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Autore: magic mellah    25/01/2014    5 recensioni
{ long-fic | Sana/Akito | Tsuyoshi/Aya | Gomi/Hisae | accenno Fuka/Akito e Sana/Naozumi | dedicata a violaine per il suo compleanno | AU }
uhm, alice mia. ♥ ti ho dedicato uno schifo, scusa :c
comunque, ssssalve gente del fandom di kodocha. uhm, qui Sana è sordo-muta, e la fic è au, ovvero si svolge in un universo parallelo. Sana ha quindici anni, e anche Akito, ma lei non è un attrice, e suona uno strumento... e caiser, non vi dico altro c":
tratto dal secondo atto:: Sana salutò con un cenno della mano i ragazzi, e solo quello occhialuto ricambiò energicamente, mentre il biondo le lanciò uno sguardo eloquente, annoiato.
Sperava solamente che non fosse un uscita a quattro, ma solamente da amici, perché se no avrebbe ammazzato Aya, solamente se avrebbe provato a cercare di farli mettere insieme; quel "siete carini tu e Akito" che le aveva detto prima di andarsene, la aveva fatta arrossire ed infastidire allo stesso tempo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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{ act five.}



La coincidenza più grande fu che Sana dovette suonare il pianoforte proprio in uno dei teatri del tutore di Naozumi. Questa sì che era una bella coincidenza! Ma lei non le chiamava coincidenze, preferiva chiamare tutto ciò destino.
Entrò nel camerino con Misako, che le diede vari vestiti, e avrebbe dovuto scegliere quello che preferiva. Quella voltà però decise di indossare una gonna rossa e verde con motivo a scacchi, e poi una cannottiera rossa con un golfino del medesimo colore. Indossò alla fine le ballerine, e prese lo spartito che stava sul mobiletto del camerino.


 


«Sana è stata gentilissima a invitare proprio noi tre tra tutti i compagni di classe. Non credi, Akito?» chiese Tsu al suo migliore amico, da cui non ottenne risposta.
«E ci ha dato anche i posti in prima fila!» disse Aya guardando il ragazzo che si era seduto sulla poltrona, e non accennava a parlare.
«Qualcosa non va...?» chiese il castano al biondo.
«Sinceramente ho una brutta sensazione.» finalmente parlò, e poi distolse lo sguardo dai suoi amici, quando vide un ragazzo -o ragazza?- sedersi accanto a lui. Da quanto aveva visto, in prima fila c'erano solamente persone importanti, o da quello che aveva capito persone invitate da Sana, come loro tre. I due fidanzatini andarono a chiedere autografi alle varie persone famose, mentre Akito vide Sana entrare da una porta, e venire verso di loro. 
La rossa aveva salutato prima con un gesto della mano il ragazzo accanto a lui, e poi si era avvicinato ad Akito, dandogli un bacio sulla guancia. Aya e Tsu vedendola andarono incontro a lei, facendo anche loro un cenno con la mano, e poi la ragazza abbracciò calorosamente l'amica.
Intanto mentre Sana si godeva la compagnia di Aya per qualche secondo, Tsuyoshi si avvicinò ad Akito, e sorrise.
«Guarda che sei leggermente rosso sulle guance. E ho visto il bacio che Sana ti ha dato.»
«Non è un vero bacio... mi ha solo baciato la guancia, da normali conoscenti.»
«Certo... intanto sei comunque tutto rosso. Dai, ammetti che ti piace Sana!»
«No che non mi piace, stupido.»
«Mh, secondo me a lei piaci.»
«Io credo che Sana sia troppo carina e richiesta per mettersi con uno come lui.»
A parlare fu il ragazzo accanto ad Akito, quello con i capelli grigi, verso Tsuyoshi. Fece un sorrisetto, e guardò la ragazza con i color rame, che si stava allontanado, per dirigersi verso il palco.
Akito guardò male il ragazzo, che non si preoccupò affatto di lui.
«Ehi tu, guarda che-» sbottò il ragazzo occhialuto, ma quando vide arrivare la fidanzata dimenticò che stava per dire, e la fece accomodare accanto a lui.


 


Quel giorno era da buttare nel cestino, si disse Akito. C'era quel Kamura che lo aveva infastidito tutta la serata, e si era veramente trattenuto da non prenderlo a calci. Almeno Sana gli aveva dato un bacio sulla guancia, ed era positivo.
... Che aveva detto? Lasciò perdere, e si concentrò sul libro di matematica. Tentativo invano.
Perché ora c'era veramente Kurata davanti a lui, che mozzicava la penna mentre fissava il libro. Si fermò sulle labbra della ragazza. Aveva delle labbra stupende. Cioè, erano invitanti. Ricordava che con tutte le compagne di classe, o la maggior parte a cui aveva dato ripetizioni, non si faceva i problemi e le baciava, eppure con Sana non voleva farlo, perchè era speciale. In modo positivo. Non voleva rovinare quel rapporto che aveva con lei. Non sapeva come chiamarlo, forse la rossa esuberante com'era avrebbe detto amicizia.
Sospirò, e vide Sana che si stiracchiò, alzando leggermente il maglione che indossava. C'era da dire che Sana era come Aya. Si vestiva ma non usava accessori, e le cose che indossava erano sempre semplici, senza figure o scritte. Difatti portava un maglioncino rosso, e dei leggins neri.
Quando la ragazza gli aveva chiesto di aiutarla in matematica, per recuperare il 30 e il 40 che aveva preso, aveva deciso di farlo con le migliori intenzioni, senza alcun scopo secondario. Però ogni volta si fermavano a discutere di cose banali a volte, di cui si meravigliava lui stesso delle domande che poneva. Tipo "Qual'è il tuo colore preferito?" 
E la ragazza rispondeva "Rosso, e il tuo?"
"Blu. Ah, posso chiederti una cosa? Chi era quel ragazzo del teatro che stava accanto a me? Sai, quello che sembra una femmina."
E gli raccontò che stavano nello stesso orfanotrofio, e poi del piccolo incidente.
"Senti Sana, noi cosa siamo?"
"Amici! Tu non vuoi essere mio amico?"
"Sì, siamo solo amici. Ora è meglio se ritorniamo a studiare."


 


«Giorno ragazzi. Oggi abbiamo una nuova compagna con noi, e mi raccomando, trattatela bene.»
«Salve ragazzi, mi chiamo Fuka Matsui, ehm, non so che dire, spero che diventiamo amici!»qualcuno fece un risolino, molto probabilmente per la voce della ragazza, visto che parlava il dialetto di Osaka, e aveva un accento strano.
«Mi chiedo perchè debbano venire altre persone, qui. Già è venuta Sana...»esclamò Gomi verso Akito, per poi fare un sorriso sinistro.
«Che ti sta passando per quella mente contorta?»
«Certo, con Sana non mi sono voluto divertire, perché mi fa un po' pena... ma... se facessimo un piccolo scherzetto a Matsui?»
«Fai quello che ti pare.»
Dopo, nell'intervallo, si avvicinò Hisae a Gomi, la sua presunta ragazza, anche se i due non lo volevano ammettere, che gli faceva una storia lunga sul fatto che doveva smettere di fare scherzi, di non fare il prepotente, e aveva fatto venire mal di testa a tutti i ragazzi presenti in classe.
Alla fine della scuola, mentre si dirigeva a casa, vide un piccolo manifesto attaccato a un palo, che annunciava l'inizio di iscrizioni per un corso di karate, o qualcosa del genere.
Lo fissò qualche secondo in più di quello che avrebbe dovuto, e andò a un fast food a comprare qualcosa, visto che la voglia di tornare a casa era minimo.
«... karate, eh?»




mellie corner.


buonday, ragazzi. come avete visto, vi ho fatto attendere un bel po' con il quinto capitolo, ma io non abbandono mai le cose a metà, sapete? dunque una fic la finisco e basta. beh, che dire. mi sono scritta questo capitolo oggi, mentre sono malata, costretta a letto, come sempre. 
avevo già due capitoli belli pronti, ma che poi mio fratello cancellò, e visto che dovevo aggiornare anche altre storie, avevo lasciato in sospeso questa. e non avevo più ispirazione, quando a Natale di nuovo ammalata scrissi un pezzo su un sogno, e cancellai anche quello come capitolo, ma non per sbaglio. non sono soddisfatta di questo, è solo accettabile. ci saranno cento errori, ma non sono in vena di correggere.
mh, come vedete è comparsa pure fuka, neh c": credo che dopo il prossimo capitolo, ovvero si parla del settimo, incomincia la vera parte centrale della storia. non sono una tizia che ama andare per le lunghe, dunque questa storia avrà massimo quindici capitoli, penso. C": 
ora vado, guys. scusatemi ancora per questo aggiornamento penoso, davvero.


mellie.


   
 
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