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Autore: FairyQueen78    24/01/2014    3 recensioni
Leggendo tra le vostre FF mi è caduto l'occhio su un titolo che, dopo avermi fatto scompisciare, ha messo in moto le malefiche rotelle del mio cervello. Il titolo era qualcosa tipo "Mille e uno modi per uccidere Hojo".
Ora, io non voglio poi così male a questo personaggio ma resta il fatto che in più di un occasione avrei avuto voglia di prenderlo a schiaffi.
Questa storia è la mia piccola vendetta nei suoi confronti. Se vi divertirete a leggerla almeno la metà di quanto io mi sono divertita a scriverla, avrò raggiunto il mio scopo. ^_^
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La mattinata proseguì tra mille preparativi: le bancarelle prendevano lentamente forma, e anche Inuyasha si dava un gran daffare. La notizia che quello strano ragazzo era nientepopodimeno che “il fidanzato della nipote del sacerdote” si sparse rapidamente a macchia d'olio, all'insaputa di Inuyasha, e contribuì notevolmente ad accrescere la sua fama tra tutti i presenti, che lo presero presto a benvolere. Inoltre fu subito coinvolto per la sua agilità e forza fisica, tutti gli chiedevano aiuto, e lui accettava volentieri lasciandosi lentamente contagiare dal clima di festa e dall'allegria generale. Grazie a lui, che riusciva a salire su alberi, pali e tori* con un solo balzo, in pochissimo tempo furono appese tutte le lanterne di carta che avrebbero illuminato il cortile e le strade attigue al tempio, dove si estendevano le varie bancarelle.

Poco prima di pranzo arrivarono anche le altre amiche di Kagome: Eri e Yuka. Il nonno iniziava lentamente a stare meglio così le ragazze aiutarono la mamma a preparare il pranzo; fortunatamente non dovettero cucinare per tutti i volontari che si stavano occupando dei preparativi, molti infatti si erano portati il pranzo da casa, ma la mamma voleva comunque offrir loro qualcosa così si era già premunita nei giorni precedenti preparando molti bento* e adesso dovevano soltanto preparare gli onigiri*... una montagna di onigiri... osservò sconvolta Kagome ammirando il risultato del suo lavoro. Però doveva ammettere che si stava divertendo!

Un paio di volte era uscita preoccupata per controllare Inuyasha e si era stupita di quanto sembrasse a suo agio in mezzo a tutta quella gente, quanto si desse da fare e quanto gli altri avessero subito imparato a fare affidamento su di lui. Ci fu solo un attimo di panico quando, arrampicato in cima a una specie di impalcatura di legno dove stava appendendo le lanterne, una folata di vento gli portò via il foulard che gli copriva le orecchie; presa dal panico Kagome lo mandò a cuccia con il risultato di schiantare a terra lui e tutta l'impalcatura ma almeno il polverone che si sollevò contribuì a nascondere a tutti il segreto di Inuyasha dando il tempo a Kagome di recuperare il foulard e correre al fianco del mezzodemone per rimetterglielo in testa, come se niente fosse:

- Oh poverino! Ti sei fatto male?! Aspetta ti aiuto io... Oh Inuyasha, a volte riesci ad essere così maldestro! - disse con aria innocente e preoccupata (e un tono di voce volutamente più alto del normale). Il povero Inuyasha si vide così costretto a ricostruire tutta la struttura.

 

A parte questa piccola parentesi, comunque, i due lavorarono separatamente per tutta la mattina e si rividero solo all'ora di pranzo. Insieme al resto della famiglia, si erano sistemati su un telo ai piedi di Goshimboku, il nonno aveva insistito per uscire a controllare come procedeva la situazione, anche se non si era ancora rimesso del tutto. Ormai era quasi tutto pronto.

- Come va la schiena, papà?! - chiese la mamma di Kagome

- Un po' meglio, devo dire che Kagome è stata davvero brava. In queste condizioni però non credo che riuscirò ad esibirmi nella kagura... - rispose sconsolato il nonno

- Kagome, perché non lo sostituisci tu?! - esclamò la mamma – Conosci la kagura, da bambina ti divertivi sempre a ballarla insieme al nonno!

- Ma che dici, mamma! Sono anni che non lo faccio... non la ricordo quasi più... e sicuramente non abbastanza da eseguirla davanti a un pubblico in una cerimonia ufficiale! - rispose Kagome in preda al panico

- La mamma ha ragione, Kagome. Eri così brava! - intervenne il nonno commuovendosi al ricordo della nipotina – Non puoi esserti dimenticata tutto. Vedrai che con un po' di esercizio sarai perfetta! Approfitteremo della sfilata, quando la maggior parte della gente sarà intenta a seguire il mikoshi, per fare qualche prova. -

Kagome stava per protestare di nuovo quando Inuyasha chiese:

- Kagura... Mikoshi...?! Che roba è?! -

- Il mikoshi è quel piccolo tempietto che vedi laggiù; nel pomeriggio ci sarà una processione e il mikoshi viene portato a spalla da molti uomini per le vie del quartiere, è molto importante perché è come se per un giorno il Kami uscisse dal tempio e venisse portato a visitare la città. La kagura, invece, è un'antica danza eseguita da sacerdoti e sacerdotesse in onore del Kami, per intrattenerlo ed ingraziarselo - rispose gentilmente la mamma

- Beh allora non ci sono problemi! - esclamò convinto Inuyasha – Kagome è una grande sacerdotessa! Non ha paura di niente, questa “kagura” sarà una passeggiata! - e le sorrise incoraggiante.

Il complimento così inaspettato fece arrossire Kagome che non ebbe più il coraggio di tirarsi indietro, anche se la cosa che più la preoccupava era proprio l'idea di esibirsi davanti a Inuyasha.

In quel momento, la conversazione fu interrotta dall'arrivo di un uomo:

- Sommo Higurashi! Abbiamo un problema! - gridava trafelato

- Ooohhhh.... che altro c'è adesso! - si lamentò il nonno

- Si ricorda stamattina?! Quando ci è quasi caduto il mikoshi?! Beh, anche Kyosuke si è fatto male! Sperava gli passasse ma invece sta sempre peggio. Come facciamo?! Abbiamo perso uno dei nostri elementi più validi! - spiegò l'uomo preoccupato

- Oh no! Ma perché non l'ha detto subito! Mia nipote poteva occuparsi anche di lui e ora non saremmo a questo punto!-

- Se vi servono un paio di braccia per quel... mikoshi... posso pensarci io. - si offrì Inuyasha

L'uomo lo squadrò dubbioso

- Grazie ragazzo, ma temo non saresti di molto aiuto. Kyosuke era un lottatore professionista, anche se si è ritirato da molti anni ha ancora una forza sovrumana, ci vorrebbero almeno 3 uomini grandi e grossi per sperare di sostituirlo. -

- Allora Inyasha fa proprio al caso vostro! - rispose Kagome – Non c'è nessuno forte come lui! - e rivolse all'uomo un sorriso così sereno e fiducioso che questi non osò ribattere.

Dal canto suo, questa volta fu Inuyasha ad arrossire:

- Tsk! Te ne sei accorta, finalmente! - rispose cercando di nascondere l'imbarazzo, ora era pronto a portare anche un tempio vero fino in capo al mondo.

- Ok. Allora quando hai finito di mangiare vieni da me che ti do un happi*. -

- Cosa?!! - esclamò Inuyasha – Devo cambiarmi??!!! Perchè non posso tenere la mia veste? - chiese a Kagome

- E' la tradizione, Inuyasha. - rispose Kagome e bisbigliando aggiunse – tanto qui non ci sono demoni -

- Mmmhhh... e va bene... ma solo per questa volta, perché ormai ho preso un impegno. - sbuffò

 

Terminarono il pranzo senza ulteriori interruzioni, Kagome si premurò di spiegare bene a Inuyasha come fare a trasportare il mikoshi, gli raccomandò in mille modi di non usare tutta la sua forza, ma di fingere comunque di farlo, avrebbe lavorato gomito a gomito con altri esseri umani, doveva cercare di adeguarsi ai loro ritmi, sostenerli nel momento del bisogno ma senza strafare. Temeva che il mezzodemone, stufo di spingere e sobbalzare, a un certo punto, avrebbe strappato di mano il mikoshi agli altri portatori e se lo sarebbe caricato su una spalla al grido di “Fate largo, pappemolli!”

Più tardi, in camera di Kagome, Sota aiutò Inuyasha ad indossare l'happi blu, dopo essersi cambiato a sua volta (lui avrebbe sfilato insieme ai suoi amici, con il mikoshi più piccolo dei bambini). Quando Inuyasha fu pronto, Kagome entrò per dare il tocco finale: distese il fazzoletto di stoffa quadrato, che di solito veniva avvolto e legato intorno alla fronte, lo legò ai quattro angoli e lo usò per nascondere le orecchie del mezzodemone poi osservò soddisfatta il risultato; era strano vedere Inuyasha con indosso qualcosa che non fosse la sua veste di hinezumi e che non fosse rosso, soprattutto era strano riuscire a vedergli le gambe l'happi infatti era abbinato a dei pantaloncini corti bianchi e fu anche la prima volta che Kagome lo vide con qualcosa ai piedi, un paio di tabi bianchi e degli zori di paglia. La “divisa ufficiale” del matsuri del tempio Higurashi!

- Wow!!! Stai benissimo! - esclamò

- Dici...?! - mormorò dubbioso – Bah! Andiamo, dai, e speriamo che questa pagliacciata finisca presto. - aggiunse avviandosi verso le scale che portavano al piano terra, dove Eri, Yuka e Ayumi li stavano aspettando..

Camminando dietro Inuyasha, Kagome non poteva fare a meno di osservarlo, stava davvero bene vestito così, il suo sguardo corse dalle larghe spalle di lui fino giù, lungo la sua schiena, ai pantaloncini che fasciavano i muscoli ben torniti delle cosce, “Cavolo!” pensò Kagome “Certo che se Inuyasha fosse un normale ragazzo umano, nell'ora di educazione fisica, farebbe davvero strage, col fisico che si ritrova.... WAHHH!!! Kagome ma che ti metti a pensare?!!!” Cercando di recuperare il controllo spostò lo sguardo sulla cintura dove notò che l'happi era messo un po' male, provò a tirarlo su al volo, mentre scendevano le scale, voleva sfilarlo leggermente per sistemare una piega, ma proprio in quel momento Inuyasha scese sul gradino sottostante, con il risultato che, invece di spostarsi di pochi centimetri, l'happi si sollevò completamente, fino alle spalle di Inuyasha, e Kagome si ritrovò a fissare il sedere del mezzodemone, messo bene in evidenza dai pantaloncini aderenti “Cavolo! Cavolo! Cavoloooo!!!” pensò diventando paonazza, quello era il colpo di grazia alla sua integrità morale, e sospirando capitolò: “Sì! Sarebbe decisamente un gran figo!”

- Ehi! Ma che combini?! - esclamò Inuyasha

- Scusa, scusa... non l'ho fatto apposta! Dai, vieni, che te lo risistemo! - disse Kagome scendendo l'ultimo scalino.

Decise che fosse più saggio tenersi alla larga dal “posteriore tentatore” di Inuyasha così si piazzò davanti a lui, anche se la maglietta bianca che indossava sotto l'happi complicava le cose anche su quel lato; sforzandosi di rimanere impassibile, gli sciolse di nuovo la cintura, e risistemò l'happi assicurandosi questa volta che le pieghe fossero tutte al posto giusto. Nel far questo lo stava praticamente abbracciando e Inuyasha arrossì leggermente sentendola così vicina... il profumo dei suoi capelli lo stava avvolgendo... Infine Kagome si mise a sistemare un'invisibile piega del risvolto accarezzandogli dolcemente il petto, quel semplice contatto mandò il cuore del mezzodemone a mille... “lei se ne accorgerà?!” pensò Inuyasha preoccupato. Kagome gli sorrise soddisfatta:

- Ecco fatto! Sei di nuovo bellissimo! - scherzò, ma lui arrossì ugualmente a quel complimento

Il flash di una macchina fotografica li interruppe. Era Ayumi, autoproclamata fotografa ufficiale del matsuri, alle sue spalle Eri e Yuka stavano facevano le sceme imitando Kagome e Inuyasha:

- Tesoruccio aspetta, che ti sistemo la cravatta! - diceva Yuka con una vocetta stridula

- Oh amore mio! - rispose Eri imitando un vocione da uomo – Per fortuna ci sei tu ad occuparti di me. Sarei un uomo finito se non ti avessi al mio fianco. -

- Oh maritino! -

- Oh mogliettina! - sospirarono all'unisono abbracciandosi e guardandosi con occhi languidi

- Avete finito, sceme?! - le rimproverò Kagome rossa fino alla punta dei capelli – Avanti! Sparite! Se non avete di meglio da fare, andate fuori a fare le foto! E' lì che c'è la festa! -

Le ragazze uscirono ridendo come pazze.

Kagome e Inuyasha si concessero un attimo per sbollire dall'imbarazzo:

- Certo che le tue amiche sono proprio strane, eh! - mormorò Inuyasha per rompere quel silenzio imbarazzante

- Non farci caso. Si divertono così. - rispose Kagome sorridendo – Dai, usciamo anche noi! -

 

 

Glossario:

Niente di che, tutte cose che sicuramente conoscete tutti almeno di vista, ma magari qualcuno non si ricorda il nome

 

tori: portali di legno, di solito rosso, o di pietra che delimitano l'entrata di un tempio o di una zona sacra

bento: cestino del pranzo, una piccola scatola di plastica o di lacca che contiene riso e altri piatti freddi (se avete visto un po' di anime ce li avrete presenti)

onigiri: polpette di riso ripiene di vari ingredienti avvolte in un foglio di alga Nori (anche quelle ne avrete viste di sicuro)

happi: kimono corto, praticamente una giacca che viene indossata di solito dai commercianti sul luogo di lavoro o durante i matsuri; di solito ha sulla schiena una scritta, un simbolo o una pubblicità (se riesco spero di inserire un'illustrazione! ^-^)

 

Angolo dell'autrice:

Continuano i preparativi per questo fantomatico matsuri e... l'atmosfera comincia a scaldarsi!

Ma che fine ha fatto il nostro “eroe”, vi starete chiedendo. Niente paura, sta arrivando, di corsa come sempre, al grido di – Higurashiiii!!! - XD

Alla prossima (se vi va) ^_^

   
 
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