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Autore: always_in_my_heart_    26/01/2014    1 recensioni
*Capitolo Tre*
A quel punto le due porte a molla in fondo al corridoio si spalancarono all’ unisono lasciando intravedere due uomini, più precisamente due paramedici, che tenevano per le ascelle un ragazzo che continuava a gridare e dimenarsi.
Il ragazzo portava un paio di pantaloni della tuta grigi tendenti al blu, un giacchetto beige leggero e in testa un cappello rosso da cui spuntavano i capelli castani che gli arrivavano poco sopra gli occhi.
Ma la cosa che spiccava di più in quel ragazzo erano gli occhi: erano di un azzurro particolare, dentro c’era il mare, il mare piatto di inizio estate. Jade riusciva a vederli benissimo pur trovandosi a circa sei o sette metri da lui, e ne rimase colpita.
[...]
-Maschio, ventitré anni, schizofrenico, non aveva mai avuto crisi pesanti ma questa è la seconda volta perciò abbiamo deciso di portarlo da voi- disse l’uomo continuando a combattere contro il ragazzo. Jade si affrettò a controllare quale stanza fosse vuota ci condusse i due uomini e subito andò a prendere dall’ armadietto la siringa con il calmante.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18


 
Jade era ancora distesa sul letto e scioccata da ciò che era appena successo. Insomma come poteva essere arrivato lì lui?
Poi lo notò. Il ragazzo di fronte a lei aveva attaccato in fronte un fiocchettino rosso che le fece corrucciare la fronte.
-E quello?- chiese indicandolo.
Il ragazzo tossicchiò ridendo.
-Ehhm devi sapere che quello- indicò il gatto che si stava strusciando comodamente tra le braccia della mora- È il mio regalo, ma io- si indicò con l’indice- Sono a mia volta un regalo da parte di qualcun altro- ridacchiò ancora vedendo la faccia sconcertata della mora. Ma poi lei lo sentì. Sentì il russare che proveniva dalla stanza vicino alla loro e capì che non era suo nonno. Il castano di fronte a lei annuì come a confermare il suo sospetto allora la ragazza saltò in piedi con il gatto ancora tra le mani e uscì dalla stanza, entrò in quella adiacente alla sua e si fermò per un momento ad osservare il suo migliore amico che dormiva beatamente: i ricci sparsi sul cuscino, il viso angelico, le braccia sotto il cuscino, rivolto a pancia sotto. Poi sorrise al ragazzo posandogli un tenero bacio sulla fronte. La tentazione di svegliarlo saltandogli addosso era forte ma si trattenne e tornò in camera sua.
-Quando siete arrivati?- sussurrò prima di sedersi.
-Stamattina alle sette-
-Ma che ore sono?-
-Le dieci. Hai dormito tantissimo. Harry mi ha imposto di aspettare qui finché non ti fossi svegliata così mi sono addormentato anche io- sorrise mostrando le fossette ai lati degli occhi –E inoltre mi ha appiccicato questo ficco in testa- affermò sconsolato facendo ridere la ragazza –E mi ha detto che me lo devi togliere tu, io non posso farlo- mise su un broncio adorabile facendo ridere ancora di più Jade che lo fissava.
-Quando vuole sa essere un vero dittatore. Scommetto che ti ha minacciato-  affrmò lei staccando il piccolo fiocco rosso e rigirandoselo tra le mani.
-Più o meno- annuì l’altro ridacchiando –Ma ho avuto la mia piccola rivincita- la ragazza corrucciò la fronte però non fece in tempo a chiedere nulla perché sua nonna si affacciò sullo stipite della porta.
-Buongiorno ragazzi- sorrise mentre i due le rispondevano all’unisono –Venite a fare colazione?-
-Si nonna tra un po’ arriviamo- le rispose Jade sorridendo di rimando.
-Allora come mai hai seguito Harry e le sue pazze idee?- chiese Jade vedendo scomparire la nonna da dove era venuta.
Jade sapeva bene che il giorno di Natale era permesso ai familiari portare a casa i pazienti meno gravi, ma Harry non era un familiare di Louis.
-Diciamo che abbiamo lievemente mentito entrambi- ridacchiò- Anche se è stato difficile convincere la Moor-
-Lo credo- rise anche lei- È  una testa dura quella donna-
-Comunque siamo stati molto attenti per strada, l’ho tenuta sotto controllo e sono sicuro che nessuno ci ha seguiti- lei annuì debolmente e sorrise.
-Grazie. Per quanto vi fermate?-
-Harrry mi ha fatto il permesso per due giorni. Devo tornare domani sera entro le dieci. Tu fino a che giorno hai il permesso?-
-Fino al dieci gennaio, per ora.-
-Sai che mi andrebbe di fare in questo momento?- domandò la ragazza con una strana idea negli occhi.
-Colazione?- azzardò l’altro.
-No, tu hai fame?-  Louis alzò le spalle.
-Non molta. Allora?-
-Un tatuaggio- il viso le si illuminò di più mentre sorrideva. Louis invece la osservò stupito, come se stesse cercando di capire se faceva sul serio.
-Non ti facevo tipo da tatuaggi- la prese in giro –Ma non fanno male?-
-Tu prendi in giro me e poi mi chiedi se fanno male con quella faccia?- rise la ragazza –Comunque non fanno male, o almeno non molto-
-E tu come fai a saperlo?- avrebbe voluto aggiungere un “Non dirmi che ne hai già uno” ma si trattenne.
-Ne ho già uno- alzò le spalle in, la ragazza, sorprendendolo di nuovo.
-Davvero? Ma io non te l’ho mai visto!-
-Con il camice la vedo un po’difficile- rise lei in risposta alla faccia stupita dell’amico. Poi alzò lievemente la parte destra della maglia e abbassò un pochino l’elastico del pantalone del pigiama mostrando al ragazzo una piccola scritta poco sotto la pancia inesistente.

 
‘Begin Again’
 
Il ragazzo lesse ad alta voce poi le sorrise.
-Come mai questa scelta?-
-È il titolo di una canzone di Taylor Swift che mi rispecchia in modo particolare- la ragazza avrebbe tanto voluto aprirsi con lui, non sapeva però se farlo o no, insomma aveva paura.
Però mentre il ragazzo fissava il tatuaggio notò un’altra cosa, poco vicina ad esso.
-E questo?- indicò il segno di un taglio sulla pelle immacolata e chiara. Quella fu la spinta che serviva a Jade per farlo, per raccontare finalmente tutto a qualcuno. Perché era sicura di potersi fidare di Louis. Lui era una delle sue poche certezze.
(vi consiglio di metterla: http://www.youtube.com/watch?v=cMPEd8m79Hw)
-Quando sono arrivata a Londra non conoscevo nessuno, però c’era un ragazzo.- cominciò- Lui era tutti i giorni sotto casa mia e ogni volta che mi vedeva uscire mi rivolgeva la parola. Abbiamo fatto amicizia poi, poi è nato pian piano qualcosa di più tra noi. Ci siamo messi insieme e all’inizio andava tutto così bene che mi stupivo, proprio io, io che non riuscivo ad essere felice a casa, io che non stavo mai simpatica a nessuno, io che venivo presa di mira dai bulli, io che non avevo amici se non Harry, che però i miei mi impedivano di vedere spesso e volentieri, io avevo trovato qualcuno a cui piacevo. Qualcuno che mi trovava carina ma anche simpatica. O almeno pensavo fosse così- farfugliò gettandosi in un discorso senza nemmeno rendersi conto se questo avesse un senso o meno- Poi però è venuto a galla il suo vero carattere: era possessivo, geloso, maniaco dell’ordine, maschilista. A lui spettava tutto, a me niente. Io ero una donna, uno scempio della natura. Dovevo essere al suo servizio come tutte le donne perché era questo il loro scopo. Non potevo portare i tacchi a spillo e poi non mi trovava divertente, anzi, se stavo zitta era meglio. A volte mi chiudeva in una stanza insonorizzata della sua casa pur di non sentirmi parlare- Jade si bloccò singhiozzando e Louis la osservò posandole una mano sulla spalla- Con.. con i mesi le cose andavano sempre peggiorando. Amava fare dei giochetti erotici, lui. Con il coltello, con il taglierino, con la sua collezione di trofei. Ecco cos’ è quel taglio. Il risultato delle sue stronzate. Non so nemmeno io come sono riuscita a liberarmi ma alla fine ce l’ho fatta, l’ho anche denunciato. È stato in carcere un mese e poi lo hanno rilasciato. Ma lui non si è fatto più vedere. ‘Begin again’ serviva proprio per ricordarmi, per ricordare ciò che lui mi aveva fatto passare ma anche che nonostante tutto potevo comunque andare avanti e ricominciare tutto da capo- alla fine del racconto Louis la abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo e la mora gli si aggrappò addosso.
-Mi dispiace così tanto-
-Non ti devi dispiacere, Louis. Non è colpa tua.-
-Lo so ma mi vergogno che certe persone siano uomini come me perché non lo meritano, persone come lui meritano solo una cosa: restare chiusi in cella a vita. E non dico morire perché la morte non sarebbe abbastanza. Soffrirebbe solo in quel momento, invece lui dovrebbe pagare a vita per tutto ciò che ti ha detto- disse poggiandole una mano sulla guancia sinistra.
Miù, che per tutto quel tempo era rimasto appollaiato sulle gambe della ragazza, scese dal letto e si incamminò verso la porta.
-Forse è ora che ci alziamo- sussurrò lei ridacchiando.
-Lo penso anche io- rise anche il castano –Allora, che tatuaggio vorresti farti?-
-Delle farfalle. Su una spalla- lui le sorrise.
-Dai andiamo a fare colazione-
Arrivati in cucina mangiarono poi si prepararono per uscire dato che Harry dormiva ancora.
Fecero un giro in centro chiacchierando del più e del meno. Rientrati a casa però Jade trovò una “sorpresa”, sua nonna e suo nonno erano seduti sul divano e di fronte a loro i suoi genitori. Non li vedeva da anni ormai, da quando se n’era andata di casa.
-Voi che ci fate qui?- le cose brutte per lei sembravano non finire quel giorno.
Louis capì all’istante chi erano quelle due figure: la donna vestita fin troppo bene, con lunghi capelli castani e gli occhiali neri, l’uomo con i capelli grigi non troppo lunghi e un lungo cappotto blu. Guardandoli capì perfettamente perché Jade li odiava tanto, le loro espressioni erano così fredde. Gli hanno sempre insegnato  non giudicare un libro dalla copertina ma era così difficile non pensare certe cose di loro.
-Sono i miei genitori, non posso nemmeno venire a trovarli il giorno di Natale?- domandò la donna- A proposito, auguri- la tensione nella stanza era palpabile, Jade sembrava sul punto di scoppiare così Louis le poggiò una mano sulla spalla, ma si rese conto soltanto dopo che non avrebbe dovuto farlo.
-Un altro dei tuoi amichetti, Jade?- la canzonò il padre. Il castano tolse subito la mano guardandolo adirato- Come mai hai solo amici maschi? Io avrei qualche proposta-
-Sta zitto!- la voce ferma, l’espressione tesa dei nonni e la rabbia sul volto dell’uomo.
-Non ti permettere. Sei ancora mia figlia-
-No non lo sono. Non lo sono più dal momento in cui mi avete cacciata di casa, perché? Ve lo ricordate? Perché sono una ‘figlia infame’- mimò le virgolette in aria per poi voltarsi verso la porta ed uscire sussurrando a Louis un veloce “Ho bisogno di smaltire la rabbia”. Lui annuì, aspettò qualche minuto nel più totale silenzio poi decise di seguirla.
 
La trovò sotto le piante davanti casa.
-Ei-
-Ei- gli rispose lei- Non ce la faccio più-
-Ti capisco-
-No, Louis, scusa se te lo dico ma non ci credo. Tu non sai che vuol dire avere tutte quelle pressioni addosso-
-Ti sbagli, purtroppo lo so- lei lo fissò curiosa.
-Scusa, hai ragione. Non so nulla di te non posso dire una cosa simile- si sentì immediatamente una stupida per ciò che aveva detto.
-I miei non mi hanno cacciato di casa ma è come se l’avessero fatto- iniziò a raccontare – È tradizione della nostra famiglia far sposare il primogenito con una ragazza di buona famiglia. Me l’avevano già scelta, ti rendi conto? Io a venti anni mi sarei dovuto sposare con una che non conoscevo né amavo, cos mi sono ribellato e loro mi hanno ripudiato, era come se non ci fossi in casa, come se non esistessi. È per questo che ho deciso di andarmene, però non ho retto tutto quello: avevo perso la mia famiglia e le mie sorelle, avevo perso tutto. Da quel momento ho iniziato a stare sempre peggio ed è così che mi sono ammalato- il ragazzo rimase in silenzio così Jade gli poggiò una mano sulla spalla.
-Mi dispiace Lou- in fine lo abbracciò e nulla era meglio, per loro, di quell’abbraccio consolatorio.
Ma anche se Jade non lo sapeva le sorprese per lei non erano finite, quel giorno. Nella buca della posta infatti c’era qualcosa: una lettera scarlatta la aspettava lì, e la chiamava a sé.



Salve a tutti!! 
ho un sacco di cose da dirvi e ho poco tempo :(
Come prima cosa spero vi sia piaciuto il capitolo e, si era Louis e so che non ve lo aspettavate e che forse sto correndo un po' troppo ma primo: mi piace correre, secondo: non riesco a non scrivere degli Jouis *-*
in realtà avevo altre due proposte: Harry o l fratello Dan ma non so.. poi ho deciso di mettere Louis per i motivi ctati sopra
qui vengono fuori diverse cose del passato di entrambi e, niente.. ditemi che ne pensate..
Il discorso d Jade è un po' strano, lo so ma lei è parecchio "fuori" in quel momento quindi è normale, non pensate male ahah
riappaiono i genitori di Jade e la lettere 'scarlatta'(dalla canzone Love Story di Taylor Swift che non riesco a non citare ahahah la amo *-* <3) non so perchè ma mi attirava quindi ho deciso di metterla. Chi sarà? Lo scopriremo nella prossima puntata ahahah
Spero davvero vi sia piaciuto ((:
un bacio

                                                                                                                                     -always_in_my_heart_


 
  
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