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Autore: Voglioungufo    27/01/2014    0 recensioni
"Ciao,
Ti voglio raccontare una storia, la storia di una ragazza che il resto del mondo considerava pazza e, be', probabilmente lo era davvero.
Voglio raccontarti questa storia, ma non è una storia di fantasia o su cui ragionare e su cui scrivere un saggio. È una storia semplice, di quelle che ti danno la stessa luce del sole quando cammini nella riva laguna"
Non è una vera e propria storia, ma volevo condividerla con voi:)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao,

Ti voglio raccontare una storia, la storia di una ragazza che il resto del mondo considerava pazza e, be', probabilmente lo era davvero.
Voglio raccontarti questa storia, ma non è una storia di fantasia o su cui ragionare e su cui scrivere un saggio. È una storia semplice, di quelle che ti danno la stessa luce del sole quando cammini nella riva laguna.
C'era questa ragazza e delle cuffie e un cielo e un sorriso e la scuola e la cartella vuota un messaggio e la vita; c'era questa ragazza che sorrideva spesso, anche dopo un brutto voto rideva e la compagna di banco la guardava male.
«hai preso cinque, perché cazzo ridi?»
Alzava le spalle, guardava il soffitto sporco della classe e rideva ancora, non smetteva e continuava, le si illuminavano gli occhi e sembravano diversi, speciali anche se uguali a tutti gli altri. Erano solo due occhi, tutti hanno due occhi, ma i suoi no, i suoi erano veramente speciali, perché quando sorrideva diventavano lucidi come se stesse per piangere. Era vera.
Sorrideva, perché che importa se perdi l'autobus, lasci un guanto a casa o prendi un insufficienza? Che importa se la sera arriva sempre un messaggio, che importa quando sai che in quel momento un ragazzo ti ha pensato? Viveva il giorno aspettando la sera. Sorrideva e ti raccoglieva la matita quando ti rotolava giù dal banco. La raccoglieva e sorrideva e ti diceva prego anche senza un “grazie”.
Era una ragazza come le altre con il mascara sempre un po' sbavato e le felpe del papà però, lo ripeto, quando sorrideva diventava speciale.
E non so perché ti parlo di questa ragazza, forse perché aveva passato un anno molto brutto.
Quella ragazza che prima sorrideva aveva passato notte interi fissando un orologio piangendo, sempre piangendo. Lei non accettava la fine, per lei la fine non esisteva.
Lei non era coraggiosa,
lei non sapeva da che parte ricominciare.
Sarà capitato anche a te, di ritrovarti solo davanti al futuro con tutto alle spalle e nessuno pronto a proseguire con te; tutti a prendere strade diverse. Fa strano, perché quella ragazza ha passato un anno intero sperando un miracolo.
Lei era innamorata, ma innamorata veramente. Solo che se ne accorse quando se lo lasciò alle spalle, quando ormai tornare indietro era troppo tardi. Certo, lei ci provò comunque, perché lei è ed era una ragazza che lotta, anche quando la possibilità di vittoria sono zero, ma non servì a nulla. Ormai era tutto finito ed era rimasta sola.
Come si fa a buttarsi di nuovo dopo questo? Come si fa a lottare se dopo si sa già la fine? Lei non ci riusciva e allontanava tutti, nessuno avrebbe messo piede nel suo cuore, non avrebbe permesso di toccare il fondo di nuovo, nel fondo da sola non voleva più starci.
Ma ha aperto gli occhi, come dopo un lungo sonno pieno di immagini confusi. Lei ha fatto solo questo.
Ha aperto gli occhi.
E ha visto che il mondo cambia e noi cambiamo, che tutto cambia e che il nuovo non è necessariamente peggio del precedente. Ha visto mille luci, ha visto lo stesso mondo con occhi diversi, ha visto una ragazza correrle incontro piangendo.
E adesso sorrideva, adesso non fissava più un orologio piangendo.
Ricominciare, è questo che fa paura, ma guarda lei. Ha ricominciato, ha ripreso la sua vita, ha cambiato modo di vestire, la canzone preferita. Ha tagliato i capelli, ha tagliato il passato. Lei ha capito che ci sono mille cose migliore dei ricordi, mille cose. Adesso le sapeva di nuovo sorridere.
C'era questa ragazza che era bella perché aveva negli occhi il dolore del passato e nel sorriso l'amore del presente. Lei sorrideva, ora aveva una nuova ragione. E sai, una ragione, si trova sempre.
Ti ho voluto raccontare questa storia perché è vera, chissà quante ragazza a scuola sono come lei, chissà quante hanno gli occhi di dolore e il sorriso di speranza? Chissà quante sorridono nonostante un cinque da far arrabbiare la compagna di banco perché hanno un messaggio la sera?
E per quelle che fissano ancora notte intere un orologio piangendo dico questo: il passato non può essere cambiato, nessuno ha una macchina del tempo per tornare indietro, gli errori restano e le scelte sbagliate pure, però voi potete modificare il vostro futuro. Il presente diventerà passato e questa volta deve essere un passato da ricordare con dolcezza. Alzatevi dal letto, prendete un rossetto, giocate a far le donne e tornate bambine, prendete le cuffiette e mettete la musica che vi fa sorridere, uscite, spaziate con la mente, chiamate chi deve essere chiamato e se il messaggio non arriva mandatelo voi.
«sotto i fuochi d'artificio si illuminano tutti allo stesso modo»

   
 
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