Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LaGraziaViolenta    01/02/2014    13 recensioni
Stufi dei soliti cliché di Harry Potter? Annoiati marci dalle fantastiche avventure sentimental-sessuali di tre generazioni di Serpeverde? Vi sentite smarriti e frustrati di fronte a dei Grifondoro codardi e dei Corvonero dal QI in singola cifra?
Serena Latini è quello che fa per voi. Le avventure di una sfigata Tassorosso alle prese con incantesimi, fanfiction, pony, cucina inglese e delle sue relazioni coi figli dei personaggi che tanto abbiamo apprezzato.
Zuccherosità, storielle amorose e di amicizia, figure da quattro soldi e battute demenziali attendono una povera Tassorosso made in Italy.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dove Serena spera che la fortuna possa essere sempre a suo favore, perché sa di averne bisogno.



«Perciò vi dividerete in coppie» disse la professoressa. «Nessuno è mai morto per uno duello. Ricordatelo ai vostri genitori, nel caso venisse loro in mente di denunciarmi. Ricordatevi che questo è un test, voglio sentire forte e chiaro cosa siete in grado di fare, pertanto sono vietati gli incantesimi non verbali. Non verrete giudicati in base all’esito del duello ma in base alla padronanza degli incantesimi, perciò non esagerate. Ma impegnatevi.»
Di fianco a me, Jeanie fece un sorriso inquietante.
Rabbrividii. Sapevo fin dal principio di essere la vittima designata. Io a Difesa contro le Arti Oscure ero paragonabile a una vacca destinata al macello. E Jeanie era paragonabile a una macellaia.
In un attimo spostammo i banchi attaccato ai muri, ci sistemammo in cerchio e la prima coppia andò al centro della stanza.
E possa la fortuna sempre essere a vostro favore.
Mi coprii gli occhi. Udii un “Expelliarmus!”, poi il suono del legno che cade sul pavimento. Le mie palpebre tremarono e le ciglia mi solleticarono le dita. Le allargai appena e sbirciai. Finch-Fletchley fissava il suo avversario, le mani aperte, la bacchetta a terra.
Fine del duello.
«Penoso, Finch-Fletchley, penoso! Non hai nemmeno tentato di reagire! Ora riprovi subito, sia chiaro… Qualcuno che faccia coppia con Finch-Fletchley, avanti!»
I palmi delle mani iniziarono a sudare. Li nascosi dentro le maniche del maglione. «Ricordati i crisantemi per la mia tomba, Jeanie.»
Jeanie fece un’inquietante risatina sommessa. «Forse.»
«Ti prego, non esagerare.» Chiusi i pugni nel tentativo di asciugarli contro la lana. Se continuavo così, la bacchetta mi sarebbe sgusciata via come una buccia di banana.
Incontrai lo sguardo di Jeanie. Il suo viso era una maschera priva di espressione. «E secondo te, sentiamo, che motivi potrei avere per esagerare
Nella mia testa iniziò a tintinnare un campanello di allarme. La mia bocca era secca e impastata. Ripercorsi velocemente gli avvenimenti degli ultimi giorni. «Nessuno.»
«Ne sei sicura?»
Deglutii, ma non avevo neanche una goccia di saliva da mandar giù. Il campanello d'allarme divenne una sirena antiaereo. «Ho fatto qualcosa?»
Jeanie alzò le sopracciglia bionde. Si tolse gli occhiali e pulì una lente con una manica. «Tu pensi di aver fatto qualcosa?»
Un raggio rosso laser schizzò verso di me e mi scansai con uno squittio. L'incantesimo colpì l'armadio e questo prese fuoco.
«Aguamenti! Mannaggia, l'armadio... Era mogano! Finch-Fletchley, avevo detto di non esagerare! Cinque punti in meno a Tassorosso! Basta... Avanti i prossimi!»
Guardai il legno bruciacchiato e fumante. Sarei finita così entro breve? Mossi qualche passo verso Jeanie e tornai al suo fianco. «Sei arrabbiata con me?»
«Io? Figurati. Se fossi arrabbiata con te lo sapresti, perché in quel caso sarei spietata.»
Un immediato crampo alla pancia mi fece piegare in due. Afferrai il bordo di un banco e osservai la coppia di turno spararsi incantesimi finché Cunningham non colpì Ackerly con un Incantesimo della Pastoia.
«Finite Incantatem. Bene, Ackerly, ti sei difeso degnamente. Cunningham, buona mira. I prossimi!»
Una manata si abbatté tra le mie scapole e fui spinta in avanti. Jeanie avanzò al mio fianco con un ampio sorriso.
«Latini e Joy? Bene. In posizione.»
«Ti odio» piagnucolai. Mi fermai e Jeanie passò oltre. Si fermò all'altro capo del cerchio.
Strinsi la bacchetta con tutte le mie forze e mi inchinai.
Forza, Serena. Lasciala colpire. Un colpo solo, non sarà doloroso. Chiudi gli occhi e lasciala fare.
Non riuscivo a tenere la mano ferma. Tremavo.
Jeanie fece scivolare un piede in avanti e alzò la bacchetta sopra la testa. «Incarcerus!»
Un raggio saettò verso di me. Con uno strillo balzai via. Qualcuno rise.
Jeanie si leccò un labbro e fece qualche passo lungo il cerchio. Sembrava una tigre in gabbia, e l'istinto era sfuggirle. Feci qualche passo nella direzione opposta.
«Non ti piace?» mormorò Jeanie.
«Che ti ho fatto?» la implorai.
Jeanie tese il braccio. «Avis!» Una nuvola di uccellini sgorgò dalla bacchetta.
Sobbalzai indietro.
«Oppugno!»
«Impedimenta!» strillai. Lo stormo di uccellini venne verso di me al rallentatore e dopo qualche secondo scomparve.
Jeanie strinse le labbra. Le sue narici si dilatarono.
«Jeanie, ti prego…»
«Incendio!»
«Aguamenti!»
La fiammata divampò verso di me e si scontrò contro il mio getto d'acqua. L'acqua schizzò ovunque e qualcuno strillò.
«Joy, calma!» ruggì la professoressa.
Jeanie sbuffò dal naso. Ormai il suo cervello era programmato per sfondare le mie difese. Mi guardai intorno. I nostri compagni seguivano il duello con attenzione. Nessuno chiacchierava più. «Aiuto» mormorai.
Jeanie si immobilizzò e istintivamente io feci lo stesso. Lei scattò in avanti e io alzai le braccia. Quando mi accorsi che non era successo niente la udii ruggire: «Silencio!»
«Protego!» urlai terrorizzata. L'incantesimo di Jeanie guizzò verso di me e incontrò la barriera invisibile.
Tutto intorno a me si oscurò come se qualcuno avesse abbassato le luci. Le gambe e le braccia mi formicolavano. Abbassai la bacchetta e sbattei le palpebre. Rimisi a fuoco l'aula.
Jeanie, di fronte a me, digrignò i denti. Teneva la bacchetta tesa. Muoveva la bocca. Ma non ne usciva alcun suono.
Senza voce.
«Latini!»
Il ruggito della professoressa mi fece sobbalzare. Mi strinsi la bacchetta al petto e mi guardai attorno. In mezzo ai miei compagni Tassorosso vidi Cunningham alzare il pollice e Daisy sorridere.
«Latini, buoni incantesimi di difesa, ma scarsa in attacco. Joy, ottima in attacco ma carente in difesa. Ferma, Joy... Finite Incantatem. Bene, avanti i prossimi!»
Tornai dai miei compagni e mi feci largo fino all'ultima fila. Mi sedetti su un banco. Il mio cuore batteva forte, ma non volevo far capire né a Jeanie né agli altri quanto mi sentissi in ansia. Dondolai i piedi nel vuoto e abbassai lo sguardo. Dopo qualche secondo una treccia dorata lunga fino all'orlo della gonna comparve nel mio campo visivo.
«Sei arrabbiata con me» sussurrai.
Jeanie non rispose. Ma sapevo che non era per colpa dell'incantesimo del silenzio.
Trascorsi il resto della lezione sul banco, a far dondolare i piedi e a rigirarmi la bacchetta fra le dita. La professoressa alla fine disse che ci avrebbe detto i voti alla prossima lezione. Perfetto, un'ansia in più. Ma non era la più urgente.
Quando Jeanie uscì dalla classe a passo di marcia io la seguii.
«Jeanie...»
«Vai via, che è meglio.»
Le mie gambe si bloccarono e non riuscii più a respirare. Una morsa mi strinse il petto. La schiena e la testa bionda di Jeanie si allontanarono passo dopo passo, nella folla di divise grigie.
Costrinsi le mie gambe a muoversi e la inseguii.
«Jeanie!» La affiancai. Per starle dietro dovevo quasi correre. Il suo viso era una maschera impassibile e lo sguardo era fisso davanti a sé. Un paio di ragazze ci superarono e ci lanciarono occhiate incuriosite. «Jeanie, cos'ho fatto? Non capisco... Dimmi qualcosa, ti prego, non fare così!»
La treccia dondolava ad ogni passo e sfiorava la borsa al suo fianco. «Fatti un esame di coscienza.»
Il passo di marcia mi faceva respirare sempre più velocemente. Il petto cominciò a bruciare. «Non lo so! Davvero! Non ti capisco!»
Le labbra di Jeanie si strinsero. Continuò a guardare fisso davanti a sé. «Be', sai una cosa? Se avessero detto qualcosa di cattivo su di te, io te l'avrei detto subito. E invece io sono venuta a saperlo da Chelsea, che è venuta a saperlo da Rose Weasley, che l'ha saputo dal tuo fidanzato dopo che Roxanne Weasley le ha messo la pulce nell'orecchio. E io, te e Chelsea siamo diventate la chiacchiera dei Grifondoro. Compimenti, Serena, di te sì che ci si può fidare!»
Ormai il petto mi bruciava come se stessi affogando e la trachea fosse invasa dall'acqua. Ansimavo. Il mio cervello cercò disperatamente una spiegazione. «Io non so neanche chi sia Roxanne Weasley, non l'ho mai sentita nominare...»
«Bizzarro, lei sa benissimo chi sei tu. Al tuo dannato ragazzo e ai suoi familiari dovrebbero tagliare la lingua. Ma da loro non posso certo aspettarmi niente, chi sono loro per me? Ma da te, da una mia amica, non mi sarei mai aspettata un comportamento simile.»
Dillo alle tue amiche… La Joy e la Shields. La frase di Albus mi risuonò nel cervello. Afferrai la manica del maglione di Jeanie. «Non sapevo che loro lo sapevano! Che lo sapessero, cioè... Non volevo, Jeanie, credimi, volevo evitare che...»
Jeanie diede uno strattone e il maglione mi sfuggì dalle dita. «Lascia perdere, non ne vale la pena. Tanto io sono l'analfabeta che senza occhiali non distingue un palo da un albero. Figuriamoci le amiche.»
«Jeanie!» Salii i gradini delle scale di corsa. Tra il bruciore al petto, il male alle gambe e il senso di colpa ero tutta un dolore unico.
Mi fermai a metà delle scale e afferrai il corrimano con tutte le mie forze. Volevo andare avanti, seguirla, ma la mia mano mi trattenne ancorata alle scale. Jeanie proseguì, la lunga treccia che ondeggiava al suo fianco, allontanandosi sempre di più, finché non raggiunse la cima delle scale. Lì cambiò direzione e scomparve dalla mia vista.

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LaGraziaViolenta