. Si mise in piedi, girò attorno al divano e strusciò un piede in terra.
"Chi è il folle che ti ha fatto uscire dal manicomio, eh?" domandò.
Loki batté contro il tavolo con la schiena, ridacchiò, unì le mani incrociando le dita e sbatté le palpebre. Fece scivolare la casacca scura che indossava lasciando il petto pallido scoperto, la luce del sole lo faceva brillare latteo.
"Non capisco perché tutto questo razzismo per chi è Asgardiano".
Sussurrò rendendo la voce acuta. Si leccò le labbra e gettò indietro la testa facendo oscillare i lunghi capelli neri.
"Non ti ci vedo ritroso" sussurrò lascivo.
Tony lanciò un'occhiata a destra osservando la porta, guardò a sinistra notando la finestra e indietreggiò.
"Lascia perdere gli effetti speciali da Twilight e dimmi come ti è venuto in mente che io potessi essere interessato ad un uomo".
Incassò il capo tra le spalle, tese le braccia muovendo le dita.
"Che, per inciso, mi ha anche buttato dalla finestra".
Loki sporse le labbra e le iridi verde smeraldo brillarono.
"Ah, ecco qual'è il tuo problema. C'è ancora un ingranaggio nella vostra mente che non funziona midgardiani se valutate in base al sesso. Vi limitate" sussurrò.  
Al posto del petto liscio apparve un seno prosperoso, i capelli si allungarono fino ai glutei che si gonfiarono arrotondandosi. La prominenza all'altezza del cavallo scomparve e Lady Loki ridacchiò sedendosi sul tavolino. Tony sgranò gli occhi aprendo la bocca, la richiuse; si passò la mano sul volto e la abbassò osservando la donna. Batté le palpebre tre volte, scosse il capo ed inspirò. Fece due passi avanti, si fermò, strinse le labbra e avanzò fino a Loki. Le guardò i seni sodi dalla pelle pallida, scese con lo sguardo osservando i fianchi contornati dai capelli neri che sfioravano i glutei. Deglutì, alzò la testa e annuì lentamente.
"Ok. Così risolviamo qualsiasi mio problema di razzismo" disse, con tono ironico.
Allargò le braccia, girò attorno alla donna e afferrò il bicchiere sul tavolo. Finì di bere, lo lasciò sul bordo del tavolo e tornò dietro lo schienale del divano.
"Ma non il fatto che mi hai quasi fatto fuori. E hai fatto un casino enorme a New York".
La giovane si sfilò l'abito e appoggiò le dita nivee sull'inguine, allungò i piedi e ridacchiò.
"Pensi davvero volessi distruggere questo sciocco mondo? E' polvere, è un piccolo ingranaggio nel grande orologio di Yggdrasil. Semplicemente ero posseduto, sciocco Midgardiano" borbottò.
Sporse le labbra vermiglie, schioccò un bacio e soffiò in direzione di Tony. Tony tirò indietro il capo con gli occhi socchisi, si spostò lateralmente e scosse il capo.
"Sono gli ingranaggi del tuo cervello quelli distrutti" si lamentò.
Sospirò, si passò la mano tra i capelli e allargò le braccia agitando le mani in aria.
"Te lo spiegherò in maniera semplice, Loki. Non sono razzista e non m'interessano gli orologi dagli ingranaggi a forma di pianeti, il mio problema è che tu fino a due anni fa volevi farmi fuori e ora sei una donna che tenta di sedurmi".
Sogghignò, abbassò le braccia e arricciò le sopracciglia facendo l'occhiolino.
"E io di solito ne approfitto, ma ho una relazione stabile. Ripassa, circa, tre anni fa".
Loki si alzò e gli fece l'occhiolino.
"Non accetto facilmente un rifiuto Stark, tornerò" sussurrò.
Fu avvolto da una fiammata verde e scomparve, sul tavolino rimase della cenere verde chiaro.

  
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