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Autore: Naruto89    02/02/2014    1 recensioni
"Sasuke Uchiha si stropicciò gli occhi cisposi, aprendoli lentamente. Gli ci vollero alcuni secondi prima di capire dove si trovava.
Dopodiché, alla vista del grande ventaglio bicolore posto sulle tende blu, ricordò di essere in camera sua. Era da veramente tantissimo tempo che non faceva più quel sogno: erano già passati tre anni da allora e, in tutta sincerità, non poteva minimamente giurare che le cose si fossero svolte come le ricordava lui.
"
Sono passati tre anni dalle vicende delle scuole medie e Sasuke, che è ormai al liceo, ha continuato imperterrito a seguire la via della delinquenza e delle bande, alla ricerca della verità riguardo Itachi. Sakura, dal canto suo, si sta impegnando con tutte le sue forze per proseguire, a suo modo, il terreno solcato da Naruto e vorrebbe trascinare in questa avventura anche Sasuke. Uchiha, però, ha ormai deciso di distanziarsi da tutto e da tutti, rinunciando all'amicizia (e all'amore) in favore di verità e vendetta...
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '100% Sakura'
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Sasuke XV
C'è una notizia

“... e così, i tre protagonisti scoprono che è tutto un piano della famiglia di Sousuke, il coprotagonista maschile, che sta cercando di conquistare il loro Villaggio Nascosto. A quel punto, Sousuke stesso è chiamato a prendere una decisione importante: si schiererà dalla parte della sua famiglia, oppure combatterà fianco a fianco con Naruto e Sarah?” finisce di leggere Sakura, accanto al ragazzo.
Posa il quaderno sulla cattedra e un silenzio di piombo cala sulla classe del club di manga. Sakura sposta lo sguardo su tutti i membri, seduti più o meno composti alle loro postazioni. Il suo sguardo sembra dire 'Beh? Allora?'. Con tono autoritario e una certa insistenza.
Timidamente, quasi nascondendosi dietro il proprio braccio, una ragazza dai capelli biondi stretti in una lunga coda tira su la propria mano.
“Sì. Qualcosa da dire, Ino?” le dà la parola Sakura.
“A me piace. Però... non c'è neanche un po' di romanticismo. Possibile che, stando sempre insieme, i tre protagonisti non si innamorino nemmeno nemmeno nemmeno un po'?” chiede.
Di nuovo silenzio. Sakura si volta verso il ragazzo e lo guarda dritto negli occhi. 'Beh? Allora?'.
“Non ci ho pensato.”
È una bugia, e lo sa. Ci ha pensato, ci ha pensato a fondo e molto a lungo. Sa anche com'è, come sarebbe un rapporto romantico tra i tre protagonisti. Sa tutto. Lo sa alla perfezione.
“Non mi interessava.”
Sakura lo guarda ancora un po', scuote la testa, e si volta di nuovo verso gli altri. Li osserva. 'Beh? Allora!?'. Nessuna reazione. Sakura stringe gli occhi. 'Beh!? Allora!?!'
“Manca il finale” biascica, in fondo a destra, Shikamaru Nara.
“Hai detto qualcosa, Shikamaru?” gli chiede Sakura.
“Manca il finale.” ripete
“Noi non siamo i lettori, dovremmo saperlo in anticipo. No?”
Sakura torna a guardare il ragazzo. E il ragazzo ricambia lo sguardo. Sakura stringe gli occhi, ancora una volta, sempre di più. Sono ridotti a due fessure, due fessure verde smeraldo. 'Beh?!
Allora!?!'.
“Non ce l'ho ancora.” confessa il ragazzo
“Solo qualche idea.”
Sakura continua a guardarlo per qualche secondo, poi ritorna sui suoi compagni. Silenzio assoluto. Nessuna reazione. Nemmeno il 'Beh? Allora!?' oculare più urlato della storia riesce a smuovere gli animi.
Sakura sospira, riprende in mano il quadernino e lo piazza tra le braccia del ragazzo con una certa violenza.
“Sviluppa la parte romantica e portami un finale.” ordina.
“Hai due mesi.”
Due mesi?” chiede il ragazzo, gli occhi spalancati
“E perché?”
“Perché parteciperemo al Comiket di agosto.”

Sasuke posò la penna, chiuse il quaderno e si appoggiò allo schienale della sedia. Finito. Finalmente, la storia per il manga era conclusa. E appena in tempo: proprio quel pomeriggio, i due mesi concessi da Sakura sarebbero scaduti.
Sasuke sorrise, portò le mani dietro la testa e si dondolò un po'. Alzò gli occhi al soffitto della camera. Era stato bello, a tratti bellissimo, questo ritorno alla scrittura. Peccato, quasi un peccato, che fosse già finito.
Si alzò e raggiunse il letto, dove aveva lasciato la divisa della scuola. Si svestì alla veloce, ripiegando i vestiti da casa, tutti ricamati con il ventaglio degli Uchiha, e appoggiandoli sulla sedia. Poi, si infilò i pantaloni e, subito sopra, la camicia. Si fece il nodo alla cravatta, indossò la giacca e recuperò la cartella, accanto alla scrivania. La posò sulla sedia e slacciò le fibbie.
Qualcuno bussò alla porta e, senza aspettare risposta, aprì. Fugaku apparve sull'uscio della camera.
“Buongiorno, padre.” lo saluto Sasuke, con un breve cenno del capo.
“Ah, sì, buongiorno.” rispose Fugaku
“Avevo bisogno di aiuto con dei bilanci, Sasuke. Cioè, in realtà i bilanci vanno bene, sono le cartelle di sex hall che mi si sono tutte sballate. Hai un po' di tempo?”
Sasuke inarcò le sopracciglia. Poi, comprese, e dovette trattenere una risata.
Excel, papà. Si chiama Excel.
“Sì, padre.” rispose, quindi
“Arrivo”
Fugaku annuì e s'incamminò fuori dalla stanza. Sasuke richiuse la cartella al volo, la afferrò e lo seguì lungo il corridoio e le massicce scale di legno. I due arrivarono in ufficio e Sasuke si posizionò dietro la pesante scrivania del padre. Diede un'occhiata ai file in questione e vide, con orrore, che i dati erano saltati un po' ovunque, senza ordine logico.
“Sì, ecco, vedi. Mi si sono sballati tutti i numeri, e...”
“Sì, vedo” commentò Sasuke, e lottò contro il desiderio di spiaccicarsi la mano contro la faccia.
“Ci vorrà molto?” chiese Fugaku.
“Tutto il pomeriggio, temo. Ma tra un po' devo andare a scuola. Vedo quello che posso fare.”
Fugaku inarcò un sopracciglio.
“Scuola? A quest'ora?”
“Sì, padre. Ho quel progetto del club di manga. Te ne avevo parlato, no?”
Fugaku annuì.
“Sì, certo, certo. Fai quello che puoi, allora.”
E così, si misero entrambi di fronte allo schermo e, seguendo le indicazioni del padre, Sasuke iniziò a rimettere a posto le cartelle con i bilanci. Una, due, tre. Là dentro, c'erano almeno una ventina di schede un tempo ordinatissime e rigorosissime. Anche perché, negli ultimi due mesi, non aveva fatto altro che quello.
Sasuke lanciò un'occhiata all'orologio. Dieci minuti, dieci minuti e sarebbe dovuto andare. In quel momento, Fugaku s'alzò di scatto.
“Ah, Sasuke, aspetta” disse, all'improvviso.
Sasuke alzò gli occhi verso il padre e ne approfittò per stropicciarseli un po'. Si erano arrossati e gli bruciavano da morire.
“Sì?” chiese, poi.
“Io devo andare un attimo... di là. Non, non puoi continuare, se non ti dico che fare, giusto?”
Io ho fatto questi piani. So perfettamente come vanno sistemati! E poi, ora devo proprio andare...
“Sì, padre. Ti aspetto, allora.”
Fugaku lo guardò un po', annuì e uscì dalla porta dell'ufficio. Con il comando tastiera, Sasuke chiuse immediatamente tutte le schede ancora aperte. I suoi occhi, rossi e stanchi, guizzarono da una parte all'altra del desktop: eccole lì, le due, famigerate cartelle. E pochi minuti a disposizione. Troppo pochi, per guardarle entrambe. Ora, doveva soltanto scegliere.
IU o Sole Artificiale? L'angolo in basso a destra, o in alto a sinistra? Suo padre o suo zio Madara? Itachi Uchiha o Akatsuki? Sasuke chiuse gli occhi, prese un grosso respiro, e riaprì le palpebre.

“Ah, Sasuke, proprio te cercavo!” lanciò Sakura, in mezzo alla classe.
Temari, dall'ultima fila di banchi, alzò lo sguardo dal proprio foglio. Sasuke, trafelato e con la cartella ancora tra le mani, varcò l'uscio dell'aula e raggiunse la cattedra.
“Mi spiace, ma non ci siamo proprio” proseguì Sakura.
“Ma proprio per niente.”
“Che c'è, adesso?” chiese Sasuke, quasi sbattendo la cartella sul banco, il tono troppo stanco e sconfortato persino per ribattere alle provocazioni della presidentessa.
“La parte romantica. Non ci siamo proprio. Sembra che tu stia spingendo apposta Sarah tra le braccia di Naruto. È, è, è innaturale!”
“Perché 'innaturale'?”
“Lei deve stare con Sousuke!” esclamò Sakura, con ovvietà
“È lampante, no?! E invece qui sembra che, alla fin fine, Sousuke dovrà comunque scegliere se schierarsi con la sua famiglia e scontrarsi apertamente con il suo migliore amico, oppure aiutarli durante l'ultima lotta e poi lasciarli soli, a fare i piccioncini, mentre lui se ne va con la coda fra le gambe!”
“Magari, è proprio quella la scelta davanti a cui voglio metterlo” disse Sasuke, la voce roca e un sorriso sarcastico sul volto.
“Beh, è sbagliata!” tagliò corto Sakura
“Sarah non può semplicemente scegliere Sousuke, e basta?”
“No.” rispose Sasuke
“Sousuke, Sousuke è sbagliato, per Sarah. Ha troppe ombre, troppi segreti, troppi misteri sulle sue spalle. Lui, lui è sbagliato per qualsiasi ragazza, Sakura.”
Sakura mosse una mano e la posò su quella di Sasuke. Temari si aspettò di vederlo ritirare il braccio, ma non successe nulla di simile.
“Nemmeno se quella ragazza è innamorata di lui, Sasuke?” chiese Sakura, e i suoi sembrarono brillare nella luce soffusa della classe.
Lei e Sasuke si guardarono per un lungo momento.
“Sì” disse, infine, Sasuke. E distolse lo sguardo.
“Ah! Come vuoi!” sbuffò Sakura, togliendo velocemente la mano
“E il finale? Me l'hai portato, il finale!?”
Sasuke sorrise, tirò su la cartella e ne aprì le fibbie. Guardò un attimo dentro e l'espressione di trionfo gli sparì dal volto. Temari poté giurare di averlo addirittura visto impallidire.
“Io, io l'avevo finita, eh. Era pronta ma, prima di venire qui, mio padre...”
“Ecco, lo sapevo! Sei il solito inaffidabile!”
“Ma...”
Uff!, sbuffò Temari, tra sé e sé.
Riuscirete mai a non litigare per più di cinque secondi!?
Sospirò e tornò al proprio disegno. Una colorazione della copertina del volume. I tre protagonisti, in tenuta da ninja, con i soli occhi scoperti. Un paio azzurri, un paio neri e un paio verdi. Alzò un sopracciglio, prese il pastello rosa e cominciò a colorare le loro palpebre.
Negli ultimi mesi, aveva passato così tanto tempo a far finta di essere una ragazza normale, con una vita normale e delle amiche completamente fuori di testa, che quasi si era adagiata in quel ruolo. Tornare a casa e sentire i – rari, a dire il vero – racconti di Gaara e Kankuro stava diventando, giorno dopo giorno, sempre più difficile.
Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia.
Anche i contatti con Sasuke s'erano fatti sempre più radi, ultimamente. Dato per assodato che Sakura aveva preso a seguirlo, ogni giorno, nel tragitto da scuola fino a casa sua, non c'erano novità rilevanti.
Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia.
Però, in fondo, era stato anche divertente. Stare lì, con Sakura, ad appiattirsi dietro a ogni angolo, a indicarsi a vicenda quando Sasuke voltava le spalle e farsi segno che potevano seguirlo. A prendere e ridicolizzare tutto quel gergo quasi militare che, in giorni che in quel momento gli parvero ormai davvero lontani, era stato parte della sua vita.
Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia.
Correre dall'altra parte della strada, nel vicoletto di fronte. Con una mano, dare il via libera a Sakura. E con l'altra, senza farsi vedere, scrivere a tutta velocità un messaggio a Sasuke per avvertirlo del pericolo imminente. E poi ridere, ridere e ridere ancora con Sakura, con Ino, con Tenten. Con chiunque venisse con loro e si imbarcasse in quella stupida avventura, a far finta di essere spie in missione. A fare finta. Già.
Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia. Roger. Nessuna notizia.
La porta dell'aula sbatté e Temari alzò lo sguardo. Il disegno ancora a metà, la classe s'era svuotata quasi del tutto. Accanto a lei, tanto per cambiare, soltanto Ino e Tenten. E, dritta dietro la cattedra, le mani posate bene aperte sul banco di legno bianco e un sorriso di sfida sul volto, Sakura.
Qu, quanto tempo mi sono persa nei miei pensieri, si chiese Temari.
Parecchio, direi.
“Il Comiket si avvicina e non abbiamo più tempo da perdere.” esordì Sakura
“Dobbiamo entrare in azione: dichiaro ufficialmente aperta la fase finale del nostro piano. Il nostro piano di conquista!”
Roger. C'è una notizia.

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Buongiorno (o buonasera) a tutti!
Salto temporale di un paio di mesi e capitolo un po' più lungo! Ho buttato giù la pianificazione della serie fino alla fine e, oltre a essermi infilato in un casino senza precedente (come capirete dal prossimo capitolo), posso dire che si sta avvicinando la fase finale. Diciamo che con oggi inizia la parte dedicata quasi esclusivamente alle coppie e, prima del finale vero e proprio, torneremo ancora una volta a occuparci delle rivalità tra le bande. In linea di massima, comunque, tutti i discorsi aperti negli scosi quattordici capitoli dovrebbero chiudersi nei prossimi, che non so ancora quanti saranno. Diciamo che variano da un minimo (molto poco probabile) di dieci fino a un massimo di venti. In ogni caso, ve lo saprò dire tra un po'! Capitolo tripartito e, dunque, un po' più lungo: apre tre fronti, anche se in tre fasce temporali differenti, ma avevo bisogno di farlo in questo modo: mi sono ritrovato un po' in difficoltà nella stesura dell'ultima parte della storia (molte e molto incasinate tutte le cose che dovevo ancora dire, e mi pareva di perdere tempo) ed è molto probabile che, da questo capitolo in avanti, ci saranno capitoli più lunghi o più corti (magari anche molto più lunghi e molto più corti), meno equilibrati che al mio solito, oltre che un ritorno a sbalzi temporali e a incasinamenti non indifferenti di fabula e intreccio. Spero di gestire la situazione al meglio ma posso già dire che, in linea di massima, sono riuscito a costruire questo lungo avvicinamento al finale nel modo (per ora) in cui volevo e quindi, per me, il migliore. Posso solo sperare che lo sia anche per voi. Ma passiamo alla recensione:
Sayumi_chan: Per quanto riguarda la questione delle due cartelle, giuro solennemente che sapremo cosa c'è in entrambe e che tutte e due, a loro modo, saranno fondamentali per due diversi aspetti nella conclusione del manga. Al contempo, però, anticipo già che una delle due, sarà una cosa dannatamente seria; l'altra, invece, dannatamente stupida. Riguardo la trama del manga, un po' come quella del libro nella scorsa fanfic, come si è visto in questo capitolo, assume un forte valore simbolico. Il finale, a cui si accenna ma che non si conosce, sarà molto importante. Molto simbolico, da un lato; ma anche molto importante. E altrettanto importante sarà non solo il fatto che sia stato 'dimenticato', ma anche il posto in cui è stato dimenticato. Ma mi fermo qui, a dei piccoli 'indizi' su dove posare lo sguardo, anche dopo molti capitoli da adesso ;)
Come sempre, un 'grazie' immenso a tutti quelli che leggono, seguono capitolo dopo capitolo e recensiscono la fanfic. Ci si ribecca tra sette giorni,

il vostro autore

   
 
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