Finalmente
Era
un sabato sera e aveva deciso di fare un giro al parco prima di recarsi
allo
Shikon, stava arrivando l'estate e il sole concedeva sempre maggiore
tempo,
mise la sua gonna preferita piena di pizzi e merletti con varie balze.
Indossò
una camicetta bianca sopra alla quale mise uno stringivita color rame e
uscì.
Prese l'ombrellino di pizzo che le aveva regalato Sango, adorava
quell'oggetto
le dava un senso di protezione costante.
Sentiva gli sguardi scivolarle addosso, non le importava più
ormai.
Arrivò al parco, il sole iniziava a tramontare creando tanti
giochi di luce sul
laghetto.
Ormai quella canzone la assillava da settimane se non mesi. Quella
frase non la
abbandonava mai.
"Tutto l'amore che dai, ti ritornerà" Sospirò
"Certo
come no..."
Una lacrima ribelle le solcò la guancia, non sarebbe
scoppiata a piangere
istericamente -ormai non lo faceva più-, aveva solo un
profondo senso di
malinconia, sentiva qualcosa che le mancava.
"Manca lui ovviamente" Si diede mentalmente della
stupida
mentre un'altra calda lacrima cadeva.
Si poteva voler bene in modo così incondizionato a una
persona? "Sì"
Rispose mentalmente.
"Ma io gli voglio solo bene?" Scosse la testa
sorridendo. "No"
"Io lo amo?" Sospirò pesantemente
<< Probabilmente sì
>> Si tappò la bocca immediatamente
guardandosi attorno.
"Io amo Inuyasha" Rise malinconica "Ne
sono sempre
stata innamorata"
L'ennesima lacrima le solcò il viso. <<
Inuyasha >> Lo chiamò quasi
in un sussurro.
Desiderava come non mai la sua compagnia, averlo accanto come amico. <<
Perché
mi sento così sola? Perché mi hai lasciata sola?
Io non volevo che finisse
così! >>
Continuava
a parlare da sola, voleva parlare con lui ma sapeva che era la cosa
meno
probabile che potesse capitare, aveva confidato davvero tanto nelle
parole di
Izayoi, ci aveva voluto sperare con tutta se stessa.
In
quel momento sentiva tutte le paure assalirla e divorarle l'animo.
Decise
di lasciare scorrere un po' di lacrime per alleggerire il peso che
sentiva nel
cuore, sì era più sicura ma comunque era pur
sempre una ragazza.
Si
sedette per terra, sarebbe rimasta lì ancora per un po', ne
aveva bisogno, era
un po' che non indagava nei suoi pensieri più profondi.
<<
Alla fin fine è colpa mia, ho sempre sperato in un
tornaconto, dovevo farlo
solo per me stessa non per ciò che potevo ottenere
>> Appoggiò il viso
alle braccia ora incrociate sulle gambe << Ma gli esseri
umani alla fin
fine sono egoisti no? >>
Tutta
la paura che aveva fino a pochi attimi prima di farsi sentire parlare
da sola,
era svanita.
Si
sentiva più in contatto con se stessa a quel modo. Un
passerotto prese a
saltellarle attorno curioso, becchettando i merletti dell'abito.
<<
Come volevasi dimostrare nessuno si preoccupa di me, e tu mi starai
probabilmente considerando una pazza come tutti >> Disse
al piccolo
volatile cercando di accarezzarlo.
<<
Ma molto probabilmente mi sono posta male rispetto alla questione,
probabilmente è colpa mia >>
Sospirò asciugandosi una lacrima << Ho
sbagliato tutto vero? >> Ecco riaffiorare le paure che
non l'avevano mai
abbandonata. Il passerotto la guardò per un momento e poi
volò via.
<<
Di nuovo sola >>
Continuava
a guardare il laghetto davanti a lei quando degli strani rumori le
giunsero
alle orecchie.
"Saranno
degli animali" Ma
una voce la fece voltare.
<<
Ciao >> Quella voce? "Non è
possibile" Si passò veloce
la mano sugli occhi voltandosi di scatto.
<<
Ciao >> L'inflessione della voce fece acquisire al saluto
un tono quasi
interrogativo.
"Che
ci fa lui qui, adesso?" Si
chiese guardandolo sempre stupefatta "E perché mi
sta
salutando?!" Arrossì appena.
Continuò
a guardarlo mentre si sedeva accanto a lei.
<<
Oh mi sorprendi! >> Disse in tutta sincerità
continuando a guardarlo
sempre più curiosa. Una piccola parte di
se aveva paura che l'avesse
sentita parlare da sola, ma l'altra era quasi contenta di
ciò.
Vedeva
il suo viso assumere un'espressione stupida. "Non ha capito
nulla"
<<
Lascia perdere >> Ghignò divertita
<< Che ci fai da queste parti?
>>
Voleva
chiedergli una, dieci, cento, mille cose, ma sentiva che non era il
momento,
quel momento doveva restare incontaminato da dubbi e paure.
<<
Nulla facevo una passeggiata >> Replicò deciso
il ragazzo.
"Inuyasha
è accanto a me, seduto sull'erba, di sabato sera, e mi
parla!?"
Silenzio,
nessuno sapeva cosa dire, e nessuno voleva dire
nulla per rovinare
quegli attimi. Tutti e due guardavano il tramonto.
Dopo
un po' il ragazzo si voltò verso di lei << E
tu? >>
Voltandosi
di scatto alcune ciocche ribelli le incorniciarono il viso,
notò un lieve
sorriso increspare le labbra dell'amico. Sorriso che
sparì dopo poco.
<<
Il solito >> Asserì con naturalezza, lei
passeggiava nel parco più o meno
tutte le sere di qualunque giorno settimanale.
<<
Piuttosto mi vuoi far credere che tu il
sabato, sabato sera
-per la precisone- lo passi al parco? >>
Lo
vide muovere le orecchiette canine impercettibilmente, sorrise
voltandosi verso
il lago. "Bingo" La conversazione, poteva notarlo
anche lei
era al limite del nonsense, ma era bello così.
<<
Fhé! Oggi volevo fare una passeggiata,
qualche problema? >> La
fissò con i suoi splendidi occhi ambrati, a lei si
imporporò il viso
leggermente e gli rispose con un sorriso appena accennato.
Con
fare teatrale portò le mani al cielo sventolandole in segno
di diniego. <<
No no... E' solo che mi sembra strano che uno come te non abbia di
meglio da
fare... >> Lo sentì sospirare
rumorosamente.
<<
E tu allora? >> Gli scoccò un'occhiataccia "Maleducato
non si
risponde a una domanda retorica con una domanda!"
<<
Quello
che faccio quando
non ho nulla di meglio da fare, passeggiata al parco e una bevuta allo
Shikon
>> Un'idea le attraversò la mente
<< Vuoi venire? >>
<<
Non vorrei disturbare i tuoi amici >>
La
mora sbuffò riappoggiando la testa sui palmi delle mani
<< Non
preoccuparti sono da sola >>
<<
Ah, ma no è che pensavo li avrei disturbati >>
Concluse
grattandosi distrattamente il capo.
Lei lo
guardò esasperata "A me non mi annoi,
idiota" Sospirò
cacciando quel pensiero, e sorridendo dolcemente <<
Eddai! Sempre se non
hai niente di meglio da fare >>
Vide il viso
del mezzodemone perdersi in svariati pensieri. "Non
preoccuparti che qualcosa di meglio da fare ce l'ha" L'immagine
dell'ombra proiettata sulle tende le riempì i pensieri.
Scosse la testa con
violenza "Ma
allora sei sadica!" Si disse cercando di
scacciare il pensiero.
<<
Va bene! >> Lei lo guardò con uno sguardo
ancora più perplesso
di tutti quelli che gli aveva rifilato in quella chiacchierata senza
senso.
<<
Benissimo! >> Si alzò in piedi facendo
ondeggiare tutti i pizzi
e i merletti, i capelli le ricadevano voluminosi attorno al viso.
Spolverò la
gonna con un gesto e sistemò meglio lo stringivita.
<< Io sono pronta,
andiamo? >>
Gli
scappò un sorriso sincero e lei lo vide, sorridendogli di
rimando.
<<
Certo! >>
Mentre
camminavano in silenzio Kagome continuava a guardare di sfuggita
l'hanyou che le camminava accanto. Erano talmente vicini che poteva
sentire i
suoi lunghi capelli argentati solleticarle il viso. "Chissà
come sono
setosi" Si
morse un labbro "Se solo potessi".
Le orecchiette
canine, quelle le conosceva benissimo. Sorrise trionfante di
quel privilegio concessole molti anni prima, e gli occhi...
Quando
notò che la stava fissando di rimando spostò lo
sguardo altrove con
nonchalance.
<<
Era molto che non ci parlavamo civilmente >>
Iniziò lui.
<<
Già, ho notato che hai molti amici adesso! Te lo dicevo che
potevi
essere accettato nonostante il tuo essere hanyou >>
Detestava
quando gli faceva notare di avere ragione, ma in quel caso non poteva
darle torto, era popolare nonostante la sua imperfezione.
<<
Più che amici direi conoscenti >> Disse
calcando bene
sull'ultima parola. Lei rimase sorpresa ma lasciò cadere il
discorso, erano
arrivati!
<<
Eccoci, questo è lo Shikon >> Un lieve
imbarazzo la colse
<< Anche se adesso che lo guardo meglio non so se possa
essere di tuo
gradimento >>
Le decorazioni
tradizionali si alternavano a bare e teschi che apparivano un
po' ovunque, dai tavoli ai disegni sulle pareti.
<<
A me non dispiace, dai entriamo >> La esortò
lui e lei entrò
saltellando felice.