2)Io, tu e la casa nel deserto.
Ci sono situazioni in cui sei sul
filo del rasoio.
Un passo sbagliato ed è la fine, non ci sarà
perdono per
te, io sono in una di queste situazioni grazie a quel ladruncolo di
Remington
che si è preso la mia mappa, che altro non è che
uno shushu minore rompiscatole
e bugiardo.
Non ho idea di cosa se ne faccia, ma deve esserci sotto
un vecchio litigio tra lui e mia sorella con ogni
probabilità e per quella
stupida mappa io sono qui a rischiare il carcere.
Il re ascolta attentamente la mia storia, ignorando che
non è altro che un parto della mia fantasia, finito sorrido
e il silenzio cala
sulla tavolata.
Il re annuisce e dà ordine che sia servito il primo:
zuppa di cipolle con tanto di uovo.
Domani avrò un alito terribile, mi dico, mi scoveranno
grazie all’alito.
Non mi lamento, anzi dono un altro dei miei sorrisi ai
miei commensali e aspetto che il re dia la prima cucchiaiata alla
minestra per
poi imitarlo.
Non è male, è buonissima!
Riesco a trattenermi a stento dal mangiarla con una serie
di rapide cucchiaiate che probabilmente sarebbero poco regali.
Finita la minestra viene servito un arrosto buonissimo e
delle lumache, come diavolo le mangio?
Senza dare nell’occhio spio come le mangiano gli altri e
li imito.
“Ottima cena! Conversiamo ancora un po’ e poi
sarà
servito il dolce.”
Io riprendo a parlare di quello che mi piace, fingo di essere brava a
cantare e
di essere un’ammiratrice della confraternita del Tofu e del
pappaball.
“Siete brava a cantare, vi prego cantateci qualcosa, mio
figlio vi accompagnerà al pianoforte.”
Oh.Merda!
Remington se l’è filata e io devo cantare per
loro. Non
sono stonata, ma non sono nemmeno bravissima, per di più
conosco solo canzoni
militari essendo cresciuta prima in una famiglia di soldati e poi in
una
caserma.
Il figlio del re di Bonda mi guarda ammiccante, io lascio
a lui la scelta pregando silenziosamente che scelga qualcosa che io
conosco.
Dopo averci pensato per un po’ opta per una vecchia
canzone che mia madre mi cantava sempre da piccola, sia ringraziato
Sadida!
Lui inizia a suonare e io a cantare, non è un gran
pianista quindi la mia voce non eccelsa non sembra così
brutta. Direi che ce la
siamo cavata egregiamente, entrambi sorridiamo di sollievo quando la
canzone
finisce e il re ci richiama a tavola.
Io torno a tavola e noto che Remy è tornato a tavola,
manca solo Grany che probabilmente ha lo shushu.
Io non so cosa se ne faccia di tutti quei demoni,
soprattutto da quando è stato prigioniero nel regno degli
shushu, io ne avrei
piene le scatole di averli tra i piedi e non rischierei la testa per
averne
altri.
Finalmente viene servito il dolce e il caffè e la nostra
cena finisce, il re e il principe mi sembrano innaturalmente stanchi,
sono
certa che Remington abbia messo qualcosa nel loro caffè.
Appena fuori dalla stanza del trono mi trascina nella mia
camera e mi ordina di prendere tutte le mie cose e mettermi comoda a
livello di
scarpe.
Io eseguo, tolgo le scarpe con il tacco e metto i miei
stivali e poi lo seguo correndo fuori dal castello, che mi sembra molto
sguarnito questa notte.
Forse hanno messo del sonnifero anche nell’acqua delle
guardie, ma in fondo chi se ne frega, l’importante
è uscire viva da qui e non
passare il resto della mia vita in cella per colpa sua!
Arriviamo davanti alla nostra locanda quando una figura
ci sbarra la strada: un uomo dai rasta arancioni.
Goultard!
Il mio cuore sospira di sollievo e per un attimo penso di
essere fuori dai guai, ma se non mi credesse e mi consegnasse al re?
“Cosa diavolo vuoi, yop?”
Lo apostrofa duramente lo scemo, ignorando chi sia
veramente.
“Quello che hai appena rubato al re:”
Smiss ride.
“Provaci, pivello!”
Iniziano a combattere, in pochi minuti il ladro è a
tappeto, incosciente e Goultard si riprende lo shushu.
“Cosa ci fa la sorellina di Eva con questo ladro?”
“Ha preso una cosa che mi è stata affidata e la
condizione per riaverla era
aiutarlo in questa impresa.”
Lo yop lo lega e
poi mi porge la mappa.
“Immagino sia questa, Pan Pan me ne ha parlato.”
“Sì, grazie!”
“Adesso vai a cambiarti e liberati di questi vestiti,
rimettendoti i tuoi.
Hai preso una pozione cambia colore?”
Io annuisco.
“Bene, allora domani mattina verrò da
te.”
Io annuisco ed entro nella locanda silenziosamente e scivolo in camera
mia, mi
tolgo il vestito e lo metto in un angolo insieme alle scarpe, poi mi
rimetto i
miei vecchi vestiti e prendo quelli nuovi.
Esco dalla finestra e li butto nel fiume che corre poco
lontano dalla città stando bene attenta a non farmi vedere,
poi torno in camera
e mi metto la mia camicia da notte.
Mi butto sul letto sorridendo senza un motivo preciso,
sono salva e ho la mappa, che stringo convulsamente tra le mani, come
se
temessi che qualcuno me la potesse rubare durante il sonno.
La mattina dopo mi sveglio presto, mi faccio un bagno e
poi indosso i miei cari vecchi vestiti e tolgo l’orecchino
che avevo messo
nell’altro orecchio, rifaccio la treccia e la coda e mi sento
di nuovo me
stessa, anche i miei occhi sono tornati verdi.
Un leggero bussare mi riscuote dai miei pensieri, vado ad
aprire e mi trovo davanti a Goultard che regge sulle spalle un
Remington Smiss
legato come un salame insieme a Grany.
“Ah, vedo che il karma esiste, Remy.”
Lui mi lancia un’occhiata di fuoco.
“Tu sapevi chi era!”
“Avresti dovuto saperlo anche tu, visto che c’eri
alla
grande battaglia. Lui è
Goultard, dio
degli Yop, colui che ha rispedito Rushu a casa sua e che poi
è rimasto nella
dimensione degli Shushu.
A proposito, come ne sei uscito?”
“Qualcuno ha aperto un portale per me.”
“Saranno stati Yugo e Adamai.”
Lui sbuffa.
“Non importa, dobbiamo consegnare questa canaglia al re,
tu parla come se avessi un profondo mal di gola.”
“Sì!”
Usciamo dalla locanda e ci rechiamo al castello, la gente
ci guarda in modo strano, io li ignoro.
Sono salva e solo questo conta e poi ora posso giocare le
mie carte con Goultard e vedere se riuscirò a farlo
innamorare di me.
Le guardie si affrettano a farlo passare non appena lo
vedono e il ciambellano lo scorta nella stanza del re, senza dire una
parola.
Io gli sto dietro a malapena, pur trascinando Remington
ha un passo formidabile.
“Goultard, aspettami.”
Rantolo.
Lui diminuisce il passo e io finalmente mi porto alla sua
destra, ormai siamo davanti al grande portone della sala del trono.
Il ciambellano la apre, il re è a pochi metri da noi,
preoccupato.
“Oh, Goultard, come sono felice di vederla.
Hanno rubato lo shushu che era sotto la mia custodia.”
“Lo so, maestà, ma può stare
tranquillo.”
Porge la spada infuocata al re, che sospira di sollievo.
“La ringrazio.”
Chiama una delle guardie e gli ordina di rimetterla al
suo posto, aumentando le protezioni.
“Deduco che quest’uomo legato insieme a un gatto
siano i
responsabili.”
"Esatto, maestà.
Remington Smiss e suo fratello Grany.”
“Ah, il famoso Remington!
Le mie celle
saranno onorate di
ospitarlo!
Guardie!”
Un gruppo di uomini entra nella stanza e porta via
Remington che urla che ritornerà e che non
rimarrà in cella.
Io, il re e Goultard lo guardiamo con un misto di pena e
tristezza, quell’uomo è irrecuperabile!
“Bene, bene.
Ecco il tuo compenso, Goultard.”
L’uomo gli tende un sacchetto di kama.
“Posso sapere chi è questa ragazza
incantevole?”
“Si chiama Cleo, è una mia amica. Mi ha aiutato a
recuperare il suo shushu.”
“Non parla?”
“Purtroppo ho un terribile mal di gola.”
Sussurro con una voce che non sembra nemmeno la mia, il
re annuisce.
“Mi dispiace, mia cara. Spero che tu ti rimetta
presto.”
Io annuisco e mi inginocchio, seguita poco dopo dallo
yop.
“Visto che il mio lavoro qui è concluso, la lascio
sola,
sua maestà.”
“Va bene, Goultard. Vieni quando vuoi, la tua presenza
è
sempre benaccetta, mi dispiace che tu non abbia tempo per fermarti a
chiacchierare.”
“Dispiace anche a me, maestà, ma devo
andare.”
Salutiamo di nuovo il re e usciamo dal palazzo.
Camminiamo per le strade della città fino ad arrivare
alla locanda, io salgo a recuperare le mie cose e poi scendo nella sala
principale.
“Beh, Cleo. Ci possiamo salutare qui.”
“No.”
“Che significa? Tu devi tornare nella città dei
Cra!”
Io scuoto la testa.
“Ho disertato dall’esercito, sono ricercata, quindi
non
tornerò nella mia città, penso che
verrò con te.”
“Sarà pericoloso.”
“Mi piace il pericolo.”
Lui scuote la testa e sbuffa, ma alla fine decide di
tenermi con sé.
Avventura, arrivo.
La prima avventura è
arrivare a casa di Goultard: abita
nel bel mezzo del deserto.
Io arranco pesantemente verso di lui, sentendo tutte le
goccioline di sudore che scendono lungo le mie braccia e sul volto, non
so come
faccia a rimanere impassibile in un ambiente come questo.
Alla fine sento il mio corpo cedere, vedo solo buio
intorno a me e mi lascio avvolgere dalla tenebra.
Mi risveglio dopo non so quanto con una pezza fredda
sulla fronte in quella che sembra una specie di grotta.
“Ben svegliata!”
Mi dice una voce ironica, io mi tolgo la pezza e provo ad
alzarmi, ma ricado sul letto.
“Goultard, sei tu?”
“Certo che sono io! Sei troppo debole per alzarti, adesso
ti porto qualcosa e ti fai un bagno.”
Io annuisco, lui mi porta del gelato che mangio piuttosto avidamente,
le mie
energie stanno tornando.
Mi alzo in piedi sorridendo.
“Bene, adesso seguimi.”
Lo seguo lungo un corridoio della caverna.
“Questo è il tuo bagno, dentro ci sono gli
asciugamani
puliti e l’occorrente per lavarti.
Io adesso me ne vado.”
“Vado a prendermi un cambio di vestito e mi lavo.”
Torno nella stanza dove ero prima e comincio a cercare
freneticamente nella borsa, finché non lo trovo: un abitino
verde, con una
cintura in cuoio
marrone e un’unica
spallina fatta di corda.
Me l’ha regalato mia sorella secoli fa, è come il
suo
tranne per il colore, penso sia adatto a un clima come questo.
Torno in bagno, mi
chiudo dentro e mi concedo un lungo bagno, anche perché ho
bisogno di
riflettere. Finalmente ho rivisto Goultard, ora devo riuscire a farmi
amare da
lui e non so quante possibilità abbia.
Certo, ho un bel corpo, ma sono piccola in confronto a
lui.
Devo riuscire a convincerlo che la storia dell’età
è solo
una cazzata, che posso essere matura come lui. Non parto bene, mi ha
trovato
mentre ero con Remy
e il bastardo aveva
il coltello dalla parte del manico: ho fatto la figura della pivella.
“Non è esattamente il massimo per iniziare a
corteggiare
un dio.
Accidenti, Remington! Ti odio anche quando non ci sei!”
Impreco a bassa voce.
Finito il bagno, mi asciugo, metto il
mio vestito nuovo e mi pettino i capelli
prima di asciugarli: sono lunghi e biondi.
Esco un attimo nel deserto e torno dentro, sono
perfettamente asciutti, così posso farmi la coda e la
treccina.
Dopo essermi sistemata, gironzolo scalza per casa giusto
per ambientarmi. A quanto pare vive in un complicato labirinto di
caverne sotto
il deserto, roba da poterci perdere.
-Ma io non mi
perderò, userò il mio senso
dell’orientamento e gli dimostrerò che non sono
una sprovveduta! In fondo ero
tra i migliori dell’esercito cra.
Chissà come
sta mia sorella?
Da quando lei
è tornata a Sadida non ho più avuto sue
notizie.-
Continuo a camminare, fino a ritrovarmi in una grande
sala piena di trofei, c’è un po’ di
tutto: teste di animali, rappresentazioni
di shushu, trofei di pappaball e di tornei di lotta vinti.
“E così sei finita subito nella mia sala delle
vanità,
bel vestito!”
“Grazie!”
Arrossisco come una scema.
“Tutta questa roba l’hai vinta tu?
Complimenti!”
“Grazie, una volta ero un avventuriero, poi sono
diventato guardiano di shushu.”
“E i trofei di pappaball?”
“Una passione giovanile. Anche tua sorella è nella
leggenda del pappaball, lo sai, vero?”
“So qualcosa. Quando hanno dovuto cercare una barca per
andare all’isola di Oma hanno vinto la finale di un girone di
pappaball e così
hanno trovato i soldi.”
Lui sorride.
“Esattamente. È stata una bella impresa, dato che
loro
erano principianti, eccetto il vecchio Ruel,
e i loro avversari erano capitanati da un bel
tipo.”
Io rimango un attimo perplessa, il vecchio Ruel giocava a
pappaball?
Ma non era un vecchio anutrof?
“Vuoi farmi credere che Ruel Stroud giocava a
pappaball?”
“Certo, era diventato piuttosto famoso una decina di anni
fa con la sua squadra, il Real Pappit, poi sparì dalla
circolazione e tornò a
fare il cacciatore di taglie con il padre di Yugo.
Prima di essere stato giocatore di pappaball è stato
anche un cantante, ma ha litigato con il suo partner.
Ne ha fatte di cose il vecchio Ruel.”
“Si potrebbe dire lo stesso di te.”
Lui sorride.
“Sì, ma non adesso. Tra poco la nostra cena
sarà pronta,
vieni.”
Lo seguo lungo il corridoio e mi ritrovo in una stanza
grande, in un angolo sta cuocendo un maiale.
"Mentre tu ti facevi un bagno, io ho pensato alla cena.”
“Grazie mille, Goultard!”
“Di niente, sei mia ospite, no?”
Mi risponde con un ghigno, amo quel ghigno e prima o poi
sarà mio.
Toglie il maiale dal fuoco e divide le porzioni: una
gigantesca per lui e una normale per me. Probabilmente essere il dio
degli yop
aumenta l’appetito.
Io mangio e bevo senza fare troppi complimenti e gli
racconto come ho incontrato la compagnia del tofu e le avventure che
abbiamo
vissuto insieme, lui ride.
Anche lui mi racconta qualcosa delle sue avventure,
facendomi divertire molto, è un gran
narratore quando vuole e questo lato di lui mi piace
molto. Pensandoci
bene non c’è nessun lato di lui che non mi
piaccia, è persino più sexy di
Tristepan e deve essere mio!
Dopo cena lavo i piatti e poi lo cerco, è seduto su una colonna a meditare,
devo disturbarlo o
no?
“Puoi disturbarmi.”
“Ehm, niente. Volevo dirti che ho lavato i piatti e
sistemato la cucina, se vuoi possiamo parlare un altro po’,
sennò vado a
letto.”
“Ho bisogno di meditare, Cleo.”
“Capisco.”
“Buonanotte, domani mi farai vedere quanto sei brava con
la balestra che porti al polso.”
“Sì, Goultard. Buonanotte anche a te.”
Mi avvio verso la mia camera e mi cambio, mettendomi la
mia solita camicia da notte, poi mi butto a letto.
Ho sonno, oggi è stata una giornata un po’ pesante
e poi
voglio essere in forma per domani, voglio che capisca che sono davvero
brava.
La mattina dopo mi sveglio molto presto, faccio un bagno
e metto il mio vestito verde, poi vado in cucina, lui è
già là con una tazza di
caffè in mano.
“Buongiorno!”
“Buongiorno, Cleo.
Ti stanno bene i capelli sciolti.”
“Oh, grazie, ma sono poco pratici per combattere!”
“Giusta osservazione.”
Io bevo il mio caffelatte con i biscotti in silenzio, lui
ha un’espressione sorniona.
“Come mai quella faccia?”
“Perché tra poco ti vedrò
all’opera, Cleo e la cosa mi
intriga.”
Io sorrido.
“Non rimarrai deluso.”
“Ne sono certo, i Cra non deludono mai, siete gli arcieri
per eccellenza.”
“Esatto, l’arco o la balestra è la cosa
più preziosa che
abbiamo.”
“Lo so.”
Finito di fare colazione, mi metto un paio di stivali
alti, altro regalo di Eva, e mi raccolgo i capelli nella solita coda e
treccina
e mi metto al polso la balestra: sono pronta.
Esco dalla mia stanza e torno in cucina, lui non si è
mosso.
“Bene, pronta?”
“Pronta.”
Mi fa cenno di seguirlo e insieme percorriamo un altro
corridoio di questo immenso appartamento sotterraneo, si ferma davanti
a una
porta e la apre.
Entriamo, su un lato ci sono dei bersagli.
“Bene. Voglio vedere quanti ne centri mentre stai
correndo e senza sprecare troppe frecce.”
Io annuisco, vado a un’estremità della stanza e mi
metto
in posizione, poi scatto e comincio a correre e a lanciare frecce fino
a quando
arrivo dall’altra parte.
“Ottimo! Hai preso il centro di otto bersagli su dieci,
gli altri due erano nella cerchia subito dopo il centro e hai usato una
dozzina
di frecce.
Sei molto brava.”
“Oh, sì. Ero tra le migliori
nell’esercito.”
Esclamo con una vena di vanità nella voce.
“E allora perché hai mollato?”
“Non mi piace avere dei capi e delle costrizioni, mi
piace combattere da sola, senza nessun capo che mi dica cosa
fare.”
“Siamo molto simili io e te.”
Io esulto interiormente, un punto per me!
“Ottimo!
Perché non ho intenzione di andarmene.”
Lui ride.
“L’avevo intuito.”
Io rido a mia volta, un po’ nervosa.
Non so se gli faccia piacere o meno, ma credo abbia
capito che non ho intenzione di mollarlo e che prima o poi
sarà mio.
O almeno lo spero.
Sono all’altezza di un tale uomo?
Rimango un attimo interdetta, non mi sono mai posta una
domanda del genere in vita mia, ho sempre pensato che quello che volevo
l’avrei
ottenuto.
Perché questa volta dovrebbe essere diverso?
Angolo di Layla
Ringrazio christian98 per le recensioni.