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Autore: kamy    06/02/2014    2 recensioni
Taking the hobbits to Isengard è una canzoncina divertente sul LOTR che si trova su youtube. Ascoltandola mi è venuto in mente di creare una serie di scenette comico-demenziali sul Signore degli anelli.
Partecipa alla fanfiction challenge II.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringrazio anche solo chi legge.

Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi:Gandalf, Pipino
Prompt: Idiota d'un Tuc!Quando imparerai a tenere le mani a posto?

 

Cap.1 Gondor

 

Gandalf infilò gli occhiali da sole, socchiuse gli occhi e il vento gli scompigliò i lunghi capelli grigi. Inspirò, dilatando le narici e annusò l’aria.

“La puzza di cavallo è cessata, si sente che non siamo a Rohan” sussurrò. Sorrise e si appoggiò al bastone. Pipino sbatté ripetutamente gli occhi e si passò la mano tra i capelli tendenti al riccio.

“Perché ha indossato quegli occhiali?” domandò. Si mise sulle punte dei piedi pelosi e si portò alla bocca una mela.

-Buona la sessantesima colazione- pensò. Addentò il frutto sporcandosi di polpa bianca le labbra.

“Siamo nella città bianca e io sono bianco, non voglio sparire, sciocco di un hobbit” si lamentò Gandalf. Colpì pipino sulla testa con la punta del bastone facendolo gemere.

“Ora che entreremo non dovrai parlare di Boromir. Il sovrintendente è suo padre. Non dovrai citare Frodo e l’anello. Anzi, facciamo una bella cosa: non parlare, non respirare, non muoverti. Decedi Pellegrino Tuc” enumerò Gandalf. Si voltò e aprì le porte del palazzo ed entrò a grandi falcate. Pipino gli corse dietro, si fermò vedendo la luce che filtrava da una delle finestre illuminare una statua candida. Le si avvicinò, ticchettò con l’indice sulla spada di marmo bianco. Alzò il capo osservando il viso del re raffigurato e gli colpì con la mano ripetutamente la spalla scoppiando a ridere. La statua crollò di lato, fece franare la colonna accanto e ad effetto domino crollarono tutte le colonne delle arcate e le statue. I tonfi si accumularono creando un fracasso assordante e il salone si riempì di polvere candida.

Idiota d'un Tuc! Quando imparerai a tenere le mani a posto?!” ululò lo stregone bianco.

  
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