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Autore: topoleone    04/02/2014    0 recensioni
C’è chi nella vita nasce sotto una buona stella, chi viaggia su una cometa fugace e chi la propria stella se la deve creare giorno per giorno. AJ, 22 anni, sta cominciando a raccogliere i suoi primi consensi nel mondo del lavoro, dopo aver abbandonato il suo più grande sogno di bambina: calcare i più rinomati teatri dell’opera. Cosa che invece sua sorella Mary sta facendo con enorme successo. Ma le due sorelle sono legate anche da un’altra passione, l’infatuazione per un giovane attore famosissimo. AJ lo adora come musicista e Mary per i film che ha fatto. Cosa succederà quando per uno strano caso le loro vite si incroceranno?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Un altro piccolo cameo per Josh  : )

14. Coppia controtendenza


TRE MESI DOPO.
“Sei sicura di quello che stai facendo?”
Ma che domande mi faceva? Pensava che sarei scappata a soli venti minuti da quello che sarebbe stato il mio ultimo giorno di anonimato?
A dir la verità ci avevo pensato molto da quando gli avevo detto sì in diretta nazionale. Ma nonostante tutto, avevamo un piano e soprattutto per lui valeva la pena di buttarmi in pasto al mondo delle stelle carnivore.
“Se me lo chiedi un’altra volta giuro che ti lascio lì da solo e ti aspetto seduta comodamente al tavolo d’onore”.
“Sei sempre la stessa e ti amo per questo e per tutto il resto”.
La sua voce calda mi faceva venire solo voglia di sentire le sue mani abbracciarmi stretta. Per più di qualche secondo mi ricordai che mi sarei sposata a meno di ventiquattro anni. Ero giovane, innamorata e fottutamente impaurita. Ma avevo lui.
“Forza Romeo, mettiti i calzini e corri ad aspettarmi”.
“Ci credi se ti dico che non ho dormito stanotte e che sono pronto dalle tre del mattino? Piuttosto dammi un piccolo suggerimento, come saprò di non sposare Mary?”
Ah la sua dannata curiosità, un po’ alla volta stava rovinandomi la sorpresa, ma non gli avrei detto nulla sui nostri abiti.
“Diciamo che saremo una coppia non convenzionale. A quanto pare tu puzzerai come un caprone e io avrò un vestito molto rock con teschi e tagli dappertutto. Qualcosa di degno del mio omonimo”.
Finalmente una risata di gusto.
“A tra poco mia adorata mogliettina”.
Quelle parole avrebbero potuto farmi sciogliere il trucco all’istante, ma per fortuna mamma e Mary arrivarono a farmi aria.
“Tutto bene tesoro? Sei pallida come un fantasma”.
La sposa cadavere non era certo la parte che preferivo.
“Sis’, non mi lascerai mica ad affrontare il prete da sola, vero?” Mary era la mia ancora di salvezza. Ci sarebbe stata lei con me, come in tutte le cose, dalla nascita all’altare.
La guardai di riflesso nell’enorme specchio che mi dava una panoramica completa dalla testa ai piedi. Era raggiante ed io con lei.
“Dai che ti aiuto con la collana”.
Mamma ci guardava gongolante, le sue due bamboline presto avrebbero sposato due brave persone che le avrebbero accudite.
Cercai di abbracciare Mary, ma fu ferma e rinviò ai baci di rito; invece mi girò delicatamente verso lo specchio e fece scendere il pendente che avevo scelto per quel giorno speciale.
L’avevo disegnato io. Sì Nick non si sarebbe mai sbagliato, tra mille sosia o copie originali di me avrebbe sempre capito chi era la sua sposa.
“J?” Ci voltammo entrambe. “Alice, sei bellissima.”
Finalmente anche mamma si era convinta.
All’inizio avrebbe voluto indossassi un altro dei gioielli appartenuti alla nonna. Quando le avevo fatto vedere il lavoro del miglior orafo in circolazione aveva strabuzzato gli occhi. Va bene la passione, ma forse quello sarebbe stato un po’ troppo eccessivo.
A forza di vedermi rimirare ogni giorno quella collana aveva però cominciato a concedermi il beneficio del dubbio. Era un lavoro raffinato e minuziosamente cesellato, l’esatta copia dell’originale anche se in miniatura, per la persona che aveva saputo fatto vibrare le corde del mio cuore.
“Ragazze ci siamo, la macchina è arrivata e il tramonto è alle porte.” Papà era emozionatissimo.
Ci avrebbe condotte entrambe all’altare.
Nel tragitto da casa al posto che avevamo scelto ripensammo agli ultimi tre mesi di preparativi.
Ognuna aveva proposto ogni dettaglio di come avrebbe voluto rendere speciale quel giorno e per una volta, le richieste si erano incastrate senza litigi o concessioni forzate. Certo io avrei preferito una chiesina messicana e lei forse avrebbe voluto un ristorante sfarzoso, ma alla fine saremo state bene ugualmente.
La luce naturale rendeva tutto più aranciato, la brezza sollevava sbuffi di tulle da quella navata simbolica tracciata dalle sedie e il mare spandeva pagliuzze dorate di sole. I pochi invitati seguirono in silenzio il nostro arrivo.
Ci guardammo ancora per un lungo istante e strette al braccio di papà avanzammo verso i nostri promessi che attendevano più o meno pazienti il nostro arrivo.
Avrei voluto correre poco elegantemente a piedi nudi sulla sabbia ancora calda, ma con saggio masochismo mi persi ad ammirare ogni singolo dettaglio, fino a raggiungere i suoi occhi. Mary era sparita e con lei gli ospiti, Phil e Rudy, gli altri nostri testimoni e Vic e Tim ed i nostri genitori.
Sentii a malapena le parole del prete e non mi sentii pronunciare nessuna delle promesse che avevo scritto con tanto amore. Vedevo il suo labiale e a tratti percepivo alcune note delle sue parole.
Ero come in trance e vedevo solo la sua felicità, da quando aveva capito cosa mi distingueva da Mery: la miniatura della chitarra che gli avevo regalato ciondolava dal mio collo.
Partirono gli applausi quando i nostri ormai mariti ci baciarono e ci spostammo verso le tende che aspettavano solo noi. La cena fu perfetta e arrivò notte fonda in un lampo. Vic mi rubò con il pretesto di un ballo.
“Al, mi sa che da domani ci sarà la fila in negozio.”
La sua voce, il suo sguardo erano chiari e non lasciavano spazio a dubbi. Non si sa come a forza di cercare erano riusciti a leggere un cartello “chiuso per matrimonio”, a ricamarci sopra le loro supposizioni e ad avvicinarsi alla realtà. Negli ambienti frequentati da Nick giravano rumors sempre più insistenti che probabilmente si sarebbe sposato in segreto entro l’anno, ma non credevo che qualcuno avesse così tanto tempo da perdere dietro a noi.
“Ormai è fatta Vic. Volevamo goderci in santa pace questo giorno e ci siamo riusciti, da domani partiremo per il massacro mediatico.”
La mia migliore amica e damigella mi guardava con…compassione?!
“Vic, sapevo a cosa andavo incontro. Andrà tutto bene.”
E tornai a dondolarmi tra le braccia del mio bellissimo e talentuosissimo marito.
Alla fine se ne andarono tutti e restammo solo noi quattro più Vic e Tim a strimpellare attorno ad un falò. Era quasi l’alba e le braccia di Nick si strinsero più forti ai miei fianchi. L’aria calda mi solleticava l’orecchio. Sì forse era il caso di andare di corsa a casa prima di prendere fuoco e concederci finalmente la nostra prima notte da sposati.
“Al, tra poche ore dovremo partire e anche se la prima notte di nozze è ormai sfumata vorrei portarti a casa. Farti fare una doccia, baciarti all’infinito e…”
Sarei morta all’istante se avesse finito la frase, perché anch’io avevo voglia di lui.
Ci congedammo dagli altri e sparimmo. Non li avremmo rivisti più per qualche settimana.

“Amore sei pronto? Il taxi è arrivato!.”
Alla fine tra i due era lui la donna. Avrei potuto ingelosirmi dello specchio, tanto era il tempo che ci passava davanti per vedere se era camuffato a regola d’arte. Ma da quante ore era chiuso in bagno?
“Sai Al se non dovessimo andare di corsa all’aeroporto starei ore a guardarti saltare sopra quella valigia.”
Ma da quanto mi stava guardando?
“E tu hai avuto il coraggio di star lì senza dire o fare nulla? Guarda che potrei divorziare all’istante!”
Ovviamente scherzavo, ma un’ombra passò sul suo bel viso. Dovevo riparare, ma fu lui a coprire la distanza che ci separava e mi strinse forte.
“Non scherzare ti prego, su qualcosa che mi farebbe morire.”
Nick non si perdeva molto in frasi sdolcinate, ma quando mi dichiarava il suo amore lo faceva sempre in modi che mi facevano arrivare sull’orlo delle lacrime.
“Al?”
“Sì Nick?”
“Ha chiamato Joy. Siamo già su tutti i giornali. Ovviamente abbracciato a me c’è un punto di domanda con il velo da sposa in testa, ma lo scoop parziale dice che mi sono sposato con la ragazza del mistero. Sei ancora sicura di volerlo fare?”
Di nuovo con quel discorso?!
Eravamo d’accordo: subito dopo le nozze avremmo rilasciato la nostra prima intervista di coppia, giusto per rovinare qualche scoop da red carpet, visto che la sera dopo avrei accompagnato per la prima volta, mio marito ad un evento mondano, con due anelli inconfondibili agli anulari.
“Certo amore.”
E solo una persona poteva aiutarci a fare quello scherzetto ai paparazzi.

“Josh?”.
Una voce impastata risuonava in viva voce nello spazio vuoto della prima classe.
“Chi parla?”
“Sei da solo? Il tuo telefono è sicuro?”
“Ehi se è uno scherzo puoi andartene affan… e lasciarmi in pace. Ho avuto una nottataccia infame e vorrei dormire.”.
Mimai un muto “passamelo che ci parlo io”, ma soffocando una risata andò avanti imperterrito.
“Scusa il disturbo siamo Nicholas Easter e consorte”.
Dopo qualche secondo di silenzio Josh parlò.
“Non ci posso credere, è un fottutissimo scherzo. Bravi bravi…”
Ma non era su candid camera. Strappai il cellulare dalle mani del mio amore e salutai Josh.
“Non ti sei dimenticato di me vero?”
“Nooooooo, non ci credo. Siete sul serio Nick e Al!”
Quell’uomo aveva una memoria incredibile.
“Congratulazioni ragazzi, siete i miei idoli! Che spasso vedere i primi titoli sul web”.
Caspita, mi sembrava di aver chiamato un amico.
Avevamo la conferma, lui era l’unico che potesse aiutarci.
“Josh, senti, scusa per il disturbo, ma non ci chiedi perché ti stiamo buttando giù dal letto?!”
“Ah già, è vero. A cosa devo l’onore di questa chiamata?”
“Senti avevamo bisogno di un favore. Di quelli enormi però.”
“Cominciate a preoccuparmi ragazzi; sicuri di non essere ubriachi? E poi non dovreste essere in luna di miele?”
“Ecco appunto si tratta proprio di questo. Alice ha deciso che la luna di miele sarà molto anticonformista e mi accompagnerà per mezzo mondo a una ventina di eventi mondani.”
“Oh avete deciso di fare impazzire tutto lo star system, annessi e connessi. E io che centro con il vostro complotto?”
“Vorremmo essere intervistati da te per primo, così da rovinare un po’ il lavoro di quelli che ci hanno fatto correre come pazzi per organizzare tutto in gran segreto.”
“Ragazzi siete dei geni e sono onorato di avervi come ospiti”.
“C’è un piccolo dettaglio Josh, il primo red carpet è per domani sera.”
Silenzio.
“Ma secondo voi mi perdo questa occasione di vedere finalmente la tua sposa?. Datemi qualche ora che faccio cambiare il programma e montiamo una pubblicità che avvisi che abbiamo ospiti a sorpresa. Vi aspetto alle 20.30 per l’intervista. Ovviamente se vi va potete bussare al mio camerino anche un’ora prima”.
“Grazie Josh.”
“A voi. E a più tardi.”
Sembravamo due adolescenti in fuga. Scendemmo a distanza di qualche minuto l’uno dall’altra nonostante in prima classe ci fossimo solo noi. Uscimmo separatamente. Ma mi trovai sola all’esterno dell’enorme struttura.
“Dove sei finito?”
“Se ti dicessi che sto firmando autografi e che ho un rossetto che non ti appartiene sulla guancia, mi crederesti?”.
Ahia, dovevamo allontanarci al più presto e filare in albergo.
“Fermo un taxi, tu cerca di non dare troppo nell’occhio.”
In sottofondo sentivo le domande petulanti delle fan che lo avevano riconosciuto <è vero che ti sei sposato?>
Certo che non avevano proprio fantasia. Se avessi incontrato il mio idolo non mi sarebbe mai passato per la testa di chiedergli di sposarmi, anche se poi gli avevo risposto di sì.
Se avessi trovato il coraggio di fermarlo e distrarlo dai suoi impegni gli avrei chiesto quale fosse la sua canzone preferita in quel momento.
“Credevo di morire!”
Trafelato e sgualcito chiuse la portiera e sfrecciammo via nel traffico, tenendoci per mano.

La suite era così grande da non farci rimpiangere quella clausura forzata. Oziammo nella sauna privata e ci godemmo quello spizzico di luna di miele abbracciati.
“Al, ti ho già detto che sono un uomo fortunato?”
“No ma potrei dire la stessa cosa. Forza pigrone è ora di prepararsi e far scoppiare la bomba.”
“Ancora un secondino!”
“Oh no signor Easter potrei rischiare di non uscire più da questa stanza se mi baci ancora così.”
“Perfida! Non te lo meriti il vestito che ti ho comprato”.
Una novità. Lui che decideva per me?
“E da quando in qua non ti fidi delle mie scelte?”
Ero un tantino acida, ma mi rodeva un sacco il fatto che fosse switchato in modalità “sono un attore famoso e mia moglie si veste come voglio io”.
Lo lasciai sul letto a domandarsi, forse, cosa avesse mai fatto per infastidirmi ed andai nell’altra stanza. Appeso ad una gruccia c’era una confezione di alta sartoria ad aspettarmi. Mi veniva il vomito. Avrei voluto farlo a brandelli senza nemmeno aprirlo.
Le sue braccia mi strinsero protettive.
“Non dirmi che credevi ti avrei obbligata ad indossarlo stasera”. Centrato in pieno, stupido che non sei altro.
“Al, sei troppo intelligente per pensarlo seriamente.”
Silenzio.
“Alice, guardami.”
I suoi occhi nei miei.
“Maledizione, l’hai pensato sul serio!”
Lo aprì lui per me sempre parlando.
“Se non te ne fossi accorta, mi piace quando mi stupisci e lo fai di continuo. Però se non ti piace lo portiamo indietro. Questo comunque sarebbe stato per il nostro privato dopo cena di domani. A quel punto le mie mani strinsero un soffice velo di organza.
Caspita avevamo appena passato la nostra prima lite da sposati.
Che stupida.
“Posso?”
“Fai pure”.
Quando le sue mani si allontanarono da me sentii una fitta al cuore. Le volevo ancora su di me e avevo combinato un disastro. Quel vestito era stupendo e se la mia bocca non avesse rovinato tutto, avrei capito subito che non sarebbe stato un vestito adatto a nulla, se non ad una serata privata tra due amanti. Me ne innamorai all’istante e non per il vestito in sé, ma perché Nick mi aveva immaginata con quello addosso.

“Posso entrare?”
Nonostante tutto chiedevo sempre il permesso di violare la sua privacy mentre era in bagno. Ma non aspettai la sua risposta. Si stava annodando la cravatta. Era sexy da morire. Quando i suoi occhi incontrarono la mia muta richiesta di perdono, lo specchio sparì dalla mia vista e mi ritrovai ad assaggiare le sue labbra.
“Stai divinamente. E se Josh non ci stesse aspettando te lo farei togliere e rimettere e ritogliere almeno cento volte.”
Sicuramente le mie guance erano in fiamme.
“Quindi mi sta bene?”
“Più che bene; troppo bene. Così bene che pare fatto apposta per farmi impazzire.”
“Ok forse è meglio che scelga subito qualcosa da mettermi per l’intervista.”
I suoi occhi scintillavano di malizia.
“Decisamente. Non vorrei dividerti con i pensieri di nessun’altro.” Ohhhh così facevo quell’effetto? Mi studiai allo specchio. Effettivamente lasciava poco all’immaginazione. Lo riposi accuratamente nelle custodia e presi un decisamente più casto tubino turchese con applicazioni in pelle blu.
“Così può andare?”
“Qualcosa di più lungo non potevi metterlo?”
Il suo grugnito sconvolto mi faceva ridere. Un famoso marito geloso era l’ultima cosa che mi aspettavo di dover gestire.
“Oh andiamo, ma hai visto cosa mi ha proposto la tua stylist per le varie sfilate? E ti lamenti di questo castissimo tubino? Vedrai domani sera cosa ti aspetta” e non mi riferivo soltanto al bellissimo abito che avevo provato poco prima.
E uscimmo punzecchiandoci, con lui che mi supplicava e fingeva di trascinarmi indietro per vedere come lo avrei rovinato la sera dopo.
Il camerino di Josh era scintillante, come il suo carattere, pur non eccedendo. Mi stupì il suo abbraccio caloroso. Come se fossi un’amica che non vedeva da tempo. Ma ancora di più lo fecero le sue parole.
“Ho il piacere di essere il primo a conoscere una donna fenomenale.”
Stava parlando di me?
“Oh sì cara, non sai che si dice di te nel jet set: le arpie ti odiano e ti temono. I musicisti farebbero la fila per parlare con te e per quanto mi riguarda, mi sono innamorato di te alla prima parola che mi hai detto al telefono.”
Era impossibile fraintendere quell’uomo. Sprizzava genuinità da tutti i pori.
“Volete che concordiamo le domande?”.
Le nostre teste ciondolarono a destra e sinistra.
“Improvvisare ci piace.”
“Io vi a-d-o-r-o. Vi porto al trucco e poi cominciamo. Caffè?”
Per quanto mi riguardava ero nervosa a sufficienza e mi aggrappavo al braccio di Nick per non svenire; ma Josh mi portò in privato a provare il divano di pelle e mi fece vedere i bolidi delle luci. Sotto la sua guida allentai un po’ di tensione e quando ci annunciò ai suoi ospiti sorrisi a Nick ed entrammo in scena.
“Carissimi amici, come annunciato questa puntata è giunta inaspettata e gradita. Ringrazio gli altri ospiti che gentilmente hanno cambiato i loro programmi e ringrazio i nostri ospiti a sorpresa….”
Il nome del ragazzo accanto a me scatenò applausi da stadio che ci fagocitarono. E poi di colpo mi trovai sotto i riflettori, nel bel mezzo di un silenzio improvviso.
“Dunque ragazzi, prima che mi chiedano quanto ho pagato per avervi, avete qualcosa da dichiarare alla nazione?”
Josh era uno spasso ci guardammo e fu per tutti, noi compresi una sorpresa sentirci rispondere all’unisono come se ci fossimo preparati prima le battute
“Siamo venuti spontaneamente per confermare che ci siamo sposati.”
Avevamo rotto il ghiaccio e stavamo ridendo come bambini e Josh con noi. Anche il pubblico ci seguì, nonostante qualche ragazzina avesse già cominciato a fare le sue rimostranze.
“Quindi in questo caso calza bene il detto essere felici come una Pasqua(*)! Bene ragazzi, cosa scegliete, domande di rito o non convenzionali?”
“Decisamente non convenzionali!”
“Io adoro questi due! Bene Lo sposo lo conosciamo, ma della sposa non sappiamo molto se non che è bellissima, Phil Collins ha profetizzato che presto sarà su tutte le copertine dei giornali e che ha fatto ripetere quattro volte la proposta di matrimonio al nostro scapolone d’America. Dunque Al, possiamo sapere chi ha avuto la fortuna di impalmare questo magnifico ragazzo?”
La tensione se n’era magicamente andata, l’atmosfera era cordiale e Josh ammaliava tutti; l’imbarazzo lasciò spazio alla mia consueta e spavalda goffaggine, che per fortuna tutti scambiarono per simpatia “Josh non scherzavo al telefono quando ti ho detto che col mio nome ci potresti fare uno speciale. Vuoi bruciarti tutte le sorprese così?”
“Ok Al, allora vediamo come riuscirai a glissare le prossime domande.”
“Spara amico.”
“Partiamo dai fatti più recenti. Matrimonio blindato. Cosa ci puoi dire che non abbiano già fatto altri vip?
“Oh beh questa è facile. C’erano due spose.”
E dal pubblico salì un’ondata di ohhhhh
Nick al mio fianco rise e mi incitò a procedere sussurrandomi
“amore te la stai cavando alla grande per essere alla tua quasi prima apparizione in pubblico!”
E così raccontai all’incredulo pubblico che anche mia sorella si era sposata lo stesso giorno, anche se non con lo stesso marito. Sembrava che il pubblico mi adorasse, nonostante fosse ormai chiaro a tutto il mondo femminile che io ero quella che glielo aveva portato via dallo status di scapolo d’oro.
“Altri dettagli del matrimonio che potete raccontarci?” Questa volta prese la parola il mio simpatico marito.
“Credo sia la prima volta che le spose siano anche le comari l’una dell’altra.”
Josh era estasiato, gli stavamo fornendo un sacco di materiale inedito, ma la sua gioia era comunque genuina.
“Bene ragazzi, questa serata si annuncia interessante e scoppiettante, non è per caso che prima della fine ci direte che aspettate già un bambino?”
Ops e adesso come lo fermavo ora il rossore sulle guance?
Incrociai lo sguardo di Nick per un frammento di secondo e lui capì. Guardammo Josh, mentre tra il pubblico non volava una mosca.
Nick ci tolse dall’imbarazzo.
“Malgrado sia un pensiero che mi ha sfiorato in questi mesi, meglio non sfidare troppo la sorte; Al è quasi ancora una neo maggiorenne, meglio non rischiare che il padre voglia renderla vedova così presto. Credo che quando sarà il momento comunque sarai uno dei primi a saperlo.”
Un bel pugno in testa non glielo levava nessuno.
“Ok ci conto. Ora però facciamo un passo indietro. La domanda è per Nicholas: cosa hai pensato quando l’hai vista la prima volta?” Quello sì che era un discorso che faceva ridere ogni volta tutta la famiglia. Accavallai ingenuamente la gamba e bisbigliai al mio uomo “Non mentire”.
Non so cosa stesse riprendendo la telecamera, ma mi sentivo bene e scoppiai a ridere sentendolo rispondere impacciato.
“Ragazzi mi è stato chiesto di non mentire e mi perdoni ancora la mia bella moglie se quando l’ho vista la prima volta ho pensato che fosse una stalker”.
Il pubblico non capiva cosa ci fosse da ridere. Allora li sorpresi facendomi portare la mia borsa ed estraendo una foto sgualcita dal portamonete.
“Popolo tutto vi presento sua cognata Mary. E partì il boato di risate mentre cercavamo di riassumere il più possibile l’equivoco che ci aveva fatti incontrare. Josh era in visibilio. E appena si ricompose mi rivolse un’ultima domanda, questa volta seria.
“Al, da domani sarai davvero sulle copertine di tutto il mondo. Ma nessuno ancora ti ha mai chiesto cosa farai ora che hai sposato una celebrità”.
Cosa farò ora?!
“Beh Josh continuerò a fare quello che facevo prima, anche se forse dovrò farlo rispondendo alle domande di molti curiosi e dovrò aumentare il sistema di sicurezza del negozio”.
Ridevano divertiti alle mie battute. Quando mi linceranno? Domani, tra una settimana? Io speravo che la nostra monotonia li avrebbe stancati presto.
“Io sono riuscito a ricomporre il puzzle, ora ti chiedo è proprio vero che ne esiste un unico esemplare?”
Oh Josh risponderò solo perché sei tu. Nemmeno fosse tutto programmato intuii che sullo schermo dietro di me la gente stava guardando incantata qualcosa; mi girai assieme a Nick e vidi il pendente che indossavo ingrandito a dismisura.
“Acuto Josh, effettivamente ne esiste solo una perché è fatta apposta per un’unica persona. Hai presente le bacchette magiche di Harry Potter? Ecco nel mio lavoro funziona allo stesso modo. A meno che un altro musicista non lo sfidi e la vinca in regolar duello, quella chitarra sarà solo di NickE”.
Il pubblico applaudì incerto, poi più forte mentre Nick mi baciava davanti alle telecamere e mi sussurrava “sei stata magnifica”.
Poi Josh ci congedò ringraziandoci per avergli fatto questa enorme sorpresa e i tecnici ci fecero passare indenni verso i camerini e finalmente potemmo tornare in albergo.
Oh se tutte le interviste potessero essere così allegre e spensierate.
LA SERA DEL GIORNO DOPO..
“Amore sei pronta?”
Mi tremavano le gambe al pensiero di camminare su quei trampoli. E stavo rimpiangendo di aver scelto tra tutti quel vestito. Era la nostra prima volta assieme ad un evento mondano e avrei potuto fargli rimpiangere di avermi sposata. Potevo renderlo ridicolo e…
“Non pensarlo nemmeno. Tu sei il mio orgoglio e sei stupenda”.
Ero anche un bel po’ più alta con quei tacchi vertiginosi
“Non farmi cadere.”
“Non ci penso nemmeno.” E un caldo bacio mi sciolse dandomi un po’ più di forza.
“Pronta al massacro?”
Nemmeno un po’.
Feci ondeggiare i miei morbidi capelli arricciati ad arte per l’occasione e uscimmo scortati dalla security dell’albergo. Da quando avevano saputo che eravamo lì, volevano tutti intervistarci e c’erano drappelli di fans che battevano le vie della città aspettandoci al varco. Lo sapevo perché Vic mi teneva aggiornata per messaggio o al telefono e puntualmente noi scomparivamo dalla vista di tutti.
“Ma non hanno paura di farsi male, ci sono paparazzi ovunque e i loro obiettivi sfiorano i finestrini”.
Me la stavo facendo sotto dalla paura.
“Facciamo un gioco?”
Tutto pur di far volare il tempo.
“Vediamo chi indovina i titoli di domani.”
Comincio io allora: “dramma sul red carpet: giovane moglie sconosciuta precipita dai tacchi.”
La sua risata era la miglior medicina contro il mio panico.
“Moglie affascinante seduce la platea.”
Esagerato e adulatore.
“Divo di Hollywood sposa Cenerentola in cerca di autografi.”
Dovevo ricordarmi di evitare quel tasto dolente. Nick non rideva più, ma continuò comunque col gioco.
“Alice Cooper: la trasformazione in donna lo ha reso sexy”.
Non ero abituata a ricevere complimenti, a volte tornava fuori l’adolescente insicura e piena di brufoli. Oltre tutto non avevo mai pensato di essere molto più che passabile.
Lo guardai stranita, perché è quello che il riflesso del vetro oscurato mi faceva vedere.
Ma le sue labbra rassicuranti mi baciarono mentre le porta della limo si aprì e un’ondata inaspettata di flash ci accecò letteralmente. Involontariamente avevamo appena fornito delle immagini da scoop. Non ci capivo più nulla e fui sospinta da mani invisibili lungo il rosso percorso. Improvvisamente mi ritrovai da sola all’ingresso del teatro anche se i flash mi inseguivano dal limitare della cordonata ed ogni mio passo veniva immortalato.
Una signorina mi accolse mentre cercavo ancora di capire dove fosse finito il mio insostituibile accompagnatore.
Poi sentii la sua voce così calda e famigliare
“Alice di qua.” Non potevo crederci erano Vic e Tim. Li abbracciai commossa.
“Tesoro, non potevamo lasciarti da sola stasera.”
“Ragazzi l’ho perso!”.
Vic mi rassicurò di nuovo.
“Lo rivedrai tra poco.”
E mi portò nella sala in penombra dove sentii su di me mille invisibili occhi, ma dove nessuno osò fermarmi. Mi accomodai nei posti riservati in prima fila e seguimmo sullo schermo il resto del red carpet.
“Certo che voi due regalate perle a destra e a manca”.
Ah già Josh. Ma mi cadde la mascella quando sullo schermo riproposero le immagini di una ragazza avvolta da una nuvola di seta e tulle grigio che calcava il tappeto rosso al braccio di quel figo di mio marito. Tre foto una sopra l’altra immortalarono i due all’uscita dall’auto, che si baciavano e si guardavano innamorati. Non potevo ancora crederci, quella ragazza ero io. E tornò la diretta, mentre sentivo per la prima volta le domande e i commenti delle varie emittenti, per la maggior parte sulla vita privata di Nicholas Easter. Che ci crediate o no non mi ero mai interessata di quel film, se non per il fatto che è quello che ci ha tenuti separati per parecchi mesi. Ma ora ero curiosa di vedere se i commenti acidi e la critica pungente era tutta una montatura fatta ad arte per screditare il mio marito e musicista preferito.
Mani che conoscevo ormai alla perfezione mi accarezzarono mentre si faceva buio in sala. Che fine aveva fatto Vic? Lo guardai e mi sorrise.
“Ha detto che voleva vederlo in un cinema di periferia per non farmi perdere l’incasso del biglietto.”
Vic…
Posai la testa sulla spalla di Nick e lo guardai intensamente proprio mentre il suo volto gemello bucava il grande schermo.
Mi concentrai sulla sua recitazione per non essere distratta dai suoi baci a sorpresa o dalle sue mani o ancora dalle sue parole sussurrate e con tanta fatica riuscii a vedere per la prima volta la sua bravura nel ruolo di attore. Forse nessuno avrebbe capito mai meglio di me e dei pochi fortunati che potevano definirsi suoi amici, quanto bravo fosse. Di fronte a me si ergeva statuario un sicuro sex symbol, mentre a telecamere spente io rivivevo i ricordi di un ragazzo a tratti insicuro e timoroso di sbagliare tutto con me.
“Devo lasciarti sola per una conferenza stampa, ma se vuoi puoi accompagnarmi”.
“Credo che per oggi ho visto troppa celebrità, ti aspetto in albergo.”
Ma non riuscii a salutarlo che già ci fotografavano di nuovo e fui sospinta non so come verso il tavolo della conferenza. Volevo morire.
Sentii le domande, sterili o banalmente ripetute. Ascoltai però con attenzione tutte le sue risposte. Era la prima volta che sentivo dal vivo una sua dichiarazione su un film. Ma come per quelle da musicista era sempre originale in quello che diceva. E poi calò la mannaia.
“E’ vero che ti sei sposato solo perché la tua ragazza voleva entrare nel business della musica ed avere un po’ di pubblicità?”.
Volevo rispondere a tono. Cavolo ero lì davanti a loro e facevano finta di non vedermi?! Ma lui mi sorprese ancora una volta quando me lo ritrovai che mi abbracciava da dietro, davanti ai flash impazziti. Mi baciò il collo e rispose più che arrabbiato.
“Io amo questa donna. Non so come ho fatto a farla innamorare di me, dopo come l’ho trattata all’inizio, ma fortunatamente è successo e vi prego di non insinuare o cercare di infangare ciò che siamo in privato o ciò che riguarda la sua professione. Non sono il primo ad aver notato quanto sia brava in ciò che fa. Andatelo a chiedere ad altri professionisti che prima di me hanno riconosciuto la sua professionalità e competenza.
Cercarono di rimediare al danno chiedendomi qualcosa sul mio negozio, ma lui mi trascinò fuori mentre Joy si trincerava dietro dei no comment urlati in tutte le direzioni.
Poteva andare peggio, ma come inizio sembravo una reduce di guerra. Per fortuna in albergo trovammo Tim e Vic ad accoglierci e a tenerci compagnia per cena, mentre a notte fonda i suoi baci e non solo, mi consolarono.
Dopo quella prima folle esperienza ed una conferenza stampa emotivamente devastante, la luna di miele a tre, io lui e i red carpet andò avanti senza grossi intoppi e finalmente al termine di tutti gli eventi in programma potemmo tornare a casa per un meritato riposo.

Note:
(*) qui si gioca con il significato del cognome di Nick, Easter, che vuol dire pasqua e il detto “esser felice come una Pasqua”.

 
  
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