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Autore: Gipsy Danger    25/01/2014    4 recensioni
Si chiama W.I.L.D, Wake Initiated Lucid Dream Device, ed è quanto l'uomo ha sempre sognato. Cliniche specializzate vengono istituite in tutto il globo per chi sceglie un coma intenzionale, di comodo, garantendo così un'esistenza ideale. L'accidia è benaccetta. La fuga dal reale, accolta e pubblicizzata.
Godiamo della nostra Utopia, finché vive e respira.

[Se i Sogni sono Infiniti, il Cammino è sconfinato. Non sarà la Paura a farvi vedere la Luce.]
Genere: Science-fiction, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sanosuke Harada, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Articolo 147.  Per contrastare l'avanzata della Nebbia e la situazione critica nel piano lavorativo, ogni Libero Cittadino è chiamato a dedicarsi unicamente al lavoro per lui predisposto. Si suggella dunque l'approvazione dei nuovi Centri di creazione e raccolta schiavi, destinati ad ospitare, preparare e rieducare al loro nuovo compito gli individui la cui condizione preveda la completa dipendenza all'arbitrio e alla volontà del proprietario, come pena giudiziaria per crimini commessi contro lo Stato.
(...)
In seguito alle manifestazioni del Settembre 2330, per garantire il rispetto dei diritti umani, la Società dichiara che nessun Libero Cittadino la cui vita sia conforme alle norme di stato è  riducibile a questo incarico. Lo schiavo non è un essere umano, quanto un oggetto vivente. Appartiene legalmente al richiedente dei suoi servizi e copre le funzioni richieste dal proprietario nel limite dell'ambito e della specializzazione.  (v. comma 1). (v. comma 1.5 riguardo l'impiego in ambito personale).
(...)
Aggiornamento del Febbraio 2335. Allo scopo di limitare le possibilità di aggressione, contagio o incidenti , e per garantire il rispetto dei diritti cittadini e umanitari, la Società s'impegna ad abolire l'utilizzo  di fuggitivi come prima risorsa dei mercati entro il 2340, in favore dell'esclusivo impiego di schiavi nati in vitro e cresciuti secondo le regole sanitarie e comportamentali delle rispettive Serre (v. comma 2)."
(Dalla Costituzione Globale dei Liberi)

First Act.


“Per Aspera ad Astra. Through hardship towards the stars.”








I. Il Nido
~

001.


Passa la prima settimana in sala operatoria, inchiodato ad un lettino duro. Il tempo gli scorre addosso, acqua su un sasso.
A stento smaltisce il sedativo tra una sessione e l'altra: quando si sveglia si trova irrimediabilmente modificato.
Gli cancellano di dosso qualunque imperfezione. Le scarificazioni sulla schiena fioriscono in intrecci armonici. La pelle torna liscia, i muscoli gonfi – ormoni e nutrienti, null'altro.
Rifiuta il primo pasto. Gli calano una cannula nello stomaco, sfamandolo a forza, perché ormai appartiene a loro.

Le ribellioni non sono tollerate.

Non ci riproverà più.

Al termine della cura, la cicatrice sullo stomaco è l'unica rimasta.
Non sarà mai perfetto, ma non è una vittoria.


002.

Gli rubano la solitudine. Nelle docce comuni imperversa la massa, una calca di corpi nudi che si scontrano, sotto getti di acqua fredda e violenta. Uno stuolo di braccia e gambe, eterogenee in colore, simili per forma.  
Sono solo Comuni. Di nome e di fatto. Ottusi, miti.
Due o tre vengono da Fuori, come lui. Fuggitivi, galvanizzati, confusi. La ragazzina che lo precede, invece, è nata qui: non parla quando viene spinta fuori dalla fila. Non lotta quando la girano e la controllano, la strizzano e la torcono.

Guarda lui, disperata, per un attimo. Non serve altro perché si avventi sul Keeper.

Riesce a rompergli il naso, prima che lo fermino.


003.

Impara in fretta che con il morso è impossibile chiudere la bocca, tenere dentro la lingua e non farsi colare la saliva sul mento.
Soffre di un paio di incubi – sudore e brividi freddi - prima di rifiutare l'acqua. L'unica priva di droghe è quella che gli iniettano in vena.
Il frustino elettrico non lascia ustioni visibili. Impara anche questo, con qualche incidente di percorso.
Si dimentica di continuo che il metallo del collare è dotato di elettrodi. È per questo che non servono catene né manette.

Ha una sola certezza: nessun Keeper può obbligarlo ad amare ciò che gli stanno facendo.

In silenzio, nutre il suo odio.

004.

“Ben uscito dal ciclo di rieducazione, 101868. Sei pronto a scusarti?”
Il suo collo è rigido nell'esoscheletro plastico: uno schiavo scorticato è  invendibile. L'imbrago, tuttavia, l'ha reso temporaneamente muto.
“So che non devi forzare le corde vocali, dopo l'operazione. Non temere: lavoreremo sul linguaggio più tardi. Capirò, se t'impegni.”
Oh, ora comprende.
La Keeper vuole un inchino. Glielo porge, mano sinistra sul cuore. Vuole uno sguardo docile, sottomesso, e un'espressione tranquilla.

L'accontenta, lasciandosi sciogliere un sorriso sulle labbra come fosse miele: è la sua arma migliore, l'ordine più semplice da eseguire – perché ne vale la pena, non sono riusciti ad aggiustare il naso della donna come si deve.


005.

I battenti non aprono finché non è tutto pronto.
Ad ogni Comune viene assegnata una divisa – pantaloni di denim, maglietta di cotone. Grigi, entrambi – un contrassegno con le indicazioni generali – sesso, età, provenienza, dettagli attitudinali – da legare al polso sinistro e un numero di fila.
Il Sole deve ancora sorgere. Qualcuno dice di aver sentito suonare la sirena Antinebbia.
Quando lo chiamano, comunque, tutto è calmo.
A lui spetta l'espositore.  Mezzo metro per uno di vetro antiproiettile, vuoto, con un'apertura stretta e serrata. Per il cartellino, dicono: si aprirà a tempo debito.
Lo chiudono dentro, e torna il silenzio.

Settecento schiavi allineati aspettano l'alba.




Angolo Autore

A voi il secondo capitolo. Questa, salvo intermezzi, sarà la struttura definitiva dei prossimi capitoli. Non svelo altro, riguardo la trama, preferirei non dare indizi.
Un ringraziamento a IAmWillyWonka, che mi ha gentilmente recensita, e a chiunque sia passato o passerà in futuro.




Per Aspera ad Astra: "attraverso le difficoltà, verso le stelle". Citazione attribuita a Lucio Anneo Seneca.

   
 
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