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Autore: _Miokie    05/02/2014    5 recensioni
"Uccido i demoni sulla terra perché quelli nella mia mente non possono morire".
In città è arrivata una ragazza avvolta da un mantello e dai lunghi capelli vermigli.
[Avvertimento per coloro che leggono, la storia che vi accingerete a leggere si rifà agli avvenimenti presenti nell' anime ispirato dalla saga dei videogiochi di Devil May Cry ]
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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-Lady, davvero? Non credo di essere la persona più adatta per fare una cosa del genere...- Mi lamento mentre indosso i vestiti (se così possono essere chiamati) che Lady ha trovato frugando nel camerino.
-Non hai nulla di cui preoccuparti, tu imita i miei movimenti ed andrà tutto bene. E poi non ci occuperà molto tempo, entreremo in azione entro un'oretta se non vado errato.-
Quel nome rimbomba nella mia mente e un brivido di rabbia si dirada lungo la schieda e le braccia.
-Hai detto... Trish?-
-Sì, l'ho chiamata io poco fa. Non si sa mai, è sempre meglio essere di più in situazioni del genere.-
-... Hai ragione-
Finisco di sistemare il top pieno di strass e lustrini, sembro più una palla da discoteca che una cameriera. Tra l'altro lascia scoperte molte più parti del mio corpo di quanto sia lecito.
Davanti a me compaiono un paio di scarpe, Lady le tiene sospese davanti ai miei occhi. Per quanto innocue possano sembrare un paio di scarpe, per me sembrano molto più pericolose di tutta la mole di demoni presente in quel locale.
-Muoviti ad indossarle, poi ci penso io ai nastri.- disse Lady. Quando nota però che io non sono assolutamente intenzionata a metterle, usa la sua forza. Mi spinge contro una sedia mettendomi a sedere e me le infila contro la mia volontà, intrecciando nei nastri neri intorno alle mie caviglie e legandoli saldamente.
-Come pensi che io possa combattere dei demoni se non riesco neanche a reggermi in piedi?-
-Non cominciare. Ora andiamo di là.- Mi tende la mano e mi aiuta ad alzarmi. Effettivamente non sono così alti, ma non sono neanche molto comodi.
Usciamo dal camerino e ci ritroviamo dietro ad un bancone. Ancora mi è sconosciuto come Lady sia riuscita a farci infiltrare come cameriere in un night club dove tutti i dipendenti sono demoni.
Lady prima di me afferra un vassoio ed inizia ad aggirarsi per il locale del tutto disinvolta: si avvicina a dei clienti, un gruppo di uomini di mezz'età ancora in giacca e cravatta, probabilmente appena usciti dall'ufficio, ci parla, gli lancia sguardi seducenti. E loro, non del tutto sobri per la maggior parte, accolgono le sue avances, proponendole di bere qualcosa con loro e facendo risate roche tipiche di chi ha alzato il gomito. Ho notato anche che qualcuno ha provato ad allungare le mani e lei, molto tranquillamente ha lasciato fare.
Devo trovare Dante, non potrei sopportare che uno sconosciuto mi tocchi in quel modo, meglio trovarsi una compagnia di cui fidarsi.
Al mio fianco compare un tizio in grembiule, il barista si suppone.
-E muoviti! I clienti vogliono essere intrattenuti prima che inizi lo spettacolo, se non trovi nessun tavolo libero vai nel privé.- Mi dice, in modo abbastanza seccato anche.
Frettolosamente inizio a girare per il locale, nella speranza di trovare Dante. Alcuni clienti hanno anche tentato di avvicinarmi ma io li ho del tutto ignorati. Niente sconosciuti ubriachi.
Nel frattempo cerco disperatamente di farmi vedere da Lady, forse lei sa dove si trova Dante e può dirmi dov'è, ma purtroppo per me (e molto probabilmente, purtroppo anche per lei) è occupata ad intrattenere quel gruppo di porci.
Il tizio di prima ricompare vicino a me.
-Trovato nessuno?-
-N-no...- rispondo continuando a guardarmi intorno.
-Allora vieni con me.- Mi afferra per un braccio e mi trascina via. Si ferma solo quando arriviamo davanti all'entrata di una stanza, una semplice tendina di perline, da cui proviene della musica soft molto... stimolante. Mi girò verso di lui e mi parlò molto chiaramente, a pochi centimetri dal viso.
-Mi raccomando, fallo bere. Fallo bere tanto, finché non vedi che si regge a stento in piedi. Tienilo impegnato fino a che non sta per iniziare lo spettacolo delle ballerine e poi portalo a sedere ad un tavolo, il tuo lavoro termina in quell'esatto momento.- Mi accorgo del ringhio che gli sale in gola mentre mi parla, con i denti digrignati e gli occhi ridotti a due fessure maligne.
Mi spinge via ed io entro di corsa nella stanza pregando qualche ignota divinità che dentro non ci sia un pappone obeso col bastone e i denti d'oro.
-Avevo espressamente richiesto una bionda, ma credo di potermi accontentare...-
Al solo sentire della sua voce ogni muscolo del mio corpo si è istantaneamente rilassato.
Seduto su un divanetto, in un punto non visibile dall'esterno, c'è Dante, intento a bere da un calice del vino rosso.
-Dante, meno male che sei tu!- mi siedo affianco a lui -Ti stavo cercando di là ma non ti trovavo.-
Gli scappa un mezzo sorriso, ma lo nasconde bevendo un sorso di vino. -Vedo che la rabbia di prima è sparita. Sei esile ma picchi bene, non che tu mi abbia fatto male, però mi ha sorpreso la tua veemenza.- E prende un altro sorso.
-Ti ricordo che con queste braccia ci prendo a cazzotti i demoni. Sarò esile ma comunque sollevo una spada che è più alta di me. Comunque...- mi avvicino di più a lui, abbassando il tono di voce. -Abbiamo un piano, o qualcosa del genere?-
-Sì, all'incirca.- anche lui più serio inizia a spiegarmi, mentre con dei piccoli movimenti circolari smuove il poco vino rimasto nel calice. -Fra un po' dovrebbe iniziare uno spettacolo, nulla di che, solo dell'innocente pole dance eseguita su quel palco da delle ballerine.- Con un gesto mi indica fuori dalla porta, una piccola parte di palco che si può intravedere. -Quando sarà iniziato, tutti i clienti saranno già ubriachi marci, dunque la maggior parte di loro non si accorgerà di tutto che accadrà durante il "gran finale".-
-E questo gran finale immagino comprenda i demoni...-
-Esattamente. Ogni singolo dipendente che vedi qui è un demone dalle forme umanoidi, questi appena finito lo spettacolo si accingeranno a divorare senza pietà ogni singolo uomo qui presente.-
Trattengo il senso di nausea che mi sale nel petto. -E le armi dove sono?-
-Qui dentro.- Con una nocca bussa sulla custodia di una chitarra, poggiata di fianco a lui. -Delle tue ho portato le tre pistole. Trish penserà alla tua spada, non preoccuparti.-
Sentiamo le perline della tenda spostarsi. E' Lady che entra con una bottiglia di vetro in mano ed un vassoio con due bicchieri e del ghiaccio dentro. Il solo colore del liquido all'interno della bottiglia non mi incoraggia, un marrone chiaro, quasi ambrato. Del Bourbon probabilmente.
-Trish è appena arrivata, si sta cambiando, farà parte anche lei dello "spettacolo".- dice poggiando tutto nel tavolino di fronte a noi. -Ah ragazzi fate attenzione, che qua di fuori c'è del personale che vi tiene d'occhio. Basta un errore e salta la copertura.- Ci dice con un filo di voce. Annuiamo e lei se ne va.
-Se ci tengono d'occhio significa che non sono stata molto convincente come cameriera, in effetti non sono mai stata una brava attrice...- sussurro, sdrammatizzando, ma con un sorriso nervoso.
-Ssh.- dice lui -Che se ci scoprono davvero è colpa tua- Con molta naturalezza mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulle sue gambe. -Non ti preoccupare, non ho cattive intenzioni, ma almeno recitiamola bene la parte.-
Arrossisco vistosamente, infondo sapevo che sarebbe dovuto succedere qualcosa del genere.
-Non me ne approfitterò, lo prometto- e mi fa l'occhiolino, rendendo il mio rossore ancora più evidente. Mi avvicina a sè, facendomi poggiare sul suo petto. Non saprei come descrivere questa situazione, non è come se mi sentissi a disagio, però non posso neanche dire di essere del tutto tranquilla. Eppure solo stanotte eravamo nella stessa posizione di adesso, a parte l'imbarazzo però, stanotte non mi sono sentita così strana, forse perché troppo stanca, forse perché adesso la situazione è leggermente diversa. Stanotte ero in una tuta sgualcita e vecchia, adesso sono in abiti succinti e luccicanti e con ai piedi dei tacchi a spillo da capogiro.
-Ti è passata la furia di poco fa a quanto pare-
-Non esserne così sicuro, potrei rifilarti un altro ceffone quando meno te lo aspetti- gli ho risposto, senza poter fare a meno di ridere. -E comunque non pensare mai più di fare una cosa del genere. Mi hai lasciato completamente da sola per delle ore...-
-Ti sei addormentata...-
-Non c'entra niente- Mi sono raddrizzata per poterlo guardare in viso, entrambi con uno sguardo più serio. -Dante, io non sono tua figlia, né la tua sorella minore. Sono una tua collega, dunque se c'è un lavoro da svolgere, innoquo o pericoloso che sia, lo si fa insieme. Prima di addormentarmi in camera mia ho passato quasi un'ora sotto la doccia ed il resto del tempo gironzolando nello studio aspettando che tu ritornassi. Quando ho sentito bussare alla porta mi sono fiondata lì pensando che fossi finalmente tornato e speravo non fosse successo niente.-
-Soffri di ansia da separazione?-
-No, fammi finire... Dante devi capire, che una settimana, per una persona che ha passato anni della sua vita da sola, sono abbastanza da farla abituare di nuovo ad avere gente intorno. Lasciandomi da sola mi hai fatto rivivere in poche ore la sensazione asfissiante di rimanere soli. Mi capisci?-
Aggrotta la fronte -Non lo so. Forse sì.-
-Bene.- E più tranquilla mi sono adagiata di nuovo sul suo petto caldo -Dunque d'ora in poi non esiste più "Non vieni perché mi hai fatto arrabbiare". Ho passato da tempo la fase ribelle dell'adolescenza e non ho più bisogno di questi trattamenti, fortunatamente. Intesi?- Alzo la testa per poter incontrare il suo sguardo, non è serio come prima, ma è comunque teso. Forse anche lui si sente leggermente in imbarazzo in questa situazione?
Gli rivolgo un sorriso sincero, ed anche lui increspa le labbra in un mezzo tentativo di sorridere.
-Dai mettiti qua- mi sposta a sedere di fianco a lui -Vuoi un po' di Bourbon?- mi chiede prendendo la bottiglia ed un bicchiere.
-No grazie, non ne vado matta. E comunque...- Gli rubo il liquore dalle mani, per poi versarlo nel bicchiere che sta reggendo. -Sono io la cameriera del night club, sono io a far ubriacare te e non il contrario.- Gli strizzo l'occhio. Gli verso un po' del liquore e lo riappoggio sul tavolo.
Sento che sta cambiando la musica nell'altra parte del locare e le luci si sono fatte più soffuse.
-Sta iniziando lo show...- mi alzo in piedi -Dai andiamo.- Lo prendo per un braccio e lo porto di là.
Ci sediamo ad un tavolo, io sulle sue gambe.
-Qui la gente ci guarda- mi dice all'orecchio, facendomi venire la pelle d'oca sul collo -Forse dovremmo iniziare a...- inizia a far scorrere la sua mano contro la mia schiena. Eppure a giudicare dal suo sguardo non sembra del tutto convinto. Dante titubante con una donna? Ma cosa diavolo...
All'improvviso Lady appare di fianco a noi.
-Aspetta ad allungare i tentacoli, sottospecie di polipo.- dice prendendomi per un braccio. -Tu devi venire con me, c'è stato un leggero cambio di programma.-
-Che cosa...- non ho fatto in tempo a finire di parlare che lei mi ha già trascinato via.
Mi ha riportata nel camerino di prima. Si è voltata verso di me e con un gesto netto, ha dato uno strappo al davanti del top da me indossato, spargendo il pavimento di strass e lasciando alla vista il mio reggiseno.
-Mh. Speravo fosse di pizzo, ma a balconcino potrà andare comunque- dice squadrando il resto della roba che indosso.
-Lady, che succede?-
-Succede che dovremo far parte anche noi dello spettacolo.- Ci mettiamo in disparte per non farci sentire dalle ballerine. -Trish rimarrà sul palco, così lei penserà a far fuori quelli che staranno in quella parte di locale mentre noi con Dante penseremo al resto.-
Improvvisamente colta dal panico la fermo subito. Spettacolo? E cosa dovrei fare?! No tanto per sapere... -Scusami Lady ma che vuol dire che faremo parte dello spettacolo? Vuoi dire che dovremo...-
-Dovremo occuparci dei clienti ai tavoli, sai no... qualche mossa, ti strusci un po', metti in mostra le gambe. Cose piuttosto innocenti, nulla di cui preoccuparsi.-
-Abbiamo una visione diversa del concetto "innocente" devo fare la puttana?!-
-Siamo sotto copertura in un night club, cosa pensavi avremmo fatto?-
Il volto mi si tinge prima di rosso per l'imbarazzo e poi impallidisco dal panico. -Lady io non ho mai fatto una cosa del genere, per di più dovrei farlo con uno sconosciuto, di mezz'età ed ubriaco!-
-Fidati è meglio così, tu non preoccuparti, fai come faccio io. Faremo in modo di attaccare prima che le cose vadano per le lunghe.-
Con molta poca convinzione ma con una grossa spinta di Lady sono tornata nella sala. La musica si è alzata, qualche ballerina è già salita sul palco ed ha iniziato ad esibirsi e chissà com'è, dalla prima occhiata, l'unica parola a rimbombarmi nella testa è stata "troia". Eppure mi son dovuta anche rassegnare al fatto che per una sera dovrò essere "troia" anche io.
-Più è ubriaco, meglio è. Sarà meno reattivo ai tuoi movimenti e dunque, meno imbarazzante per te.- mi ha sussurrato all'orecchio Lady prima di allontanarsi.
Una volta armata di tutta la mia sensualità nascosta, sono andata alla ricerca di un cliente che non fosse già occupato con qualche altra cameriera.
Con sommo stupore (ed anche una morsa allo stomaco inspiegabile) ho notato Dante darsi da fare con una bionda, molto probabilmente tinta, che se non avesse indossato nessun indumento, non avrebbe fatto alcuna differenza.
Uno strattone e mi sono ritrovata seduta sulle gambe di un tipo, che, senza tante cerimonie, ha iniziato a insinuare le sue mani in ogni parte scoperta (o quasi) del mio corpo. Decisamente una sensazione orribile. Vorrei tanto stargli lontana il più possibile dal viso dato che il suo puzzo di alchool misto a sigarette e probabilmente vomito, mi sta letteralmente stuprando le narici. Comunque, faccio buon viso ad un cattivissimo gioco e provo ad atteggiarmi. Riesco a scorgere Lady in un'angolo intenta a strusciarsi con molta nonchalance addosso ad un tipo che a quanto pare sembra gradire.
Cerco di imitarla. Allargo una gamba, così da ritrovarmi di fronte a lui, questi, quasi incosciente di ciò che accade, abbozza un sorriso. Prendendolo come un segno positivo inizio a muovermi su di lui, strusciandomi contro il suo corpo e nella speranza che al tizio non vengano strane idee.
Speranze andate perse quando questo qua perde completamente il controllo delle sue facoltà mentali ed inizia a palpeggiarmi abbondantemente e ad infilare le mani in posti poco consoni. All'imbarazzo inoltre si unisce il disgusto dato che le mani sudaticce del tipo aumentano la sgradevolezza, facendomi assumere un' espressione simile a quella di chi sta per avere un conato di vomito.
-Ehi amico, credo che sia il caso che tu ti dia da fare con un'altra. A quanto pare lei non gradisce.-
Le sue mani sudaticce si sono sfilate all'istante dai miei shorts ed io mi sono alzata subito in piedi così da potermi allontanare insieme a Dante che, per fortuna, è venuto a salvarmi dalle grinfie di quella sottospecie di essere umano. L'essere comunque non ha avuto tempo di lamentarsi perché a sostituirmi è subito arrivata la bionda che pochi attimi prima stava proprio insieme a Dante.
Si abbandona sulla poltrona ed io mi sistemo su di lui, puntando le ginocchia ai lati e sedendomi sulle sue gambe, rivolta verso di lui. Poggiandomi sui braccioli mi faccio in avanti verso di lui, mi avvicino al suo viso fino ad arrivare ad un centimetro dal suo orecchio. Ovviamente adesso dobbiamo portare avanti la messa in scena per un po' dunque, siamo entrambi costretti a fingere un po'.
-Grazie per avermi salvato da quello là, la faccenda si stava facendo piuttosto scomoda...- sussurro, facendomi scappare una risatina.
Delicatamente, con le mani inizia ad accarezzarmi le cosce. -Di nulla, avevo notato quel che stava succedendo e mi sono sentito in dovere di venire a salvarti.- Anche lui ride e piano piano, sfiorandomi solo con i polpastrelli inizia a salire, infilandosi sotto il top e massaggiandomi la pancia con movimenti lenti e leggeri. Come se avesse paura di toccarmi.
Allontana leggermente la testa e da' un'occhio al mio petto, lì dove lo strappo lascia alla vista il mio reggiseno a balconcino nero.
-Posso sapere cos'è successo? Spero non sia stato quello di prima...- aggrotta la fronte, decisamente contrariato.
-No tranquillo è stata Lady, se fosse stato lui non sarebbe ancora in grado di reggersi in piedi. Lo avrei personalmente riempito di bastonate.-
Continuiamo il nostro lavoro finché la musica non si arresta e le luci si spengono di colpo.
Tutti nella sala trattengono il fiato.
Riesco a vedere Dante solo perché ho il suo viso vicinissimo al mio, ci scambiamo uno sguardo d'intesa ed ancora prima che possa accendersi la luce d'emergenza nel locale, abbiamo già impugnato le nostre armi.
Dall'altra parte della stanza c'è Lady con in mano quel mega bazooka che dio solo sa dove può averlo nascosto e Trish sul palco, che molto suadentemente ha già atterrato una dozzina di demoni intorno a lei con le scariche elettriche che escono dalle sue mani. Con orrore noto che intorno a noi tutti i clienti presenti nel locale sono già morti, o sono comunque moribondi. L'odore del sangue satura l'aria.
Dante emette una risata a dir poco malvagia e molto divertita.
-Let's begin.-
In un solo centesimo di secondo si è scatenato il caos.
Le ballerine e le cameriere che poco prima ballavano sul palco o si aggiravano per la sala in modo molto sexy si sono trasformate in mostri simili ad arpie, con enormi fauci e più file di denti affilati come lame. Gli occhi malefici ed iniettati di sangue.
Lo stridio assordante delle loro grida riempie la stanza perforandoci le orecchie.
-Cristo! Se urlano ancora divento pazza.- urla a sua volta Lady tappandosi le orecchie.
-Allora diamoci una mossa a zittirle!- le rispondo.
E la lotta è iniziata sul serio.
Presi da soli questi diavoli sono piuttosto deboli, è possibile ucciderli con pochi colpi, anche con un solo fendente di spada se solo sapessi dov'è finista la Justice.
-Trish!- salgo sul palco e le do' una mano a far fuori i rimanenti là sopra.
-La tua spada sta sotto il bancone, dentro una custodia.-
-Grazie.- Con il suo aiuto e quello delle mie pistole mi faccio strada tra la mandria di arpie che si accalcano per attaccare, sono tante e questo rende la faccenda seccante. Parecchio.
Tranne per Dante, che pare si stia divertendo parecchio.
Per un istante, che è potuto rivelarsi fatale mi sono fermata a guardarlo mentre affronta tutti quei mostri in una volta. Lui si gira verso di me e con un colpo centra nella croce degli occhi un demone che mi stava per attaccare alle spalle.
-Non ti distrarre, muoviti a prendere la spada!- Mi urla per poi ritornare al suo lavoro.
Sparo al barista, anche lui trasformatosi, e scavalco il bancone mettendomi alla ricerca della custodia dentro la quale vi è la mia spada.
Una volta trovata sono tornata alla lotta. Con pochi fendenti riesco a far fuori più di una decina di demoni. All'inizio non sono sembrate così tante. Alcune dovevano essersi nascoste.
Sento un ringhio alle mie spalle e mi giro appena in tempo per tranciare in due la creatura che mi esplode in un mare di cenere e polvere in faccia.
-Merda!- Gran parte mi è finita negli occhi e non riesco a vedere più nulla, mi inginocchio a terra per proteggermi da eventuali attacchi e con le mani mi sfrego energicamente sugli occhi per pulirli dalla polvere.
-Beatrix!- Dante accorre da me, per coprirmi nel frattempo che mi riprendo.
Poco dopo, con gli occhi rossi e lacrimanti mi rialzo in piedi.
-Arpie del cazzo.- mormoro digrignando i denti.
-Tutto a posto?- Mi chiede Dante. Siamo schiena contro schiena, ci copriamo le spalle a vicenda.
-Non ti preoccupare, ci vedo.- nonostante la vista leggermente offuscata riesco ad affidarmi al resto dei sensi per captare i movimenti dei demoni intorno a me.
Vedo Trish spostarsi più a lato, la osservo mentre si guarda intorno e poi guarda in alto.
Quando sposto lo sguardo nello stesso punto in cui è diretto il suo mi viene un'idea.
-Lady! Spostati più a lato della sala, dobbiamo spingere i rimanenti al centro!-
Dante, capisce ed insieme a me inizia a tirare fendenti verso di loro, ma senza colpirli.
L'ultima manciata di mostri inizia ad indietreggiare, li facciamo arrivare fino al punto giusto.
-Al mio segnale, spostatevi all'istante e riparatevi!- Mi sposto più indietro e prendo Cain dal fodero. Prendo la mira accuratamente: bersaglio. La base che tiene appeso al soffitto il lampadario di cristallo.
-ORA!- Quando mi accerto che si siano ognuno in un posto dove non possono essere colpiti dalle schegge sparo e mi riparo anche io dietro una colonna.
In seguito allo schianto ed il rumore di centinaia di vetri infranti si è udito ancora per un po' lo stridio delle loro urla, fino a cessare del tutto, lasciando nella stanza un silenzio tombale.
Usciamo dai nostri ripari.
-Cliché fin troppo scontato, ma è stata comunque una buona idea. Non vedevo l'ora di farle smettere di strillare, mi fischiano ancora le orecchie!- dice Dante.
Lady ancora si guarda intorno con occhio vigile -Non ne è rimasto nessuno, sicuri?-
-No, non credo...- rinfodero spada e pistola. -Li abbiamo fatti fuori tutti- Mi abbandono su una sedia. -Forse è meglio che vada a cambiarmi.- armeggio con in nastri delle scarpe per riuscire a togliermi quei trampoli e facendo attenzione a non calpestare nulla che mi possa ferire i piedi, mi dirigo verso il camerino.


-Dante-

Nel frattempo che Beatrix si cambia, esco di fuori con le altre due ragazze. Trish mi ha salutato in fretta ed è andata verso la sua moto, è montata in sella e l'ha accesa attendendo che anche Lady la raggiungesse.
Quest'ultima mi ha oltrepassato senza guardarmi, ma io l'ho fermata per un braccio, facendola voltare verso di me.
-Ti serve qualcosa?- Mi ha chiesto, inclinando la testa da un lato.
-Quando sono uscito dal privé non ho visto nessuno.-
Per un solo momento, l'angolo della sua bocca si è alzato, mostrando un mezzo sorriso.
-Tu Dante ti guardi molto intorno, ma non vedi ciò che è vicino a te. Ho visto come ti guarda Bea, ho visto come la guardi tu. Vi conoscete da poco, eppure c'è qualcosa in voi, che probabilmente tu non vorrai ammettere, ma c'è. Non potrai ignorarlo. Non per molto almeno.-
E se ne è andata.
Mi poggio al muro del locale.
Lady, perché sei sempre così acuta?


-Beatrix-

Lady e Trish sono schizzate via, ognuna in sella alla propria moto, lasciando solo le tracce delle sgommate sull'asfalto e l'odore della gomma bruciata nell'aria.
Quando sono uscita, una volta ri-indossati i miei abiti ho trovato Dante ad aspettarmi poggiato al muro.
-Non ti metti gli anfibi?- mi chiede indicando i miei piedi nudi e gli stivali neri che porto in mano.
-No, mi fanno troppo male i piedi, non sono abituata a portare i tacchi.-
Sospira e si volge verso la direzione della Devil May Cry stiracchiandosi.
-Andiamo dai, è tardi. Immagino tu sia stanca.- dice, probabilmente notando il grosso sbadiglio fatto quando sono uscita.
-Ok- ed ho iniziato a camminare verso casa, calpestando la strada ghiacciata e leggermente umida, una sensazione piacevole e rilassante.
Dante cammina al mio fianco.
E' come se entrambi volessimo tenere le distanze l'uno dall'altro. Non siamo né troppo vicini da far capire che siamo insieme, né troppo lontani da far pensare il contrario. Ed è curiosa come cosa dato che non c'è nessun'altro intorno a noi.
Camminiamo per un po' immersi nel silenzio della notte fonda, alzo lo sguardo al cielo e non vedo neanche una stella.
-E' così triste...-
-Cosa?-
-Le stelle. Non si riescono a vedere neanche in periferia da queste parti.-
Anche lui alza lo sguardo.-Credo che siano le nuvole a coprirle, pioverà a breve.-
Infatti nel giro di pochi minuti ha iniziato a venir giù acqua a secchiate ed in lontanaza, col terrore negli occhi ho visto dei lampi. Mi sono infilata all'istante gli anfibi, in barba al dolore lancinante dei piedi ed ho iniziato a correre verso casa, con Dante a seguito.



Siamo arrivati completamente zuppi, da testa a piedi.
-Togliti la felpa e le scarpe e lasciale qui ad asciugare, non ho intenzione di passare la mattinata a pulire le chiazze d'acqua sul marmo.- Anche lui si è sfilato il cappotto e lo ha poggiato sull'appendiabiti, che ha poi spostato vicino al termosifone. Lì ho poggiato gli stivali, trovando con mia sorpresa dell'acqua anche lì dentro, gli ho passato la felpa e sono rimasta ferma davanti alla porta, con le braccia strette al petto nel tentativo di farmi un po' di calore.
-L'avessi saputo, non mi sarei fatta la doccia.- ho bofonchiato, ma Dante, dando poca importanza alla mia affermazione, ha indicato la stecca da biliardo per terra spezzata a metà.
-Che mi sono perso mentre ero fuori?- Non sembra arrabbiato, sembra solo curioso o quantomeno perplesso. Non è poi così facile riuscire a spezzare una stecca da biliardo.
Nel momento in cui ho aperto bocca per giustificarmi, un fragoroso tuono ha riempito l'aria.
Con un grido sono corsa in camera.
-Beatrix!- Dante mi ha raggiunto ridendo -Dimmi che non è vero. Hai davvero paura dei temporali?- ha continuato a ridere aggrappandosi allo stipite della porta.
-Beh, è strano?- L'ho guardato storto -Esci, devo cambiarmi.-
E se ne è andato continuando a ridere sotto i baffi.


Neanche sotto le coperte sono riuscita a trovare pace.
Ho passato almeno un'ora a rigirarmi nel letto, rabbrividendo ad ogni tuono. E dalla finestra nella parete di fianco riesco a vedere la luce dei lampi infrangersi nel cielo.
Ad ogni ruggito del cielo ha seguito un mio lamento indefinito, molto simile ad un mugugnio.
-Beatrix..?- mi ha chiamato Dante dall'altra stanza. -Tutto a posto?-
-Secondo te?- Mormoro seccata.
Il silenzio è calato per qualche momento.
-Dai, vieni qua.-
-Che... che cosa?-
-Hai sentito su, vieni qui, almeno stai più tranquilla.-
-O-ok...- Mi alzo lentamente dal letto. Le gambe mi tremano leggermente. Non sono sicura di aver capito bene cosa intendesse.
Mi ha chiesto di dormire con lui.
Apro la porta della sua camera. E' seduto sul letto, con parte delle coperte spostate.
Siamo tornati alle situazioni imbarazzanti?
Mi siedo accanto a lui, visibilmente a disagio e rossa in viso.
-Sdraiati, so che il letto è un po' piccolo, ma almeno so che sei più tranquilla qui con me, che di là da sola...-
Dante in realtà non è cambiato nulla, anzi. Forse sono più nervosa adesso di prima.
Mi sdraio, volgendogli le spalle e lui mi copre con le coperte. Sono calde. Piene del suo profumo. E' una strana sensazione, da farmi venire la pelle d'oca. Ma niente mi ha fatto effetto quanto il suo braccio che mi circonda e mi stringe a sé.
-Adesso rilassati.-
La fai facile tu.
Ogni volta che ho sussultato a causa dei tuoni, lui mi ha stretto un po' di più, carezzandomi la guancia col pollice ed ogni tanto sussurrando un "Sssh" al mio orecchio, provocandomi dei brividi sulla schiena che lui probabilmente deve aver scambiato per altri sussulti.
-Come mai ti spaventano le tempeste?- mi chiede.
-Ringrazia che non c'è una tromba d'aria là fuori, avrei potuto dare davvero di matto.-
-Sul serio Bea, di solito una paura del genere si ha quando si è piccoli. Tu oltre ad essere ormai cresciuta sei una Devil Hunter.-
Mi rigiro nel letto e mi ritrovo di fronte a lui. -Non sempre le paure hanno una spiegazione.-
-Mi stai dicendo che il tuo terrore per temporali e le tempeste non ha un suo perché?-
Faccio spallucce:-Può darsi che ce l'abbia, ma non ho molti ricordi di quando sono piccola, a causa del trauma avuto con la morte dei miei genitori, dunque se dovesse esserci una spiegazione per la mia irrazionale fobia, potrei non ricordarmela semplicemente.-
-...Capisco.-
-Adesso sono più calma, grazie Dante.- gli dico, stringendomi a lui.
Fa una lunga pausa.-Di niente. Buonanotte Bea.- Mi accarezza la testa.
-'Notte.-








L'angolo di Lilith!



Una parola: PARTO.
Questo capitolo è stato un parto! Dio mio.
Spero che non sia stato noioso, è venuto fuori parecchio lungo stavolta, credo di non aver mai scritto così tanto per un solo capitolo!
Però ho una spiegazione:
Da qui in poi ci saranno dei cambiamenti e quindi ho voluto mettere tutta questa vicenda in un solo capitolo così da poter cominciare già dal prossimo capitolo con in "nuovi fatti".
Niente spoiler giuro, ahahaha xD
E visto che ormai siamo arrivati a questo punto della storia, mi sento in dovere di ringraziare alcune persone: -ehm ehm-
Ringrazio BabyTaiga96 che ha seguito la mia storia da subito e che mi incita sempre (specialmente quando ritardo con gli aggiornamenti lol);
Ringrazio Bryulen che recensisce sempre, facendomi tanti complimenti (per i quali non ringrazierò mai abbastanza) ma che sopratutto mi capisce quando dico che sono troppo impegnata e spesso aggiorno dopo mesi, causa impegni e forze maggiori.
Ringrazio Hera85 che anche se ogni tanto si assenta, trova sempre tempo per leggere questo mio delirio messo in capitoli, ma che sopratutto mi scrive sempre qualche riga per commentare la storia.
Ringrazio anche Layla_Morrigan_Aspasia che mi segue e che nelle recensione corregge i miei errori grammaticali (per i quali mi scuso, ma purtroppo son pigra e spesso non rileggo prima di pubblicare ^^)
Infine ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e quelli che hanno aggiunto me tra gli autori preferiti! Grazie mille davvero!
Bene, ora buttate via i fazzoletti.
Il prossimo capitolo sarà un po' complicato da impostare dunque avviso già da ora un molto probabile ritardo.
Vi ricordo di recensire per sapere cosa ne pensate!



A presto!
Lilith.

  
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