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Autore: Selhin    10/06/2008    2 recensioni
Mi dispiace per chi la segue, ma non riesco più a scrivere questa storia. Il mio stile è troppo cambiato, eppure non me la sento di cancellarla. Grazie per avermi seguito. Un seguito della serie tv...sono passati 3 anni dal ritorno di Hitomi sulla Terra...da allora è cresciuta, è cambiata...ma una nuova visione le farà capire che un nuovo nemico si prospetta all'orizzonte... e perciò farà ritorno su Gaea...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap 3 – Un triste ritorno

Ciao a tutti ^^ ecco a voi questo sudatissimo 3 capitolo che so già in pochi leggerete…dico sudatissimo perché ci ho messo davvero tanto a scriverlo, bè per i miei cannoni…restavo fissa a guardare le parole aspettando che mi dicessero qualcosa, poi le cancellavo, ne riscrivevo altre e le cancellavo ancora…finalmente sono riuscita a finirlo e spero che il risultato sia almeno decente…Vorrei ringraziare giuliastarr per avermi recensito, mi spiace ma ancora una volta non credo di averti accontentata, scusa ma credo che ci vorrà ancora un pochino…e un grazie anche a Jenny 76 eternamente grata per i tuoi complimenti ( non so se li merito ) e sono molto felice del fatto che ti piace come sto evolvendo la storia e i personaggi…e ancora grazie anche a chi ha letto e basta ( anche se gradisco assai di più anche una piccola recensione, mi aiutano ad andare avanti ) ma adesso basta che vi ho rubato fin troppo tempo…

Buona lettura a tutti ^^ Selhin

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 3 – La scoperta della verità

 

 

 

 

  Hitomi bevve un sorso del suo tè. Assaporò il delicato aroma dolciastro e lo mandò giù, sentendo il liquido caldo scenderle nella gola. Poi si soffermò a guardare Millerna che le sedeva di fronte.

Sostanzialmente era la stessa di tre anni prima, però c’era qualcosa di diverso in lei. Forse era per la maternità, che a lei sembrò improvvisa. Oppure principalmente per gli anni trascorsi lontane, ma le appariva più matura, più elegante e raffinata. Constatò che, nonostante avessero la stessa età, Millerna era sempre stata la più bella e completa delle due, ma Hitomi si aspettava di aver adesso raggiunto quella maturità, e invece ancora una volta Millerna la superava.

  Bè, c’era da aspettarselo, lei è una principessa, anzi una regina si disse Hitomi.

I capelli erano biondi e luminosi come li ricordava però non erano sciolti come un tempo. Li teneva raccolti in una treccia posata su una spalla, lunga fin sotto la vita e decorata con un nastro rosa pallido. I lineamenti del viso si erano fatti più eleganti, era leggermente truccata ma gli occhi erano quelli di prima. Occhi azzurri, limpidi, in cui si leggeva tutto. E nei suoi si leggeva ancora un piccolo residuo di sofferenza passata, però nascosta da molta serenità.

  - Hitomi, va tutto bene?- le chiese Millerna improvvisamente – Che succede? E’ da un po’ che mi fissi…- ammise imbarazzata.

  Lei si affrettò ad abbassare lo sguardo – Perdonami…ero distratta…- e si bevve in fretta un altro sorso di tè.

Millerna sorrise e per un po’ nessun’altro parlò.

Con il viso affondato nella tazza Hiroshi osservava i presenti di sottecchi. Soprattutto Allen, constatando quanto assomigliasse all’amico Susumu, senza un motivo valido. Era incredibile. E poi la ragazza appena incontrata, doveva avere diciotto anni proprio come lui e Hitomi, eppure aveva visto con i suoi occhi che aveva già una figlia di almeno 2 anni e, cosa ancora più straordinaria, era addirittura regina. Regina!!! No, non riusciva a capacitarsene. Eppure, guardandola, riusciva ad avvertire tutta la regalità che traspariva in lei.

  Poi guardò Hitomi. Anche lei con lo sguardo basso, sembrava persa in uno dei suoi soliti pensieri lontani che mai gli avrebbe rivelato. L’aveva vista piangere di gioia mentre abbracciava Millerna e pensava finalmente che i suoi fantasmi l’avessero abbandonata, almeno per un po’ ci sperava. Ma adesso sembrava che non fosse accaduto nulla. Evidentemente c’era ancora qualcosa che doveva accadere prima di vederla completamente rilassata e felice.

Ma cos’era?

  Hiroshi si disse che non l’avrebbe mai capito. Soprattutto se continuava, come adesso, a non prestare ascolto a quello che dicevano gli altri.

  -…credo che presto comunque, arriverà.- stava concludendo Millerna.

Chi stava per arrivare? Un altro drago? Un’altra stranezza? Qualcuno d’importante?

Maledizione a me e al mio menefreghismo, stupido, stupido, stupido!

  - Dici davvero Millerna?- le chiese Hitomi mostrando un sorriso che a lui parve tirato, e per risposta lei ricevette un sorriso sereno dall’altra donna.

  Seguì un altro momento di silenzio intenso. A romperlo fu proprio Hiroshi.

  - Ehm, scusate…- disse timidamente mentre le teste dei presenti si voltavano verso di lui -…ma, ecco…nessuno mi ha ancora spiegato bene chi voi siate.- ammise rivolto a Millerna.

Dopo un momento di sgomento la bella regina scoppiò in una risata cristallina, seguita poi in sequenza da Alle, Celena e infine Hitomi che sorrise imbarazzata. Mentre il poverino diventò sempre più rosso per la vergogna.

  - Oh cielo, sai che hai proprio ragione?- ammise Millerna continuando a ridere sommessamente per calmarsi.

  - Chiedo scusa, è tutta colpa mia…- disse Hitomi abbassando lo sguardo nuovamente.

  - Non è vero Hitomi, la colpa è della nostra regina, che troppo impegnata a piangere nel vederti si è scordata le buone maniere…- disse Allen divertito.

  - Aaah…grazie mille Allen, e così è questo che pensi di me?- sbuffò Millerna, ma si capiva che non era arrabbiata sul serio.

Continuarono a ridere ancora un po’ quando Hitomi finalmente si decise a fare le dovute presentazioni.

  - Sono felice di fare la tua conoscenza Hiroshi…- gli disse Millerna -…e scusa se ci siamo dimenticati di te.- aggiunse in un finto tono sommesso. Lui sorrise, non credendo ancora che una ragazza così potesse essere una regina.

Poi Allen si alzò – Che ne dici se lasciamo un po’ le ragazze da sole? Credo abbiano molto da raccontarsi…- Hiroshi lo guardò stupito. Non che ne avesse paura, però trovava un po’ inquietante parlare con un uomo che aveva la stessa faccia del suo migliore amico.

  - Che bella idea Allen! – esclamò Millerna - Si, si…voi uomini fuori…perché non gli mostri il palazzo?-

  - Certamente…avanti vieni con me.-  Hiroshi tirò un’occhiata a Hitomi che lo guardò confusa. Poi sorrise per incoraggiarlo e rassicurarlo che non doveva temere dell’uomo.

Allora si voltò, prese il bastone che gli avevano trovato a sostituire una stampella, e con passo incerto seguì Allen. Ma prima che potessero uscire definitivamente sentì alle sue spalle, la voce di Millerna – Dopo ti visiterò io a dovere…- dopodiché uscirono dalla stanza diretti chissà dove.

 

 

  Dopo parecchi minuti passati a parlare del più e del meno, Millerna si era messa a raccontare i dettagli più divertenti di Dryden alle prese con la piccola Marlene.

Come per esempio di quando aveva deciso di occuparsene da solo per un’intera settimana permettendo così a Millerna di raggiungere la sorella che adesso viveva nel paese vicino, e quando era tornata l’aveva trovato nel panico più totale perché la bambina sembrava scomparsa. Per poi scoprire che la piccola si era infilata nella soffitta del palazzo e si era arrampicata talmente in alto che non riusciva più a scendere.

  O di quando la stava portando in giardino poco dopo che aveva iniziato a camminare e senza accorgersene l’aveva sbattuta contro un albero, lasciandola fortunatamente illesa. O ancora, di quando aveva aggiunto il sale al posto dello zucchero nel suo latte, e quando le diede la sua prima ciliegia da mangiare, senza però stare attento che non la ingoiasse intera, rischiando così di soffocare.

  - C’è da meravigliarsi che la bambina sia ancora viva…- disse Hitomi allibita -…non credevo che Dryden potesse essere così maldestro!- aggiunse ridendo.

  - Bè, sicuramente adesso la piccola Marlene non avrà paura di nulla…- assentì Celena divertita -…potremmo chiamarla “ la principessina di ferro”.-

E tutte e tre scoppiarono a ridere, ed era da tanto che Hitomi non si divertiva così.

  - E ancora non vi ho raccontato di quando gli ho detto che ero incinta!- proferì Millerna compiaciuta.

  - Racconta.- dissero all’unisono le altre due.

Millerna si sistemò meglio sulla sedia e si appoggiò con le braccia sul tavolo alzando l’indice della mano - Dunque…- iniziò -…per prima cosa dovete sapere che…-

 

 

  Hiroshi e Allen procedevano lentamente a causa del ginocchio del primo. Allen, gentilmente, gli aveva proposto di appoggiarsi a lui per non affaticarsi ma Hiroshi aveva rifiutato. Ancora non si fidava del tutto.

  - Perché la regina ha detto che dopo mi avrebbe visitato?- chiese il ragazzo.

  - Bè, perché Millerna ha studiato le arti curative ed è il medico più abile del regno.- spiegò Allen con semplicità.

  - Accidenti, eppure è così giovane…-

  - Credo abbiate la stessa età…ma Millerna è sempre stata molto intelligente e soprattutto molto testarda. Nessuno all’inizio era favorevole al fatto che lei studiasse per diventare curatrice però ha tenuto testa a tutti e quindi era naturale che ci sarebbe riuscita alla fine.-

Hiroshi lo studiò per un attimo - Ne parlate come se la conosceste bene.-

  Allen gli sorrise - In effetti la conosco da quando era molto piccola.-

Si fermarono in giardino e Allen aiutò Hiroshi a sedersi su un muretto di pietra. Restarono ancora un po’ in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri. Poi Allen interruppe quel silenzio che iniziava a farsi pesante.

  - Come hai conosciuto Hitomi?-

Hiroshi lo osservò per un istante confuso. Non capiva il senso di quella domanda.

  - E voi invece?- gli chiese di rimando. Allen sorrise come sempre.

  - Rispondi sempre alle domande con altre domande, tu?-

Hiroshi rimase interdetto. Cosa voleva dire in realtà?

Poi Allen sospirò - Chissà perché solo gli uomini non riescono a fidarsi di me…- disse con gli occhi chiusi -…anche Van non si è mai fidato di me del tutto…-

  - Van? – domandò Hiroshi incuriosito. Allen lo guardò un po’ sorpreso.

  - Si…Hitomi non…- poi quando vide che Hiroshi non capiva si fermò.

  - Hitomi cosa?- chiese ancora il ragazzo.

Ma Allen scosse la testa - Nulla…nulla d’importante…- concluse guardandolo e Hiroshi notò che in fondo a quello sguardo c’era una vena di malinconia.

Passarono ancora alcuni attimi di silenzio prima che Hiroshi chiese nuovamente - Allora? Come ha conosciuto Hitomi?-

  - Bè…- si fermò come per cercare le parole adatte -…è piombata qui tre anni fa…-

  - Si questo me lo ha detto.- ammise Hiroshi.

Il biondo l’osservò perplesso – E non ti ha detto altro?-

  - No, nient’altro…-

  - Bè non che ci sia molto da sapere…- sorrise per l’ennesima volta e Hiroshi iniziava a innervosirsi -…quando l’ho vista per la prima volta mi ha scambiato per un maniaco!- ed iniziò a ridere -…io volevo solo aiutarla giuro.-

  - E dopo?-

  - Bè, sono successe parecchie cose…-

  - Del tipo?- insisté il ragazzo.

Allen si soffermò a pensare -…delle complicazioni…- e iniziò a raccontare a grandi linee gli avvenimenti di tre anni precedenti.

Hiroshi lo ascoltava con interesse, facendo qualche domanda qua e là.

  -…alla fine le ho addirittura chiesto di sposarmi…- ammise il cavaliere guardandolo negli occhi –…ed è stata la prima donna a non accettare la mia corte.-

  - E per quale ragione?-

L’uomo increspò le labbra in un altro sorriso - Bè, questo deve raccontartelo lei…-

Hiroshi non capì il perché di tanto mistero. Insomma cosa poteva essere successo che non poteva raccontarglielo lui?

  - Per quale motivo continui ad avere quello sguardo ostile nei miei confronti?- gli chiese l’uomo all’improvviso cogliendolo di sorpresa. Attese qualche istante prima di rispondere.

  - Non so…forse solo perché assomigli a Susumu…e mi sembra così strano…-

Allen attese in silenzio per un po’ poi disse - Quello che Hitomi chiamava senpai Amano?-

Hiroshi alzò lo sguardo di scatto - Lo sapevate?-

  - Hitomi mi ha chiamato parecchie volte così, scambiandomi per un altro…- annuì Allen -…dunque allora è vero che sulla Luna dell’Illusione vi è un uomo che mi somiglia…- era una constatazione più che una domanda.

  - Già…- continuò il ragazzo -…e non riesco a capirne il motivo…voglio dire, è una cosa assurda…-

  - Bè come del resto è incredibile la tua somiglianza con Van…- disse Allen parlando prima di tutto a se stesso.

  - Come scusa?- chiese Hiroshi sbalordito. Allen sospirò amareggiato.

  - Tu…assomigli a Van…-

Hiroshi iniziava a non capirci più nulla. In quel mondo c’era uno uguale a lui? E chi era?

  - E chi sarebbe questo Van? – domandò per l’ennesima volta.

Il cavaliere restò in silenzio per qualche istante poi disse – Il Drago, il Re, l’Angelo…- poi alzò lo sguardo su Hiroshi -…l’uomo che Hitomi ama…-

 

 

Arrivò la sera e con essa anche un vecchio amico.

- Dryden sei tornato!- gridò Millerna correndo verso di lui e buttandogli le braccia al collo -  Vergognati, un buon marito non lascia moglie e figlia da sole per così tanto tempo!- ma nonostante quel piccolo rimprovero si vedeva che era felice di vederlo e Hitomi se ne rallegrò. Infine la sua antica rivale era riuscita a dimenticare e ad amare veramente l’uomo che aveva sposato. Nei suoi limpidi occhi azzurri si leggeva un’immensa gioia e un grande amore per la sua famiglia.

- Scusami tanto per l’enorme ritardo…ma ho avuto dei problemi lungo il viaggio di ritorno…-

- Ma stai bene vero?- gli chiese lei preoccupata per poi vederlo sorridere – Certo che sto bene, non preoccuparti.- e la baciò delicatamente sulle labbra.

Poi lui abbassò lo sguardo e prese fra le braccia la piccola Marlene che gli si attaccò al collo così stretta che lui non riuscì a respirare. Era una scena così bella che per poco Hitomi non si commosse.

  - Alla fine la tua previsione si è rivelata esatta Hitomi…- le disse la voce di Allen alle sue spalle facendola trasalire – Quale previsione?-

  - Ma come “quale previsione”? Quella che hai fatto prima della loro cerimonia nuziale…-

  - Ah già…bè ma quella non è stata proprio una previsione…io in quell’occasione…-

Ma Allen la fermò – Non c’è alcun bisogno che mi spieghi. Millerna me l’ha rivelato poco dopo la tua partenza…comunque credo che il desiderio che hai espresso in quella circostanza, unendo i poteri delle carte, si sia infine avverata. Perché in fondo tu desideravi che Millerna e Dryden fossero felici, vero?-

  - Certamente, credo che tu abbia ragione…- sorrise nel tornare a guardarli, così felici nella loro semplicità.

  - Caspita Hitomi!- urlò poi Dryden nel vederla e lei corse ad abbracciarlo. La barba incolta sul suo viso si era fatta più spessa e portava sempre gli stessi occhialini scuri. Dava, come sempre, più l’impressione di un vagabondo che di un re – Quando sei tornata?-

  - Oh, solamente tre giorni fa…-

  - Bè sono felice di vederti, mi sembri in forma…poi domani mi spiegherai bene il motivo per il quale sei tornata…adesso festeggiamo!-

Millerna gli si avvicinò – Ma Dryden, a te non importa nulla di fare una festa…- disse ironica -…tu ne vuoi solo approfittare per bere vero?-

Lui la guardò con aria colpevole – E che male c’è a farsi un goccetto ogni tanto!!!-

  Tutti scoppiarono in una fragorosa risata.

Dopotutto pensò Hitomi non è affatto cambiato.

 

Un oretta più tardi Hitomi notò che il suo amico Hiroshi se ne stava già da un po’ in disparte, seduto in un angolo. Stava in silenzio, la testa china, assorto in chissà quali pensieri.

Forse sta pensando a casa sua, lo capisco.

Gli si avvicinò e gli si sedette accanto.

  - Hicchan, c’è qualcosa che non va?- lui alzò di scatto la testa a guardarla. Evidentemente non si era accorto che Hitomi gli si era avvicinata.

  - Come mai adesso hai ripreso a chiamarmi così?- le chiese sorridendo. Un sorriso finto.

  - E’ come ti chiamavo alle medie, ricordi?- lui fece di si con la testa – Perché non ti piace più?-

Stavolta scosse la testa – No, no…anzi…-

Ma Hitomi capì che qualcosa non andava – Hiroshi, sul serio…cosa c’è che non va? E’ da oggi pomeriggio che sei così silenzioso…-

  Lui la guardò e si chiese come facesse a capirlo così bene. Sospirò rumorosamente.

  - Posso…posso parlarti?- azzardò.

  - Vedi che qualcosa c’era? – gli disse con un sorriso – Certo dimmi tutto…-

  - No, non qui…possiamo uscire un attimo?-

Hitomi restò per un istante silenziosa. Era sorpresa, cosa doveva dirle di così…così importante? Poi annuì e lo seguì sul terrazzo.

  - Allora? Cos’è tutto questo mistero?-

Ma Hiroshi sembrava ammutolito. Restarono in silenzio per parecchio tempo.

Poi dopo un periodo che a lei sembrò infinito lo sentì sospirare nuovamente. Si decise a parlare.

  - Oggi…oggi Allen mi ha raccontato un po’ di quello che è accaduto tre anni fa su questo strano mondo…- iniziò ed Hitomi s’irrigidì.

  - Bè se vuoi che…che ti racconti qualcosa basta che tu me lo dica…-

  - Anche adesso? – le chiese. Le stava dando le spalle e lei poteva vedere che tremava nella luce della luna e della terra.

  - Non sarebbe meglio parlarne domani, con più calma?- temporeggiò la ragazza.

  - No…Hitomi…- e si voltò a guardarla negli occhi verdi. Lei si stupì di quel suo sguardo determinato. Attese ancora qualche istante, come per cercare le parole o il coraggio, poi si decise.

  - Hitomi, adesso voglio sapere la verità.- e continuò ancora senza lasciarle il tempo di rispondere – Dimmi, è vero che su questo pianeta c’è un certo Van, che è identico a me? E che tu ne sei innamorata? Rispondimi Hitomi!!!-

  E alla ragazza crollò il mondo addosso.

 

 

 

   
 
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