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Autore: ladymisteria    02/02/2014    2 recensioni
Siria ha sempre voluto "scendere in campo" al fianco dei genitori, e quando Jack Harkness chiama il Dottore per proporre a lui e a River una spedizione su Dubhe sembra finalmente che il momento tanto atteso sia giunto.
Ma basterà la sua testardaggine a convincere il Dottore che la bambina è davvero pronta?
Versione riveduta e corretta.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 11, Jack Harkness, Nuovo personaggio, River Song
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Baby Time for Doctor and River'
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La bambina alzò lo sguardo dal suo libro di fisica quantistica, fissando le porte del TARDIS.

All’esterno, il telefono squillava a vuoto.

Un nuovo trillo, e Siria si alzò, guardandosi intorno.

Nessuna traccia del padre.

La bambina gettò un’occhiata allo scanner.

Erano sulla Terra, a qualche chilometro da Londra.

Avevano riportato Clara a casa solo un’ora prima, decidendo poi di rimanere per un po’ parcheggiati in quella stradina deserta e quasi per nulla frequentata.

Suo padre non le aveva dato una reale motivazione per quella sosta.

Le aveva solo detto che i molti secoli passati a difesa di Natale gli avevano insegnato a sopportare lo scorrere lento e normale del tempo.

Inizialmente Siria era rimasta stupita da una simile affermazione, ma era stato solo un istante.

Suo padre si era comunque rigenerato – benché gli fosse stato concesso ancora una volta di mantenere il vecchio viso.

Era normale, quindi, che qualche aspetto del suo carattere avesse subito un cambiamento, seppur minimo.

Il telefono squillò nuovamente, e Siria si riscosse, decidendo che fosse giunto il momento di rispondere.

«Ce ne hai messo di tempo, vecchio mio. Sono i primi sintomi dei tuoi 2100 anni, oppure eri di nuovo impegnato con River?» esclamò l’allegra voce di Jack Harkness all’altro capo del filo.

Siria rise.

«La mamma non è qui, mi spiace» disse.

«Ehilà, baby Dottoressa! Ti spiacerebbe dire a tuo padre che c’è una questione di cui dovrei parlargli? Sempre che non sia diventato uno di quei vecchietti nostalgici che sostano perennemente sulle panchine dei parchi...» disse Jack, divertito.

«Di che si tratta?» domandò Siria, ignorando completamente la richiesta dell’uomo.

Aveva sempre voluto imitare il padre, e le sembrava di star facendo davvero un ottimo lavoro.

«Oh, solo una piccola proposta che vorrei fargli» replicò l'uomo all'altro capo del filo.

La bambina stava per ribattere che avrebbe potuto benissimo riferire lei quella proposta al padre, quando proprio quest’ultimo le arrivò alle spalle, prendendole la cornetta di mano.

«Cos’ho sempre detto a proposito di questo telefono, Siria?» chiese.

«Che devi assolutamente rimetterlo sulla consolle» tentò la bambina.

Il Dottore sospirò, non riuscendo completamente a nascondere un sorrisetto divertito.

«Certo. Ma che cosa a proposito di chi deve rispondere?» suggerì.

Siria si guardò i piedi.

«Hai detto che solo tu puoi farlo. Ma ho aspettato, e non ti ho visto!» si giustificò.

«Ero nella sala motori. Ci vuole un po’ di tempo ad arrivare».

Siria s’imbronciò.

«Jack non ha voluto dirmi niente» borbottò.

«Vuol dire che almeno per una volta ha fatto qualcosa di buono» rispose il Dottore.

Dal telefono si udì l’uomo protestare.

Il Dottore posò la cornetta all’orecchio.

«Che è successo, Jack?».

Il Gallifreyano ascoltò attentamente.

«D’accordo. Il tempo di avvisare River e saremo lì in un lampo. Puoi inviare la data e le coordinate al TARDIS? Grazie. Come? No, Jack. Non può venire solo River» disse, esasperato.

Rimise al suo posto la cornetta, andando poi ad accendere i motori.

«Siria, potresti avvisare tua madre di raggiungerci qui sul TARDIS? Usando il Manipolatore del Vortice dovrebbe riuscirci piuttosto in fretta».

«Lo faccio solo se posso venire anche io con voi» ribatté la bambina, decisa.

«Non stiamo andando a giocare, Siria. E’ pericoloso, e tu sei ancora troppo piccola» le rispose l'uomo, senza alzare gli occhi dai comandi.

Siria si erse in tutta la sua altezza.

«Ho già nove anni!» esclamò, fiera.

Il Dottore le lanciò un’occhiata divertita.

«Oh, così tanti?» la prese in giro.

Siria s’imbronciò nuovamente.

«Allora rigenero anche io. In un corpo più grande!» buttò lì.

L’uomo si bloccò, fissandola.

«Decideresti di rigenerare per questo? Sul serio?» chiese, scioccato.

«Tu l’hai fatto!» si difese la bambina.

Il Dottore scosse il capo.

«L’avrei volentieri evitato» mormorò piano.

Vide Siria sgranare gli occhi.

«Non prenderla come una cosa negativa, tesoro. Sono contento di essere ancora vivo, e di aver potuto tornare da te e River. L’avere un nuovo ciclo di rigenerazioni è una cosa stupenda, certo. Ma rigenerare significa inesorabilmente anche morire, e di sicuro non è ciò che ci auguriamo per te, Siria» spiegò il Dottore.

Sospirò.

«So che per te e la mamma – qui sulla Terra – non è trascorso che un giorno, ma… La rigenerazione, per me, è arrivata dopo 900 anni in cui combattevo ogni giorno contro nemici disposti a tutto pur di impedirmi di far tornare il nostro popolo; dopo essermi visto privare di una gamba. E affezionato come sono sempre stato ad entrambe, posso assicurarti che non presi assolutamente bene l'idea di dover dire addio a una di esse. Se vuoi la verità, al punto in cui mi trovavo, ero quasi contento di poter finalmente “riposare” un po’» ammise.

La fissò, sorridendole con l’intento di risollevarle il morale.

«In più, anche rigenerandoti avresti comunque nove anni, Siria».

La bambina lo fissò, risoluta.

Aveva compreso perfettamente le ragioni del padre, ma non per questo era disposta a rinunciare a una possibile avventura al fianco suo e della madre.

«Non ti parlerò più. E dirò alla mamma che hai buttato il suo libro preferito in una supernova!» lo minacciò.

Il Dottore ridacchiò.

«Uguale a River in tutto e per tutto, eh?» mormorò, affettuoso.

Allargò le braccia.

«Fai pure. Dì a River dell’incidente occorso al suo libro. Cosa mai potrà fare, che non abbia già fatto?».

Siria gli diede le spalle, offesa.

Rimase in quella posizione per diversi minuti, lanciando di tanto in tanto uno sguardo al padre, di sottecchi.

Vedendo che con il suo comportamento non otteneva risultati, tuttavia, la bambina tornò a voltarsi verso il Dottore.

Strillò, pestando i piedi a terra.

«Ma io mi annoio! Voglio venire con voi e divertirmi anche io! Per favore…».

Fissò il padre, i grandi occhi chiari pieni di lacrime.

L’uomo scosse il capo.

«No, no e ancora assolutamente no».

*

«Credevo avessi detto “No”» ghignò River, quando il Dottore le disse che Siria li avrebbe seguiti in quello che sarebbe stato il suo primo “intervento di soccorso” vero e proprio.

«Oh, stai zitta» borbottò l’uomo, di rimando.

Ma non era davvero infastidito dal comportamento della figlia.

Era invece orgoglioso della testardaggine - e dello spirito ribelle - mostrato dalla bambina.

«Sei sicuro che a Siria non servano altri abiti, magari un po’ più pesanti? In fondo stiamo pur sempre per andare sui ghiacci perenni di Dubhe» chiese River, studiando con aria critica gli abiti tra le braccia del marito.

«Sicurissimo» tagliò corto il Dottore, prendendo da un angolo dell’immenso guardaroba un cappello di lana.

«Ecco. Questo è l’ultimo tocco» disse, allegro.

«Ah, no. Niente oscenità sulla testa di mia figlia, Dolcezza» esclamò River, strappandogli il copricapo dalle mani, e lanciandolo nuovamente nel mucchio di abiti.

Il Dottore sbuffò.

«Hai già pensato a come procedere? La presenza di Siria impone una maggiore attenzione e un sicuro “metodo d’azione”» chiese.

«Non sai di cosa si tratta?» domandò River, seria.

«Non di preciso. Jack mi ha solo detto che ci sono alcuni Sontaran coinvolti».

River si fece pensierosa.

«Proporrei allora una divisione. E’ meglio non rimanere in un unico gruppo. Rischieremmo di dare nell’occhio. Che ne dici di rispolverare il vecchio “maschi contro femmine”? Tu e Jack in una squadra, io e Siria nell’altra» propose.

Il Dottore annuì.

«D’accordo. Cercate solo di non mettervi nei guai. Non volontariamente, almeno. So che trovi questo genere di situazioni divertenti, ma…».

La donna gli stampò un bacio sulla guancia, ammiccando.

«Tranquillo, finiremo nei guai in modo assolutamente casuale» gli assicurò.

Il Gallifreyano scosse il capo, rassegnato.

«Meglio tornare nella sala di controllo. Ormai dovremmo essere arrivati».
 
 
 
 
 
 


Okay, ho alcune cosa da dire riguardo a questa fanfiction :)
Prima di tutto spero mi perdoniate il fatto di non aver "cambiato Dottore", benché questa storia si collochi dopo lo speciale natalizio. Ci tengo comunque a precisare che la mia scelta è dettata dal non aver ancora visto appieno Capaldi in azione (e quindi sarebbe stato impossibile, per me, rendere il suo Dottore più IC possibile), e sì, anche da un attaccamento morboso all'Undicesimo U.U.
In secondo luogo, diverse cose a cui accennerò in questa storia derivano dal libro "Tales of Trenzalore" (come i 900 anni trascorsi dal Dottore in difesa del pianeta, o come il fatto che abbia perso una gamba a causa di un Angelo Piangente).
E ultimo, ma non meno importante, vorrei dedicare questa fanfiction a Nic01, che mi ha pregato di scrivere altre storie con Siria :D
Come sempre, le recensioni (qualsiasi sia la loro natura) sono sempre ben accette ^^.
Grazie♥

 

   
 
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