-Lady,
davvero? Non credo di essere la
persona più adatta per fare una cosa del genere...- Mi
lamento
mentre indosso i vestiti (se così possono essere chiamati)
che Lady
ha trovato frugando nel camerino.
-Non hai nulla di cui preoccuparti, tu
imita i miei movimenti ed andrà tutto bene. E poi non ci
occuperà
molto tempo, entreremo in azione entro un'oretta se non vado errato.-
Quel nome rimbomba nella mia mente e un
brivido di rabbia si dirada lungo la schieda e le braccia.
-Hai detto... Trish?-
-Sì, l'ho chiamata io poco fa. Non si
sa mai, è sempre meglio essere di più in
situazioni del genere.-
-... Hai ragione-
Finisco di sistemare il top pieno di
strass e lustrini, sembro più una palla da discoteca che una
cameriera. Tra l'altro lascia scoperte molte più parti del
mio corpo
di quanto sia lecito.
Davanti a me compaiono un paio di
scarpe, Lady le tiene sospese davanti ai miei occhi. Per quanto
innocue possano sembrare un paio di scarpe, per me sembrano molto
più
pericolose di tutta la mole di demoni presente in quel locale.
-Muoviti ad indossarle, poi ci penso io
ai nastri.- disse Lady. Quando nota però che io non sono
assolutamente intenzionata a metterle, usa la sua forza. Mi spinge
contro una sedia mettendomi a sedere e me le infila contro la mia
volontà, intrecciando nei nastri neri intorno alle mie
caviglie e
legandoli saldamente.
-Come pensi che io possa combattere dei
demoni se non riesco neanche a reggermi in piedi?-
-Non cominciare. Ora andiamo di là.-
Mi tende la mano e mi aiuta ad alzarmi. Effettivamente non sono
così
alti, ma non sono neanche molto comodi.
Usciamo dal camerino e ci ritroviamo
dietro ad un bancone. Ancora mi è sconosciuto come Lady sia
riuscita
a farci infiltrare come cameriere in un night club dove tutti i
dipendenti sono demoni.
Lady prima di me afferra un vassoio ed
inizia ad aggirarsi per il locale del tutto disinvolta: si avvicina a
dei clienti, un gruppo di uomini di mezz'età ancora in
giacca e
cravatta, probabilmente appena usciti dall'ufficio, ci parla, gli
lancia sguardi seducenti. E loro, non del tutto sobri per la maggior
parte, accolgono le sue avances, proponendole di bere qualcosa con
loro e facendo risate roche tipiche di chi ha alzato il gomito. Ho
notato anche che qualcuno ha provato ad allungare le mani e lei,
molto tranquillamente ha lasciato fare.
Devo trovare Dante, non potrei
sopportare che uno sconosciuto mi tocchi in quel modo, meglio
trovarsi una compagnia di cui fidarsi.
Al mio fianco compare un tizio in
grembiule, il barista si suppone.
-E muoviti! I clienti vogliono essere
intrattenuti prima che inizi lo spettacolo, se non trovi nessun
tavolo libero vai nel privé.- Mi dice, in modo abbastanza
seccato
anche.
Frettolosamente inizio a girare per il
locale, nella speranza di trovare Dante. Alcuni clienti hanno anche
tentato di avvicinarmi ma io li ho del tutto ignorati. Niente
sconosciuti ubriachi.
Nel frattempo cerco disperatamente di
farmi vedere da Lady, forse lei sa dove si trova Dante e può
dirmi
dov'è, ma purtroppo per me (e molto probabilmente, purtroppo
anche
per lei) è occupata ad intrattenere quel gruppo di porci.
Il tizio di prima ricompare vicino a
me.
-Trovato nessuno?-
-N-no...- rispondo continuando a
guardarmi intorno.
-Allora vieni con me.- Mi afferra per
un braccio e mi trascina via. Si ferma solo quando arriviamo davanti
all'entrata di una stanza, una semplice tendina di perline, da cui
proviene della musica soft molto... stimolante. Mi girò
verso di lui
e mi parlò molto chiaramente, a pochi centimetri dal viso.
-Mi raccomando, fallo bere. Fallo bere
tanto, finché non vedi che si regge a stento in piedi.
Tienilo
impegnato fino a che non sta per iniziare lo spettacolo delle
ballerine e poi portalo a sedere ad un tavolo, il tuo lavoro termina
in quell'esatto momento.- Mi accorgo del ringhio che gli sale in gola
mentre mi parla, con i denti digrignati e gli occhi ridotti a due
fessure maligne.
Mi spinge via ed io entro di corsa
nella stanza pregando qualche ignota divinità che dentro non
ci sia
un pappone obeso col bastone e i denti d'oro.
-Avevo espressamente richiesto una
bionda, ma credo di potermi accontentare...-
Al solo sentire della sua voce ogni
muscolo del mio corpo si è istantaneamente rilassato.
Seduto su un divanetto, in un punto non
visibile dall'esterno, c'è Dante, intento a bere da un
calice del
vino rosso.
-Dante, meno male che sei tu!- mi siedo
affianco a lui -Ti stavo cercando di là ma non ti trovavo.-
Gli scappa un mezzo sorriso, ma lo
nasconde bevendo un sorso di vino. -Vedo che la rabbia di prima
è
sparita. Sei esile ma picchi bene, non che tu mi abbia fatto male,
però mi ha sorpreso la tua veemenza.- E prende un altro
sorso.
-Ti ricordo che con queste braccia ci
prendo a cazzotti i demoni. Sarò esile ma comunque sollevo
una spada
che è più alta di me. Comunque...- mi avvicino di
più a lui,
abbassando il tono di voce. -Abbiamo un piano, o qualcosa del
genere?-
-Sì, all'incirca.- anche lui più
serio inizia a spiegarmi, mentre con dei piccoli movimenti circolari
smuove il poco vino rimasto nel calice. -Fra un po' dovrebbe iniziare
uno spettacolo, nulla di che, solo dell'innocente pole dance eseguita
su quel palco da delle ballerine.- Con un gesto mi indica fuori dalla
porta, una piccola parte di palco che si può intravedere.
-Quando
sarà iniziato, tutti i clienti saranno già
ubriachi marci, dunque
la maggior parte di loro non si accorgerà di tutto che
accadrà
durante il "gran finale".-
-E questo gran finale immagino
comprenda i demoni...-
-Esattamente. Ogni singolo dipendente
che vedi qui è un demone dalle forme umanoidi, questi appena
finito
lo spettacolo si accingeranno a divorare senza pietà ogni
singolo
uomo qui presente.-
Trattengo il senso di nausea che mi
sale nel petto. -E le armi dove sono?-
-Qui dentro.- Con una nocca bussa sulla
custodia di una chitarra, poggiata di fianco a lui. -Delle tue ho
portato le tre pistole. Trish penserà alla tua spada, non
preoccuparti.-
Sentiamo le perline della tenda
spostarsi. E' Lady che entra con una bottiglia di vetro in mano ed un
vassoio con due bicchieri e del ghiaccio dentro. Il solo colore del
liquido all'interno della bottiglia non mi incoraggia, un marrone
chiaro, quasi ambrato. Del Bourbon probabilmente.
-Trish è appena arrivata, si sta
cambiando, farà parte anche lei dello "spettacolo".- dice
poggiando tutto nel tavolino di fronte a noi. -Ah ragazzi fate
attenzione, che qua di fuori c'è del personale che vi tiene
d'occhio. Basta un errore e salta la copertura.- Ci dice con un filo
di voce. Annuiamo e lei se ne va.
-Se ci tengono d'occhio significa che
non sono stata molto convincente come cameriera, in effetti non sono
mai stata una brava attrice...- sussurro, sdrammatizzando, ma con un
sorriso nervoso.
-Ssh.- dice lui -Che se ci scoprono
davvero è colpa tua- Con molta naturalezza mi prende per i
fianchi e
mi fa sedere sulle sue gambe. -Non ti preoccupare, non ho cattive
intenzioni, ma almeno recitiamola bene la parte.-
Arrossisco vistosamente, infondo sapevo
che sarebbe dovuto succedere qualcosa del genere.
-Non me ne approfitterò, lo prometto-
e mi fa l'occhiolino, rendendo il mio rossore ancora più
evidente.
Mi avvicina a sè, facendomi poggiare sul suo petto. Non
saprei come
descrivere questa situazione, non è come se mi sentissi a
disagio,
però non posso neanche dire di essere del tutto tranquilla.
Eppure
solo stanotte eravamo nella stessa posizione di adesso, a parte
l'imbarazzo però, stanotte non mi sono sentita
così strana, forse
perché troppo stanca, forse perché adesso la
situazione è
leggermente diversa. Stanotte ero in una tuta sgualcita e vecchia,
adesso sono in abiti succinti e luccicanti e con ai piedi dei tacchi
a spillo da capogiro.
-Ti è passata la furia di poco fa a
quanto pare-
-Non esserne così sicuro, potrei
rifilarti un altro ceffone quando meno te lo aspetti- gli ho
risposto, senza poter fare a meno di ridere. -E comunque non pensare
mai più di fare una cosa del genere. Mi hai lasciato
completamente
da sola per delle ore...-
-Ti sei addormentata...-
-Non c'entra niente- Mi sono
raddrizzata per poterlo guardare in viso, entrambi con uno sguardo
più serio. -Dante, io non sono tua figlia, né la
tua sorella
minore. Sono una tua collega, dunque se c'è un lavoro da
svolgere,
innoquo o pericoloso che sia, lo si fa insieme. Prima di
addormentarmi in camera mia ho passato quasi un'ora sotto la doccia
ed il resto del tempo gironzolando nello studio aspettando che tu
ritornassi. Quando ho sentito bussare alla porta mi sono fiondata
lì
pensando che fossi finalmente tornato e speravo non fosse successo
niente.-
-Soffri di ansia da separazione?-
-No, fammi finire... Dante devi capire,
che una settimana, per una persona che ha passato anni della sua vita
da sola, sono abbastanza da farla abituare di nuovo ad avere gente
intorno. Lasciandomi da sola mi hai fatto rivivere in poche ore la
sensazione asfissiante di rimanere soli. Mi capisci?-
Aggrotta la fronte -Non lo so. Forse
sì.-
-Bene.- E più tranquilla mi sono
adagiata di nuovo sul suo petto caldo -Dunque d'ora in poi non esiste
più "Non vieni perché mi hai fatto arrabbiare".
Ho
passato da tempo la fase ribelle dell'adolescenza e non ho
più
bisogno di questi trattamenti, fortunatamente. Intesi?- Alzo la testa
per poter incontrare il suo sguardo, non è serio come prima,
ma è
comunque teso. Forse anche lui si sente leggermente in imbarazzo in
questa situazione?
Gli rivolgo un sorriso sincero, ed
anche lui increspa le labbra in un mezzo tentativo di sorridere.
-Dai mettiti qua- mi sposta a sedere di
fianco a lui -Vuoi un po' di Bourbon?- mi chiede prendendo la
bottiglia ed un bicchiere.
-No grazie, non ne vado matta. E
comunque...- Gli rubo il liquore dalle mani, per poi versarlo nel
bicchiere che sta reggendo. -Sono io la cameriera del night club,
sono io a far ubriacare te e non il contrario.- Gli strizzo l'occhio.
Gli verso un po' del liquore e lo riappoggio sul tavolo.
Sento che sta cambiando la musica
nell'altra parte del locare e le luci si sono fatte più
soffuse.
-Sta iniziando lo show...- mi alzo in
piedi -Dai andiamo.- Lo prendo per un braccio e lo porto di
là.
Ci sediamo ad un tavolo, io sulle sue
gambe.
-Qui la gente ci guarda- mi dice
all'orecchio, facendomi venire la pelle d'oca sul collo -Forse
dovremmo iniziare a...- inizia a far scorrere la sua mano contro la
mia schiena. Eppure a giudicare dal suo sguardo non sembra del tutto
convinto. Dante titubante con una donna? Ma cosa diavolo...
All'improvviso Lady appare di fianco a
noi.
-Aspetta ad allungare i tentacoli,
sottospecie di polipo.- dice prendendomi per un braccio. -Tu devi
venire con me, c'è stato un leggero cambio di programma.-
-Che cosa...- non ho fatto in tempo a
finire di parlare che lei mi ha già trascinato via.
Mi ha riportata nel camerino di prima.
Si è voltata verso di me e con un gesto netto, ha dato uno
strappo
al davanti del top da me indossato, spargendo il pavimento di strass
e lasciando alla vista il mio reggiseno.
-Mh. Speravo fosse di pizzo, ma a
balconcino potrà andare comunque- dice squadrando il resto
della
roba che indosso.
-Lady, che succede?-
-Succede che dovremo far parte anche
noi dello spettacolo.- Ci mettiamo in disparte per non farci sentire
dalle ballerine. -Trish rimarrà sul palco, così
lei penserà a far
fuori quelli che staranno in quella parte di locale mentre noi con
Dante penseremo al resto.-
Improvvisamente colta dal panico la
fermo subito. Spettacolo? E cosa dovrei fare?! No tanto per sapere...
-Scusami Lady ma che vuol dire che faremo parte dello spettacolo?
Vuoi dire che dovremo...-
-Dovremo occuparci dei clienti ai
tavoli, sai no... qualche mossa, ti strusci un po', metti in mostra
le gambe. Cose piuttosto innocenti, nulla di cui preoccuparsi.-
-Abbiamo una visione diversa del
concetto "innocente" devo fare la puttana?!-
-Siamo sotto copertura in un night
club, cosa pensavi avremmo fatto?-
Il volto mi si tinge prima di rosso per
l'imbarazzo e poi impallidisco dal panico. -Lady io non ho mai fatto
una cosa del genere, per di più dovrei farlo con uno
sconosciuto, di
mezz'età ed ubriaco!-
-Fidati è meglio così, tu non
preoccuparti, fai come faccio io. Faremo in modo di attaccare prima
che le cose vadano per le lunghe.-
Con molta poca convinzione ma con una
grossa spinta di Lady sono tornata nella sala. La musica si
è
alzata, qualche ballerina è già salita sul palco
ed ha iniziato ad
esibirsi e chissà com'è, dalla prima occhiata,
l'unica parola a
rimbombarmi nella testa è stata "troia". Eppure mi son
dovuta anche rassegnare al fatto che per una sera dovrò
essere
"troia" anche io.
-Più è ubriaco, meglio è.
Sarà meno
reattivo ai tuoi movimenti e dunque, meno imbarazzante per te.- mi ha
sussurrato all'orecchio Lady prima di allontanarsi.
Una volta armata di tutta la mia
sensualità nascosta, sono andata alla ricerca di un cliente
che non
fosse già occupato con qualche altra cameriera.
Con sommo stupore (ed anche una morsa
allo stomaco inspiegabile) ho notato Dante darsi da fare con una
bionda, molto probabilmente tinta, che se non avesse indossato nessun
indumento, non avrebbe fatto alcuna differenza.
Uno strattone e mi sono ritrovata
seduta sulle gambe di un tipo, che, senza tante cerimonie, ha
iniziato a insinuare le sue mani in ogni parte scoperta (o quasi) del
mio corpo. Decisamente una sensazione orribile. Vorrei tanto stargli
lontana il più possibile dal viso dato che il suo puzzo di
alchool
misto a sigarette e probabilmente vomito, mi sta letteralmente
stuprando le narici. Comunque, faccio buon viso ad un cattivissimo
gioco e provo ad atteggiarmi. Riesco a scorgere Lady in un'angolo
intenta a strusciarsi con molta nonchalance addosso ad un tipo che a
quanto pare sembra gradire.
Cerco di imitarla. Allargo una gamba,
così da ritrovarmi di fronte a lui, questi, quasi
incosciente di ciò
che accade, abbozza un sorriso. Prendendolo come un segno positivo
inizio a muovermi su di lui, strusciandomi contro il suo corpo e
nella speranza che al tizio non vengano strane idee.
Speranze andate perse quando questo qua
perde completamente il controllo delle sue facoltà mentali
ed inizia
a palpeggiarmi abbondantemente e ad infilare le mani in posti poco
consoni. All'imbarazzo inoltre si unisce il disgusto dato che le mani
sudaticce del tipo aumentano la sgradevolezza, facendomi assumere un'
espressione simile a quella di chi sta per avere un conato di vomito.
-Ehi amico, credo che sia il caso che
tu ti dia da fare con un'altra. A quanto pare lei non gradisce.-
Le sue mani sudaticce si sono sfilate
all'istante dai miei shorts ed io mi sono alzata subito in piedi
così
da potermi allontanare insieme a Dante che, per fortuna, è
venuto a
salvarmi dalle grinfie di quella sottospecie di essere umano.
L'essere comunque non ha avuto tempo di lamentarsi perché a
sostituirmi è subito arrivata la bionda che pochi attimi
prima stava
proprio insieme a Dante.
Si abbandona sulla poltrona ed io mi
sistemo su di lui, puntando le ginocchia ai lati e sedendomi sulle
sue gambe, rivolta verso di lui. Poggiandomi sui braccioli mi faccio
in avanti verso di lui, mi avvicino al suo viso fino ad arrivare ad
un centimetro dal suo orecchio. Ovviamente adesso dobbiamo portare
avanti la messa in scena per un po' dunque, siamo entrambi costretti
a fingere un po'.
-Grazie per avermi salvato da quello
là, la faccenda si stava facendo piuttosto scomoda...-
sussurro,
facendomi scappare una risatina.
Delicatamente, con le mani inizia ad
accarezzarmi le cosce. -Di nulla, avevo notato quel che stava
succedendo e mi sono sentito in dovere di venire a salvarti.- Anche
lui ride e piano piano, sfiorandomi solo con i polpastrelli inizia a
salire, infilandosi sotto il top e massaggiandomi la pancia con
movimenti lenti e leggeri. Come se avesse paura di toccarmi.
Allontana leggermente la testa e da'
un'occhio al mio petto, lì dove lo strappo lascia alla vista
il mio
reggiseno a balconcino nero.
-Posso sapere cos'è successo? Spero
non sia stato quello di prima...- aggrotta la fronte, decisamente
contrariato.
-No tranquillo è stata Lady, se fosse
stato lui non sarebbe ancora in grado di reggersi in piedi. Lo avrei
personalmente riempito di bastonate.-
Continuiamo il nostro lavoro finché la
musica non si arresta e le luci si spengono di colpo.
Tutti nella sala trattengono il fiato.
Riesco a vedere Dante solo perché ho
il suo viso vicinissimo al mio, ci scambiamo uno sguardo d'intesa ed
ancora prima che possa accendersi la luce d'emergenza nel locale,
abbiamo già impugnato le nostre armi.
Dall'altra parte della stanza c'è Lady
con in mano quel mega bazooka che dio solo sa dove può
averlo
nascosto e Trish sul palco, che molto suadentemente ha già
atterrato
una dozzina di demoni intorno a lei con le scariche elettriche che
escono dalle sue mani. Con orrore noto che intorno a noi tutti i
clienti presenti nel locale sono già morti, o sono comunque
moribondi. L'odore del sangue satura l'aria.
Dante emette una risata a dir poco
malvagia e molto divertita.
-Let's begin.-
In un solo centesimo di secondo si è
scatenato il caos.
Le ballerine e le cameriere che poco
prima ballavano sul palco o si aggiravano per la sala in modo molto
sexy si sono trasformate in mostri simili ad arpie, con enormi fauci
e più file di denti affilati come lame. Gli occhi malefici
ed
iniettati di sangue.
Lo stridio assordante delle loro grida
riempie la stanza perforandoci le orecchie.
-Cristo! Se urlano ancora divento
pazza.- urla a sua volta Lady tappandosi le orecchie.
-Allora diamoci una mossa a zittirle!-
le rispondo.
E la lotta è iniziata sul serio.
Presi da soli questi diavoli sono
piuttosto deboli, è possibile ucciderli con pochi colpi,
anche con
un solo fendente di spada se solo sapessi dov'è finista la
Justice.
-Trish!- salgo sul palco e le do' una
mano a far fuori i rimanenti là sopra.
-La tua spada sta sotto il bancone,
dentro una custodia.-
-Grazie.- Con il suo aiuto e quello
delle mie pistole mi faccio strada tra la mandria di arpie che si
accalcano per attaccare, sono tante e questo rende la faccenda
seccante. Parecchio.
Tranne per Dante, che pare si stia
divertendo parecchio.
Per un istante, che è potuto rivelarsi
fatale mi sono fermata a guardarlo mentre affronta tutti quei mostri
in una volta. Lui si gira verso di me e con un colpo centra nella
croce degli occhi un demone che mi stava per attaccare alle spalle.
-Non ti distrarre, muoviti a prendere
la spada!- Mi urla per poi ritornare al suo lavoro.
Sparo al barista, anche lui
trasformatosi, e scavalco il bancone mettendomi alla ricerca della
custodia dentro la quale vi è la mia spada.
Una volta trovata sono tornata alla
lotta. Con pochi fendenti riesco a far fuori più di una
decina di
demoni. All'inizio non sono sembrate così tante. Alcune
dovevano
essersi nascoste.
Sento un ringhio alle mie spalle e mi
giro appena in tempo per tranciare in due la creatura che mi esplode
in un mare di cenere e polvere in faccia.
-Merda!- Gran parte mi è finita negli
occhi e non riesco a vedere più nulla, mi inginocchio a
terra per
proteggermi da eventuali attacchi e con le mani mi sfrego
energicamente sugli occhi per pulirli dalla polvere.
-Beatrix!- Dante accorre da me, per
coprirmi nel frattempo che mi riprendo.
Poco dopo, con gli occhi rossi e
lacrimanti mi rialzo in piedi.
-Arpie del cazzo.- mormoro digrignando
i denti.
-Tutto a posto?- Mi chiede Dante. Siamo
schiena contro schiena, ci copriamo le spalle a vicenda.
-Non ti preoccupare, ci vedo.-
nonostante la vista leggermente offuscata riesco ad affidarmi al
resto dei sensi per captare i movimenti dei demoni intorno a me.
Vedo Trish spostarsi più a lato, la
osservo mentre si guarda intorno e poi guarda in alto.
Quando sposto lo sguardo nello stesso
punto in cui è diretto il suo mi viene un'idea.
-Lady! Spostati più a lato della sala,
dobbiamo spingere i rimanenti al centro!-
Dante, capisce ed insieme a me inizia a
tirare fendenti verso di loro, ma senza colpirli.
L'ultima manciata di mostri inizia ad
indietreggiare, li facciamo arrivare fino al punto giusto.
-Al mio segnale, spostatevi all'istante
e riparatevi!- Mi sposto più indietro e prendo Cain dal
fodero.
Prendo la mira accuratamente: bersaglio. La base che tiene appeso al
soffitto il lampadario di cristallo.
-ORA!- Quando mi accerto che si siano
ognuno in un posto dove non possono essere colpiti dalle schegge
sparo e mi riparo anche io dietro una colonna.
In seguito allo schianto ed il rumore
di centinaia di vetri infranti si è udito ancora per un po'
lo
stridio delle loro urla, fino a cessare del tutto, lasciando nella
stanza un silenzio tombale.
Usciamo dai nostri ripari.
-Cliché fin troppo scontato, ma è
stata comunque una buona idea. Non vedevo l'ora di farle smettere di
strillare, mi fischiano ancora le orecchie!- dice Dante.
Lady ancora si guarda intorno con
occhio vigile -Non ne è rimasto nessuno, sicuri?-
-No, non credo...- rinfodero spada e
pistola. -Li abbiamo fatti fuori tutti- Mi abbandono su una sedia.
-Forse è meglio che vada a cambiarmi.- armeggio con in
nastri delle
scarpe per riuscire a togliermi quei trampoli e facendo attenzione a
non calpestare nulla che mi possa ferire i piedi, mi dirigo verso il
camerino.
-Dante-
Nel frattempo che Beatrix si
cambia, esco di fuori con le altre due ragazze. Trish mi ha salutato
in fretta ed è andata verso la sua moto, è
montata in sella e l'ha
accesa attendendo che anche Lady la raggiungesse.
Quest'ultima mi ha
oltrepassato senza guardarmi, ma io l'ho fermata per un braccio,
facendola voltare verso di me.
-Ti serve qualcosa?- Mi ha
chiesto, inclinando la testa da un lato.
-Quando sono uscito dal
privé non ho visto nessuno.-
Per un solo momento,
l'angolo della sua bocca si è alzato, mostrando un mezzo
sorriso.
-Tu Dante ti guardi molto
intorno, ma non vedi ciò che è vicino a te. Ho
visto come ti guarda
Bea, ho visto come la guardi tu. Vi conoscete da poco, eppure
c'è
qualcosa in voi, che probabilmente tu non vorrai ammettere, ma
c'è.
Non potrai ignorarlo. Non per molto almeno.-
E se ne è andata.
Mi poggio al muro del
locale.
Lady, perché sei sempre
così acuta?
-Beatrix-
Lady e Trish sono
schizzate via, ognuna in sella alla propria moto, lasciando solo le
tracce delle sgommate sull'asfalto e l'odore della gomma bruciata
nell'aria.
Quando sono uscita,
una volta ri-indossati i miei abiti ho trovato Dante ad aspettarmi
poggiato al muro.
-Non ti metti gli
anfibi?- mi chiede indicando i miei piedi nudi e gli stivali neri che
porto in mano.
-No, mi fanno troppo
male i piedi, non sono abituata a portare i tacchi.-
Sospira e si volge
verso la direzione della Devil May Cry stiracchiandosi.
-Andiamo dai, è
tardi. Immagino tu sia stanca.- dice, probabilmente notando il grosso
sbadiglio fatto quando sono uscita.
-Ok- ed ho iniziato
a camminare verso casa, calpestando la strada ghiacciata e
leggermente umida, una sensazione piacevole e rilassante.
Dante cammina al mio
fianco.
E' come se entrambi
volessimo tenere le distanze l'uno dall'altro. Non siamo né
troppo
vicini da far capire che siamo insieme, né troppo lontani da
far
pensare il contrario. Ed è curiosa come cosa dato che non
c'è
nessun'altro intorno a noi.
Camminiamo per un
po' immersi nel silenzio della notte fonda, alzo lo sguardo al cielo
e non vedo neanche una stella.
-E' così triste...-
-Cosa?-
-Le stelle. Non si
riescono a vedere neanche in periferia da queste parti.-
Anche lui alza lo
sguardo.-Credo che siano le nuvole a coprirle, pioverà a
breve.-
Infatti nel giro di
pochi minuti ha iniziato a venir giù acqua a secchiate ed in
lontanaza, col terrore negli occhi ho visto dei lampi. Mi sono
infilata all'istante gli anfibi, in barba al dolore lancinante dei
piedi ed ho iniziato a correre verso casa, con Dante a seguito.
Siamo arrivati
completamente zuppi, da testa a piedi.
-Togliti la felpa e
le scarpe e lasciale qui ad asciugare, non ho intenzione di passare
la mattinata a pulire le chiazze d'acqua sul marmo.- Anche lui si
è
sfilato il cappotto e lo ha poggiato sull'appendiabiti, che ha poi
spostato vicino al termosifone. Lì ho poggiato gli stivali,
trovando
con mia sorpresa dell'acqua anche lì dentro, gli ho passato
la felpa
e sono rimasta ferma davanti alla porta, con le braccia strette al
petto nel tentativo di farmi un po' di calore.
-L'avessi saputo,
non mi sarei fatta la doccia.- ho bofonchiato, ma Dante, dando poca
importanza alla mia affermazione, ha indicato la stecca da biliardo
per terra spezzata a metà.
-Che mi sono perso
mentre ero fuori?- Non sembra arrabbiato, sembra solo curioso o
quantomeno perplesso. Non è poi così facile
riuscire a spezzare una
stecca da biliardo.
Nel momento in cui
ho aperto bocca per giustificarmi, un fragoroso tuono ha riempito
l'aria.
Con un grido sono
corsa in camera.
-Beatrix!- Dante mi
ha raggiunto ridendo -Dimmi che non è vero. Hai davvero
paura dei
temporali?- ha continuato a ridere aggrappandosi allo stipite della
porta.
-Beh, è strano?-
L'ho guardato storto -Esci, devo cambiarmi.-
E se ne è andato
continuando a ridere sotto i baffi.
Neanche sotto le
coperte sono riuscita a trovare pace.
Ho passato almeno
un'ora a rigirarmi nel letto, rabbrividendo ad ogni tuono. E dalla
finestra nella parete di fianco riesco a vedere la luce dei lampi
infrangersi nel cielo.
Ad ogni ruggito del
cielo ha seguito un mio lamento indefinito, molto simile ad un
mugugnio.
-Beatrix..?- mi ha
chiamato Dante dall'altra stanza. -Tutto a posto?-
-Secondo te?-
Mormoro seccata.
Il silenzio è
calato per qualche momento.
-Dai, vieni qua.-
-Che... che cosa?-
-Hai sentito su,
vieni qui, almeno stai più tranquilla.-
-O-ok...- Mi alzo
lentamente dal letto. Le gambe mi tremano leggermente. Non sono
sicura di aver capito bene cosa intendesse.
Mi ha chiesto di
dormire con lui.
Apro la porta della
sua camera. E' seduto sul letto, con parte delle coperte spostate.
Siamo tornati alle
situazioni imbarazzanti?
Mi siedo accanto a
lui, visibilmente a disagio e rossa in viso.
-Sdraiati, so che il
letto è un po' piccolo, ma almeno so che sei più
tranquilla qui con
me, che di là da sola...-
Dante in realtà non
è cambiato nulla, anzi. Forse sono più nervosa
adesso di prima.
Mi sdraio,
volgendogli le spalle e lui mi copre con le coperte. Sono calde.
Piene del suo profumo. E' una strana sensazione, da farmi venire la
pelle d'oca. Ma niente mi ha fatto effetto quanto il suo braccio che
mi circonda e mi stringe a sé.
-Adesso rilassati.-
La fai facile tu.
Ogni volta che ho
sussultato a causa dei tuoni, lui mi ha stretto un po' di
più,
carezzandomi la guancia col pollice ed ogni tanto sussurrando un
"Sssh" al mio orecchio, provocandomi dei brividi sulla
schiena che lui probabilmente deve aver scambiato per altri sussulti.
-Come mai ti
spaventano le tempeste?- mi chiede.
-Ringrazia che non
c'è una tromba d'aria là fuori, avrei potuto dare
davvero di
matto.-
-Sul serio Bea, di
solito una paura del genere si ha quando si è piccoli. Tu
oltre ad
essere ormai cresciuta sei una Devil Hunter.-
Mi rigiro nel letto
e mi ritrovo di fronte a lui. -Non sempre le paure hanno una
spiegazione.-
-Mi stai dicendo che
il tuo terrore per temporali e le tempeste non ha un suo
perché?-
Faccio
spallucce:-Può darsi che ce l'abbia, ma non ho molti ricordi
di
quando sono piccola, a causa del trauma avuto con la morte dei miei
genitori, dunque se dovesse esserci una spiegazione per la mia
irrazionale fobia, potrei non ricordarmela semplicemente.-
-...Capisco.-
-Adesso sono più
calma, grazie Dante.- gli dico, stringendomi a lui.
Fa una lunga
pausa.-Di niente. Buonanotte Bea.- Mi accarezza la testa.
-'Notte.-
L'angolo
di Lilith!
Una
parola: PARTO.
Questo
capitolo è stato un parto! Dio mio.
Spero
che non sia stato noioso, è venuto fuori parecchio lungo
stavolta,
credo di non aver mai scritto così tanto per un solo
capitolo!
Però
ho una spiegazione:
Da
qui in poi ci saranno dei cambiamenti e quindi ho voluto mettere
tutta questa vicenda in un solo capitolo così da poter
cominciare
già dal prossimo capitolo con in "nuovi fatti".
Niente
spoiler giuro, ahahaha xD
E
visto che ormai siamo arrivati a questo punto della storia, mi sento
in dovere di ringraziare alcune persone: -ehm ehm-
Ringrazio
BabyTaiga96 che ha seguito la mia storia da subito e che mi incita
sempre (specialmente quando ritardo con gli aggiornamenti lol);
Ringrazio
Bryulen che recensisce sempre, facendomi tanti complimenti (per i
quali non ringrazierò mai abbastanza) ma che sopratutto mi
capisce
quando dico che sono troppo impegnata e spesso aggiorno dopo mesi,
causa impegni e forze maggiori.
Ringrazio
Hera85 che anche se ogni tanto si assenta, trova sempre tempo per
leggere questo mio delirio messo in capitoli, ma che sopratutto mi
scrive sempre qualche riga per commentare la storia.
Ringrazio
anche Layla_Morrigan_Aspasia che mi segue e che nelle recensione
corregge i miei errori grammaticali (per i quali mi scuso, ma
purtroppo son pigra e spesso non rileggo prima di pubblicare ^^)
Infine
ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le
preferite/seguite/ricordate e quelli che hanno aggiunto me tra gli
autori preferiti! Grazie mille davvero!
Bene,
ora buttate via i fazzoletti.
Il
prossimo capitolo sarà un po' complicato da impostare dunque
avviso
già da ora un molto probabile ritardo.
Vi
ricordo di recensire per sapere cosa ne pensate!
A
presto!
Lilith.