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Autore: hazzaslady    27/01/2014    2 recensioni
“Dicono che a volte la coincidenza sia una conseguenza del destino.
Non ci ho mai creduto, sinceramente, e mai avrei pensato di cominciare a crederci.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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37. “L’amore sboccia nell’aria.”

(Hope)
 

«Eccomi, ed ecco il tuo tè, di solito riscaldo l’acqua nel microonde e poi metto la bustina ma questa volta l’ho fatto fai da te,» Joe esce dalla cucina con una tazza di tè fumante fra le mani. «quindi su, bevilo subito prima che si raffreddi, ma attenzione a non scottarti.»
Gli faccio cenno di lasciarla sul tavolinetto senza staccare gli occhi dal foglio.
Ci sono troppe cose da fare in così poco tempo e nessuno si sta impegnando!

Lui sbuffando la lascia lì sopra e si siede sul divano accanto a me. «Hope cosa devo fare per staccarti da questa cartellina?» mi domanda seccato cercando di togliermi dalle mani la cartellina con i fogli dell’organizzazione della festa di compleanno di Harry.
«Joe sei pazzo?» sbotto guardandolo male e tenendola stretta.
«Io vorrei passare del tempo con la mia ragazza, ma a quanto pare lei non fa altro che pensare alla festa del suo “amico” e non fa nemmeno caso a me, il suo ragazzo
Alzo gli occhi dal foglio e gli sorrido. «Joe... mi dispiace ma mancano solo due giorni e
sono indietro con le organizzazioni, nessuno si sta impegnando a fondo, solo io.»
«Appunto,» sospira. «solo tu ti stai impegnando... posso farti una domanda?»
«Certamente.»

Impossibile che Niall non abbia ancora fatto niente per il cibo! Lo sapevo io che non era una buona idea lasciare questo incarico nelle sue mani, ma ha insistito così tanto...

«Perché ti stai impegnando così tanto per la festa di Harry?»
«È un mio amico Joe, organizzo sempre le feste io, quella di Charlie e Zayn secondo te chi l’ha organizzata? Io. Per Louis ci ha pensato Megan, altrimenti l’avrei organizzata anche io, e voglio fare lo stesso per Harry, poi sarà il turno di Liam e successivamente di Niall.»
«Ma per Louis è normale! Megan e la sua ragazza e lei gli ha organizzato la festa.»
Sbuffo infastidita. «Ma perché ti stai lamentando? Non ti capisco in questi giorni!»
«Niente... lascia stare.»
Lo guardo confusa e alzo le spalle, ritornando a guardare con attenzione il foglio.

«Ehilà!»
Richiudo tutto di corsa e guardo verso la porta portandomi una mano sul petto.
«Ti sei spaventata?» mi domanda Connie ridacchiando.
«Cacchio,» respiro profondamente. «non lo fare mai più, da quella porta potrebbe entrare chiunque, compreso Harry e se ci scopre addio sorpresa, addio divertimento.»
«Ti stai preoccupando troppo!»
Dietro di lei noto una chioma di capelli.
«Mike potresti anche salutare quando entri...»
«Emm,» dice lui grattandosi la nuca. «scusami pensavo che non mi volessi vedere.»
Scoppio in una sonora risata. «Figurati, mica ti posso cacciare da casa...»
Anche se vorrei, tantissimo.
Lui sospira. «Questo mi rincuora davvero tanto, nessun problema allora?»
«Nessun problema, sta tranquillo.»
Guardo Joe. «Oh voi non vi conoscete! Joe, lui è Mike, il ragazzo di Connie.»
«Scommetto che Connie gli organizza le feste, insomma, è il suo ragazzo.»
«Joe mi stai seccando e non poco, qual è il tuo problema?» sbotto irritata.
«Inutile parlare con te, non capisci mai niente.» si alza scuotendo la testa.
«Scusami?!»
«No, scusami tu.»
«Senti se ti svegli con la luna storta non puoi venire qua e prendertela con me.»
«Avrò anche i miei motivi, non credi?»
Lo guardo senza parole, ma è impazzito? «Vattene! Ora!»
«Non me lo faccio ripetere due volte.» si allontana a grandi passi verso la porta ed esce sbattendola forte. «Che modi! Grandissimo maleducato!» urlo alla porta.

Mike e Connie mi guardano imbarazzati e sinceramente non so che dire nemmeno io, è il mio primo litigio con Joe, non mi prendo la responsabilità di niente però, non è mica colpa mia, io non ho fatto proprio niente, è lui che ha i nervi ultimamente.
«Tutto bene?» mi domanda Connie.
«Sì, ho altre cose a cui pensare, molto più importanti quindi, con permesso, vado in camera mia.» dico salutando entrambi e salendomene in camera.


(Connie)

 

«Connie se vuoi andare su a consolare Hope io ti aspetto qui, vai pure.»

Mi volto verso di Mike, sorridendogli, è così dolce quando fa così. Sinceramente mi è sembrato strano il comportamento di Joe nei confronti di Hope, non si comporta mai così, di solito è sempre dolce e comprensivo, è sempre così tranquillo, anche se si notava che era irritato e infastidito da qualcosa.

«Tranquillo Mike, non preoccuparti. Hope è in grado di cavarsela da sola, poi hai sentito? Ha altre cose a cui pensare, entro questa sera faranno pace.»

Mike annuisce e ritorna a guardare lo schermo della TV. Conoscendo Hope però non sarà facile che i due facciano pace, lei di sicuro si aspetterà le sue scuse. Sto per sedermi sul divano per fare compagnia a Mike quando suona il campanello.

«Scusami, vado ad aprire.» gli dico sorridendo, lui annuisce.
Mi avvicino alla porta e la apro ritrovandomi davanti un Liam sorridente.
«Ehi!» mi saluta.
«Liam, cosa ci fai qui?»
«Se non mi vuoi posso anche andarmene.»
Sorrido. «No, no, entra.»
Gli faccio spazio e lui entra in casa, mentre io richiudo la porta. Liam nota la presenza di Mike seduto sul divano e alza la mano come cenno di saluto.
«Mi ha chiamato Hope dicendomi che aveva bisogno di me.»
Annuisco, forse vuole sfogarsi per la faccenda di Joe. «La trovi in camera.»
«Grazie.» mi sorride e sale le scale di corsa.

Mi dà un po’ di fastidio il fatto che lei chieda aiuto a Liam e non a me, probabilmente vedendo che c’è Mike non mi voleva disturbare.

Prendo il telecomando, sorrido e mi fiondo sul divano con Mike.
«Come mai Liam è qui?»
Faccio spallucce. «Lo ha chiamato Hope, sai, sono migliori amici quindi»
«E beh, non lo sei anche tu?»
«Sì, ma ci sono cose di cui lei non può parlare con me e cose di cui io non posso parlare con lei, dunque lei le racconta a Liam ed io ad Harry.»
«Interessante come cosa.»
Ridacchio. «Parecchio direi,» faccio zapping alla TV cercando qualcosa da vedere. «ehi, vuoi qualcosa da bere o da mangiare?» gli domando.
Lui scuote la testa. «No no, sono apposto.»

Sento delle risate provenire dal piano superiore e istintivamente sposto lo sguardo dallo schermo della TV alla fine delle scale, vorrei sapere cosa si stanno dicendo da ridere così tanto. Mike si accorge e mi sorride. «Se vuoi andare su va’, io ti aspetto qui.»
«Grazie, scendo subito.»
Mi sorride dolcemente. «Non mi sposto da qui, tranquilla.»

Gli passo il telecomando mentre mi alzo dal divano, mi avvicino alle scale e salgo, mi avvicino alla porta della camera di Hope e busso, dopo aver ricevuto risposta la apro lentamente e vedo Liam ed Hope indaffarati a fare qualcosa al PC e a ridere come pazzi.
«Disturbo?»
I due si girano e Hope guardando Liam si asciuga le lacrime. «Sei tutto rosso!»
Liam scoppia a ridere. «No, tranquilla non ci disturbi anzi unisciti a noi.»
Mi avvicino a loro e noto che stanno facendo una videochiamata con Charlie.
«Charlie!» sorrido, alzando la mano per salutarla. «Come stai?»
“Benissimo Connie, questi due qualsiasi cosa dico si mettono a ridere!”
Li guardo e sorrido. «Sai come sono fatti,» poso una mano sulla spalla di Hope e mi avvicino allo schermo del PC. «allora? Che mi racconti?» le domando.
“Niente di che,” mi mostra dei quaderni e dei libri. “compiti e studio, noia mortale! Avevo chiesto aiuto per i compiti di matematica ad Hope e lei e Liam sono scoppiati a ridere.”
Rido anche io. «Ci credo! Chiedi aiuto proprio a lei?»
Hope mi da’ uno schiaffetto sul braccio. «Ehi, io avevo 8 a scuola in matematica.»
«Sì Hope, quattro più quattro uguale otto.» le dico scuotendo la testa.
Liam scoppia a ridere battendo le mani. «Questa è bellissima!»
«Vai a farti fottere Liam, non ridere dei miei voti scolastici!» lo rimprovera.
“Ehi ragazzi, non uccidere Liam in videochiamata Hope! Poi chi lo spiega a tutte le altre directioners, soprattutto, come fare io senza di Liam? E i ragazzi? Impazzirebbero!”
«Non ha tanto torto eh.» mi dice Liam portandosi le mani davanti la faccia.
«Ma io infatti non ho mica voglia di ucciderti.»
“E’ adorabile! Come fai solo a picchiarlo?” le domanda Charlie ridendo.
«Faccio questo effetto alle persone…» dice Liam vantandosene.
«Intendi che alle persone fai venire voglia di picchiarti?» gli domanda Hope.
«No! Intendevo per quello che ha detto Charlie… Hope! Smettila!»
Io e Charlie scoppiamo a ridere.
“Non cambiate mai voi due. Che mi raccontate? Ci sono novità?”
Liam annuisce. «Tantissime novità!»
“Tipo? Dai su, non tenetemi sulle spine e raccontatemi tutto.”
«Domani è il primo mesiversario di Niall ed Ellen.» le dico sorridendo.
“Oh! Quei due sono così dolci, alcune mie amiche directioners hanno detto che li supportano come coppia, anche perché Ellen è innocua ed è una ragazza normale.”
«Aspetta che lo diciamo ad Ellen e vedrai come si monta…» dice Hope.
«Decisamente!» aggiungo. «Poi… mh, poi che novità ci sono?»
«Domani io e i ragazzi abbiamo le prove per il nostro concerto che sarà fra qualche giorno!» esclama Liam entusiasta. «Dovete assolutamente venire a vedere le prove.»
Io e Hope annuiamo. «Non me le perderei mai le vostre prove!» dice Hope.
“Ehi… voglio venire anche io a vedere le prove, e soprattutto il concerto!”
Spostiamo lo sguardo sullo schermo del PC.
«Ti mandiamo un biglietto per il concerto e per l’aereo.» le dice Liam.
«Ho un’idea!» esclama Hope.
«Ti si è acceso l’unico neurone che hai nel cervello, tesoro?» la pizzica Liam.
«Io non vorrei farti male, ma tu mi fai venire la voglia di picchiarti quando fai così, e tanto anche!» gli dice Hope guardandolo male. «Ti farò una videochiamata con FaceTime durante il concerto così sarà come se anche tu sarai lì con noi!» dice sorridente.
“E’ un’idea bellissima! Potrò vantarmi ancora una volta con le mie compagne di classe, non appena sono ritornata ho detto loro che mia cugina e le sue amiche conoscevano gli One Direction e dunque li hanno fatto conoscere anche a me, non mi credevano! Allora ho tirato fuori l’iPhone e ho fatto vedere loro le foto che ci siamo fatti. Erano senza parole.”
Liam ridacchia. «Ci chiamavi se volevano una prova.»
“Ci avevo pensato Liam, ma mi è bastato fare vedere loro le foto della festa del mio compleanno e di quello di Zayn per farli zittire. Da quel momento mi trattano con rispetto!” Charlie scoppia a ridere.
Hope annuisce. «Ovviamente lei fa come la cugina, fa rosicare tutti, e andiamo cugi!» chiude la mano in un pugno e lo stesso fa Charlie, poi fanno finta di darsi il pugno.
“Poi? Altre novità? Hope stai ancora con Joe?”
«Sì, perché me lo chiedi?» le domanda lei corrugando la fronte.
Charlie sbuffa leggermente. “Ah… no niente, niente.”
«Veramente abbiamo appena litigato, è troppo strano ultimamente.»
“Mi dispiace.” Le dice Charlie, ma noto benissimo che non è affatto dispiaciuta. “La zia è in casa? Vorrei tanto salutarla! Tuo fratello sta impazzendo senza la sua presenza.”
Hope scoppia a ridere. «E’ andata a fare la spesa, sperando che non si perda. Jake è sempre stato così, non appena manca la mamma lui sclera perché deve fare tutto lui.»
“Lui sclera e fa sclerare anche lo zio.”
«Povero il mio caro papà.» dice Hope facendo il labbruccio.
«Charlie! Ti stai perdendo l’organizzazione della festa di compleanno per Harry!» le dice Liam. «Sta facendo tutto Hope e di conseguenza ci sta facendo impazzire a tutti.»
Charlie sorride. “Oh no, avrei tanto voluto esserci per il ventesimo compleanno di Harry. Che programmi avete? Cosa stai organizzando di bello Hope?”
«Al momento non posso dirti niente, è tutto qui.» le mostra la cartellina. «Non appena sarà tutto organizzato ti chiamerò e ti racconto cosa faremo, ma per adesso no.»
«Oh, io adesso devo scendere, c’è Mike giù e gli avevo detto che scendevo subito ma qua i minuti passano velocemente, volete qualcosa da bere o da mangiare?» domando.
I due scuotono la testa. «No, grazie.»
«D’accordo.» annuisco. «Ehi Charlie, ci sentiamo devo proprio andare.»
“Ciao Connie, ci sentiamo presto!” lei alza la mano e mi saluta sorridendo.
Tolgo la mano dalla spalla di Hope e mi avvicino alla porta, la apro ed esco.

Richiudo la porta alle mie spalle e scendo le scale. Mi riavvicino al divano e mi ci butto sopra a peso morto facendo scoppiare Mike dalle risate. «Eeeehii!» gli dico sorridendo.
«Ehi?» ride. «Ti stavo dando per dispersa.»
«Per tua fortuna sono ancora qua.»
«Che stavate facendo su?»
Faccio spallucce prendendo il controllo del telecomando. «Videochiamata con Charlie, la cugina di Hope, tra una risata e l’altra i minuti sono passati velocemente, scusami.»
«Non preoccuparti.»
«Che ci guardiamo?» gli domando facendo zapping.
«Non so, decidi te.» mi mette il braccio attorno alle spalle e sorride.


(Harry)

 

«Hannah non preoccuparti possiamo andare fuori a cena stasera se ti va.»
Continuo a camminare per il centro di Londra, mentre vengo inseguito da qualche fan.
«A stasera non puoi nemmeno? E quando potremmo vederci?»
Mi volto di tanto in tanto per firmare qualche autografo e scattare delle foto.
«No domani ho le prove per il concerto...»
Sorrido ad una fan mentre le firmo il nostro CD. “Grazie Harry!” esclama.
«Ci organizzeremo quando sarai disponibile allora...»
“Harry! Harry! Possiamo farci una foto per favore?”
Annuisco e sorridendo mi avvicino alla fan che scatta la foto con il suo iPhone.
«D’accordo, allora ci sentiamo presto.»
Stacco la chiamata e poso il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni.
Rimetto i miei Ray-Ban e continuo a camminare per il centro fino a quando non sbatto contro qualcuno. «Ehi scusami, non ti avevo vist-» alzo lo sguardo. «Ah, sei tu.»
«Qualche problema al riguardo?» mi domanda Joe con tono irritato.
«Vedi di calmarti io non ti ho detto nulla.»
«Sei stato tu a venirmi contro, mica io!»
«Ti ho detto che mi dispiace, non me ne sono nemmeno accorto!»
Lui fa un sorrisino finto. «Già e chissà a chi stavi pensando per non rendertene conto.»
«Si può sapere perché sei così scontroso con me? E cosa vorresti insinuare scusa?»
«Niente, sono irritato ok?»
«E che ci posso fare io se sei irritato?» gli domando corrugando la fronte.
«Ho litigato con Hope, per colpa tua.»
«Che centro io?»
Apre la bocca per dire qualcosa, ma si blocca. «Lascia stare…»
«Comunque se come dici tu “eravamo così uniti” non dovresti rispondermi così sgarbatamente, soprattutto quando io non ti ho fatto nulla di male.» gli dico.
Sulle sue labbra appare un ghigno. «Nulla di male? Vogliamo ritornare su questo discorso? Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro ieri. Mi tengo strette le persone che amo.»
Sbuffo alzando gli occhi al cielo. «Ancora con questo discorso? Non ha senso.»
«Tu dici che non ha senso, ma non lo pensi veramente.» si sistema la giacca.
«Fatti un giro Harry, ci vediamo eh.»
Si gira e continua a camminare come se nulla fosse.
Ma che diavolo gli prende? Poi perché dice di aver litigato con Hope a causa mia?
Senza farmi troppe domande cambio destinazione e mi dirigo verso la casa delle ragazze.

 

***


Arrivo all’isolato vicino alla casa delle ragazze e mi fermo un po’, durante il viaggio ho pensato a molte cose, mi sono posto troppe domande, domande senza una risposta.
Un suono di clacson mi fa ritornare con i piedi per terra, mi giro a sinistra e vedo la macchina di Hope. «Hope! Stavo cercando te e-» il finestrino si abbassa e abbassandomi anche io alla guida vedo Ariana, sua madre. «Signora Wilson, scusi pensavo fosse Hope.»
«Tranquillo caro, immaginavo, con la sua macchina poi.»
Sorrido. «Sì infatti.»
«Come mai da queste parti solo soletto?» mi domanda.
«Stavo proprio andando a casa delle ragazze.»
«Oh, ma allora salta su che ti do un passaggio.» mi fa segno di entrare.
«Ma no signora, per un isolato posso anche continuare a piedi.»
«Insisto. Sali.»
Non me lo faccio ripetere un’altra volta e salgo sul veicolo.
«Come mai stai andando a casa delle ragazze?» mi domanda incuriosita.
Chiudo lo sportello. «Devo parlare con Hope.»
I suoi occhi si illuminano. «Davvero? Ed è, insomma, è una cosa urgente?»
«Beh non proprio… ho solo bisogno di parlare con lei.»
Sorride. «Ne hai “bisogno” allora…»
«Emm, sì? Come mai tutte queste domande signora?»
«No, niente, niente.»

 

***


«Sono a casa.» esclama Ariana entrando in casa con alcune buste della spesa, mentre le altre le porto io. «Ed ho portato qualcuno… ehi, ma dove sono tutte?»
«Ariana sei tornata.» la saluta Connie che è in piedi insieme a Mike.
«Tipo che ci sono anche io?!» le dico alzando un sopracciglio.
«Tipo che ti avevo visto!?»
«Ripeto, bella migliore amica del cavolo che mi ritrovo.»
Lei sorride e mi viene incontro abbracciandomi. «Harreh. Ti voglio bene io!»
«Togliti, togliti… mi stai soffocando e mi stai facendo cadere tutto.»
Lei ridacchiando si sposta e mi fa portare le buste in cucina. Dopo averle posate sul tavolo della cucina ritorno in soggiorno dove Ariana guarda attentamente Mike.
«E lui sarebbe…»
«Oh! Certamente!» dice Connie sorridendo. «Lui è Mike, il mio ragazzo.»
«Mike, conosco anche te adesso.» Ariana gli da’ la mano e lui la stringe.
«E’ un piacere signora, è la madre di Connie?»
«No, no,» sorride. «Sono la madre di Hope, ma Connie è come una seconda figlia.»
«Oh, capisco. Scusatemi io stavo proprio per andare, è stato un piacere conoscerla signora,» da’ un bacio a Connie. «ciao piccola, ci vediamo.» mi alza la mano. «Ciao Harry.»
Ricambio con un cenno del capo. «Ciao Mike.»
Ma chi si crede di essere.
Da quando so che a Liam piace Connie qualsiasi cosa fa quel ragazzo mi infastidisce, non voglio che la mia migliore amica si metta insieme ad un ragazzo che non la ama così tanto come Liam. Personalmente, non conosco Mike per dire questo, ma lo vedo, lo vedo in qualsiasi gesto che fa. Non la guarda come la guarda Liam. Non sorride nello stesso modo in cui sorride lui quando Connie è in quelle stesse quattro mura. I suoi occhi non si illuminano quando ride e sorride come si illuminano quelli di Liam. Ah, il vero amore.

Ma in fondo, io, che ne so del vero amore? Io guardo Hannah nello stesso modo in cui guardo Hope? Sorrido quando sono con Hannah nello stesso modo quando sono con Hope? E i miei occhi si illuminano quando ride o sorride? Io so solo che quando Hope sorride mi sento bene, la sua risata mi fa sentire meglio. Se sono giù mi basta andare da lei e lei è lì, pronta ad accogliermi a braccia aperte e pronta a farmi ridere con le sue battute squallide, con i suoi racconti senza senso. Ho bisogno di mettere ordine ai miei sentimenti.
Provo qualcosa per Hannah, o provo qualcosa per Hope?

«Hazza, mi stai ascoltando?»
Scuoto la testa e guardo Connie che mi sventola una mano davanti gli occhi.
«Ci sono, ci sono.»
«Hai ascoltato quello che ti ho detto?»
«Scusami ma no, ero impegnato a pensare ad altro.»
«Vedo,» mi guarda attentamente. «a cosa pensavi di così importante da non prestarmi attenzione? E poi dici che io sono una “migliore amica del cavolo”, tu no?»
«Mi dispiace Connie, che cosa mi stavi dicendo?»
«Che abbiamo fatto una videochiamata con Charlie, io, Hope e Liam.»
Gli sorrido. «Veramente? No dai, volevo esserci anche io!»
«Potresti chiamarla.»
«Non appena ho un po’ di tempo la chiamerò e faremo quattro chiacchiere.»
Lei mi mette la mano sulla spalla. «Ottima idea, come mai sei qua?»
«Niente dovevo parlare di una cosa con Hope.»
«Meno male che almeno è di buon umore nonostante tutto.»
Nonostante tutto? «Perché?»
«Ha litigato con Joe, io e Mike eravamo presenti e non è stato bello da vedere.»
«Allora è vero…»
Lei mi guarda confusa. «Uh?»
«Mentre stavo per ritornare a casa mi sono scontrato con Joe, e ieri abbiamo avuto una piccola discussione quando lui è venuto qui, mentre eravamo in camera di Hope.»
«E lei vi ha sentiti?»
«No, per fortuna stava dormendo e non ha sentito niente.»
«Ma perché avete discusso?»
Faccio spallucce. «Non ne ho idea Connie, non lo so nemmeno io… comunque, mi sono imbattuto per caso in Joe e mi ha accusato di aver litigato con Hope a causa mia.»
Lei si irrigidisce. «A-a causa tua? Che cosa sciocca!» dice ridacchiando nervosamente.
«Connie? Sai qualcosa vero?»
Lei si morde il labbro inferiore. «Io? No, no… io ecco-»
«Harry.»
Si volta verso le scale. «Toh! C’è Liam, io vado ad aiutare Ariana con la spesa.»
«Connie!» la richiamo ma lei scappa in cucina e chiude la porta.
«Che succede?» mi domanda Liam venendomi incontro.
«E che ne so, stanno succedendo cose troppo strane. Senti, Hope è in camera?»
«Sì, è in camera sua, va’ da lei, io sto ritornando a casa.»
«D’accordo, tra mezz’oretta vengo anche io.»
Lui alza i pollici. «A dopo amico.» dice uscendo di casa.

Mi avvicino alle scale e le salgo velocemente, mi fiondo davanti la camera di Hope e busso. Non ricevo nessuna risposta ma nonostante tutto apro la porta lentamente.
«C’è permesso?»
Entro in camera e richiudo la porta alle mie spalle.
«Sì…» sussurra Hope asciugandosi le guance con il palmo della mano.
La guardo attentamente, è seduta sul letto, con le gambe incrociate mentre gioca con le sue dita e con lo sguardo dritto sul piumone a fiori. «Hope? Che succede?»
Mi avvicino preoccupato e mi siedo accanto a lei sul letto, le prendo la mano e noto che ha gli occhi leggermente arrossati. «Niente…»
«Beh, non si piange per niente non pensi?»
«Ho litigato con Joe.»
«Perché?» le domando.
«Perché… non lo so il perché! Mi ha attaccata senza nessuna ragione, da qualche giorno è sempre irritato, nervoso, qualsiasi cosa faccio mi attacca.» tira su col naso.
«Non piangere, si risolverà tutto.»
«Se n’è andato senza dirmi niente, senza nemmeno chiedermi scusa per avermi attaccata in quel modo! Io non ci tengo a chiedergli scusa per qualcosa per cui non ho colpe.»
«Appunto, non hai nessuna colpa quindi non devi starci male, deve stare male lui e quando si renderà conto di aver sbagliato verrà a chiederti scusa, sii paziente.»
«Ringrazia che in questo momento non siamo in estate.»
Ridacchio. «Perché?»
«Mi avresti trovata a mangiare una vaschetta intera di gelato alla vaniglia.»
Rido scuotendo la testa. «Questa è la Hope che conosco.»

Vederla in queste condizioni mi fa male, per qualcuno che non la merita veramente.
Perché è così, Joe non la merita, lo vedo.
Io, ad esempio, le avrei chiesto immediatamente scusa.
No anzi, io ad esempio, non ci avrei proprio litigato!

Il mio sguardo si posa su una cartella nera accanto a lei. «Che cos’è quella?»
Lei mi sorride. «Che cos’è cosa?» domanda senza capire.
Indico la cartella e lei segue il mio dito, nota dove lo sto puntando e s’irrigidisce di colpo, prende la cartella e la butta sotto il letto. «Quale cartella! Non c’è nessuna cartella!»
«Veramente c’è, era qualche minuto qua e-» mi abbasso per riprenderla ma mi blocca per un braccio alzandosi di corsa dal letto. «Non esiste nessuna cartella, te la sei immaginato.»
«Ehh okay?»
Inizia a ridere, ma non è la sua solita risata, è la risata nervosa che fa quando nasconde qualcosa a qualcuno. «Hope sei sicura che non devi dirmi niente?»
Lei scuote la testa. «Sicurissima! Adesso andiamo.»
«Dove?»
«Boh non so, scendiamo giù, parliamo con mia madre, facciamo scherzi telefonici a Niall, rompiamo l’anima a Zayn, svuotiamo il frigo, facciamo perdere la pazienza ad Alexis, facciamo innervosire Ellen – più di quando non lo sia già – ma facciamo qualcosa.»
Guardo Hope per qualche minuto per poi scoppiare a ridere. «Tu sei strana forte.»
«Me lo dicono tutti.»
Mi prende la mano e dopo essere sceso dal letto mi trascina fino al piano inferiore senza nemmeno preoccuparsi di chiudere la porta di camera sua, la cosa è preoccupante.
«Mamma!»
Mi trascina in cucina. «Sì piccolina?» le domanda Ariana.
«Niente, mi annoiavo,» mi lascia la mano e si avvicina a lei. «che fai di bello?»
«Cucino il pranzo, quando si è in sei in una casa bisogna pensarci un po’ prima.»
Hope sorride. «Non hai tutti i torti, hai bisogno di aiuto?»
«Magari, sì, mi farebbe veramente comodo.»

Mi siedo su una sedia e rimango in silenzio a fissarle, sono così simili, sembra la versione in miniatura di sua madre. L’espressione di Hope è concentrata mentre taglia le carote per poi passarle ad Ariana che le butta nella pentola, poi le passa altre cose da affettare. Alza lo sguardo e nota che la sto fissando, sorride leggermente imbarazzata.

«Si può sapere che hai da fissarmi in questo modo?»
Scuoto la testa da destra a sinistra ridacchiando. «Sei totalmente incapace.»
«Oh scusa, dimentico che sto parlando con un giudice di MasterChef.»
«Io posso diventare veramente uno chef con le mie abilità culinarie da cinque stelle.»
«Signor chef con le abilità culinarie da cinque stelle che ne dice di aiutarmi in cucina a questo punto, invece di stare fermo a fissare mia figlia?» mi propone Ariana pulendosi le mani con uno straccio.
«Io non stavo fissando affatto sua figlia!»
«Infame!» replica Hope.
Ci fissiamo per qualche minuto per poi scoppiare a ridere.
«L’aiuto con molto piacere signora Wilson.»
«Vuoi che ti presto il mio grembiule con i fiori? Ti dona!» dice indicando il grembiule che ha avvolto alla vita. «Eppure ti ci vedrei con un cappello da chef sai?»
«Elizabeth non deconcentrare il mio aiutante chef!» dice mia madre ridacchiando.
«Ai suoi ordini, chef.»


(Niall)



                                                                          
«Finto biondo.»
Louis arriva da dietro il divano e scavalcandolo si ci butta sopra.
«Idiota naturale.»
«Farò finta di non aver sentito cosa hai appena detto,» sospira. «domani è “il giorno”.»
«Esattamente, sono un po’ ansioso.»

Sto giocherellando con il mio iPhone mentre scorro le foto, soffermandomi soprattutto su quelle mie e di Ellen. La guardo attentamente e mi meraviglio di quanto sia bella.

«Romeo, mi stai a sentire?»
Ritorno con i piedi per terra. «Scusami mi sono distratto per un attimo, dicevi?»
«Che programmi hai in mente per domani?»
Sorrido e tiro fuori dagli jeans un foglio di carta piegato. «Questo.»
Louis incuriosito cerca di prendermelo dalle mani. «Cos’è? Cos’è?»
Scuoto la testa e lo rimetto nella tasca degli jeans. «Eh no, non lo leggerai. E’ una lettera che ho scritto ieri notte per Ellen, non riuscivo a dormire e ne è uscita fuori questa.»
«Ma che romanticone che sei.» dice con una strana voce pizzicandomi la guancia.
Tolgo la sua mano. «E togli le tue mani dalla mia faccia!»
«Antipatico, non solo io volevo offrirti il mio aiuto! Bah, ci rimetti tu.»
Louis si alza e risale in camera sua.
«Sai che grande perdita!» gli urlo per farmi sentire.

Mi guardo intorno per il soggiorno quando il mio sguardo si posa su dei fiori, sorrido alla loro vista e una lampadina si accende improvvisamente nella mia testa. Perché no?
Sblocco l’iPhone e compongo il numero di una mia cara amica.

“Sì?” risponde la voce dall’altra parte della chiamata dopo tre beep.
«Charlotte, sono Niall.»
“Niall! Da quanto tempo! Come stai? Tutto bene? E i ragazzi?”
«Stiamo tutti bene, senti, dovrei chiederti un favore importantissimo.»
“Dimmi tutto.”
«Hai ancora quel tuo negozio di fiori no?»
“Sempre!” la sento ridere. “Come mai me lo stai chiedendo?”
«Perfetto, e fate ancora le consegne?»
“Sì Niall, ma perché mi stai facendo queste domande?”
«Non posso spiegarti tutto, ma devo chiederti un favore. Domani io e la mia ragazza festeggiamo il nostro primo mese insieme e avrei bisogno che tu portassi un bel mazzo di rose a casa sua, potresti farmi questo enorme piacere?» le domando sorridendomi.
“Aw, Niall ma è una cosa dolcissima da parte tua!” esclama lei. “Certamente, non appena aprirò il negozio domani sarà la prima cosa a cui penserò. Dimmi l’indirizzo.”
«Oltre all’indirizzo ho bisogno che tu scriva le parole che ti sto per dire su un bigliettino che metterai tra le rose, d’accordo?»

Dopo aver ricevuto la sua risposta le riferisco sia l’indirizzo che le parole da scrivere sul bigliettino. Lei entusiasta mi saluta e chiudo la chiamata.

«Rose? Romanticoooneee!»

Mi giro e noto Louis che mi fa il verso canticchiando la parola “romanticone”. Gli tiro un cuscino che lui abilmente schiva e fila verso la cucina a grandi passi. Ritorno sullo schermo del cellulare e sorrido scuotendo la testa, sarà una giornata perfetta, me lo sento.
La porta d’ingresso si apre di colpo ed entra Zayn tutto incappottato, si toglie la sciarpa e l’appende all’attaccapanni. «Hai fatto quello che ti avevo chiesto?» gli domando.
«Cacchio Niall, detto in questo modo sembra una battuta di uno di quei film di mafia.»
Rido. «No dai sono serio, l’hai preso?»
Lui annuisce e mi consegna una scatolina rossa. «Tieni, romanticone.»
«Pure tu con questa parola? Ti prego, mi basta e mi avanza già quell’idiota di Louis.»
«Ti ho sentito!» urla Louis dalla cucina.
«Non ti intromettere, cazzo!» gli urlo di rigetto.
«Niall versione volgare, siamo un po’ su di giri eh?» mi dice Zayn ridacchiando.
Prendo la scatolina dalle sua mani. «Leggermente…»
«Ehi, andrà tutto bene.» mi conforta dandomi il pugno.
Louis esce dalla cucina. «Certo che andrà tutto bene, con un romanticone come lui.»
Mi alzo di scatto. «Louis comincia a correre, sei un uomo morto.»
«Ehi!» Louis inizia a correre per la stanza mentre lo inseguo. «Non puoi uccidere un tuo compare, un tuo socio, ti ricordo che siamo in squadra insieme, e poi se mi uccidi chi lo dice a Megan? Come farà lei senza di me? Ti prego Niall, abbi un cuore! E la band? Le fans? Mia madre? Le mie sorelle? I miei nonni? Ci pensi alle conseguenze?»
Io e Zayn rimaniamo fermi a fissarlo.
«Louis Tomlinson, signore e signori.» dice Zayn scuotendo la testa.
«Lou, sei così idiota che se cerchi la parola “idiota” sul dizionario, sotto la parola ci trovi stampata una tua foto!» gli dico alzando gli occhi al cielo.
«Bellissima questa!» dice Zayn scoppiando a ridere.
Louis tira su con il naso. «Mi sento poco apprezzato…»
Gli do una pacca sulla schiena. «Ma sai che sto scherzando, amico.»
«Ma Liam e Harry?» domanda Zayn.
«Liam era andato a casa di Hope dopo aver ricevuto una sua chiamata, Harry non ne ho idea, era in giro ma penso che stia per ritornare.» risponde Louis.
Mi porto una mano sulla fronte. «Harry! Dannazione!»
«Uh?»
«Volevo rendermi utile per l’organizzazione della festa e dopo aver chiesto ad Hope mi aveva incaricato di pensare al cibo, dunque dovevo andare a fare la spesa io.»
«E indovino, non l’hai fatta?» mi domanda Zayn.
«No!» dico. «Hope mi starà uccidendo con la forza del pensiero.»

Il cellulare suona e lo sblocco. «Oh, guarda! “Parli del diavolo e spuntano le corna”.»
«E’ Hope?» mi domanda Louis.
«Sì, è lei.»
Apro il messaggio e lo leggo.


Da: Hope – 1.09 p.m.
Ehi Nialler. Ovviamente io su di te fiducia non ne posso avere a questo punto.
Mi occuperò io del cibo, più tardi io e le ragazze andremo a fare la spesa.
Ho chiesto a Liam e mi ha detto che viene. Tu e gli altri siete disponibili?

             

«Che ti ha mandato?» mi domanda Zayn cercando di leggere il messaggio.
«Chiede se possiamo andare con lei e le altre a fare la spesa dato che io non ho rispettato il mio incarico, a quanto pare l’ha presa abbastanza bene, pensavo peggio io…»
«Avrà altri pensieri per la testa e non avrà il tempo di prendersela con te.»
«Io vado, non ho nulla da fare.» dice Louis.
«Io non posso, devo pensare all’organizzazione per la giornata di domani.»
«Tranquillo Niall,» Zayn sorride. «ci vado io al posto tuo, così non lascio da solo Louis.»
«Guarda che me la so cavare bene anche da solo!» si lamenta Louis.
«Crediamoci.»
«Comunque viene anche Liam.» li informo.
«Meglio! Più siamo, meglio è.» dice Louis entusiasta.

 

***
 


(Hope)

                                                                

«Non vieni tu e non viene nemmeno il tuo ragazzo!» mi lamento guardando Ellen. «Insomma, ma vi mettete d’accordo? Io non vi capisco proprio, queste coppiette.»
Ellen ride. «Sono sicura che riuscirete a fare la spesa anche senza di noi.»
«Meglio se non ci sono loro!» dice Megan. «Almeno ritorniamo a casa con la metà della spesa, se venivano loro ci ritrovavamo con prodotti nel carrello che non ci interessano.»
Connie ride. «Praticamente siamo tutti tranne Ellen, Niall e ovviamente Harry.»
«Che osservazione intelligente Connie!» sussurra Alexis alzando gli occhi al cielo.
«Su, su, mettete i cappotti, prendete le borse, i ragazzi sono fuori che ci aspettano.»

Dopo aver lasciato Ellen a casa da sola ed esserci sistemate un ultima volta, usciamo di casa e ci dirigiamo verso le due macchine parcheggiate davanti al vialetto.
Megan e Connie salgono sulla macchina di Louis mentre io e Alexis su quella di Liam.

«Non ci vediamo da un sacco di tempo!» esclamo non appena entro in macchina. «Come sei cambiato oddio, sei diventato più alto – e più bello – ma come stai?» dico ironizzando.
Liam ridacchia. «Divertente come sempre.»
Louis abbassa il finestrino e lo stesso fa Liam.
«Noi iniziamo ad andare, se ci perdiamo di vista per strada ci vediamo al supermercato.» urla Louis, uscendo la testa fuori dal finestrino per farsi sentire meglio. Liam gli alza il pollice e richiude il finestrino, accendo la radio mentre lui mette in moto.
«Spiegate a Louis che non ha una Ferrari vi prego!» esclama Alexis.
Scoppiamo a ridere.
Guardo Liam che assume un’espressione seria.
«Ehi… com’è andata?» gli sussurro per non farmi sentire da Alexis che è dietro mentre ascolta tranquillamente la musica dal suo cellulare con le cuffie.
Lui mi guarda confuso. «Com’è andata cosa?»
«Lo sai a cosa mi riferisco Lì, prima non abbiamo avuto modo di parlarne.»
Lui si limita a rimanere in silenzio fissando la strada davanti a sé.
Sbuffo. «Capisco che vuoi aspettare il momento giusto ma non aspettare a lungo, altrimenti poi è peggio… e parlami! Non stare lì fermo a guardare la strada.»
«Se non vuoi fare un incidente è il minimo che io possa fare.»
Appoggio la testa al sedile sospirando. «Sei impossibile!»
Lui annuisce e gira per una strada.
Lo guardo. «Tanto io so che Connie è innamorata pazza di te.»
Un sorriso compare sulle sue labbra.
Alexis sbuca con la testa davanti. «Che cosa sta succedendo qui?»
«Nulla Alexis, tranquilla.» le dico sorridendo.

 

***


                                                                           

«Siete arrivati finalmente, mica è così lontano il supermercato da casa delle ragazze.»
Troviamo Louis appoggiato alla sua macchina che si lamenta.
«Chi va piano va sano e va lontano Boo.» dico chiudendo lo sportello.
«Hope ha disturbato la mia guida.»
Mi giro verso di Liam spalancando la bocca e gli tiro uno schiaffo sul braccio.
«Sentite litigate dopo okay?» dice Zayn. «Abbiamo poco tempo, dobbiamo ritornare a casa presto altrimenti Harry comincerà a sospettare qualcosa.»
«Ha ragione Zayn, e questa festa deve riuscire bene, anzi di più!» esclama Megan.
«Entriamo dai..» dice Alexis entrando per prima nel supermercato.
I ragazzi si alzano i cappucci delle felpe per non farsi riconoscere.

 

«Ok, siamo qui dentro, chi ha la lista?» domando guardando dentro le tasche.
«Io,» dice Zayn. «me l’aveva data Niall prima di uscire.»
Mi porge il foglietto che avevo scritto per Niall e annuisco. «Benissimo, dobbiamo dividerci così facciamo prima.» strappo la lista in tre parti. «Megan e Louis pensate al cibo.» gli do un pezzo di lista mentre l’altro lo passo a Zayn e Liam. «Voi pensate alle decorazioni.»
«Benissimo.» Megan prende il suo pezzo di lista. «Tu, Connie e Alexis?»
«Io, Connie e Alexis penseremo alle bibite. Ci vediamo alla cassa.»
Annuiscono e ognuno andiamo al reparto interessato.
«Grazie Hope per non avermi mandata con Zayn e Liam, lo apprezzo molto.»
«Perché mi ringrazi?» le domano.
«Perché non volevo stare con loro.»
«Non volevi stare con loro o con Zayn?» le domanda Connie.
«Con Zayn…»
«Perché lo stai evitando?» le domando confusa.
«Non lo sto evitando…»
«Alexis…»
«Forse un pochino…»
«Che cos’è successo?» le domanda Connie.
«Io e Zayn abbiamo avuto una discussione qualche giorno fa.»
«Ora si spiega tutto.»
«E perché non fate pace? Poco fa ha cercato di avvicinarsi a te e di parlarti ma tu sei scappata.» le dico.
«Davvero? Oh... perché… storia lunga… concentriamoci sulla spesa.»

 

***

 

«Prendi una cassetta di quella… e quella… e quella!» dico indicando gli scaffali.

Connie strabuzza gli occhi. «Vedi di calmarti! Ho solo due mani a disposizione.»
«L’ho capito!» si incavola. «Le prendo io va.»
«Tu stai impazzendo, te lo dico io.» mi dice Connie.
Prendo due cassette, una con alcolici e l’altra con bibite normali. «Abbiamo tutto.»
«Ecco qua.» Alexis arriva da noi e metto le cose nel carrello.
«Un carrello! Lo apprezzo molto, grazie. Andiamo alla cassa adesso.»
Mentre ci dirigiamo alla cassa incontriamo Louis. «Ehi, Lou come va?»
«Non abbiamo ancora finito.» dice, indicando il carrello.
«Ragazze!» ci chiama Megan portando alcune cose al carrello. «Finito?»
«Noi sì, quanto vi manca?» le domanda Alexis.
«Mmh, un po’…»
«Facciamo così, io vi lascio le nostre cose e le mettiamo insieme alle vostre.» prendo le bibite e le sposto nel carrello di Louis e Megan. «Non appena finite avvisateci.»
Louis si lamenta. «Ehi! Ehi! Non è giusto, tutto il peso a noi.»
«Brunetto, sta’ zitto, io mi sto spaccando la schiena per organizzare questa festa, quindi vedi di non lamentarti.» gli dico, lui mi fa la linguaccia e si zittisce.
«Ehi Hope, andiamo a farci un giro?» mi propone Connie.
Mi guardo intorno confusa. «Vuoi fare un giro in un supermercato?»
«Sii, dai!»
«E’ una cosa assurda… ci sto!» la prendo per braccietto. «Vieni Alexis?»
Lei scuote la testa. «E’ stupido farsi “un giro” in un supermercato, rimango qui.»
«D’accordo, a dopo!»

 

Io e Connie iniziamo a camminare per il supermercato guardando tutti gli scaffali, per poi soffermarci al reparto di “cose per la casa”. «Un tostapane ci servirebbe.»
«Ma quale tostapane! Provvedi piuttosto a comprare un climatizzatore per l’estate prossima, poi ne riparliamo per il tostapane.» mi dice Connie spingendomi leggermente.
«Senti non ricominciare con questa storia, non appena abbiamo i soldi lo compriamo.»
Continuiamo a camminare e ci fermiamo nel reparto dei gioccattoli.
«Ehi guarda questo…» corro a prendere un Furby giallo. «Non ti ricorda Niall?»
Connie scoppia a ridere. «Fratelli divisi alla nascita!»
«Io gliene regalerei uno per il suo compleanno, giuro.»
«Hai pensato al regalo da fare ad Harry? Parlando di regali.»
«No, nessuno… tu?»
Fa spallucce. «Penso che gli prenderò un orologio.»
«Ed io? Che gli regalo?» mi prendo dal panico. «Non ci avevo proprio pensato!»

«Ehi, tranquilla, gli stai preparando la festa no?»
Annuisco. «Sì… ma…»
«Niente “ma”, la festa è già un bellissimo regalo secondo me. Ehi, ma abbiamo girato mezzo supermercato, non ho ancora visto né Liam, né Zayn e nemmeno Louis, Megan e Alexis!» dice Connie guardandosi intorno.
Mi porto una mano alla fronte. «Oh ti prego, non di nuovo!»
«Ci siamo perse…»
«In un supermercato!»

Iniziamo a correre come pazze per tutto il supermercato alla ricerca degli altri.
Cerchiamo dove li avevamo lasciati ma niente, alla cassa ma niente, usciamo addirittura fuori, ma le macchine sono ancora lì. Entriamo di nuovo e giriamo un’altra volta.

«Dove porca carota sono?!» esclamo.
«Mi mancava il tuo “porca carota”.»
«Connie non è il momento di scherzare io-»
Sento la voce di Liam e la risata di Louis – che è difficile non riconoscere.
Afferro Connie per il polso e la trascino, intravedo i capelli di Megan.
«Voi!» esclamo. «Dove diavolo eravate?!»
«Oh ciao ragazze!» ci saluta Liam.
«“Ciao ragazze” un corno, dio io mi sono preoccupata.»
«Tranquilla Hope.» mi dice Zayn mettendomi una mano sulla spalla.
«Vi avevo detto di avvisare quando avevate finito!»

«Non prendeva il cellulare.»
«Oh Malik, non cercare scuse.»
«Dai Hope tranquilla, possiamo andare a pagare adesso.» mi dice Connie.
«Ma Conn-»
«Non ha senso arrabbiarsi su.»
Sbuffo e andiamo alla cassa per pagare.


(Liam)

 

Entriamo in casa e poso le chiavi sul comodino dell’entrata. «Speriamo che Harry non sospetta di niente, siamo stati parecchio tempo fuori.» dico, togliendomi il cappotto.
«Di cosa non dovrei sospettare?»
Ci voltiamo verso la voce e vediamo Harry, fermo, che ci guarda a braccia conserte.
«Allora? Dove siete stati fino a questo momento?»
«A…»
«A…?»
«Allo studio di registrazione!» dice Louis, intervenendo.
Harry annuisce. «Non dire bugie, ti cresce il naso.»
«Ma infatti io non dico bugie, eravamo veramente lì.»
«No,» scuote la testa. «io ero lì, per organizzare le prove di domani, e voi tutti?!»
Dannazione! Avevamo un impegno con la Modest!.
Me n’ero proprio dimenticato.
«Eravamo a casa delle ragazze, scusaci Hazza.» dice Zayn.
«Eravate a casa delle ragazze?! Invitare no eh?»
«Non ti incavolare adesso…»
«Gli impegni della band vengono prima di tutto ragazzi, dannazione!»
«Ce n’eravamo dimenticati, Harry, succede, rilassati un po’.» gli dico.
«Rilassarmi un po’! Rilassarmi, io! Voi non avete idea di che giornata brutta sia stata per me, e non solo, mi avete mandato a quella stupidissima riunione da solo.»
«Perché hai avuto una brutta giornata?» gli domanda Louis.
Harry si siede sul divano. «Hannah non mi richiama, non capisco perché e oggi ho avuto una discussione con Joe, qualsiasi legame di amicizia che avevamo è scomparso.»
«Tu e Joe avete litigato? Scherzi?» dice Zayn quasi incredulo.
In effetti è strano, Harry e Joe sono come fratelli, niente li avrebbe mai potuti dividere.
«Perché avete litigato?» gli domando.
«Sentite questa, lui dice che ha litigato con Hope per colpa mia!» ride.
Divento serio. Hope mi ha detto che aveva litigato con Joe perché lui era seccato che prestava più attenzione alla festa per Harry invece che a lui.
«Emm.. capisco.»
«Sai qualcosa Liam?» mi domanda.
«Io? No, no perché?»
«Siccome dopo aver avuto lo scontro con Joe sono andato dalle ragazze e tu eri lì,» dice. «sei il migliore amico di Hope, non ti ha detto niente a riguardo?»
«Ew, no.»
«D’accordo… che poi anche ieri avevamo litigato, quindi, non è colpa mia.»
«Pensiamo a cose più importanti dai – non che il tuo rapporto con Joe non lo sia -.»
«Tranquillo Liam, ormai io e Joe non siamo più amici, bello perdere uno dei tuoi più grandi amici d’infanzia qualche giorno prima del tuo compleanno…»
«Non pensarci, sono cose che capitano. Che ti ha detto la Modest?» domanda Louis.
«Che domani dobbiamo essere all’O2 Arena per mezzogiorno.»
«Ho invitato le ragazze alle prove.» dico.
«Cosa?!» esclama Zayn.
«E’ stata una bella idea.» mi dice Harry.
«Dai, così mi metti a disagio! Loro non sono mai venute a vederci cantare.»
«Ma ci hanno già sentito quindi non dovresti preoccuparti.» gli dico.
«Beh hai ragione..»
«Io vado in camera mia, ci vediamo domani mattina, notte gente.»
Harry ci saluta e sale le scale.
«Fiuu, per poco non ci scopriva.» dico.
«Per colpa tua, idiota!» mi rimprovera Zayn. «Cerca di fare più attenzione!»

 


(Megan)

 

  Giorno dopo.

 

«Non ho mai assistito a delle prove per un concerto, che emozione!» esclamo mentre scendo dalla macchina e ammiro l’O2 Arena. «Non vedo l’ora che sia domani.»
Scendono anche le altre. «I ragazzi saranno già dentro?» domanda Ellen.
«Di sicuro, si sente la musica, dai su, entriamo!» dico entusiasta.
«Non dobbiamo aspettare Hope?» domanda Connie.
«Ma ha detto che doveva finire il turno da Starbucks prima.» dico.
«No mi ha inviato un messaggio e ha detto che sta arrivando.»
Sentiamo il suono di un clacson, mi giro e vedo arrivare la macchina di Hope velocemente.
«Fast & Furious parte 2!» dice Alexis ridendo.
La macchina si ferma e Hope scende, sbattendo lo sportello. «Eccomi!»
«Respira e ispira Wilson.» le dico ridendo.
«Ehi, questo è un suolo sacro!» esclama lei. «L’arena dei miei sogni, dopo il MSG.»

 

***

 

Dopo aver litigato con la sicurezza perché non voleva farci entrare e aver spiegato loro chi eravamo raggiungiamo il palco.
Entriamo e vediamo un enorme palco con i ragazzi sopra che provano Rock Me.
Niall ci vede entrare e alza la mano per poi fare segno ai ragazzi.
Ci avviciamo al palco. «Ehi!» dice Hope salutando i ragazzi.
«Siete arrivate!» esclama Liam entusiasta.

 

***

 

I ragazzi scendono dal palco dopo aver provato Over Again per la seconda volta.
«Adoro questa canzone.» dice Connie canticchiando ancora il ritornello.
«Sì, è una delle più belle che avete mai fatto.» aggiunge Alexis.
«Grazie ragazze.»
Zayn cerca di avvicinarsi nuovamente ad Alexis, 
«Sapete mica che si sta un bagno da queste parti?» domando a loro.
«C’è di sicuro da qualche parte, ma non so con esattezza dove.» risponde Liam.
«Mh, vorrà dire che lo cercherò io, grazie comunque.»

Giro senza meta tra gli enormi corridoi senza fine della O2 Arena, aprendo tutte le porte che mi ritrovo davanti. «Possibile che non riesca a trovare un maledetto bagno? Oppure un’insegna che indica “Toilettes”? Porca miseria, dovrebbe esserci da qualche parte!»
Lamentandomi continuo a cercare il bagno. «Bagno! Baaaaagno!» mi fermo davanti ad una porta e la apro sgarbatamente. «Pff, è solo un inutile sgabuzzino!» richiudo la porta e continuo nella mia ricerca. Mi fermo improvvisamente. “E’ solo uno sgabuzzino…”
Ritorno indietro e riapro la porta che avevo aperto qualche istante prima.
Guardo con attenzione all’interno e mi si accende la lampadina.
Uno sgabuzzino!
Certo! Come ho fatto a non pensarci prima?
Uno sgabuzzino è perfetto!

 

Tiro fuori il cellulare e mando un messaggio ad Ellen, deve sapere della mia idea.
 

A: Ellen <3 – 3.50 p.m.
Ellen raggiungimi quasi vicino all’entrata, ORA.

***

 

Vedo arrivare Ellen di corsa, tutta rossa in viso, le faccio segno con la mano e dopo essere arrivata davanti a me si ferma e piegandosi sulle ginocchia riprende a respirare.
«Cos’è successo?» mi domanda con tono preoccupato.
«Ho un’idea geniale!»
Mi fulmina con lo sguardo. «No, fammi capire… tu mi hai fatto correre come una pazza isterica per l’O2 Arena per dirmi che hai un’idea? Ti si è svalvolato il cervello? E poi ero occupata a guardare le prove dei ragazzi, dannazione Megan!» mi rimprovera.
«Stai tranquilla!»
«Perché mi hai chiamata d’urgenza?»
Le sorrido soddisfatta e le apro la porta dello sgabuzzino. «Ammira con i tuoi occhi!»
Lei guarda lo stanzino con sguardo confuso. «Sì, è uno sgabuzzino e allora?»
«Uno sgabuzzino!» esclamo entusiasta.
«Senti Megan sbrigati, io vorrei tornare di là, oggi è un giorno speciale come sai.»
«Qui dentro faremo incontrare Alexis e Zayn, domani.

«Sì e come li fai entrare qui? “Ehi Alexis, Zayn, tesori, non è che potete entrare in questo sgabuzzino? No sapete, è da giorni che complottiamo alle vostre spalle per farvi mettere insieme, adesso parlatevi, baciatevi, mettetevi insieme!”?» mi dice ironicamente.
«Esattamente.»


(Ellen)

 

Giorno dopo.

 

Il campanello di casa suona e dal momento che sono sola a casa – sono tutte a lavorare, io ho chiesto un giorno libero, anche Ariana è in giro – scendo. Apro la porta e mi ritrovo davanti una ragazza carinissima con i capelli arancioni come il colore del tramonto.
Lei mi sorride entusiasta.

«Cosa posso fare per te?» le domando con gentilezza.
«Sei Ellen Scott?» mi domanda.
Mi guardo attorno leggermente confusa. 
«Sì, sono io... ma come fai a sapere il mio nome? Chi sei?»
Sorride soddisfatta. «Troppe domande, sei sei Ellen...» mi porta davanti agli occhi un enorme bouquet di rose profumatissime. «mi sa che allora queste sono proprio te!» mi porge il bouquet, lo prendo leggermente titubante. 
«Ma che... sono per me? Ne sei sicura?»
Lei annuisce. «Mai stata più sicura di così mia cara.»
«Chi me le manda?» domando incuriosita.
Mi fa l’occhiolino. «Ti consiglierei di leggere il bigliettino che troverai al suo interno.»
I miei occhi si illuminano non appena vedo il bigliettino messo in bella vista. «Io ecco... non so che dire.»
«Sei una ragazza fortunata.»

Le sorrido e dopo averla ringraziata chiudo la porta, mi avvicino al divano e mi siedo.
Poso il bouquet di rose sul tavolinetto e prendo il bigliettino,
“Per Ellen” c’è scritto al suo esterno.
Lo apro e inizio a leggere attentamente:

 


Buongiorno principessa.
Conoscendoti sarai di sicuro un po’ confusa dopo esserti ritrovata davanti questo bel mazzo di rose,
non ringraziarmi ne niente, è il minimo che potevo fare, per te farei questo e altro perché te lo meriti.
Volevo auguarti un buon mesiversario, sì, esatto, oggi, 31 Gennaio, facciamo il nostro primo mesiversario insieme.
Un mese fa, nonostante i contrasti e i problemi, ci siamo riusciti, o almeno io ci sono riuscito.
Sin dal primo momento in cui ti ho vista, in quel modo così, senza essere messo in programma, ho sempre pensato che eri speciale, diversa.
Non mi fraintendere, intendo "diversa" in modo buono.
Sai cosa ho pensato quando ti ho visto?
"Che bella ragazza."
Mi hai da subito colpito, quando si dice 'amore a prima vista' hanno proprio ragione.
Per me è stato così.
Ho imparato a conoscerti con il passare dei giorni, e non ho potuto evitarlo, non ho potuto evitare di innamorarmi di te.
Ma poi ho pensato, dopo quello che era successo, "L'ho persa, Niall, l'hai persa, grandissimo idiota."
Ma ce l'ho fatta, un mese fa sono riuscito a dirti quello che provo nei tuoi confronti, qualcosa che nemmeno io so descrivere.
Non mi immaginerei in questo momento senza te al mio fanco.
Mi sentirei perso perché tu sei la mia ancora, la mia speranza, la ragione per cui la mattina mi sveglio con il sorriso su le labbra.
"Come fai ad essere così energico di prima mattina?" mi chiedono a volte.
"Il fatto di sapere che oggi è un altro giorno che passerò insieme a quello che mi rende felice." rispondo.
E sei tu quella cosa che mi rende felice.

Spero di averti fatto sorridere con questa bella sorpresa.
Il mio intendo era quello, farti sorridere, perché io amo il tuo sorriso.
Spero che questo sia uno dei tanti mesiversari che festeggeremo insieme.
Ti amo.

Tuo, Niall.


 

Mi porto la mano davanti alla bocca mentre le lacrime mi scendono dagli occhi.
Porto la lettera sul petto, nel punto esatto in cui si trova il cuore, e sorrido.
Ma non è un sorriso normale, è uno di quelli che emette felicità, la vera felicità.
Mi sarei aspettata tutto da lui, ma non questo, questo mai, nessuno aveva mai fatto una cosa del genere, per me.
Ma certo, perché nessuno è come Niall, perché lui è unico.


«Perché stai piangendo?»
Mi volto verso la porta e vedo entrare Hope che mi guarda confusa.
«Niente...» sorrido.
«Non si sorride come un’idiota per “niente” che ti è–» sposta lo sguardo sulle rose. «Oddio sono bellissime! Di chi sono?»
«Mie.»
Lei mi guarda sorridendo. «Non mi dire.»
Le passo la lettera. «Lui...»
Hope la prende tra le mani e inizia a leggerla mentre un sorriso compare sulle sue labbra.
«Non so cosa dire... sono rimasta sotto shock...»
«Dio, Ellen, mi sono commossa!» dice facendo vento con le mani e guardado in alto per non farsi colare il trucco.
«Sono la ragazza più felice del mondo in questo momento.»
Mi porge di nuovo la lettera. «Devi. Di ragazzi come Niall non ne esistono.» mi abbraccia. «Sono così felice per te, finalmente sei riuscita a trovare un ragazzo che ti ama per davvero, per quella che sei, un ragazzo che stravede per te, ed io lo noto, tutti lo vediamo.»
«Hope, ti ringrazio.»
«Non devi,» le sorrido. «Comunque, io vado, mi ero dimenticata solo della cartellina.» si alza dopo aver preso la cartellina dal tavolinetto.
«Manca solo un giorno ormai alla famosa festa eh?»
«Dio sì, non vedo l’ora! Harry non si immagina niente, sono entusiasta al massimo.»
Sorrido mentre lei esce da casa.
Oggi sarà una bellissima giornata, concerto e mesiversario.

 


(Megan)
 

Concerto - 8.00 p.m.

«Non sono mai stato in ansia come lo sono in questo momento!» esclama Harry facendo avanti e indietro per il corridorio.
«Cerca di rilassarti e vai a metterti una maglietta se non vuoi uno schiaffo.» gli dice Liam.
Harry corre nel camerino. «Lo aiuto io, per com’è ansioso si dimentica pure come si infila un t-shirt!» dice Hope.
Zayn, dopo la centesima prova di avvicinarsi ad Alexis per parlarle si è messo in disparte a fare del riscaldamento alla voce.
Adesso o mai più. 
«Pss.»  
Niall, Ellen e Louis si girano. 
«Il momento è arrivato.»
«Che?!» esclama Niall. «No ti prego, che hai in mente? Io ed Ellen stiamo cercando di passare del tempo insieme.»
Ellen alza lo sguardo al cielo. «Il suo piano di ieri.»
«Sì piccioncini, ma voi state insieme, aiutate i bisognosi prima! Dopo festeggiate. Quasi all’entrata c’è uno sgabuzzino, l’ho trovato per caso ieri, Zayn sta cercando in tutti i modi di parlare con Alexis ma lei lo evita, beh, accontentiamolo no?» dico con un sorrisino soddisfatto.
«Quando fai così mi fai spaventare amore, lo sai?»
«Lo so.»
«Che hai in mente?»
«Dobbiamo fare incontrare in modo casuale Zayn ed Alexis lì dentro, poi chiudiamo la porta e aspettiamo che risolvano i loro problemi.»
«Tu hai qualche problema Megan, li vuoi rinchiudere in uno sgabuzzino?»
«Esattamente Niall, che problema c’è?»


(Zayn)

 

Non facciamo un concerto da un po’ ed ho una paura enorme, se qualcosa va storto? 
«Zayn avrei bisogno di un asciugamano, non è che potresti andare a prendermelo?» mi chiede gentilmente Niall. «Ne ho bisogno.»
«Ma poco fa ne avevano portato tipo una decina, vai a guardare vicino al–»
Mi interrompe. «Ho controllato ma non ce ne sono, ti prego!» insiste.
Sbuffo e mi alzo dalla sedia, dirigendomi verso lo sgabuzzino dove tengono tutto.

Entro e cerco gli asciugamani, che nonostante il piccolo spazio dello stanzino, non riesco a trovare. «Se è normale...»


(Alexis)
 

Avrei proprio bisogno del bagno, ma non riesco a trovarlo da nessuna parte.
«Megan?» la chiamo.
Lei ieri ci è andata, quindi saprà dirmi dove si trova.
«Sì?»
«Mi sapresti dire dove si trova il bagno?»
I suoi occhi si illuminano? «Il bagno dici? Ti ci accompagno io.»
Lancia uno sguardo ad Ellen e lei le alza i pollici.
Che significa questo?


Arriviamo davanti ad una porta semi aperta. «Questo è il bagno.»
«Sicura? E tengono i bagni così senza mettere nemmeno un cartello?»
Lei annuisce. «E’ questo, ciao!» mi spinge dentro con forza mentre chiude la porta.
Perdo l’equilibrio e cado su qualcuno.
«Aia!» si lamenta.
Prendo il cellulare e faccio luce. «Z-Zayn?»
Dannazione, che ci fa lui qui? Ma soprattutto, che ci faccio io qui?
«Alexis? Perché sei qui?»
«N-non so, mi ci ha spinto dentro Megan... io cercavo il bagno. Tu che ci fai qui?»
«Niall mi ha detto che aveva bisogno di asciugamani, ma qui non ce ne sono.»
Che strano.
«Beh, tolgo il disturbo...» mi alzo e mi avvicino alla porta e cerco di aprirla, ma con scarsi risultati.
Inizio a dare calci, niente, non si apre. «Cazzo, cazzo, cazzo, no ti prego.»
«Che succede?»
«La porta è chiusa! Non si apre!»
«Come sarebbe a dire che non si apre?» esclama Zayn avvicinandosi.
Sbircio dalla serratura e noto che c’è una chiave inserita. «Ci hanno chiusi dentro.»
«Cosa?! Io ho un concerto da fare!»
Inizio a bussare alla porta. «Megan! Megan! Aprici, dannazione a te! Megan!»
«Inutile provarci, non ci sente nessuno...» 
«Il cellulare!» esclamo prendendolo. «Non prende, dannazione!»
Zayn trova l’interruttore della luce e l’accende. «Così va decisamente meglio...»
«Non va meglio! Siamo fuori di qui? No, da quello che vedo siamo ancora dentro quindi non va meglio!»
«Alexis calmati.»
«No! Non mi calmo! Megan mi sentirà! Io la uccido.»
Mi rannicchio per terra e appoggio la testa alla porta.
Questo è un incubo.
Sono qui, rinchiusa in uno sgabuzzino con Zayn, che ho cercato di evitare da giorni.
Lui si siede accanto a me e rimaniamo in silenzio.

 

***


«Che ore sono?»
Zayn rompe il silenzio che si era creato.
Guardo lo schermo del cellulare. «Le otto e venti...»
«Tra 10 minuti deve inziare il concerto ed io sono qui...»
«Beh mi dispiace se stare in mia compagnia non ti rende felice.»
Lui scuote la testa. «Hai compreso male, io...» sospira. «io ne approfitto di questa situazione.»
«In-in che senso?»
Mi guarda. «Ho cercato di parlarti in questi giorni, perché mi hai evitato?»
«Io...»
Mi interrompe. «Ho cercato di parlare con te, ma ogni volta che mi avvicinavo, scappavi.»
Megan me la pagherà amaramente questa. «Zayn non è il momento...»
«No! Per te non è mai il momento!»
«Non abbiamo nulla di cui parlare quindi evitiamo.»
Lui scuote la testa. «Forse tu non hai niente di cui parlarmi, ma io sì.»
«Oh, ti prego!» chiudo gli occhi e appoggio la testa alla porta.

«Alexis, io non voglio litigare con te.» dice Zayn cercando di prendere la mia mano.
Mi sposto leggermente e porto la mano dietro la schiena abbassando lo sguardo. «Puoi anche evitare di fingere che ti importa di me, abbiamo finito con la falsa finta dello stare insieme per Perrie, lei non c’è, finiamola e basta!»
«Ancora non l’hai capito?»
«Cosa dovrei capire?» mi passo una mano fra i lunghi capelli. «Noi due non...»
«A me importa di te.»
«Sei un bugiardo.» dico scuotendo la testa.
«Non ti sto mentendo, Alexis. Non ti sto mentendo! Dannazione. Capiscilo che ci tengo veramente a te. Capiscilo che non ho mai finto di stare insieme a te! Per te magari è stato veramente un modo per fare capire a Perrie che non mi interessa più, ma pensi che sia così stupido da fare certe cose? Secondo te uso una ragazza per una cosa così idiota? No, per me non è così. Ho messo in atto questa cosa solo per passare del tempo insieme a te, per imparare a conoscerti meglio. Non è mai stata una finta per me e sai perché? Perché io ti amo. Ti amo Alexis Scott. Puoi anche dirmi che sono un bugiardo, ma non mento sui miei sentimenti.»
Rimango incantata dalle sue parole. 

“Ti amo Alexis Scott.”
Ha veramente detto che mi ama? L’ha detto?
«E ci sei riuscito?»
Lui mi guarda confuso. «A fare cosa?»
«Sei riuscito nel tuo intendo, sei riuscito a conoscermi meglio?»
Lui sorride e appoggia la testa alla porta. «So tutto quello che mi interessa sapere su di te.»
«Ovvero?»
Lo guardo attentamente mentre lui continua a sorridere.  
Prende un bel respiro. «Vediamo: sei una ragazza testarda, molto testarda, se le cose non sono come dici tu ti incavoli, ma allo stesso tempo sei affettuosa, dolce, intelligente. Ami i bambini ma sei una pessima baby-sitter...»
Gli do un colpetto sul braccio. «Ehi! Io sono una bravissima baby-sitter.»
Lui ride. «Non mi interrompere!» mi scuso e lo incoraggio a continuare. «Amo il modo in cui sorridi, il modo in cui mi guardi e quando ti guardo anche io diventi rossa e distogli lo sguardo, amavo anche quando mi insultavi e non mi sopportavi.»
«Eri antipatico, non è colpa mia!»
«E tu?»
Rimango immobile senza dire niente. «In che senso io?»
«Insomma, tu p-provi qualcosa per me?» mi domanda.
Io provo qualcosa per Zayn?
Insomma, mi piace passare del tempo con lui.
Amo il suo sorriso, i suoi occhi, la sua voce...
E ammetto che quando sono con lui, ho una strana sensazione.
«Non lo so...»
Si avvicina al mio viso. «Non provi niente, tipo, in questo momento che siamo vicini?»
«Io...»
Il battito del cuore comincia ad aumentare e le mani mi tremano.
Si avvicina ancora di più. «O, non provi niente se faccio questo?» mi prende la mano e mi guarda negli occhi.
Le mie guance diventano rosse. «Io, comincia a fare caldo qua dentro...»
«Alexis ti prego, ho bisogno di saperlo.»
«Zayn...»
Mi prende il volto tra le mani. «Ti prego.»
Abbasso lo sguardo. «Non...» prendo un bel respiro. «Non lo so...»
Lui annuisce e abbassa le mani per poi girarsi dalla parte opposta.
Se sta reagendo in questo modo ci tiene veramente a te, stupida!
«Mi dispiace...» gli prendo la mano.
«Fa niente, non è la prima volta che vengo respinto...»
«Non hai capito.» sorrido scuotendo la testa. «Mi dispiace, mi dispiace di non averti detto anche io che ti amo.»
I suoi occhi si illuminano. «Che...?»
«Non me lo fare ripetere ti prego.»
«Mi ami?»
Sorrido annuendo. «Me ne sono resa conto in ritardo, ma sì.»
Lui sorride. «Oh, Alexis...» cerca di avvicinarsi alle mie labbra quando la porta si apre e finiamo per terra.
«Aia!» esclamiamo per poi guardarci e scoppiare a ridere.
«Ehh, okay?» Connie ci guarda sconvolta. «Che cosa sta succedendo qua?»
Zayn si alza e aiuta me, mi scrollo la polvere dagli jeans. «Finalmente siamo usciti!»
«Rispondete alla mia domanda? Che ci fate voi qui?»
Liam arriva correndo come una furia. «Zayn! Zayn? Dove sei?»
Connie gli fa segno. «L’ho trovato Liam, è qui!»
Arriva da noi e riprende fiato. «Sei impazzito? Che ci fai qua? Siamo in ritardo di sette minuti!» esclama. 
Zayn si agita e si fa spazio. «Scusate, ho un concerto da fare.»
Liam lo prende per il polso e lo spinge. «Corri!»
Zayn si gira verso di me e mi sorride. «A dopo...»
Alzo la mano sorridendo. «Ci vediamo dopo, buona fortuna.»
«Muoviti!»
In men che non si dica scompaiono.
Connie mi guarda sorridendo in modo strano.
«Che hai?» le domando.
«Non mi dire...»
«Non ho nulla da dirti.»
«Alexis!»
Mi volto verso la voce e non appena vedo Megan divento rossa dalla rabbia. «Tu!»
Megan si mette sulle difensive. «Non mi colpire, non farmi del male, io l’ho fatto solo per il tuo bene, il vostro bene.»
«Ma tu me la paghi!»
«Sì mandami lo scontrino,» ci fa segno di andare. «adesso andiamo, sta per iniziare il concerto!»


***


Durante il concerto rimaniamo incantate nel guardare i ragazzi cantare, divertirsi, è incredibile come rimangano loro stessi.
«Niall ti sta dedicando la maggior parte delle canzoni!» dice Hope ad Ellen spingendola leggermente.
Lei sorride e manda un bacio a Niall.
«Mi senti? Charlie? Ci stai capendo qualcosa?» Hope guarda lo schermo del cellulare, è in video chiamata con Charlie.
Guardo Zayn che mi sorride, indicandomi durante il “I'm in love with you...” di Little Things.
«Alexis perché Zayn ti guarda e sorride?» mi domanda Ellen.
Non le rispondo e saluto con la mano Zayn, lui ricambia con l’occhiolino.


 

***

I ragazzi lasciano il palco e corriamo da loro a congratularci.
«Siete stati magnifici!» 
«Grazie ragazze, vi siete divertite?»
«Tantissimo!»
«La parte più bella è stata la caduta di Harry.» dice Hope mettendogli una mano sulla spalla.
«Ehi,» dice lui. «è stata colpa di Louis e delle sue fantastiche idee!»
«Amore, sei stato bravissimo!» Megan corre da Louis e lo abbraccia.
«Grazie piccola.»
«Niall! Ottimo lavoro.» Ellen corre da Niall che la bacia. 
«E dopo si va a cena, solo io e te...» le sussurra.
Zayn si avvicina verso di me e mi abbraccia.
«Sei stato grandioso, sono fiera di te.»
Lui mi prende la mani e si avvicina al mio viso, ma rimane fermo e mi guarda come se dicesse “posso?”.
Annuisco sorridendo e posa le sue labbra sulle mie.
«Ehi, ehi, guardate!»
I ragazzi spostano lo sguardo su di noi e fischiano.
«L’amore sboccia nell’aria gente!» esclama Louis sorridendo.
«Ma quando è successo tutto questo?» domanda Hope.
«Diciamo che abbiamo chiarito, e devo ringraziare Megan.» dico sorridendole.
«Non devi ringraziare solo me.»
La guardo confusa. «Ah, no? Echi dovrei ringraziare anche?»
«Niall, Louis ed Ellen!»
«Che cosa?» esclamiamo io e Zayn.
«Ci ha immischiato in questa situazione!» si giustifica Ellen.
«Sì, noi non volevamo.» dice Niall alzando le mani.
Megan si volta verso di loro. «Oh zitti piccioncini, voi due non vi siete lamentati.»
Scoppiamo a ridere.
«Ecco perché eravate così strani...» dice Liam.
«Dato che siamo in vena di verità, devo dire altre cose.» dice Megan. «Siamo stati noi ad inviarvi quei messaggi, tutte le volte che avete passato del tempo insieme, è solo grazie a noi.»
«Oh beh...» sorrido. «Un momento... cosa?!» urlo.


***
(Ellen)


«Davvero è stato un concerto fantastico.»       
Niall mi prende la mano e continuiamo a camminare per la riva del Tamigi.                 

«Mi fa piacere che ti sia piaciuto, è il primo di tanti, come mia ragazza ti voglio a tutti i concerti.»
«Oh!»
 esclamo entusiasta. «Questo significa che quando sarete in tour mi porterai a Parigi?»
Lui sorride e annuisce. «In qualsiasi posto tu voglia andare, ti ci porterò, l’importante è che stiamo insieme.»
Gli sorrido. «Niall, sei la dolcezza... non ti ho ancora ringraziato per la splendida cena, ma soprattutto per le rose di questa mattina e per quel bellissimo bigliettino. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me, mi sono sentita speciale per una volta.»
«Non devi sentirti speciale “per una volta
”, tu sei speciale, sempre, ogni giorno.»
«Non so che dirti, so solo che mi ritengo la ragazza più fortunata del mondo.»
Lui sorride e mi fa sedere su una panchina, si siede al mio fianco. «Non so che dirti, posso solo dirti che quelle cose che ho scritto su quel biglietto sono vere, provo tutto quello che ti ho scritto, ti ho fatto un altro regalo...»
Lo guardo confusa. «Un altro? Niall non dovevi hai già fatto così tanto e–»
Tira fuori una scatoletta. «Devo.» me la porge. «Questo è per te.»

Apro la scatoletta e ci trovo al suo interno un anello con il simbolo dell’infinito. «Aww.»
«C’è una scritta.» mi informa.
Guardo attentamente e leggo la scritta: “Ti amo. - Niall”
Lo metto al dito. «Niall, è, è bellissimo...»
«Ti piace?»
«Lo adoro!» lo abbraccio. «Grazie, non dovevi.»
«Questo e altro per la mia principessa.»


***
(Hope)

 

Giorno dopo.

Dannazione! Il giorno della festa è arrivato, non ho avuto nessun contatto con Harry per tutto il giorno, non gli ho fatto nemmeno gli auguri, spero solo che non sospetta nulla. Sistemo le ultime cose mentre gli invitati cominciano a divertirsi. Non oso immaginare la reazione di Harry non appena vedrà tutto questo! Spero che gli piaccia, mi sono impegnata così tanto. 

«Hope?»
Mi volto e vedo Hannah. «Hannah.»
«Hai organizzato una bella festa, posso essere utile?»
Puoi andartene. Rimango senza parole dal suo comportamento. «Grazie? No, è tutto pronto, aspettiamo solo lui.»
«Hope! Hope!»
Liam corre verso di me. «Liam dimmi, respira prima.»
«La macchina di Harry è fuori!»
Cazzo. «Spegnete la musica immediatamente! Zayn, spegni quel coso, Louis sta calmo... tutti in silenzio! Arriva! Spegnete la luce!»
Tutti eseguono i miei ordini.
Il campanello suona ed io silenziosamente mi avvicino alla porta, la apro e mi nascondo dietro.
«Sono in collera con voi, dannazione, nemmeno un messaggio per augurarmi un buon compleanno!»
Harry entra di fretta e furia parecchio incavolato. «Ehi, perché questo buio? Ci siete?»
Accendo le luci. «Sorpresaaaa!» urliamo tutti in coro.
Harry è rimasto immobile sorpreso. «Ehi, un momento, ma che... io... ehi... no, non ci credo.»
«Buon compleanno!» gli auguro abbracciandolo.
«Questo... io non... è per me?»
Annuisco sorridendo. «Tutta per te! Ho invitato tutti i tuoi amici, avevo preso il tuo cellulare per segnarmi i numeri.»
«Tutto questo è merito tuo?»
«Mi sono impegnata per tutti questi giorni.»
Lui mi abbraccia. «Hope, grazie, grazie.»
«Non devi ringraziarmi.»
«Amico! Buon compleanno.» i ragazzi e le ragazze si avvicinano e fanno gli auguri ad Harry abbracciandolo.
«Amoreeee!» Hannah corre verso di lui e lo abbraccia. «Buon compleanno!»
«Oh, ci sei anche tu?»
«Hope mi ha invitata.»
Mi da’ un bacio sulla guancia. «Grazie è tutto perfetto, davvero.»

 

***
 

La festa sta riuscendo benissimo, sono soddisfatta del mio lavoro.
Do un altro sorso al drink mentre 
Harry comincia a ridere come un pazzo tenendo in mano la bottiglia di birra quasi vuota.
Lo guardo inclinando la testa di lato. «Perché ridi?» gli domando.

Lui non risponde e continua a ridere, odio ammetterlo ma la sua risata è contagiosa.
Scoppio a ridere anche io facendo cadere il bicchiere per terra.
«Oh, oh!» dico ridendo.
«Hai rotto il bicchiere?» 
«No, si voleva suicidare. La vita di un bicchiere è dura, lo sai.» gesticolo ridendo.
«Povero bicchiere. Amen, ci mancherà un sacco.»
Ridiamo insieme senza smettere.
«Ma perché stiamo ridendo?» gli domando.
«Non lo so.» risponde facendo spallucce.

«Ve lo dico io, perché siete ubriachi.»
Liam ci viene incontro spazzando via i pezzetti di vetro del bicchiere rotto.
«Cenerentola!» esclamo ridendo ancora più forte.
Harry ride battendo forte la mano sulla gamba.
«Hope sei ubriaca marcia.» mi dice Liam scuotendo la testa.
«Ma cosa dici mai, sciocchino. Non sono affatto ubriaca e ora te lo dimostro.»
Gli pizzico la guancia e cerco di alzarmi ma perdo l’equilibrio e cado all’indietro finendo proprio fra le braccia di Harry che mi afferrano per non farmi cadere per terra. «Ooooops.» dico diventando rossa in viso.
«Sono comode le mie gambe?»
Scoppio a ridere. «Non sai quanto!»

«Se non foste ubriachi sarebbe andata in un altro modo.» dice Liam tossendo.
«Harry, io ti voglio tanto bene!» lo abbraccio.
«Ora mi preoccupi seriamente Hope, da quando dici queste cose ad Harry?.. Oh, Connie!» 
Liam nota Connie tra la folla e corre verso di lei lasciandoci di nuovo soli.
«Io ti amo invece.» dice Harry scoppiando a ridere.
«Anche io!» dico, ridendo.
«Tu hai fatto tutto questo per me, quella là non ha fatto niente.» indica Hannah tra la folla.
«E certo!»
Lui ride. «Non so come faccio a starci insieme.»
«E te ne stai rendendo conto solo ora?» 
«Beh probabilmente dico questo perché sono ubriaco.»
«In vino veritas.» dico giocando con un suo riccio.
Si fa serio e si avvicina lentamente alle mie labbra.
Scoppio a ridere. 
«La tua ragazza ti guarda.»
Lui si ferma. «Hai ragione! Oops.»
Louis arriva in compagnia di Alexis e prendono Harry per un braccio. «Harry, vieni!»
«Ehi ehi non spingete il festeggiato!» dice lui ridendo.
Rimango seduta a continuare a bere mentre tra la folla noto Hannah che mi guarda male e se ne va.

 

 

Salve! Ho aggiornato dopo una settimana, che cosa magnifica e strana.
Questa volta non vi ho fatto aspettare tre mesi.
Questo capitolo vi piace?
Un'altra coppia ha trovato l'amore, come dice Louis, "L'amore sboccia nell'aria!"
Finalmente Alexis e Zayn hanno messo l'orgoglio da parte, il Team M è riuscito in un altro piano.
Sono bellissimi questi Zalexis, applaudiamo insieme.
E non sono carini i Nellen? Sono troppo amorevoli, li amo come coppia.
Charlie è ricomparsa! Non fisicamente, ma c'è. 
Beh, ci sentiamo al prossimo capitolo, 38esimo, cacchio.
Un bacio a tutti voi.

Ella.


 

 




 
 

   
 
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