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Autore: kirarachan    27/01/2014    4 recensioni
Gettò uno sguardo all'ora, 3.46.
"Stà arrivando il momento e io non sono pronta! Posso piangere che tanto dovrò affrontarlo come sempre, da estranea"
Quel pensiero le faceva male, un male incredibile, non erano mai stati nulla, se non amici.
Erano stati legati da un'amicizia profonda eppure tutto era sfumato via come quel trucco nero che con poche lacrime si era sciolto.
Era stata davvero così superficiale la loro amicizia?
A lei non era sembrato, eppure era così.
Avrebbe voluto fuggire piuttosto che rivederlo, ma non sarebbe stato da lei.
Lei che non scappava di fronte ai problemi.
Lei che era scappata a suo tempo.
Lei che ora era se stessa.
Long fic ispirata a "Not like the other girls", "The one I love" e "Back in the picture"
Spero di non aver stufato con quelle shot ^^
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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cap 11
Capitolo Undicesimo
Finalmente

Era un sabato sera e aveva deciso di fare un giro al parco prima di recarsi allo Shikon, stava arrivando l'estate e il sole concedeva sempre maggiore tempo, mise la sua gonna preferita piena di pizzi e merletti con varie balze. Indossò una camicetta bianca sopra alla quale mise uno stringivita color rame e uscì. Prese l'ombrellino di pizzo che le aveva regalato Sango, adorava quell'oggetto le dava un senso di protezione costante.
Sentiva gli sguardi scivolarle addosso, non le importava più ormai.
Arrivò al parco, il sole iniziava a tramontare creando tanti giochi di luce sul laghetto. 
Ormai quella canzone la assillava da settimane se non mesi. Quella frase non la abbandonava mai.
"Tutto l'amore che dai, ti ritornerà" Sospirò "Certo come no..."
Una lacrima ribelle le solcò la guancia, non sarebbe scoppiata a piangere istericamente -ormai non lo faceva più-, aveva solo un profondo senso di malinconia, sentiva qualcosa che le mancava.
"Manca lui ovviamente" Si diede mentalmente della stupida mentre un'altra calda lacrima cadeva.
Si poteva voler bene in modo così incondizionato a una persona? "Sì" Rispose mentalmente.
"Ma io gli voglio solo bene?" Scosse la testa sorridendo. "No"
"Io lo amo?" Sospirò pesantemente << Probabilmente sì >> Si tappò la bocca immediatamente guardandosi attorno.
"Io amo Inuyasha" Rise malinconica "Ne sono sempre stata innamorata"
L'ennesima lacrima le solcò il viso. << Inuyasha >> Lo chiamò quasi in un sussurro.
Desiderava come non mai la sua compagnia, averlo accanto come amico. << Perché mi sento così sola? Perché mi hai lasciata sola? Io non volevo che finisse così! >>

Continuava a parlare da sola, voleva parlare con lui ma sapeva che era la cosa meno probabile che potesse capitare, aveva confidato davvero tanto nelle parole di Izayoi, ci aveva voluto sperare con tutta se stessa.
In quel momento sentiva tutte le paure assalirla e divorarle l'animo.
Decise di lasciare scorrere un po' di lacrime per alleggerire il peso che sentiva nel cuore, sì era più sicura ma comunque era pur sempre una ragazza.

Si sedette per terra, sarebbe rimasta lì ancora per un po', ne aveva bisogno, era un po' che non indagava nei suoi pensieri più profondi.
<< Alla fin fine è colpa mia, ho sempre sperato in un tornaconto, dovevo farlo solo per me stessa non per ciò che potevo ottenere >> Appoggiò il viso alle braccia ora incrociate sulle gambe << Ma gli esseri umani alla fin fine sono egoisti no? >>
Tutta la paura che aveva fino a pochi attimi prima di farsi sentire parlare da sola, era svanita.
Si sentiva più in contatto con se stessa a quel modo. Un passerotto prese a saltellarle attorno curioso, becchettando i merletti dell'abito.
<< Come volevasi dimostrare nessuno si preoccupa di me, e tu mi starai probabilmente considerando una pazza come tutti >> Disse al piccolo volatile cercando di accarezzarlo.
<< Ma molto probabilmente mi sono posta male rispetto alla questione, probabilmente è colpa mia >> Sospirò asciugandosi una lacrima << Ho sbagliato tutto vero? >> Ecco riaffiorare le paure che non l'avevano mai abbandonata. Il passerotto la guardò per un momento e poi volò via.
<< Di nuovo sola >>
Continuava a guardare il laghetto davanti a lei quando degli strani rumori le giunsero alle orecchie.
"Saranno degli animali" Ma una voce la fece voltare.


<< Ciao >> Quella voce? "Non è possibile" Si passò veloce la mano sugli occhi voltandosi di scatto.
<< Ciao >> L'inflessione della voce fece acquisire al saluto un tono quasi interrogativo.
"Che ci fa lui qui, adesso?" Si chiese guardandolo sempre stupefatta "E perché mi sta salutando?!" Arrossì appena.
Continuò a guardarlo mentre si sedeva accanto a lei.
<< Oh mi sorprendi! >> Disse in tutta sincerità continuando a guardarlo sempre più curiosa. Una piccola parte di se aveva paura che l'avesse sentita parlare da sola, ma l'altra era quasi contenta di ciò.
Vedeva il suo viso assumere un'espressione stupida. "Non ha capito nulla"
<< Lascia perdere >> Ghignò divertita << Che ci fai da queste parti? >>
Voleva chiedergli una, dieci, cento, mille cose, ma sentiva che non era il momento, quel momento doveva restare incontaminato da dubbi e paure.
<< Nulla facevo una passeggiata >> Replicò deciso il ragazzo.
"Inuyasha è accanto a me, seduto sull'erba, di sabato sera, e mi parla!?"

Silenzio, nessuno sapeva cosa dire, e nessuno voleva dire nulla per rovinare quegli attimi. Tutti e due guardavano il tramonto.
Dopo un po' il ragazzo si voltò verso di lei << E tu? >>
Voltandosi di scatto alcune ciocche ribelli le incorniciarono il viso, notò un lieve sorriso increspare le labbra dell'amico. Sorriso che sparì dopo poco.
<< Il solito >> Asserì con naturalezza, lei passeggiava nel parco più o meno tutte le sere di qualunque giorno settimanale.
<< Piuttosto mi vuoi far credere che tu il sabato, sabato sera -per la precisone- lo passi al parco? >>
Lo vide muovere le orecchiette canine impercettibilmente, sorrise voltandosi verso il lago. "Bingo" La conversazione, poteva notarlo anche lei era al limite del nonsense, ma era bello così.
<< Fhé! Oggi volevo fare una passeggiata, qualche problema? >> La fissò con i suoi splendidi occhi ambrati, a lei si imporporò il viso leggermente e gli rispose con un sorriso appena accennato.
Con fare teatrale portò le mani al cielo sventolandole in segno di diniego. << No no... E' solo che mi sembra strano che uno come te non abbia di meglio da fare... >> Lo sentì sospirare rumorosamente.
<< E tu allora? >> Gli scoccò un'occhiataccia "Maleducato non si risponde a una domanda retorica con una domanda!"
<< Quello che faccio quando non ho nulla di meglio da fare, passeggiata al parco e una bevuta allo Shikon >> Un'idea le attraversò la mente << Vuoi venire? >>
<< Non vorrei disturbare i tuoi amici >>
La mora sbuffò riappoggiando la testa sui palmi delle mani << Non preoccuparti sono da sola >>
<< Ah, ma no è che pensavo li avrei disturbati >> Concluse grattandosi distrattamente il capo.
Lei lo guardò esasperata "A me non mi annoi, idiota" Sospirò cacciando quel pensiero, e sorridendo dolcemente << Eddai! Sempre se non hai niente di meglio da fare >>
Vide il viso del mezzodemone perdersi in svariati pensieri. "Non preoccuparti che qualcosa di meglio da fare ce l'ha" L'immagine dell'ombra proiettata sulle tende le riempì i pensieri. Scosse la testa con violenza "Ma allora sei sadica!" Si disse cercando di scacciare il pensiero.
<< Va bene! >> Lei lo guardò con uno sguardo ancora più perplesso di tutti quelli che gli aveva rifilato in quella chiacchierata senza senso.
<< Benissimo! >> Si alzò in piedi facendo ondeggiare tutti i pizzi e i merletti, i capelli le ricadevano voluminosi attorno al viso. Spolverò la gonna con un gesto e sistemò meglio lo stringivita. << Io sono pronta, andiamo? >>
Gli scappò un sorriso sincero e lei lo vide, sorridendogli di rimando.
<< Certo! >>

Mentre camminavano in silenzio Kagome continuava a guardare di sfuggita l'hanyou che le camminava accanto. Erano talmente vicini che poteva sentire i suoi lunghi capelli argentati solleticarle il viso. "Chissà come sono setosi" Si morse un labbro "Se solo potessi".
Le orecchiette canine, quelle le conosceva benissimo. Sorrise trionfante di quel privilegio concessole molti anni prima, e gli occhi...
Quando notò che la stava fissando di rimando spostò lo sguardo altrove con nonchalance.

<< Era molto che non ci parlavamo civilmente >> Iniziò lui.
<< Già, ho notato che hai molti amici adesso! Te lo dicevo che potevi essere accettato nonostante il tuo essere hanyou >>
Detestava quando gli faceva notare di avere ragione, ma in quel caso non poteva darle torto, era popolare nonostante la sua imperfezione.
<< Più che amici direi conoscenti >> Disse calcando bene sull'ultima parola. Lei rimase sorpresa ma lasciò cadere il discorso, erano arrivati!
<< Eccoci, questo è lo Shikon >> Un lieve imbarazzo la colse << Anche se adesso che lo guardo meglio non so se possa essere di tuo gradimento >>
Le decorazioni tradizionali si alternavano a bare e teschi che apparivano un po' ovunque, dai tavoli ai disegni sulle pareti.
<< A me non dispiace, dai entriamo >> La esortò lui e lei entrò saltellando felice.

   
 
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