Se
prima le Mary Sue vivevano le loro gioie in alcune storie, ora è proprio
esploso il FANDEMONIO!!! Diciamolo, non c'è più rispetto, non si può essere più
contrari ad un qualcosa riguardante un attore, un cantante, un qualsiasi essere
che respira, che subito si viene attaccati con insulti a random,
minacce da ghetto e simili. Ho affrontato l'argomento svariate volte sul mio
blog, ma ho ben pensato di unire l'utile al dilettevole ossia la mia passione
per i cattivi unita a due personaggi che tanto ammiro: il capitan Barbossa e Loki; immaginazione ed
umorismo.
Il tutto perché non se ne può più di storie create solo per copulare con un
personaggio perché è il figo di turno e chissenefrega del suo vero carattere, sbatto le ciglia,
schiocco le dita e lui cade ai miei piedi. NO! BASTA! TREGUA! Scrivere di un
personaggio significa cercare di entrare nella sua ottica, nella sua
prospettiva, mettersi sul suo stesso piano, capirlo e solo allora si potrà
sfornare idee per dare vita alla storia. Così ho fatto con questa shot.
Si chiama ironia, keep calm
e fatevi una risata!
Ziggie
Fandemonio
Il vento batteva sulle imposte in legno della
bettola. Il buio regnava sovrano là fuori ed un tiepido tepore cullava le menti
dei presenti prossimi ad un'ubriacatura. L'insegna riportava un nome insolito: Evil. Il luogo? Un posto dimenticato da Dio su un'isoletta
a metà tra il tutto e il niente, non riportata sulle mappe e lontana dagli
ambienti che ospitavano i cosiddetti bravi ragazzi.
- Oste, la cosa più forte che hai e subito - ordinò
l'uomo. Un giovane per l'esattezza, alto, slanciato, dai capelli neri e dal
vestiario regale che alternava l'oro al verde e al nero.
- Ti vedo provato, dio dell'inganno - ridacchiai da
un angolo del locale. Il più in ombra per l'esattezza, amavo mettermi nella
penombra ed osservare quanto accadeva intorno, era un ottimo modo per studiare
le persone e apprendere le migliori offerte - il ragazzo ha bisogno di un po'
di Rum Fustian, Jill! Non dargli la solita roba
norvegese che gli offri di solito, è troppo sciupato il poverino - ironia?
Giusto un pochino, ma entrambi parlavamo la stessa lingua, non era affatto un
problema e se anche lo fosse stato, non era mio.
- Provato, Hector? Stai scherzando? - mi guardò
scuotendo il capo in segno di disapprovazione - non posso pianificare un
qualcosa che BOOM uno stuolo di ragazzine bavose mi assale -.
Ridacchiai, bevendo un sorso di rum dal boccale che
avevo in mano - sei la novità del momento, caro Loki -.
- La novità, Barbossa?
Sono il dio dell'inganno, sono andato nelle gambe del diavolo per stringere
patti, ho condotto Asgard alla rovina, condannato mio
fratello a morte, fatto accordi con questo mondo e quell'altro ed ora vengo
venerato perché ho un bell'aspetto, perché il cattivo fa rebel
o tante altre storie su questo genere di cose! La mia prima versione portava
una tutina aderente verde e dei mutandoni squamosi gialli, per Odino! Quando ho
detto che avevo un esercito, non intendevo certo una cosa del genere! - il
ragazzo alzò gli occhi al cielo e sospirò. Fu allora che decisi di avvicinarmi
a lui, mi sedetti al bancone ed ordinai altro rum.
- La novità, Loki, la
novità - confermai quanto dettato poco prima - Prendi Sparrow,
per esempio. Non so se hai una vaga idea di quante oscenità circolino presso il
nostro... come si dice? - mi grattai la barbetta, i nomi troppo moderni non riuscivo
a masticarli - fandom, mi pare si dica così -.
- Fandom, si, credo sia
corretto - ci pensò su a sua volta - ma non penso possa esistere qualcosa di
peggio di ragazzine urlanti che creano storie improponibili e tentano di farmi
sembrare caratterialmente umano. Diamine! Come glielo devo dire che sono un
fottuto cinico bastardo? - il dio
dell'inganno afferrò il boccale che l'oste gli porse e ne bevve un gran sorso,
strizzando gli occhi - Però, è forte questa bevanda! - commentò e gli sorrisi,
di rimando, da buon intenditore.
- Io non ci metterei la mano sul fuoco. Ogni fandom nasconde cose che noi personaggi fatichiamo ad
immaginare. Menti perverse la fanno da padrone; improponibili relazioni amorose
con il protagonista che potrebbe essere loro padre; caratteri stravolti, le
nostre storie ufficiali accantonate e le cosiddette Mary Sue che regnano
indisturbate. Oh! Ne ho viste e sentite tante, Loki -
feci una pausa, il dio dell'inganno conosceva meglio di me i termini in voga
nel nuovo millennio, io sono sempre stato al passo con i tempi, ma non
masticavo troppo le innovazioni terminologiche - il mondo di internet è così
pieno di queste novità, che i viaggi compiuti, gli incontri con creature
mitologiche o personaggi dai caratteri svariati diventano le cose più comuni e
semplici che possa aver visto e vissuto -.
- Non mi pare che la tua persona pulluli di schiere
di fan bavose - fece ovvio, un sopracciglio alzato.
- Figliolo, sono il cattivo! L'unico con un attimo
di cervello in quella gabbia di matti, avrò anche charme e fascino, ma per la
Disney e gli sceneggiatori non basta. A Sparrow danno
le avventure, le storie più improbabili; a me fanno fuori, mi relegano in
marina, mi amputano una gamba e, quando ne esco facendo il culo a tutti senza
nemmeno un briciolo di fortuna, che attornia sempre il mio collega, tentano in
qualsiasi altro modo di stravolgermi la vita: quinto film, la mia fantomatica
figlia che si invaghisce di Sparrow! Non so se aprire
un buco in fronte agli sceneggiatori o a coloro che gettano in giro questi
rumor -.
- Maledetta Disney - brontolò, sospirando ed alzando
il boccale. Facemmo un brindisi e bevemmo alla goccia quanto rimaneva nella
tazza.
La porta si aprì e il vento entrò con il nuovo
avventore. Un personaggio che non mi aspettavo certo di trovare da quelle
parti, soprattutto perché con quel posto non aveva nulla a che vedere.
- Sparrow! Dico, sai
leggere le insegne? - lo accolsi con pungente sarcasmo. Lui e la sua dannata
bussola che lo conduceva ovunque volesse, cosa diavolo era venuto a fare?
- Mi fischiavano le orecchie - bofonchiò lui,
prendendo posto tra me e il dio norreno - sapevo dei tuoi dubbi gusti, ma non
fino a questo punto, Hector - sussurrò dopo aver passato a rassegna Loki. Roteai gli occhi al cielo, sospirando.
- Non credo che i vostri, siano da considerare
migliori, capitan Sparrow - esclamò Loki con un'occhiata glaciale, di quelle che ti trapassano
da parte e parte peggio di un proiettile.
- La mia fama mi precede, vedo - sghignazzò
pavoneggiandosi come ogni volta qualcuno dimostrava di conoscerlo.
- Fama e convenevoli a parte, come mai il tuo culo
si trova seduto dove non dovrebbe stare? - preferii andare dritto al nocciolo
della questione, a differenza sua non mi occorrevano giri di parole per
richiedere o spiegare qualcosa.
- Sono circondato. L'ennesima Mary Sue ha fatto
porto a Tortuga - osservai Loki come a fargli notare
il te l'avevo detto precedente, prima di tornare a guardare Jack, ordinando nuovamente
da bere - ho dato l'incarico a Gibbs di inventarsi qualcosa,
a quanto ho capito è la classica figlia di qualche nemico, nobildonna, o meglio
nobilbimba, che è fuggita da casa perché si è
invaghita di me solo avendo letto o sentito le mie avventure. Non ce la faccio
più!!!! Chi diavolo li scrive i libri che parlano di me? Un tempo anche miss Swann li aveva accennati, quanto mai non li ho fatti
sparire tutti! -
- Non credere di essere l'unico in questo circolo
vizioso di matte! Flotte di Midgariane arrapate
giungono ad Asgard come se piovesse, sono sempre
costretto a prendere le sembianze di qualcun'altro o a rifugiarmi - convenne Loki, guardandolo torvo - e di libri sul mio conto ne
circolano a bizzeffe, tutti che mi dipingono nella mia vera natura di
ingannevole figlio di puttana misogino. Dove le partoriranno queste idee
scellerate? Mah! -
- Dì un po' amico, hanno mai provato ad
interpretarti in un gioco di ruolo e a farti figliare come fossi un coniglio
con qualsiasi essere di sesso femminile? - eccolo là! Quando trovava un
qualcuno con disavventure simili alle sue Jack doveva sempre mettersi in primo
piano, giocando al gioco del "io
sono il capitan Jack Sparrow e ho visto di peggio,
comprendi?"
- Non è colpa mia se ti hanno scambiato come il
deposito attivo della banca del seme - convenne Loki
senza scomporsi - ma so cosa significa stravolgere e venire stravolti,
solitamente è il mio compito -.
- Oh! E chi saresti tu? - signori e signore, il
capitan Jack Sparrow e le domande inutili.
- Ma fa sul serio? - mi domandò Loki,
alzando un sopracciglio.
- Il sole e il rum hanno la capacità di renderlo più
idiota di quanto non sia - gli confermai, annuendo - Ed ora è normale! Quando
si trovava nel limbo dello scrigno di Davy Jones, a
metà tra la vita e la morte, era anche peggio - feci presente tra un sorso e
l'altro - purtroppo il capitan Sparrow in questione
vede solo la sua persona e mai quella degli altri -.
- Così mi sminuisci, Hector -.
- Tu dici? - lo additai con ironia, mentre lui mi
riservò una delle sue classiche smorfie, la risposta che sceglieva sempre
quando non trovava nulla con cui ribattere.
- E comunque, signor "stravolgere è compito
mio", non credo che tu abbia mai scorto persone che tentano di imitarti in
tutto e per tutto, persino quando hanno chili e chili di troppo sul groppone.
Libertà di espressione, d'accordo, ma credo che neanche tra qualche anno avrò
la ciccia che trasborderà in quel modo - una smorfia di disgusto apparve sul
suo volto e, da questo punto di vista, non potevo dargli torto.
Loki
ridacchiò e scosse il capo - Cos'è, una competizione su io ho visto cose che tu
nemmeno ti sogni? - ribatté prontamente, solitamente non parteggiavo per gli
dei, tendevo a tenermene alla larga dato alcune vicessitudini
passate, ma dovevo ammettere che il dio norreno del caos stava acquistando
diversi punti simpatia da parte mia. - Credimi ho visto di persone che mi
interpretano che pare abbiano mangiato la mia versione attuale, la mia versione
donna e la mia versione kid ed ho detto tutto! -.
- La tua versione donna? - esclamò tra lo stupito e
l'incredulo Jack.
- Seriamente, Hector, questo tizio fa sul serio? -
- Seriamente, Loki. Agli
albori dei suoi tempi lo si poteva additare come uno scellerato, ma in gamba,
ora è affetto dalla crisi di mezza età - ed era seriamente così, dopo che era
stato creato il quarto film e che la Perla era stata imbottigliata, Jack non
era più Jack, o meglio, era Sparrow ma con qualche
rotella fuori posto in più.
- Ti ho sentito sai! - biascicò tra un sorso di rum
e un altro.
- Devo ricordarti perché ti trovi qui? Fino
all'altro ieri non avresti certo detto di no, ad una tua fan, anzi... - lo
punzecchiai.
- Non è colpa mia se creano certe scempiaggini! -
- Non è colpa mia se sei un maestro nell'arte
dell'abbindolamento. Ultimamente la vecchia volpe dalla lingua lunga si fa
incantare, piuttosto che truffare - lo schernii, alzando appena il boccale in
aria, un brindisi di conclusione.
- Non è colpa mia se sei represso perché, dopo che
ti ho ucciso, ti hanno fatto resuscitare e poi ti hanno amputato la gamba,
sostituendola con quella protesi - era incredibile come doveva e voleva sempre
avere l'ultima parola.
- Almeno ho una riserva di rum garantita e ti
ricordo che ne hai espressamente chiesta una anche tu - feci presente,
ricordando bene le parole scambiate con il mio collega la sera che eravamo
stati catturati dagli Spagnoli in Florida. A sentire la mia lieve frecciatina,
il dio dell'inganno si voltò a guardare Jack con un ghigno che racchiudeva
ironia e malignità insieme, tanto che sentii Sparrow
deglutire forte a vuoto: - che dici, rastafarian,
provvediamo subito? - domandò il signore del caos e quella fu l'ultima volta
che il fatidico capitano mise piede nel pub dei cattivi; un pub che ospita le
peggiori canaglie provenienti da ogni angolo della terra; un pub che raccoglie
gente con charme e vicende diecimila volte maggiori di quelli di un classico
protagonista; un pub che raccoglie storie e le diffonde senza troppi problemi.