Un bel gelato e un bel Paul, tutti
dedicati a Giulia.
Two of us
Capitolo 13: “Eating ice-cream”
Il sole oggi è
particolarmente caldo.
È vero che si tratta del 10
agosto, ma caspita, che afa assurda. John odia sentire questo caldo, il caldo
umido che fa sudare e si appiccica sulla pelle, impedendole di respirare.
Stare a casa è peggio, il
sole picchia e non puoi neanche aprire la finestra, perché entrerebbe solo più
calore.
Perciò quel pomeriggio lui e
Paul hanno deciso di fare una passeggiata a Newsham
park e cercare della naturale frescura.
Forse “passeggiata” è una
parola grossa. In effetti sono arrivati e si sono subito sdraiati sotto
un’imponente quercia, accanto a un piccolo lago.
Ora John si crogiola in quel
cono d’ombra offerto dalle fronde rigogliose dell’albero, lanciando ogni tanto
un’occhiata ai bambini che giocano con barchette a vela sul lago, o le coppiette
innamorate che si godono una romantica traversata sopra barche a remi.
Ride lievemente, mentre
pensa che più tardi, se Paul si comporta bene, potrebbe portarlo su una di
quelle imbarcazioni. Poi naturalmente litigheranno per chi deve remare, ma John
sa che toccherà a lui, perché Paul sta già facendo lo sforzo immane di andare a
prendere due coni gelato dal carretto del gelataio che passava lì vicino.
A proposito, dov’è finito?
John si solleva, poggiandosi
sui gomiti e lo vede avanzare tranquillamente con due coni in mano, leccando
leggermente uno dei due. Il minuto dopo Paul è seduto in ginocchio di fronte a
John, porgendogliene uno.
“Ecco qua, vaniglia e
cioccolato per il nostro Johnny!”
John lo guarda con un
cipiglio, evitando di prendere il cono dalle sue mani.
“Veramente avevo chiesto
vaniglia e fragola!” fa notare
offeso, lanciando uno sguardo eloquente al cono gelato di Paul, sì, proprio
quello che sembra avere i gusti da lui desiderati, quello che Paul ha già
cominciato a leccare.
L’espressione di Paul si
corruccia e lui istintivamente porta il suo
cono gelato più vicino a se stesso e più lontano da John, con un fare così
protettivo che farebbe ridere John, se non fosse così arrabbiato.
“Ne era rimasto poco e lo
volevo anche io.”
“Ma ti ho dato io i soldi per il gelato, quindi questa
fragola è mia.”
“Non se ne parla, sono
arrivato prima io.” ribatte capriccioso Paul, e per chiarire il concetto, dà un
grande morso al gelato alla fragola.
John ride perché la sua
espressione si contrae in una smorfia di dolore per aver mangiato qualcosa di
troppo freddo così velocemente.
E mentre Paul cerca di
superare il dolore, John nota le sue labbra bagnate da un po’ di gelato rosa, che
rende quella bocca di fragola ancora più invitante.
Cosa c’è di meglio di gelato
alla fragola servito direttamente sulle labbra di Paul?
Senza pensarci due volte,
John lo afferra e lo bacia, assaggiando finalmente il gusto da lui desiderato,
mentre Paul si irrigidisce, prima di allontanarsi bruscamente e guardarsi
intorno spaventato.
“Sei impazzito, John?”
“Perché?” domanda lui,
leccandosi deliziato le labbra.
“Se qualcuno ci avesse
visto…”
“E allora?” esclama, ridendo,
“Io volevo il mio gelato.”
(500 parole)
Note dell’autrice: eh sì, gelato, John, Paul… è troppo anche per me.
xD Il Newsham park è uno
dei parchi di Liverpool.
Occhei, come sempre grazie a kiki,
che ha corretto, a ringostarrismybeatle e strawberryquick. J
Il prossimo capitolo
arriverà domenica ed è stata una sfida, “Genderswappoed”,
ovvero cambio di “genere”. :D
A presto
Kia85