Ventisette gennaio: Odio & Amore.
“Dovresti rincasare; è in procinto di arrivare un acquazzone.”
“Un altro?”
“L’acqua toglie le impurità. Rientra, tu”
“Ma ci sono ancora le stelle che ci sorridono.”
“Un altro?”
“L’acqua toglie le impurità. Rientra, tu”
“Ma ci sono ancora le stelle che ci sorridono.”
Lentamente i colori sbiadiscono,
assorbiti dalla luce abbagliante e terribile,
inglobati dall’incubo della sera;
tuoni e fulmini rimbombano, echeggiano, strillano
nella notte stantia di polvere di stelle.
Orrore e meraviglia possono forse coesistere
in armonia?
Nonostante la tempesta imperversi
sulle fronti ruvide e chine degli alberi
e sulle loro membra gelate da stalattiti d’acqua,
le galassie curiose si affacciano ai nostri occhi,
infilzano i ventri aridi e cedevoli delle nubi bubbolanti;
il mondo è uno spettacolo prelibato.
E le costellazioni sono vive
- tanto quanto una pennellata densa
sulla tela increspata –
rassicurano l’errante Vagabondo
e l’ombra perduta del Pazzo
sulla terra stagnante.
Odio e Amore;
stringono le gracili dita ai polsi,
soffiano requiem tra le labbra tumide
di desiderio.
*