Ventiquattro gennaio: segreto.
“Hai intenzione di dirglielo prima o poi?”
“No, non credo”
“Non si merita la verità? Siete amici dopotutto”
“Si merita più di essere felice”
“No, non credo”
“Non si merita la verità? Siete amici dopotutto”
“Si merita più di essere felice”
Vorrei poterti dire quello
che provai prima della semplice,
sorprendente verità.
Ma non lo farò, non ne sono capace,
terrò labbra sigillate e occhi vaghi;
non incrinerò il tuo sorriso.
Serberò i muti lamenti dell’anima
tra sorrisi e abbracci affettuosi, dolci.
Non c’è nulla di cui preoccuparsi;
l’armatura splende e luccica
alla luce del cielo d’inverno:
le emozioni sono cristallizzate, al sicuro.
Continua a sorridere così come sai fare
- puerile, fantasioso, sereno -;
il sole è ancora opaco sopra di noi e
nessuno potrà privarti della vita
se tu ridi.
Sorridi ancora, quindi,
non cessare mai.
Permettermi solo di rimanerti accanto,
silenziosa e quieta,
docile e sicura,
nonostante la mente in tumulto.
*