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Autore: lady_cocca    27/01/2014    1 recensioni
Ha notato come i gesti di Ryan, da frettolosi e impazienti, si siano fatti di volta in volta sempre più accorti e delicati, ed è consapevole di aver rimandato troppo a lungo il momento in cui dovrà affrontare l'argomento, con se stessa prima che con lui.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexandra Udinov, Ryan Fletcher
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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N//A: ATTENZIONE! Per quanto mi riguarda, gli Olex non sono mai successi (Ryan/Alex FOR THE FUCKIN' WIN!), perciò leggete questa fanfiction tenendolo bene a mente. #notevensorry
La prima parte è ambientata in pre-season4 e la seconda parte è ambientata in post-series.

Unspoken.

La prima volta è successo dopo una giornata sfiancante, trascorsa a districarsi tra i mille impegni di cui straripa l'agenda di Alexandra. Sono entrambi stanchi e quando si ritrovano nudi l'uno tra le braccia dell'altra, nemmeno sanno chi dei due abbia iniziato per primo a spogliare l'altro. Il giorno seguente, non fanno accenno alla cosa – non che ci sia effettivamente qualcosa di cui parlare.
La seconda volta Alex è furiosa con se stessa per essersi lasciata sfuggire la possibilità di raccogliere informazioni sulla sede iraniana della Bottega, e Ryan vorrebbe solo tranquillizzarla. Non è ancora l’alba quando sgattaiola fuori dalla camera di Ryan; lui sta solo fingendo di dormire. La porta della stanza di Alex sbatte con forza, mentre lei si accascia al suolo: il volto di Sean si è intrufolato nei suoi sogni. Ancora.
La terza volta è stata una debolezza, e Alex sta proprio per opporsi, ma le labbra di Ryan sul suo collo si rivelano particolarmente abili a persuaderla a non farlo.
La quarta volta è lei a baciarlo. Il fatto è che Ryan ha davvero un buon profumo – e poi, si è di nuovo messo gli occhiali.
La quinta volta Alex è stufa di cercare delle giustificazioni valide, o anche solo delle scuse accettabili.
Ha notato come i gesti di Ryan, da frettolosi e impazienti, si siano fatti di volta in volta sempre più accorti e delicati, ed è consapevole di aver rimandato troppo a lungo il momento in cui dovrà affrontare l'argomento, con se stessa prima che con lui; ma neanche quella volta ne ha il coraggio. E allora tace, approfittando del fatto che anche lui farà altrettanto. Perché Ryan la ama – questo, lei l'ha capito dall’inizio – e non le metterebbe mai pressione; lui sa tutto ciò che ha dovuto affrontare - sa di Sean, sa di Thom, e sa perfino di Nathan -, perciò le darà tutto il tempo necessario per riflettere su di loro, sempre che un loro esista davvero, almeno per lei. Si accontenta solo del fatto di trovarla ancora nel suo letto, al mattino; le dita sull’addome, all’altezza della cicatrice lasciata dal proiettile.

***

Sonya è al suo fianco. Nelle prossime settimane, dovrà sostituire Ryan, così che lui possa tornare in America e collaborare con Michael e Birkhoff. Alex vorrebbe raggiungerlo sulla scaletta del jet, deve dirgli qualcosa, ma il suo corpo non le risponde, i muscoli non si muovono, le braccia rimangono inermi lungo i fianchi e la bocca è serrata.
Questa scena si ripete all’infinito nella sua testa, come un’accusa; sembra rimproverarle il fatto che nemmeno lì, nei suoi sogni, dove adesso c’è Ryan, riesca a dire o a fare qualcosa. Alex si sveglia di soprassalto, sudata, odiandosi per non aver avuto la forza di non innamorarsi di lui. E adesso che Ryan è diventato un altro lutto da affrontare, un’altra tomba da visitare, Alex si odia anche di più per non essersi chiarita con lui quando ne ha avuta l’occasione.
Vorrebbe sfogarsi, ed è esattamente quello che fa: colpisce il muro, con violenza. Piange, ma non è dolore fisico ciò che sta provando; solo quando il sangue comincia a scorrerle tra le dita decide di fermarsi.
Distoglie lo sguardo da tutti quei fogli appesi alle pareti, da quegli appunti che hanno la calligrafia di Ryan. Si avvicina alla scrivania: lo schermo del portatile è abbassato, il tappo della penna aperta è rotolato sul pavimento e allo schienale della sedia è appesa una giacca- non ha bisogno di avvicinarla al viso per sapere che il tessuto è ancora impregnato del suo odore-. Controlla le tasche e incontra un oggetto; la sua fronte corrugata si distende quando le dita ne riconoscono la forma.
Forse l'aveva già intuito da tempo, ma è proprio allora che si rende conto che, nonostante siano riusciti a fermare per sempre Amanda e a porre davvero fine alla parte della loro vita legata alla Divisione, è in quel momento che ha inizio tutto. E, dal canto suo, Alex non ha dubbi sul fatto che l'unica via possibile per lei sia quella intrapresa quando ha accettato l'incarico offertole da Maryam Hasan, quella che aveva intrapreso insieme a Ryan e che ora si ritrova a dover percorrere da sola.
Inforca gli occhiali che sono stati suoi. Dopotutto, pensa, Ryan non sarà così distante come temeva.

“Quindi è così il mondo visto con gli occhi di Ryan Fletcher”, commenta in tono scherzoso, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso e sforzandosi di distinguere le lettere sulle decine di post-it che ricoprono la cartina geografica e di decifrare il significato di tutti quei punti interrogativi.
“Ebbene sì”, la asseconda lui. “E purtroppo è ben poco interessante”.
“Non saprei giudicare riguardo all'interessante, ma di sicuro se tutti lo guardassero coi tuoi occhi, ci sarebbero un po' più di giustizia e di verità nel mondo”

   
 
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