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Autore: Niniel    27/11/2004    3 recensioni
Draco, prigioniero del suo stesso nome, incontra Lyn, avvolta da un'alone di mistero e incatenata ad un passato che non può dimenticare...La curiosità del giovane Malfoy lo porterà alla scoperta di se stesso e di una diversa realtà.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti

Salve a tutti!!!! Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei chiedervi pietà per ciò che state per leggere … siate clementi, è la prima ff che scrivo da sola L ! La storia è ambientata al settimo anno e all’inizio doveva avere come protagonisti Potter e quella divina creatura di nome Draco, però man mano che vado avanti lo sfregiato perde importanza…scusate! Scusate eventuali "orrori" ortografici ma non ho avuto il tempo di controllarla!!!!

Detto questo ringrazio Antares che si è gentilmente offerta ( Leggi= stata costretta) a leggerla per prima.

Baci Niniel

CAPITOLO 1

Lyn

Nel camino della Tana, volteggiava la bionda e ricciuta testa di una donna che fino a poco prima discuteva animatamente con la signora Weasley che stava accucciata di fronte ad essa.

"Per te non è un problema accompagnarla alla stazione, vero?" chiese .

"Certo che no...però non credi che sia un po’ troppo presto?" rispose Molly contorcendosi nervosamente le mani.

"Credo di saper benissimo cosa possa essere meglio per lei!" le fece notare con una certa acidità l’amica.

"Calmati, non ricominciare! Sono solo preoccupata per la sua salute!" si difese. << Ho cresciuto sette figli, credo di saperne anch’io qualcosa!!!>> pensò

"Le farà bene cambiare aria." Tagliò corto, rivolgendole uno sguardo che non ammetteva repliche.

"D’accordo. Ora vado, i ragazzi stanno rincasando."

L'orologio appeso al muro indicava le 10:30 e Draco era già di pessimo umore. Suo padre era stato rilasciato da Azkaban alcune settimane prima e aveva distrutto la tranquillità che si era a fatica conquistato. I giornalisti avevano rincominciato a perseguitarli e, levarseli dalle scatole tornando a scuola pareva un sogno. Avrebbe dovuto rivedere San Potter e la sua compagnia di sfigati, sottostare alle regole imposte da quel vecchio rimbambito di Silente e frequentare le lezioni assieme a quei luridi mezzosangue, ma avrebbe sopportato.

Gettò a terra il mozzicone di sigaretta e lo spense calpestando. Poco dopo fu raggiunto da Tiger e Goyle e dopo essersi scambiati un paio di battute si diressero verso il binario 9 ¾; la zona antistante ai binari era gremita di persone che spingevano carrelli carichi di bauli e pacchi e nell'aria risuonavano il parlottare e i versi degli animali.

Malfoy provava l'intenso desiderio di maltrattare qualcuno e iniziò a guardarsi attorno alla ricerca di una vittima...Gli studenti più grandi si erano riuniti in gruppetti e chiacchieravano vivacemente per ingannare l'attesa mentre i novellini con aria entusiasta e smarrita trotterellavano accanto ai genitori che li guardavano con occhi pieni d'ammirazione.

Chi avrebbe potuto tiranneggiare? A pochi passi da lui c'era un ragazzino cicciotto che beveva un frappé, avrebbe potuto rovesciaglielo addosso...

"Patetico e troppo scontato." Sibilò con una nota di disgusto, poi in lontananza vide la famiglia Weasley che si agitava come alla ricerca di qualcuno e pensò che, in fin dei conti la giornata non si prospettava poi tanto nera. Si stava dirigendo verso di loro quando notò qualcuno che trascinava con gran fatica un baule, indossava un voluminoso e ingombrante mantello grigio con cappuccio a coprirgli il volto; sogghignò tra se e ‘casualmente’ si scontrò con lui.

"Guarda dove vai, razza idiota!"

"Scusa" borbottò flebilmente la figura incappucciata rivelando una voce femminile.

"Potresti anche levarti questo coso quando la gente ti parla!" e detto ciò con un rapido movimento glielo tirò indietro. "Guarda, guarda..." bisbigliò sorpreso.

Sotto il mantello era nascosto il volto pallido di una ragazza, con i capelli neri raccolti in una lunga treccia e le iridi verdi; aveva un’espressione sconcertata e spaventata.

Il biondino le si avvicinò ulteriormente, e la fissò con i suoi

profondi occhi grigi come l'acciaio sfoderando un sorriso ironico. Ripensandoci più tardi non avrebbe saputo dire il perché lo fece, ma le accarezzò il volto morbido e profumato con una mano; la reazione della giovane lo sorprese più del suo stesso comportamento: il volto si contrasse in un'espressione terrorizzata ,sgranò gli occhi e tentò di dargli uno schiaffo, che prontamente evitò.

Malfoy serrò i pugni, era spiazzato pochi avevano avuto il coraggio di mettergli le mani addosso, se non fosse stata una donna avrebbe sicuramente reagito ,ma suo padre, gli aveva sempre ripetuto di portar rispetto alle donne...Lucius Malfoy e le sue convinzioni...gli venne da sorridere.

Si riprese dai suoi pensieri appena in tempo per sentire qualcuno scansarlo in malo modo, perse l'equilibrio e finì addosso a Goyle ,che assieme al compagno, spalleggiava il loro capo.

Draco si rialzò e si trovò faccia a faccia con il suo vecchio ‘amico’ Ron. Il Grifondoro che era diventato ancora più alto dell'anno precedente, indossava dei jeans sbiaditi ed una felpa.

"Che ti è preso Lenticchia, vuoi prenderle?" Disse spintonandolo, piuttosto irritato da tutta la faccenda.

"Rilassati...non voglio litigare." Rispose secco, poi si rivolse alla ragazza dai capelli corvini con aria seria. " Ti avevamo detto di non allontanarti, mamma era molto preoccupata"

Come richiamata da quelle parole, tra la gente che si era radunata attorno ai giovani, si fece strada a fatica la signora Weasley.

"Ronald!" urlò "ti avevo detto di non perderla di vista! Non…"

In quel momento il treno emise un lungo fischio e non osservati Draco ed i suoi due ‘gorilla’ pensarono bene di svignarsela.

"Bhe, bando alle ciance…muovetevi o perderete l’Espresso! State attenti e non cacciatevi nei guai!" si raccomandò, rivolgendosi per lo più al figlio

Il treno era pieno e i ragazzi trovarono uno scomparto vuoto solo per fortuna. Ron e Ginny seduti l’uno di fianco all’altra osservavano con aria di rimprovero l’amica che stava loro di fronte.

"Ma si può sapere che ti è preso" sbottò improvvisamente il giovane "Se non fossi arrivato l'avresti schiaffeggiato?!?"

Lei chinò la testa, ma non gli rispose.

"Allora Lyn, lo avresti fatto!? Ma sei cretina?" continuò alzando il tono della voce, senza curarsi che gli altri potessero sentire l’intero discorso.

La ragazza lo lasciò sfogare per cinque minuti, sempre restando muta ed immobile al suo posto, e quando si fu calmato uscì senza dare loro spiegazioni.

"Perché ti sei arrabbiato in quel modo?" gli domandò la sorella appena restati soli. "Non sei tu quello che a fatto a pugni con lui?" proseguì senza lasciargli il tempo di rispondere.

"Lo so...solo che non voglio che si faccia dei nemici già dal primo giorno! E poi sai quanto quel furetto possa diventare cattivo, quando vuole!"

Ginny lo fissò perplessa, poi desiderando cambiare argomento l’informò che aveva intenzione di entrare nella squadra di Quiddich come cacciatrice.

Poco dopo rientrò Lyn, indossava l’uniforme scolastica e non portava più l’ingombrante mantello con cui l’avevano vista per tutta la mattinata. I due la guardarono stupiti, non assomigliava minimamente alla giovane che conoscevano da molti anni e che avevano rivisto per l’ultima volta l’estate precedente (le loro madri erano coetanee, e anche se abitavano in due province distanti ad agosto passavano alcune settimane assieme).L’immagine che avevano in mente era quella di una ragazza alta e atletica, con la pelle abbronzata e il sorriso sulle labbra che li salutava dalla cima di una collina. Ora sembrava che il suo corpo si fosse prosciugato d’ogni vitalità, era magra e pallida come se fosse stata malata a lungo.

"Vieni qui," le disse dolcemente la minore dei Weasley nascondendo al meglio il suo sgomento " Ci pettiniamo e ci sistemiamo un po’!"

Con la scusa di cambiarsi a sua volta Ron uscì, percorse alcuni vagoni, infine si appoggiò al muro e guardò fuori: iniziava a farsi buio e ai campi si sostituivano lentamente alle montagne. "Come a potuto ridursi in quel modo?" si chiese mentre un senso d’impotenza si faceva strada dentro di lui.

"Ehi, che ti è successo?" domandò una voce femminile alle sue spalle. Si voltò e si ritrovò davanti Harry ed Hermione; le spille da Prefetto brillavano lucide sui loro mantelli.

"Ciao ragazzi…"

"Stai bene? Sei pallidissimo…" chiese nuovamente lei preoccupata.

"No, non sto affatto bene! Una mia carissima amica si sta lasciando morire, e io non posso fare niente per aiutarla! I suoi bellissimi occhi verde smeraldo ora sono solo pezzi di vetro senza vita...e io non la posso aiutare!" avrebbe voluto urlargli quella dolorosa realtà, ma non voleva impensierirli." Ho...ho dimenticato i compiti di Ruf " mentì.Quando scesero dal treno la notte era fresca, ed una leggera brezza si alzava dal lago. L'aria pungente profumava di legna bruciata ed umidità. Hagrid come ogni anno li aspettava lungo i binari tenendo sollevata una grossa lanterna, notò i fratelli Weasley e si avvicinò a loro sorridendo sotto l'ispida barba."Ehi Ron..." disse dandogli un leggero colpo sulla spalla che quasi lo fece cadere. "…come stai?""Benissimo" rispose massaggiandosi."E questo splendore, mi venga un colpo se non è Virginia!"Ginny non sorrise, oramai nessuno la considerava più una bambina, aveva 16 anni e a detta dei ragazzi era molto carina. Anche Harry, secondo ciò che le riferivano i gemelli se ne era accorto, quest'estate, infatti, quando l'aveva vista in costume si era sentiti molto imbarazzato.(I Dursley erano stati molto contenti di liberarsi di lui alcune settimane prima dell’inizio della scuola.) " I ruoli per una volta si sono invertiti" e a quel pensiero le scappò un risolino, non era più la ragazzina impacciata e timida che quando lo incontrava non riusciva ad aprire bocca dall’imbarazzo. Si voltò istintivamente verso i vagoni, lui era lì a controllare gli studenti; era ancora piuttosto magro, ma negli ultimi anni si era notevolmente alzato e lo sport aveva modellato perfettamente il suo bel fisico, inoltre era maturato anche caratterialmente, era meno spaventato del mondo e impulsivo... anche se volte le pareva di scorgere in fondo ai suoi brillanti occhi un velo di tristezza, un espressione vecchia...ma forse era solo una sua impressione…Intanto il guardiacaccia si era allontanato e chiamava a raccolta i ragazzi del 1° anno."Vai con lui." Disse Ron alla silenziosa amica quando questa uscì dall'angolo in cui si era nascosta." Puoi fidarti, è una persona buonissima." Aggiunse vedendo il suo sguardo dubbioso.Lei allora li salutò e s'aggregò agli altri. La seguirono con lo sguardo fino a che non sparì nella nebbia, allora assieme agli altri si diressero verso le carrozze.Il ‘cielo’ della Sala Grande quella sera era limpido e costellato da tante piccole stelle, ai quattro tavoli gli studenti, che si rivedevano dopo la lunga pausa estiva chiacchieravano allegramente del più e del meno. "Avete saputo che quel bastardo di Lucius Malfoy è stato rilasciato?" si lamentava Neville. Tutti lo sapevano ed erano dell'opinione che stesse tramando qualcosa."Ma com’è possibile? E' stato colto con le mani nel sacco! Le nostre testimonianze non valgono niente?" disse Hermione piuttosto alterata."Chi è la donna seduta vicino Piton?" chiese Colin Canon mentre le scattava una fotografia: 20-25 anni, capelli corti color mogano e, da quello che potevano vedere, una corporatura minuta."Probabilmente la nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure..." suppose Ron."Bhe, allora dobbiamo stare attenti." Rise Harry.Negli ultimi 6 anni si erano susseguiti degli insegnanti mooolto particolari: che avevano paura della loro stessa ombra e posseduti da Voldemort (Raptor),narcisisti incompetenti (Allock),mangiamorte (il finto Malocchio Moody), pazze sadiche al cui confronto Hitler sembrava solo un po' birichino (Ombrige), l'unico che si salvava era Lupin, però era un lupo mannaro...Harry si voltò verso Piton, aveva un espressione più arcigna del solito, probabilmente gli bruciava il fatto di non aver ottenuto nuovamente l'incarico che tanto desiderava. Anche se avrebbe potuto abbandonare pozioni l'anno precedente era stato costretto a continuare, infatti, se voleva fare l'Auror quella materia era fondamentale, per fortuna i suoi due migliori amici per solidarietà avevano deciso di continuare con lui; visto che erano relativamente pochi gli studenti del 7° anno che proseguivano erano stati riuniti in un unica classe...così oltre a dover sopportare Piton, doveva farlo anche con Malfoy e la sua allegra comitiva.La pesante porta si aprì, le chiacchiere cessarono e tutti si voltarono per veder entrare i nuovi studenti; tra i piccoli spiccava alta e severa la gracile figura di Lyn; numerosi colli si protrassero per osservarla meglio ed un brusio si levò.Il professor Silente si alzò in piedi e tutti tacquero immediatamente, sembrava stanco e si muoveva lentamente, un applauso in suo onore invase la stanza e sembrò ridargli energia, dovette attendere molto affinché si spegnesse poi con il sorriso sulle labbra iniziò il discorso annuale."Benvenuti a Hogwarts!" disse con voce squillante "Un nuovo anno sta per cominciare, per alcuni di voi questo sarà l'ultimo, per altri il primo..." Fece una breve pausa come per osservarli tutti "...ma non disperate o siate impauriti, non è né la fine né l'inizio, è solo un passaggio. E spero anche un'occasione per crescere, maturare e divertirvi..."Un altro scroscio d'applausi lo investì; dopodiché spiegò ai nuovi arrivati la storia delle 4 Case e appena ebbe terminato dette inizio alla cerimonia dello smistamento.Il vecchio cappello parlante, che come ogni anno era posto su di uno sgabello prese vita ed intonò una breve canzone di benvenuto. Quando terminò, la professoressa McGrannit si alzò da tavola, srotolò una lunga pergamena, su cui vi erano i nomi dei nuovi studenti, e gli chiamò uno ad un affinché fosse scelta la loro Casa.Lentamente i ragazzini vennero accolti dalle loro nuove ‘famiglie’, tra applausi ed abbracci, ora l'ultima rimasta era proprio l’amica dei Weasley."Smith, Lyn" chiamò la donna.Lei salì i pochi gradini che la separavano dallo sgabello e si sedette. Da dove si trovava poteva vedere tutti, e tutti la stavano osservando.

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"Prima di smistarla vorrei informarvi, e così placare la vostra curiosità, che la signorina Smith si è trasferita dalla scuola privata di Meghatron e frequenterà l'ultimo anno." Disse brevemente l'insegnante, poi le calò il cappello in testa.Non capì per quanto tempo avesse tenuto su il cappello, ma poteva vedere che gli studenti iniziavano a parlottare tra loro."Che succede?" chiese Sean a Ron"Bho...magari è solo indeciso..." rispose incrociando le dita in tasca e osservando l'amica. Sul suo volto non c'era traccia d'espressione.Intanto Malfoy, che l'aveva riconosciuta anche con i capelli sciolti, rideva coprendosi con una mano la bocca.

"Povera sfigata..."

Poi il cappello parlò a Lyn:

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"Fai tu, a me non importa." Sussurrò la ragazza

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"Tassorosso. " proclamò in fine; lei si alzò e si diresse al tavolo dove fu accolta calorosamente.

"Molto bene" esclamò il preside alzandosi nuovamente. "Ora diamo iniziò al banchetto."

"Ciao, io sono Hannah e lei è Susan!" disse una ragazza con il viso roseo ed una coda da cavallo, tendendo la mano alla nuova arrivata.

"Probabilmente saremo compagne di stanza!" proseguì l’altra entusiasta.

Lyn strinse loro le mani, lanciò un’occhiata al tavolo di Grifondoro e poi si servì un piatto di verdure cotte. Per tutta la cena le due tentarono di coinvolgerla in una conversazione senza ottenere risultati giungendo alla conclusione che la nuova arrivata era timida.

Quando tutti furono sazi i prefetti condussero gli studenti nei rispettivi dormitori. Si fermarono tutti davanti ad un’articolata rampa di scale.

"Fate attenzione perché alle scale piace cambiare!" spiegò una giovane con le trecce.

"Ehi Lyn, voltati…e guarda il prefetto di Serpeverde!" le bisbigliò Mary. Lei lo ubbidì, e scorse il ragazzo biondo della stazione.

" Hai visto quanto è figo Malfoy?!"

Alzò le spalle, non lo negava, era un bel ragazzo alto con i capelli biondi tirati in dietro e il viso leggermente spigoloso, ma il suo comportamento l’aveva disgustata, inoltre da quello che le avevano raccontato intuiva che era un tipo da evitare accuratamente.

"La parola di quest’anno è Mallon" disse la Signora Grassa, dopodiché il quadro si spostò e i ragazzi poterono entrare nella Sala comune dove il la legna scoppiettava nel camino acceso.

Appena furono in camera Ron si gettò sul letto sbadigliando e stiracchiandosi, mentre i compagni di stanza disfavano i bagagli.

"ROOON…credo che questa sia di Ginny!" disse Harry con il volto rosso togliendo dalla pila dei suoi vestiti una camicia da notte semitrasparente verde. L’amico alzò lo sguardo e lo fissò intontito senza capire cosa lo imbarazzasse tanto, poi si ricordò che Harry non era abituato a vivere con una ragazza che girava praticamente nuda per la casa.

"Probabilmente mamma deve averla messa lì per sbaglio…"

"A proposito, volevo ringraziarti per avermi ospitato!" disse riponendo con cura il leggero indumento sulla scrivania del rossino.

"Figurati, siamo tutti felici di averti in mezzo ai piedi, almeno mamma e papà non pensano a Percy…" rispose con una nota di malinconia.

"Nessun miglioramento?" chiese anche se conosceva già la risposta. Anche ora che tutti sapevano del ritorno di Voldemort e della corruzione d’alcuni ministri lui si ostinava a voler aver ragione. Dopo anni Artur se ne era fatto una ragione, ma la signora Weasley ne soffriva ancora; i gemelli (il cui negozio stava per aprire una filiale in Galles) avevano inviato al figlio prodigo una penna incantata come vendetta, di notte cancellava tutto quello che aveva scritto nella mattinata, il che costò a Percy una settimana e mezza di lavoro.

"…vuoi copiare i compiti di Storia della Magia?" chiese Harry .

"No, sono quest’anno riuscito a finirli tutti!" poi si ricordò della bugia che gli aveva raccontato, quindi si affrettò ad aggiungere "Gli ho ritrovati!"

Dopo che ebbero riordinato, fatto una bella doccia calda e preparato le cose per l’indomani decisero che fosse opportuno andare a dormire.

"Ron, stavo pensando al discorso di Silente…" Disse improvvisamente Harry da sotto le coperte. "Cosa farò quando me ne andrò di qui?"

"Verrai a vivere da noi e diventerai un Auror." Rispose lui con la voce impastata dal sonno." Perché me lo chiedi?"

"Ho la sensazione che quest’anno tutto finirà…ma ,sei sveglio?" Non ottenendo risposta spense le candele, appoggiò gli occhiali sul comodino e si addormentò. Quella notte sogno Lord Voldemort che, seduto ad un tavolo beveva tranquillamente del vino mentre guardava il suo cadavere e quello dei suoi amici fatti a pezzi. Si svegliò era tutto sudato ed aveva la nausea; da quando aveva scoperto che la sua vita si sarebbe conclusa o con la sua morte o con quella del Signore delle Tenebre certe notti non riusciva a dormire a causa del peso che gli stringeva il cuore e lo faceva soffocare. Si rigirò per tentare di riaddormentarsi.

" Non è giusto…" piagnucolò, nel sonno ,Neville che era stato di pessimo umore per tutta la giornata e non gli dava torto, Lucius e i sui li avevano quasi uccisi ed ora era libero grazie alle sue conoscenze.

 

È stata orrenda??? Commentate perché sinceramente non so se pubblicare il resto!!!

  
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