Mi fa
male il cuore Potter
Era da un po’ di tempo che l’osservavo.
I miei occhi non si staccavano mai dalla sua elegante figura che, benché
avvolta nelle larghe divise di Hogwarts, riusciva a mostrarsi completamente per
tutta la sua perfezione.
Ogni attimo che passava me ne rendevo sempre più conto e non potevo fare
nulla per impedirlo.
Draco Malfoy era come una droga per me. Quando mi passava vicino in
corridoio o in Sala Grande subito esisteva solo lui, solo la sua splendida
figura, e nient’altro.
Tutto questo era cominciato poco tempo prima.
La guerra si era ormai conclusa da diversi mesi, e il periodo conseguente
alla sconfitta di Voldemort era stato, se possibile, anche peggio della guerra
vera e propria. C’era un intero mondo magico da prendere per mano e guidare.
Ovunque andassi, occhi indiscreti e curiosi mi seguivano affidandosi a me
per ogni cosa, sembrava che niente fosse cambiato. Si aspettavano ancora tutto
da me.
Il Bambino che è Sopravissuto, l’Eroe del Mondo Magico, il Prescelto… Per
la gente sarei rimasto sempre colui a cui affidarsi per ogni cosa. Sentivo gli
occhi di tutti puntati addosso, le richieste di aiuto di tutti che mi
rimbombavano nelle orecchie, i sorrisi di tutti rivolti a me.
Stavo impazzendo… finché non vidi anche i suoi occhi.
Quegli occhi così freddi, così glaciali, che non lasciavano trasparire
nessuna emozione, i suoi occhi.
Anche quegli occhi mi stavano chiedendo aiuto, e per la prima volta in vita
mia fui ben contento di concederglielo.
Da quel momento cominciò tutto: l’inizio non fu proprio quel che potrebbe
considerarsi una passeggiata.
Infondo stiamo sempre parlando di Harry Potter e Draco Malfoy che parlano
tranquillamente senza ammazzarsi. Non penso che qualcos’altro avrebbe mai
destato tanto scalpore quanto la nostra amicizia.
Eh si, proprio così…
Siamo riusciti ad instaurare un rapporto che si avvicinava molto a quella
che comunemente viene chiamata amicizia.
Tutto era iniziato da quel suo sguardo, puntato addosso in un giorno
qualsiasi nel bel mezzo di un corridoio deserto.
Venivamo entrambi dalla direzione opposte. Avevamo smesso molto tempo prima
di picchiarci e combinare casini per i corridoi, la guerra stava facendo
innumerevoli vittime sul campo di battaglia, non occorreva aggiungercene anche
di nostro.
Forse entrambi eravamo troppo persi nei nostri reciproci pensieri per
accorgerci della presenza dell’altro o forse siamo stati entrambi bravi a celare
all’altro di esserci accorti della sua presenza, sta di fatto che di colpo mi
sono ritrovato i suoi occhi addosso come mai era accaduto prima.
Non vi era nessuna traccia d’odio o rancore per aver ammazzato suo padre… Il
suo sguardo era il più vero che avessi mai visto in tutta la mia vita. Era come,
se tutto ad un tratto, il tempo si fosse fermato. In quel momento esistevano
solo i suoi occhi di ghiaccio persi nei miei.
Quello fu l’esatto istante in cui tutto iniziò.
Da quel giorno non sono stato più in grado di levarmi quello sguardo dal
cuore. Da un giorno all’altro ci siamo trovati distesi sulle rive del lago Nero
a parlare come vecchi amici del più e del meno, sono arrivato a confidargli
cose che neanche Ron ed Hermione hanno mai saputo di me.
I giorni passavano e quella strana cosa che ci teneva legati l’uno all’altro
non faceva che aumentare.
Non era raro vedere i “due nemici di sempre”, così come continuava a
ripetermi Ron, mangiare allo stesso tavolo, in genere però sempre quello Grifondoro,
studiare insieme in biblioteca, sfidarsi amichevolmente ad una partita di
Quidditch, uno contro uno, sedersi vicino in aula...
Il mio rapporto con Draco era mutato talmente velocemente da non rendermene
neanche effettivamente conto.
Era successo tutto troppo in fretta, e nella mia testa era ormai diventata
una cosa normale essere a stretto contatto con Draco per almeno la metà di un
giorno intero, esclusa naturalmente la notte.
Ma poi tutto era improvvisamente cambiato.
Avevo ricominciato a guardare Draco solo da lontano. A seguire i suoi
spostamenti di nascosto com’era avvenuto prima della guerra, ma, sta volta, con
una motivazione diversa.
Avevo provato molte volte a chiedergli il perché. Perché improvvisamente
fosse diventato così scostante, così sfuggevole da me, ma la risposta era
sempre stata vaga, sfuggevole anch’essa, e la cosa che mi faceva più male era
non sentire più quello sguardo su di me, seguirmi come invece aveva fatto in
quegli ultimi mesi, e dannazione… ne sentivo la mancanza!
Sentivo la mancanza di quelle perle su di me!
Mi mancavano più di quanto avessi mai pensato.
Mi mancava Draco, quello che era diventato alla pari di un migliore amico…
Mi mancava Draco… ma non come amico, ammisi finalmente a me stesso, mi
mancava Draco…
Come tutto, tranne che come amico.
In quel momento averlo come amico non rientrava tra le mie priorità, io
volevo qualcos’altro da lui.
Volevo Draco e basta!
Da quel giorno, da quell’incontro in corridoio erano
passati tre mesi, dei quali, i primi due mesi indimenticabili… mentre l’ultimo…
Beh, sembrava essere tornati indietro nel tempo.
Certo Draco mi rivolgeva ancora la parola, se gli chiedevo qualcosa, mangiava
ancora al tavolo rosso oro, ma stranamente sempre in compagnia di altri,
specialmente di Ginny verso la quale cominciavo a nutrire una strana gelosia.
Pensandoci bene l’ultimo periodo lo trascorreva sempre
in compagnia di Ginny. Sembrava che lei avesse preso il mio posto di fianco a
Draco.
Gli ultimi giorni poi, erano diventati una vera e
propria tortura. Dovunque mi girassi li vedevo assieme.
Li vedevo ridere insieme, scherzare insieme, parlare
insieme, mangiare insieme, studiare insieme!!!
Dannazione erano sempre insieme!
Dovunque guardassi c’erano sempre loro: Draco e Ginny.
Non capivo perché mi desse così tanto fastidio, in
fondo Ginny era libera di vedersi con chi voleva; certo era la mia ex ragazza,
e quindi era normale provare un po’ di gelosia, ma…
Dannazione! Tra tutti i ragazzi di Hogwarts proprio
Draco doveva scegliere?
Sia chiaro, non avevo niente contro Draco, non più
ormai, ma perché proprio lui?
Avevo rinunciato a capirne il perché, anche a distanza
di un altro mese. Draco era diventato sempre più scostante. Appena mi vedeva
cambiava strada o si inventava un impegno improvviso. Ero stufo di quella
situazione, per non parlare di Ginny che gli era sempre attaccata come una
cozza.
Mi presi mentalmente a pugni per quel pensiero. Se a
Ginny piaceva Draco e a Draco, Ginny, io non avevo nessun diritto di
intervenire, in nessun modo.
Ero seduto al tavolo della mia casa a rigirare
svogliatamente il cucchiaino nel succo di zucca guardando si sottecchi la scena
di un Draco e una Ginny che parlavano fitto fitto alcuni posti più in là.
A quanto pareva non ero l’unico ad essermi accorto di
quella loro nuova amicizia, e le parole di Hermione ne furono la prova.
- Non noti che quei due là formino proprio una bella
coppia, Harry?- chiese ingenuamente indicandomi i soggetti dei miei pensieri
nell’ultimo mese.
Alzai lo sguardo velocemente sorpreso da come quel
pensiero coincidesse perfettamente col mio in quel preciso istante.
Ron per poco non si strozzò sputacchiando il succo di
zucca che stava bevendo.
-COSAAAA???-urlò attirando innumerevoli sguardi anche
da altre tavolate.
In quel momento mi fece pena. La sua espressione era
un misto tra il disgustato, il terrorizzato e il “no, non può assolutamente
essere!”.
-Hermione?-esclamò lasciando intravedere tutto quello
che effettivamente pensava in quel preciso istante, -G…Ginny e Malfoy?-
Vidi Hermione alzare gli occhi al cielo ormai
rassegnata al livello intellettuale del suo ragazzo.
-Miseriaccia- esclamò dando una breve occhiata a quei
due, dopodiché lo vidi girarsi verso di me con un’espressione in volto che era
tutta un programma.
-No, Ron! Qualsiasi cosa la tua mente malata stia
pensando, no! Mi rifiuto!- dissi rifiutandomi categoricamente di seguire una
delle idee suicide del mio migliore amico.
-Ma Harry… dai, vuoi dirmi che non provi neanche un
po’ di gelosia verso Ginny? Nel vederla attaccata come una Puffola Pigmea a
Malfoy?- enfatizzò lanciando esplicite occhiate ad indirizzo della sorella e
del biondo.
Proprio in quel momento, come se fosse stata
richiamata dai nostri discorsi, Ginny si volse verso di noi, guardandomi in
modo strano prima di lasciarsi sfuggire un lieve sorriso di una che la sapeva
lunga.
Vidi anche Draco alzare lo sguardo, e come se fossimo
tornati indietro nel tempo incatenarsi al mio, durò solo pochi secondi prima
che i suoi occhi tornassero a guardare Ginny, non prima però di essersi posati
alquanto imbarazzanti sul piatto dinnanzi a lui ancora pieno.
Non riuscivo a capire questo suo comportamento. Perché
diavolo Malfoy evitava il mio sguardo?
Perso nei miei pensieri non mi accorsi che si erano
entrambi alzati dal tavolo e stavano uscendo dal portone della sala grande.
Li vidi fermarsi proprio di fronte, prima di varcarlo.
Draco sembrava come imbarazzato in un certo modo. Non ne compresi appieno il
motivo almeno finché non lo vidi chinarsi leggermente e dare un lieve bacio
sulla guancia a Ginny per poi scompigliarle i capelli affettuosamente come ad
una sorella minore.
Tutt’un tratto capì che in quel gesto non vi era nulla
di più di quello che avevo visto in realtà.
Prima di uscire vidi Draco voltarsi verso di me, quasi
incerto, timoroso, per poi lasciare quasi di fretta la Sala Grande.
Non ci pensai un secondo in più. Mi alzai velocemente
ignorando i richiami di Ron e il sorrisetto saccente spuntato sulle labbra di
Hermione.
Attraversai con poche falcate l’intera distanza che mi
separava dall’uscita, e una volta varcata mi lanciai letteralmente
all’inseguimento di Draco.
Penso di non aver mai corso tanto come quel giorno.
Avevo perlustrato tutto il castello in lungo e in largo, ma del Serpeverde
neanche l’ombra.
Stavo per rinunciarci, quando sentì la sua voce al di
là del portone dell’infermeria. Rimasi perplesso. Perché Draco era in
infermeria?
Che gli fosse successo qualcosa? mi chiesi cercando di
poter trovare una più che valida motivazione del perché si trovasse lì.
Perso nei miei pensieri sentì a malapena la voce di
Madama Chips rivolgersi a Draco con tono quasi annoiato di chi avesse appena
perso tempo per niente.
-Signor Malfoy, quante volte le devo ripetere che non
ha nulla? Il suo cuore è in perfetta salute, non ce nulla che non vada. E
adesso se vuole scusarmi, ho dei veri malati da curare!- lo congedò alquanto
irritata prima di sbatterlo letteralmente fuori dall’infermeria.
Per un attimo rimasi sorpreso dal comportamento di
Madama Chips, in genere era sempre disponibile a curare i malati, anzi, molto
spesso vedeva un malato dove non vi era, tanto il suo istinto di medico
prevaleva, mentre ora? Perché con Draco si era comportata così?
Feci appena in tempo a spostarmi e nascondermi dietro
una colonna prima che Draco mi passasse proprio davanti.
Senza rendermene conto lo seguì di soppiatto. Volevo
venire a capo del comportamento di Draco negli ultimi mesi nei miei confronti,
e agguantarlo davanti all’infermeria non sembrava proprio una brillante idea.
Lo seguì fino fuori dalle mura del castello, arrivando
in un baleno sulle sponde del Lago Nero.
Il buio era calato velocemente a ricoprire il cielo di
Hogwarts e molte stelle facevano già la loro comparsa tra le alte torri del
castello, donando alla scuola un’atmosfera ancor più suggestiva di quello che
in realtà trasmetteva già da sé.
Draco si era seduto sulla riva con le gambe raccolte
al petto e il mento posato sul braccio che teneva raggruppate le gambe al
torace.
Aveva un espressione assorta, persa quasi, che quando
mi avvicinai a lui mi sorpresi io stesso che non si fosse accorto della
mia presenza tanto era perso nel suo mondo.
Vidi come ad un certo punto, la sua mano spostarsi
lentamente sul torace, in prossimità del cuore mentre una strana espressione
prendeva vita sul suo volto.
Il mio cuore perse un centinaio di battiti solo a
quella scena. Che Draco avesse veramente problemi di cuore? Che fosse realmente
malato?
Mi rifiutavo a prendere in considerazione questa
possibile opzione.
Draco non poteva essere malato. Non poteva e basta!
Cercando di togliermi quell’angosciante pensiero dalla
testa, feci un ulteriore passo avanti cercando di attirare la sua attenzione,
cosa che prontamente avvenne, subito seguito da un’enorme spavento da parte sua
nel vedermi comparire così improvvisamente.
- Har…Potter- esclamò sorpreso correggendosi dal dire
il mio nome.
Mi fece male, vedere come le cose erano tornate uguali
a prima della nostra amicizia. Ma ormai ero stanco. Volevo venire a capo di
quella storia.
Afferrai le spalle di Draco quasi con forza imprimendo
nel mio gesto un disperato bisogno di comprendere il perché del suo
comportamento.
-Ehi!-
-Ascoltami bene Draco, perché non lo ripeterò due
volte - intimai fregandomi della sua debole protesta. Era evidente che c’era
qualcosa che non andava, la flebile resistenza nei miei confronti ne era la
prova.
Lo vidi sbarrare lo sguardo prima di continuare.
-Che fine ha fatto il mio Draco? Il mio migliore
amico, colui a cui potevo raccontare tutto, colui che mi ascoltava, che mi
prendeva in giro quando mi facevo troppe paranoie… che fine hai fatto Draco?-
Ero ben consapevole che la stretta sulle sue braccia
si fosse di molto allentata, così come il tono della mia voce fosse diventato
solo un lieve sussurro.
-Rivoglio il mio Draco- dissi a voce talmente bassa da
averla a malapena udita io stesso.
Vidi Draco allargare gli occhi e guardarmi con
un’espressione mista tra la sorpresa e l’imbarazzo.
In quel momento mi sembrò bellissimo.
Il chiarore pallido della luna, comparsa tra le
milioni di stelle presenti nel cielo, illuminò il suo volto d’angelo conferendogli
un’aura e una luminosità caratteristica degli angeli.
-H…Harry…- disse impastandosi nel pronunciare il mio
nome mentre le sue guance diventavano ancora più rosse –io… mi fa male il
cuore- disse distogliendo velocemente il suo sguardo dal mio per guardarsi le
mani torturarsi tra loro in un chiaro gesto d’agitazione.
Sbarrai gli occhi convincendomi di aver capito male.
Draco stava veramente male, allora? Aveva seriamente
problemi di cuore? Da quando? E perché non me ne aveva mai parlato?
-Draco, allora era vero quello che hai detto a Madam
Chips, prima?- chiesi mentre il tono della mia voce si arricchiva sempre più
d’agitazione –Dobbiamo andare subito in infermeria e…-
-Harry- mi fermò Draco appoggiandomi una mano
sul braccio, trattenendomi dal correre verso il castello quanto più velocemente
avessi mai fatto in tutta la mia vita.
Dannazione! Draco stava male e si comportava così alla
mia reazione? Perché continuava a sorridere? Non poteva prendersi gioco della
mia preoccupazione come se niente fosse!
-Draco, accidenti, che ti prende? Ti ho visto prima in
infermeria e qui sul lago poco fa mentre ti stringevi il petto! Perché,
dannazione, continui a sorridere? Cosa c’e che non mi stai dicendo?-
Perché continua a sorridere in quel modo?
-Harry… ascoltami, mi fa tanto male il cuore…-
Non lo lasciai neanche finire, interrompendo la sua
frase a metà. –Questo lo so, stupido di un Serpeverde, quello che non capisco è
perché dannazione non vuoi andare in…- ma come feci io prima, questa volta fu
Draco ad interrompermi premendomi leggermente l’indice sulle labbra, con una
strana luce presente negli occhi.
-Ascoltami bene Harry, perché non lo ripeterò due
volte- mi disse imitando perfettamente l’espressione usata poco prima da me con
un certo divertimento nella voce -mi fa male il cuore Potter- e lo disse con un
tono di voce che non capii più nulla.
Vedevo solo lui, dinnanzi a me, con il dito ancor
premuto sulle mie labbra e l’espressione più dolce e imbarazzata di questo
mondo.
Era stupendo!
In quel momento compresi tutto. Non mi interessava
niente di Ginny. Per quanto mi riguardava poteva mettersi insieme a tutto il
genere maschile di Hogwarts, tutto, tranne Draco.
Io ero perdutamente innamorato di Draco Malfoy, e la
consapevolezza dei miei sentimenti mi fece battere il cuore ad una velocità mai
provata, talmente forte da farmi persino male.
Prima ancora di rendermene conto avevo avvicinato il
viso al suo e premuto dolcemente le mie labbra sulle sue, guidato da qualcosa
che non avevo mai provato in tutta la mia vita.
Sentii Draco tentennare inizialmente, per poi
coinvolgersi letteralmente in quel bacio pieno d’amore che ci stavamo
scambiando.
Per esigenze d’aria ci staccammo da quella dolce
tortura appoggiando la fronte l’uno all’altro, come se fosse stata la cosa più normale
del mondo.
Non potevo credere a quello che era appena successo,
avevo appena baciato Draco Malfoy.
Avevo appena baciato Draco, il ragazzo di cui ero
perdutamente innamorato, probabilmente dal primo momento in cui quegli occhi
meravigliosi si erano posati su di me quel giorno lontano in quel corridoio
deserto.
Sollevai lo sguardo incatenandolo al suo, e nel
momento in cui ciò avvenne, il mio cuore mancò un’altro centinaio di battiti.
-Ti… ti fa ancor male il cuore, Draco- chiesi sperando
di sentire la risposta che il mio cuore stava aspettando.
-No, Harry. Non più!- mi rispose lasciandosi andare ad
una risata liberatoria che riempì il mio cuore completamente.
-Bene- risposi continuando a specchiarmi in quelle
pozze color ghiaccio fino a perdermici dentro.
-Neanche a me Draco, neanche a me farà più male da
oggi in poi. Non più!- dissi, per poi cancellare la sorpresa dal suo
volto con il secondo bacio di una lunga serie che sarebbe ben presto arrivata.
Fine.
Eccoci qui ragazzi! Volevo innanzitutto dire che
questa fic è tratta da una storia vera, e più precisamente è il modo esatto in
cui i miei genitori si sono messi assieme.
Mio padre continuava a dire a mia madre che gli faceva
male il cuore e…. e direi che io sono il risultato di questo dolore. Xd
Mi sono accorta di aver copiato il titolo da una fic
di Ranzie74 e di questo mi dispiace immensamente, solo che l’idea di
scrivere questa fic mi è venuta in mente proprio vedendo quel titolo della sua
fic! Perdonami cara veramente. Spero di non dover cambiare titolo perché questo
ci sta da dio veramente!!! Ç____ç
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto,
sperando soprattutto di non essere caduta troppo nel melenso come dice sempre
la mia cucciola samek.
È una storia molto romantica, spero di essere riuscita
a trasmettervi un minimo di romanticità che c’è stata in realtà!
Un bacio e fatemi sapere!