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Autore: _Luthien_    28/11/2004    2 recensioni
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Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dimmi perchè

Dimmi perchè

Dimmi solo questo. Perchè? Perchè a te, perchè a noi, perchè non ad altre due persone? Non posso, non voglio credere che tutto questo sia vero. Lì dentro non ci sei tu, c'è un'altra persona. Una persona che è uguale a te che però non sei tu. Non puoi essere tu. Perchè io non posso credere che tu sia stata tanto crudele da farmi questo. Eri attratta dalle missioni impossibili e provavi piacere dalla sofferenza degli altri ma mi sono sempre chiesto se provavi questa sensazione anche dalla mia sofferenza. A quanto pare sì. Tu hai sempre avuto quella oscura sfumatura di crudeltà che mi affascinava tanto. E amavi rischiare. Una giornata passata senza rischiare per te non valeva. Rischiare ti faceva sentire viva. Ma valeva la pena di rischiare così tanto? E mentre lui parla io ripenso a quando ti ho conosciuta: avevo 11 anni e le ragazze non mi interessavano ancora ma tu hai fatto la differenza. Eri seduta nell' ultimo scomparto del treno che mi stava portando alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Quando entrai tu eri addormentata, mi sedetti di fronte a te e cominciai a guardare la campagna fuori dal finestrino. Ero stupito, meravigliato, felice e soprattutto incredulo. Sapevo di avere diritto ad un posto in un scuola, i miei genitor i erano maghi ma poi era successa quella cosa che aveva cambiato la mia vita. Ed io avevo perso le speranze ma lui mi aveva preso lo stesso nella scuola. Smisi di fissare il panorama e mi soffermai sul tuo viso. Era disteso, rilassato con alcune ciocche di capelli corvini che ti solleticavano la guance. Eri davvero bellissima e subito mi innamorai di te. Ad un tratto sentii delle voci provenire dal corridoio e andai a vedere: dei ragazzi più grandi, del quinto anno, stavano infastidendo uno del primo. Tu lo sai, non ho mai sopportato le ingiustizie e non la sopportai neanche allora, così intervenni. E ovviamente i più grandi non mi diedero retta, anzi alle minacce verbali stavano per seguire quelle pratiche. I ragazzi estrassero le bacchette e stavano per scagliarmi chissà quale incantesimo quando una voce femminile intervenne:

"Smettetela subito. Siete solo dei bulli"

Non ho avuto alcun bisogno di voltarmi per capire che eri tu. Lo sentivo, lo sapevo.

"Ma sentitela la mocciosa. Vuoi forse sfidarci?!"

"No, ma forse un insegnante è ansioso di darvi una lezione"

Non so perchè ma non avevo il coraggio di voltami e guardarti. Avevo paura che tu mi vedessi e mi giudicassi male? Forse. Sta di fatto che non ti guardai ma cappi comunque che il tuo sguardo doveva incutere un certo timore perchèi ragazzi ti squadrarono per un bel po' poi decisero di andarsene. Lasciarono il vagone con un "non finisce qui" ed io e te restammo soli. Mi voltai lentamente verso di te e appena ti vidi la cosa che mi colpì di più furono i tuoi occhi. Azzurri. Amai subito quegli occhi che diventavano freddi come il ghiaccio quando ti arrabbiavi.

Tornammo nello scomparto e ci presentammo. Elena: amavo anche il tuo nome. Per tutto il resto del viaggio non ci parlammo e arrivati al castello venimmo smistati. Da un lato speravo che fossimo nella stessa Casa per poterti guardare sempre, dall' altro no perchè avevo paura di essere osservato.

Grifondoro. Entrambi. Venni a sederti vicino a me ma io non avevo il coraggio di parlarti. Quella notte ti sog nai: mi guardavi e sorridevi. Passòil primo quadrimestre e arrivammo a Febbraio. Non ero ancora riuscito a dirti nulla, neanche un "mi presti una piuma?". E ogni giorno ti amavo di più. Ogni mattina restavo sbalordito dalla tua bellezza. I miei amici mi a vevano detto di provare a parlarti ma per me era un' impresa titanica.

Poi un pomeriggio avvenne il miracolo anche se in realtà devo ringraziare i bulli del quinto anno. Ero da solo in giardino a studiare quando sentii delle urla. La riconobbi subito: era la tua voce. Corsi verso la foresta e vi raggiunsi. Ti stavano facendo ogni tipo di incantesimo. Non ci vidi più dalla rabbia e intervenni. Ero così furioso che i bulli andarono via. Tu eri seduta sull' erba con il labbro sanguinante. Volevo portarti in infermeria ma tu rifiutasti: non volevi avere guai. Da allora iniziò la nostra amicizia. Io avevo ottimi voti e stavo attentissimo alle regole, tu non eri molto brava e alle regole non ci badavi quasi mai. Eravamo complementari.

Poi al 5^ anno tu cominciasti a frequentare dei ragazzi di Nottur Alley. Uscivi di nascosto la sera e tornavi la mattina presto. I tuoi voti calarono a picco e il tuo carattere cambiò : eri diventata come quei bulli che odiavi. Una sera decisi di seguirti per vedere cosa combinavi ma durante il tragitto ti persi e quando ti ritrovai, diverse ore dopo, eri ubriaca fradicia. e I tuoi "amici" volevano approfittarne. Allora tirai fuori un coraggio che non credevo di avere e li affrontai. Certo, loro erano una ventina e tutti grandi il doppio di me ma ne uscii vivo. Con un bel taglio sopra l' occhio sinistro, una costola rotta e tutto pieno di lividi ma vivo. Quando il Preside mi chiese cosa era successo raccontai che mi ero messo nei guai da solo, non feci il tuo nome. Quando tornai in Sala Comune c' eri solo tu che appena mi vidi entrare, ti alzasti e venisti verso di me. Con mia grande sorpresa ti arrabbiasti e anche parecchio:

"Perchè mi hai seguita?"

"Perchè pensavo che fossi nei guai"

"E allora?! Anche se lo fossi stata non avevo certo bisogno di te. Io so cavarmela benissimo da sola"


"Lo so. Ho solo pensato che ti avrebbe fatto comodo il mio aiuto."

"No. Tu mi spii, mi controlli. Posso sapere perchè?" Urlavi.

"Perchè ti amo."

Ecco, te lo ho detto. Finalmente ci sono riuscito. E tu sei rimasta lì, immobile e senza parole. Allora te l' ho ripetuto

"Ti amo"

Allora tu ti sei avvicinata. Non sapevi cosa fare, cosa dire. Ti avvicinavi e basta. Ed io non ho più resistito. Ti ho baciata un bacio lungo e pieno di passione che da tempo desideravo darti. E tu hai ricambiato. è stato il momento più bello della mia vita.

Ma i tuoi non dovevano sapere che stavamo insieme. Loro erano ricchi si erano giàfissati perchè tu sposassi uno di buona famiglia e non uno come me. Allrquote inizio riuscimmo a nascondere tutto, solo i miei più cari amici lo sapevano ma poi, a metà del 6^ anno, i tuoi lo scoprirono. Andarono su tutte le furie e ti impedirono di vedermi, anzi decisero che ti saresti sposata al più presto. Ma tu non eri affatto d'accordo.

"Se non posso sposare lui non sposerò nessuno"

Quanto sono orgoglioso di questa risposta. E così siamo rimasti insieme, non sposati ma insieme. Poi è iniziata la guerra contro Voldemort e insieme lì abbiamo superata. In seguito ho conosciuto Harry e ti ho parlato di lui ma Voldemort è tornato e ancora una volta abbiamo deciso di combattere e rischiare. Ma tu hai voluto rischiare troppo. E hai pagato.

Perchè? Perchè sei andata da lui. Sapevi che solo Harry poteva batterlo, e allora perchè sei andata da lui?"

 

Mi accorgo che ha smesso di parlare. Ora stanno murando quel piccolo quadrato dietro il quale si nasconde la tua bara. Guardo quelle persone lavorare e non riesco a piangere. Sento solo un' infinita ed eterna tristezza.

Silente mi si avvicina:

"Come stai, Remus?"

"Come un uomo che ha appena perso l' unica donna che ha mai amato"

E mi allontano da questo posto dove so che non tornerò più tranne che per essere sepolto vicino e te, amore mio.

fine

commentate prego.....grazie

  
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