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Autore: Lallywhite_Lady Norris    02/02/2014    10 recensioni
Finalmente dopo un viaggio lungo due mesi, Ranma è riuscito a cambiare molte cose di se e soprattutto a capire una cosa molto importante. Purtroppo però si troverà a combattere ancora una volta..e ancora una volta dovrà difendere con le unghie e con i denti tutto ciò che ha di più caro al mondo: Akane! Vincerà anche questa battaglia o questa volta sarà la fine di Ranma Saotome??
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ranma e Akane erano uno di fronte all’altro. Occhi negli occhi, ma con sguardi completamente diversi.
La giovane Tendo lo guardava impaurita e preoccupata, non credeva possibile che quello davanti a lui potesse essere il suo Ranma, quel ragazzo che amava più di sé stessa.
Lo sguardo del codinato invece, era freddo e distaccato. Incuteva parecchio terrore, tanto era tagliente.
«Ora mia cara Akane, fatti sotto. Voglio battermi con te.»
«Ranma..non puoi dire sul serio. Non puoi volerti scontrare con me.»
«Certo che voglio. Sono a dir poco furioso e sai benissimo che la lotta è il mio metodo migliore per sfogarmi. E voglio farlo con te. Perché è a causa tua che sono così estremamente arrabbiato.»
Akane era inorridita di fronte a quelle parole. Non poteva essere il suo Ranma quello che le era di fronte.
“Non posso battermi con lui e non solo perché lo amo, ma perché ne uscirei decisamente sconfitta. Non sono in grado di tenergli testa a lungo. Se fa sul serio, come farò a fermarlo e a fargli capire che per me esiste solo lui?”
La mora era decisamente preoccupata. Non aveva via di scampo contro il marito. E quindi cos’avrebbe fatto?
Ranma la guardava accigliato e con il sopracciglio destro alzato, si era messo in posizione, facendo capire alla moglie che era pronto per lo scontro e che niente gli avrebbe fatto cambiare idea, soprattutto lui.
Akane aveva deglutito e prendendo un grosso respiro, aveva deciso di provare a battersi contro di lui, nonostante il suo cuore piangesse di dolore per quanto stesse accadendo.
La ragazza partiva già in svantaggio, visto anche la mise che indossava. Portava il vestito che aveva il giorno del rapimento, volendo sentire su di sé il profumo del marito.
Si era però decisa che avrebbe combattuto contro il suo amato, cercando di mettercela tutta per riportarlo sulla retta via, nonostante sapesse che non era propriamente nelle sue facoltà, visto la possessione di Ira.
«D’accordo Ranma. Se è questo che vuoi, io sono pronta.»
E senza attendere la risposta del marito, si era messa in posizione, pronta ad iniziare lo scontro.
«Sei già impedita nella normalità, figuriamoci con addosso quello straccio lungo che ti impedisce di muoverti liberamente.»
Era ferita da quelle parole, ma era pur sempre Akane Tendo, la ragazza testarda, grintosa e che non si arrendeva tanto facilmente. E meglio di Ranma non lo sapeva nessuno.
“Povero idiota. Sa benissimo che più continua con gli insulti e più fa aumentare la mia aurea combattiva, visto l’enorme rabbia che mi fa provare!”
Decisa come non mai, aveva riservato un sorriso ironico al suo sposo. Ce l’avrebbe messa tutta.
«Invece di aprire inutilmente la tua bocca come fai sempre, combatti.»
Uno di fronte all’altra, occhi negli occhi, entrambi avevano un aurea combattiva molto elevata, ma quella di Ranma superava di gran lunga quella della moglie. Era decisamente nero di rabbia.
 
 
Il resto del gruppo nel frattempo si era ripreso ed ora erano tutti in cerchio, volendo fare il punto della situazione.
Mousse era quello più preoccupato di tutti per la sorte del giovane Saotome. Aveva imparato a volergli bene ed era molto affezionato a quell’ex rivale, diventato ormai il suo migliore amico.
«Cosa facciamo adesso? Come faremo a salvare Ranma? Non credo possibile che sia finita l’era di Ranma Saotome. Mi rifiuto di crederci.»
Tutti avevano rivolto uno sguardo di estremo appoggio al cinese. Ognuno di loro la pensava esattamente come lui. Ranma doveva salvarsi.
«Ragazzi c’è poco da fare, purtroppo. Ranma è nelle mani di Haikiri. Solamente lui potrebbe salvarlo.»
Alle parole di Obaba tutto il gruppo era rimasto in silenzio.
«No. Io non accetterò mai che qualcuno sconfigga Ranma al posto mio. Io e lui abbiamo un conto in sospeso da sempre. E se qualcuno dovrà sconfiggerlo, quel qualcuno sarò io.»
Un Ryoga determinato come mai prima d’ora, aveva esternato il suo pensiero, volendo a tutti costi farlo capire a tutto il resto della squadra.
«Io vado al castello di quel maledetto, sia per riprenderci Akane che per riportare Ranma sulla retta via, e se non avrà intenzione di farlo, beh allora mi vedrò costretto a fargliela ritrovare io. Chi la pensa come me, è ben accetto!»
Voltandosi verso di loro, l’Eterno Disperso aveva finito di parlare, aspettando di vedere chi l’avesse seguito in quel tragitto. Non era rimasto per niente sorpreso quando si era visto ogni singolo amico affiancarlo.
«Hibiki, andiamo a riprenderci Ranma e Akane e sconfiggiamo quel maledetto una volta per tutte!»
Sostenendo lo sguardo fiero di Mousse, il girovago aveva semplicemente annuito con la testa, seguito poi da Shampoo, Ukyo, Obaba, Happosai e Wang.
 
 
Akane aveva già il fiato grosso, mentre Ranma sembrava fresco come una rosa. Sapeva che sarebbe stata dura contro suo marito, ma non voleva mollare. Non poteva mollare.
Il codinato aveva ricominciato con una serie di calci roteanti, ma la giovane Tendo era riuscita ad evitarli tutti quanti. Era riuscita a scansare tutti i suoi attacchi, così da non essere colpita neanche una volta, ma stava cominciando ad essere seriamente stanca. Non sapeva quanto ancora avrebbe resistito.
Ranma aveva capito che la sua amata cominciava a cedere e sorridendo beffardo aveva allentato un po’ il ritmo, ma poi aveva colto alla sprovvista Akane.
Un manrovescio era arrivato a destinazione sulla guancia di Akane.
La mora era rimasta pietrificata di fronte a quel gesto, ma sapeva anche che si stavano scontrando e per quanto facesse male, Ranma non aveva fatto niente di strano.
Il giovane Saotome l’aveva colpita, ma bisognava ammettere che si era parecchio trattenuto. Le aveva riservato uno schiaffo deciso, ma non era stato forte. Stava pur sempre combattendo contro una donna!
Nello sguardo della moglie si poteva leggere chiaramente quanto fosse ferita da tutta la situazione, ma negli occhi aveva anche una grande determinazione, che per quanto apprezzasse, lo stava anche irritando.
Si era avvicinato a lei guardandola intensamente in quelle profonde pozze nocciola, perdendocisi dentro con i suoi blu cobalto.
Distanziavano pochissimi millimetri l’uno dall’altra e Akane sperava con tutta sé stessa che Ranma volesse baciarla, così da sentire ancora una volta il suo sapore. Ma purtroppo le intenzioni del marito erano decisamente diverse.
Allungando la mano destra, il codinato l’aveva indirizzata al collo della moglie, che sorpresa per il gesto e per il respiro che le mancava, era sobbalzata in aria.
Gli occhi le si erano riempiti di lacrime. Stava cercando di fare di tutto per evitare di piangere, ma la stretta di Ranma, il rancore e la freddezza che leggeva nei suoi occhi, la stavano annientando poco alla volta.
Vedendo quegli occhi bellissimi inumidirsi, il codinato aveva deciso di parlare, esternando tutto il dolore che stava covando dentro di sé.
«Come hai potuto tradirmi così? Sapevi bene quanto fossi importante per me, quanto ti amavo e tu..tu invece mi hai voltato le spalle, finendo tra le braccia di quel bastardo. Da te non me lo sarei mai aspettato.»
«Ran – Ranma n – non è c – co – come pe – pensi.»
«Non è come penso?? E cosa dovrei pensare visto che hai fatto l’amore con una persona che non ero io!! Come hai potuto finire a letto con lui??»
Akane aveva sbarrato gli occhi. Ma che diavolo stava dicendo? Lei non aveva mai fatto l’amore con Haikiri. Lei lo aveva fatto solo e unicamente con lui. Il suo Ranma.
«No – non è ve – vero!»
«NON MENTIRMI!»
La mora era sobbalzata all’urlo di quelle parole e non era più riuscita a trattenere le lacrime, che cominciavano a scendere copiosamente dai suoi bellissimi occhi.
 
Qualcuno però aveva assistito a tutta la scena ed ora era deciso ad intervenire. Alzandosi di scatto, aveva annullato il suo ki ed era giunto così alle spalle del codinato, strattonandolo con tutta la forza che aveva per liberare Akane.
La mora, stupita da quel gesto, aveva semplicemente sussurrato il suo nome.
«Ha – Haikiri!»
Il ramato e Ranma si stavano guardando in cagnesco. Lo spirito era decisamente pronto per affrontare ancora una volta il suo nemico, volendo soprattutto fargliela pagare per come si stava comportando con Akane.
Il giovane Saotome aveva un sorrido beffardo sul viso. Credeva forse che gli faceva paura?
«Ma si, affrontiamoci ancora! Infondo non ero molto soddisfatto dello scontro di prima. Sei una mozzarella, spirito dei miei stivali!»
«E così che dimostri il tuo amore ad Akane?»
«Questi non sono affari che ti riguardano. La colpa è solamente tua.»
E senza attendere risposta, aveva cominciato a scagliarsi contro il suo rivale.
 
Lo scontro andava avanti già da parecchio tempo. Entrambi erano piuttosto affannati e anche decisamente feriti.
Ranma aveva il labbro e il sopracciglio sinistro spaccato, infatti continuava a perdere sangue, che scendeva lungo il viso, mentre Haikiri aveva un profondo taglio sulla spalla destra e anche lui grondava sangue lungo tutto il braccio.
I due però non avevano la benché minima intenzione di smetterla, tanto che Ranma aveva ripreso a correre in direzione di Haikiri e saltando in alto aveva poi indirizzato un calcio roteante al viso dello spirito che si era accasciato a terra per poi rialzarsi immediatamente e piegandosi su se stesso aveva roteato, facendo lo sgambetto a Ranma, così da farlo cadere di schiena.
Mettendosi a cavalcioni su di lui, il ramato aveva cominciato a colpire con i pugni il viso del moro che al momento sembrava non riuscire a contrastarli.
Davanti a quella scena, Akane aveva urlato a pieni polmoni il nome del marito e stava per avvicinarsi per dividerli, quando qualcuno aveva attirato la sua attenzione.
Mousse e Ryoga.
«Akane siamo qui adesso. Ci pensiamo noi.»
La giovane Tendo vedendo i suoi amici di sempre, si era letteralmente fiondata tra le loro braccia, piangendo sommessamente.
Il cinese l’aveva stretta, facendole capire che da adesso tutto si sarebbe sistemato.
«Mo – Mousse, Ra – Ranma è..»
«Sappiamo già tutto Akane. Purtroppo ha affrontato anche noi e come sempre ci ha sconfitto, solo che questa volta ci è andato giù più pesante, a causa di Ira.»
«Co – cosa po – possiamo fare pe – per salvarlo?»
«Purtroppo c’è poco da fare. L’unico che potrebbe salvarlo è Haikiri, ma non credo proprio che abbia intenzione di farlo.»
Ad un certo punto però qualcuno aveva parlato. Qualcuno che non aveva più detto una sola parola. Wang.
«Un modo per salvare Ranma ci sarebbe.»
Tutti si erano girati verso il vecchio cinese, basiti per quanto avessero sentito.
«Cosa stai dicendo, Wang?»
«Obaba, sto dicendo che un modo per salvare il vostro amico esiste.»
«E perché diavolo ce lo dici solo adesso?»
Mousse era rimasto sconvolto da quella rivelazione. Perché Wang aveva taciuto se c’era un modo per salvare il suo amico?
«Perché non sapevo come stesse Akane. Solo lei potrebbe salvarlo.»
«Cosa? E come dovrei fare?»
«Con questo.»
Wang aveva estratto dalla sua manica un pugnale. Era particolare nella lavorazione, tipica degli elfi. Era una di quelle armi con la forma leggermente incurvata per garantire una presa migliore. Era munito di doppio filo nella lama principale e di una lama secondaria composta da un solo filo esterno per proteggere la mano che la impugnava. Il manico nero era decorato con pittura bianca rappresentanti disegni elfici che terminava con uno spuntone ad artiglio di drago.
«Con questo potrai salvare Ranma. Se riesci a bagnarlo del sangue di Haikiri e poi lo mescolerai con quello del tuo sposo, l’effetto di Ira svanirà e salverai così Ranma. Però..»
«Però??»
«Però se tuo marito dovesse uccidere Haikiri per primo, allora tu dovrai uccidere il tuo consorte. Avrai questa forza, Akane?»
Sconvolta come mai nella sua vita, la piccola Tendo era rimasta a bocca aperta, continuando a tenere gli occhi fissi sul pugnale che Wang le stava donando.
Cosa doveva fare?
 
 
 
 
Ed eccoci qui…ce l’ho fatta a finire questo capitolo!!! Dai nemmeno così eccessivamente in ritardo!! Chiedo davvero scusa, ma credo che d’ora in poi riuscirò a pubblicare almeno quasi ogni settimana..non mancano nemmeno tanti capitoli!!!
Spero di non avervi deluso con questo capitolo…mi convince si e mi convince no!!
 
 
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Questo è il pugnale che Wang mostra al gruppo.
Speriamo che riuscite a vederli, perché non sono capace!!! xD

 
   
 
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