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Autore: kk549210    30/01/2014    6 recensioni
Il navigato Harmon Rabb, alle prese con situazioni nuove della vita privata e professionale, più o meno inaspettate.
Quinta "giornata" della serie "Cuore di padre".
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
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Mattie non solo era già pronta, ma era semplicemente radiosa. I suoi occhi chiari brillavano di profondissima contentezza. Intorno a lei, Sarah e i fratelli minori condividevano la sua gioia. Zhiqun era elettrizzata all’idea di portare le fedi e non la smetteva di giocherellare con il cuscinetto di raso. Gabriel reggeva il bouquet con un’aria così seria e compita che sembrava davvero trasfigurato. E Maria ronzava intorno alla sorella come un’ape industriosa, fierissima com’era di non essere più vestita come una bambina, ma di indossare un bel tubino rosa senza maniche, simile a quello della mamma.
-Sei bellissima, tesoro mio! – disse Harm entrando finalmente nella stanza, tutto preso ancora dal nodo della cravatta.
Sarah gli accarezzò la guancia con un sorriso e uscì dalla stanza con gli altri figli. Era giunto il momento che il padre e la figlia maggiore parlassero un po’ in pace.
-Sei tu che sei fantastico, papà… - gli fece eco Mattie, aggiustandogli con premura la cravatta. Davanti agli occhi le balenò il loro primo incontro, alla pista di volo Blacksburg, quando lui era sceso dalla sua bella moto. Lei allora era una ragazzina spaurita e sola. Era grazie a lui che aveva ripreso a camminare con sicurezza nel cammino della vita. In ogni senso.
-Volevi che mi mettessi l’alta uniforme? – chiese lui assumendo un’aria molto seria.
-Non voglio l’ammiraglio Rabb, voglio mio padre. – disse la ragazza e si mise a sedere sul letto di Maria. In quella stessa stanza che era stata la sua, prima che andasse a studiare all’MIT.
Harm si sedette di fianco a lei e la baciò in fronte.
-Tom sarebbe fiero di te. Sei diventata una donna davvero speciale.  
-Papà mi manca tanto. Finora non  ho mai avuto il coraggio di ammetterlo, ma è così.
Sul viso di Mattie spuntò una lacrima, che Harm raccolse con le dita. Non voleva che gli occhi della sua bellissima figlia fossero offuscati da nessuna nube, soprattutto in quel giorno di felicità. Rimasero a lungo abbracciati, in silenzio.
- Purtroppo papà non ha mai avuto a cuore la sua salute… - sospirò la futura sposa – L’unica consolazione è che il nostro ultimo periodo insieme è stato nella pace e nell’amore. E la vita mi ha donato un altro padre, oltre ogni più rosea aspettativa.
- Aspetta ancora qualche mese, bella mammina, e vedrai che cosa vuol dire essere genitore! – disse il padre con tono più leggero, accarezzandole con calore il grembo.
-L’ecografia dice che è una bambina – osservò Mattie più distesa. “Un’altra femmina… povero me!” pensò Harm - … ma se il prossimo sarà maschio, lo chiamerò Harmon!
-Il prossimo? Un figlio alla volta, tesoro… - fece lui inarcando le sopracciglia – Comunque, se avrai un maschio, chiamalo Thomas…
La figlia gli sorrise. Harm non aveva mai fatto nulla per prendere il posto di suo padre, per strapparlo dal suo cuore. Era stato lui che l’aveva convinta a riprendere i rapporti e a stare vicino a Tom quando gli era stata diagnosticata la neoplasia epatica. Se non ci fosse stato Harm, i fili della sua vita sarebbero rimasti ingarbugliati e lo splendido arazzo della sua attuale esistenza non si sarebbe più ricomposto.
-E fai mettere la testa a posto a quel farfallone di Tony – aggiunse il padre sempre più serio.
-Farfallone? Guarda che Tony è un ragazzo serissimo… Io lo amo e lui mi ama - si schermì lei.
-OK, ma è un po’ troppo perso dietro ai suoi videogame – osservò Harm.
-E’ il suo lavoro, papà! Mica sono tutti avvocati come te e la mamma… Non è che continui ad essere geloso?
-Un po’… - ammise lui con un sorriso.
-E via, per oggi te la passo. In fondo, sei il padre della sposa
  
 
-Papà, papà, facciamoci la foto tutti insieme! Metto l’autoscatto! – gridò a gran voce Gabriel quando finalmente vide Mattie comparire in soggiorno al braccio del padre.
-No, Gabo. E’ tardissimo. – fece Sarah – Di questo passo arriveremo con almeno una mezzora di ritardo.
-Ma che c’importa? – ribatté Maria – Se la sposa non arriva in ritardo, che sposa è?
-Foto! Foto! – si associò euforica Zhiqun, cercando di lanciare in aria il cuscinetto.  
Sarah acchiappò la piccola vandala, mentre Maria metteva in salvo le fedi.
-Dai, mettiamoci in posa – disse Harm, cercando di schierare alla bell’e meglio quella truppa effervescente – Così avremo una foto tutta nostra di questo giorno, fuori dall’album ufficiale.
Questa nostra famiglia è bellissima” pensò Mattie sorridendo al centro del gruppo.
 
 
 
Conducendo la figlia all’altare, il padre della sposa era teso e nervoso più che mai. Sentiva rinascere in sé le stesse emozioni del suo matrimonio, dieci anni prima.
-Abbi cura di lei, sempre – sussurrò a Tony, mentre lasciava la mano di Mattie. Poi andò a sedersi vicino a Sarah. Al suo posto. 




NdA: Grazie a tutti i lettori e recensori, presenti e futuri, eloquenti o silenti. Grazie di cuore.
  
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