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Autore: seasonsoflove    07/02/2014    12 recensioni
"Era quasi ora di pranzo alla Storybrooke High School, e Belle era seduta in classe insieme ai suoi compagni.
Belle era la tipica ragazza...atipica.
Graziosa ma di una bellezza antica, di classe. I lunghi capelli rosso scuro leggermente mossi, la carnagione pallida, le guance rosee, gli occhi di un azzurro irreale, il viso tondo, e il corpo minuto."
AU!Highschool - Young!Storybrooke.
Pairing (Rumbelle/SwanQueen e altri possibili)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Belle, Emma Swan, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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After prom!



 

Erano quasi le due di mattina quando Belle si abbandonò sfinita sulla poltroncina della sala d’attesa…e attese.
 
Circa un’ora e mezzo prima
 
“Portateli dal preside”
“Professor Mendell la prego, non può lasciarlo in queste condizioni, guardi la sua gamba”
“Non dirmi cosa devo fare ragazzina, sei già abbastanza nei pasticci!”
“Greg…la signorina French ha ragione, non possiamo lasciarlo in questo stato, la scuola non può prendersi una simile responsabilità” si inserì August Booth.
Robert era aggrappato a Belle nel disperato tentativo di reggersi in piedi. La gamba gli faceva un male terribile e gli mozzava il respiro ora che era in piedi e che i pezzi di vetro si conficcavano nella pelle e nella carne, sempre più in profondità.
“Non possono restare impuniti!” insistette Mendell.
“Non lo saranno. Ma questo ragazzo ha bisogno di essere portato all’ospedale, e subito anche”
“Io…Va bene. Chiamate un’ambulanza”
“Ci vuole un accompagnatore adulto”
“La professoressa Swan?”
In quel momento li raggiunse la professoressa Blanchard.
“La professoressa Swan è nell’ufficio del preside a sbrigare un’altra faccenda. Cos’è successo qui?”
“Questi due delinquenti” disse Mendell, indicando Belle e Robert “Hanno pensato bene di spaccare la vetrata d’ingresso per rallegrare l’atmosfera”
“Non è andata così” biascicò Robert.
“E com’è andata?” lo aggredì il professore.
“Qualcuno da fuori ha lanciato qualcosa addosso al vetro” spiegò Robert. Belle trattenne il respiro. Come faceva a dire una bugia così grande e così poco credibile in un momento del genere?
“E dovrei crederti?”
“Sì. Non ho visto cosa fosse, ma sembrava qualcosa di pesante, tipo di metallo. Ha cozzato contro il vetro ed è passato attraverso, e la vetrata è esplosa…io e Belle siamo corsi fuori per vedere chi fosse stato, ma io sono inciampato”
August Booth si mosse a disagio.
“Ed esattamente, che cosa ci facevate lì, tu e la signorina French? Perché di grazia non eravate in palestra come tutti gli altri?”
“Cercavamo un posto dove appartarci” si inserì Belle inventando spudoratamente “Sa, c’era un sacco di gente lì dentro e avevamo voglia di un po’ di…spazio per noi due da soli, se capisce cosa intendo”
Nessuno aprì bocca a parte Mendell che abbaiò:
“Sperate che vi creda!? Mi avete preso per stupido!?”
“Può crederci o no, ma finchè non trova una prova che dimostri il contrario…beh, mi dispiace ma potrà tenersi le sue idee per sé” Concluse Robert, sforzandosi di non crollare a terra per il dolore.
L’ambulanza arrivò dopo cinque minuti e Gold accompagnato da Belle e dalla professoressa Blanchard salì su di essa, lasciando il professor Greg Mendell in preda all’ira e August Booth in preda ai dubbi.
 
 
 
“Vediamo un po’…”
“AHIA!”
“Ah caspita. Questo è proprio entrato in profondità. Okay, credo che avremo bisogno di un’anestesia e di un antidolorifico. Vado a chiamare l’infermiera, saremo di ritorno tra pochissimo, tu stai qui calmo e tranquillo”
Così dicendo il dottor Whale, medico del Pronto Soccorso di Storybrooke, si alzò e lasciò velocemente la stanza.
Robert era abbandonato sul lettino, in preda alla disperazione più totale. La gamba pulsava, il dolore si era esteso fino al piede, ed ogni minimo movimento era un supplizio. Inoltre non gli era ancora passata la sbronza, perciò la testa gli girava e iniziava a fargli considerevolmente male.
Belle era seduta vicino a lui e si teneva il capo tra le mani.
“Mi dispiace” mormorò Robert.
Belle lo guardò e scosse la testa.
“Non fa niente”
“Ho incasinato tutto”
“Questo è vero”
“Davvero…questa…doveva essere una bella serata. Invece l’ho rovinata a te, a Regina, ad un sacco di gente…”
“L’importante è che ce la siamo cavata”
Lui sorrise.
“Cercavamo un posto dove appartarci eh?”
“Oh beh, era piuttosto plausibile” rispose lei con un’alzata di spalle.
“Posso farti una domanda?”
“Sì, basta che non ti agiti, il dottor Whale ti ha detto di stare tranquillo”
“Lo sono”
“Vai con la domanda”
“Perché sei…rimasta? Avresti potuto scappare comodamente”
 “Non saprei…eroismo? Spirito di sacrificio?”
 “Sono colpito!”
“Mi piacciono i gesti coraggiosi. Mi fanno sentire bene...e mi danno la sensazione di poter decidere il mio destino. E a volte fare scegliere la via più difficile è appagante” spiegò Belle.
Robert la osservò attentamente.
“Sei la persona più forte che io abbia mai incontrato”
“Grazie. Vorrei poter dire lo stesso di te”
Un sorriso amaro si formò sulla bocca del ragazzo.
Lui non era forte.
Lui sarebbe scappato per salvare sé stesso.


Il dottor Whale rientrò seguito da una graziosa infermiera la cui targhetta recitava il nome “Nova”.
Insieme portarono la barella nella corsia verso un’altra stanza dove poter operare.
Poi Gold vide cosa la giovane infermiera teneva in mano: una siringa. Sbiancò.
“Che diavolo è quella” sbraitò agitato indicandola.
“E’…una siringa. Per l’anestesia locale…non sentirai niente, non agitarti” disse tranquillo Whale camminando al suo fianco.
“No, aspettate un momento, non mi avevate detto che mi avreste fatto una puntura”
“E’ una cosa di routine, niente di cui preoccuparsi”
“No, io- lei non capisce. Ho paura degli aghi”
Il gruppetto si fermò di fronte ad una porta.
“Per favore lei non può…trovare un altro modo?”
“Non ci sono altri modi! In mezz’oretta avremo finito, ora entro, preparo quello che ci serve e poi leviamo quei pezzi di vetro”
“No la prego io-“
Il dottor Whale era entrato.
Gold si tirò su e si sedette in preda al panico.
Belle alzò le sopracciglia.
“Qual è il problema?”
“Ho terrore delle siringhe”
“Non succederà niente, hai sentito, non farà male”
“Ho una storia travagliata, un rapporto complicatissimo con gli aghi”
“E’ ora di risolverlo allora!”
“Non posso, non ora, non sono pronto”
“Robert…calmati” esclamò lei esterrefatta.
“No! Non mi calmo! Adesso mi alzo e me ne vado di qua”
“Robert…”
“Niente Robert! Aiutami ad alzarmi, non voglio quell’ago, non si deve avvicinare a me, deve stare lontano dalla mia vita” Blaterava agitatissimo.
Era pallido, coi capelli scompigliati e uno sguardo terrorizzato stampato sul volto.
Non c’era traccia del suo solito atteggiamento strafottente.
“Ok senti, ora calmati va bene? Andrà tutto bene, sarà una cosa velocissima e non sentirai niente! Anche io una volta ho fatto un’anestesia locale, è un dolore leggerissimo e passa subito”
“Belle devi aiutarmi! Devo scappare!”
“Smettila! Adesso vai lì, fai questa stupida estrazione e poi esci e ce ne andiamo tutti a casa a dormire”
“Morirò”
“Rob-“
“Te lo assicuro, morirò sul colpo”
“Andrà tutto bene, ok? Devi fidarti di me. Vedrai che non farà male, non sentirai nulla, ti si addormenterà subito la gamba”
“Sto per avere un infarto, mi fa male il cuore, lo sento, senti anche tu, batte troppo forte, giuro che mi fa male il cuore. Ora me ne vado a casa e mi tolgo queste cose dal ginocchio da solo con le pinze del cucito di mia madre, poi mi sterilizzo la ferita, mi metto su una benda e vedrai che-“
Il suo disperatissimo monologo venne bruscamente interrotto dal viso della ragazza che gli si avvicinò pericolosamente.
In un primo momento rimase totalmente paralizzato, mentre Belle poggiava con decisione le labbra sulle sue impedendogli di parlare, poi come per magia lentamente chiuse gli occhi ricambiando il bacio e l’ansia passò.
Un piacevole calore si diffuse partendo dal cuore e propagandosi per tutto il corpo. Gli parve addirittura che la ferita facesse meno male.
Quando Belle si staccò lentamente, Robert rimase immobile.
“Questo…cos’era?”
“Un incoraggiamento a rimanere in vita” rispose lei sorridendo.
Il dottor Whale uscì dalla stanza.
“Siamo pronti”
Belle si avvicinò e gli scoccò un altro rapido bacio a stampo, prima di allontanarsi e dirigersi verso la sala d’aspetto.
 
 
Suo padre Moe l’aveva raggiunta poco dopo, a metà tra il preoccupato e l’infuriato.
Una volta accertatosi che non era stata lei a farsi male ma un “suo amico” si era però decisamente tranquillizzato.
Si era inquietato nuovamente invece quando aveva visto che il “suo amico” era Robert Gold, e che Belle al polso aveva un certo bouquet di gardenie bianche con un nastro azzurro.
La faccia di Gold quando lo aveva visto però era stata memorabile.
Probabilmente avrebbe preferito sparire per sempre piuttosto che affrontare una situazione simile.
Moe French dentro di sé pensò che forse in qualche modo avrebbe potuto e dovuto aspettarselo.
In fondo quante ragazze rosse, gentili, intelligenti e con gli occhi azzurri c’erano a Storybrooke?
Di sicuro gentili ed intelligenti come la sua Belle… molto poche.
Ad ogni modo se n’erano andati tutti a casa dopo una serie di brevi convenevoli imbarazzati e dopo che il dottor Whale aveva detto ad un rassegnato Gold che molto probabilmente avrebbe zoppicato per un po’.
 
 
 
 
 
Decisamente più dura sarebbe stato affrontare il preside il giorno dopo.
George Kingsley era un uomo rigido e severo, indurito dagli anni e dalla crudeltà della vita che decisamente con lui non era stata gentile.
Quando la mattina dopo Robert, Belle, Regina, Tink e Killian si trovarono al cospetto del preside, la situazione non era delle migliori. Vicino a loro c’era anche Emma Swan, a fare da paciere.
Quattro di loro erano in pieno hangover, con volti segnati, occhiaie ed espressioni tese.
Tink era arrabbiata con Killian per averla fatta ubriacare e con sé stessa per aver ceduto come una cretina.
Regina era depressa e furiosa, ce l’aveva con Robert per averla mollata, con Belle per essere lì (cosa diavolo ci faceva quella stupida sempre attaccata a lui?), con Killian e Tink per averle permesso di bere, con sua madre per l’orribile trattamento che le aveva riservato e…con sé stessa per…qualunque cosa. Ah, anche con Emma Swan per non essere riuscita a farle evitare la punizione.
Gold era vagamente rimbambito dagli antidolorifici e dal dopo-sbronza.
Belle sentiva di non c’entrare niente in tutto quello (essendo l’unica a non aver effettivamente infranto il regolamento) ma le pareva brutto tradire i compagni e lasciarli da soli (per lo meno sentiva questo sentimento nei confronti di Tink e Robert).
Killian era l’unico allegro in tutta quella combriccola. Era un po’ provato fisicamente, certo, ma non poteva dire di non essersi divertito.
Poi a lui le punizioni non facevano certo paura.
“Dunque dunque dunque” iniziò Kingsley.
Regina alzò gli occhi al cielo.
“Dunque” ripeté.
Pareva quasi che godesse nel incutere loro paura.
“Jones e Glocke. Vi è parso divertente quello che avete fatto?”
 
 
“Svuota le tasche!” Urla il preside tenendo stretto Jones per la giacca.
“Nooo! Non mi avrete mai!” sbraita il ragazzo.
“Killian…svuota le tasche!” strilla Tink istericamente.
Sono stati colti in flagrante. Com’è possibile?
Qualcuno deve aver fatto la spia.
Intanto però il punch è finito e i ragazzi sono tutti notevolmente ubriachi.
Kingsley si muove verso l’uscita della palestra ma una ragazzina del secondo anno, completamente sbronza, gli vomita una strana melma rosso-giallognola sulla giacca.
Il preside inizia ad urlare mentre Killian ride incontrollabilmente e anche Tink…
 
 
Killian avrebbe tanto voluto rispondere di sì, ma si morse la lingua.
“Mills…da lei mi aspettavo molto di più. Una reginetta in carica che si ubriaca la sera stessa delle elezioni e dà un simile spettacolo in corridoio!? Ma dove credeva di essere?”
 
 
Luci sfocate. Urla nel corridoio, sensazione di nausea, Emma Swan che la tiene stretta per aiutarla a camminare.
Poi all’improvviso vede di spalle un ragazzo coi capelli lunghi castani.
“ROBERT!” urla.
Gli si butta addosso ed inizia a tempestarlo di schiaffi, mentre il povero innocente (un timido quanto sconosciuto nerd del terzo anno) non reagisce e si rannicchia su sé stesso.
“REGINA, FERMATI!”
“BRUTTO STRONZO DI MERDA!”
“REGINA BASTA! LUI NON E’ ROBERT!” strilla Emma, illuminandosi improvvisamente sull’identità dell’ex fidanzato di Regina. Gold!
Si ricorda anche di aver visto i due litigare in corridoio, durante il suo primo giorno di scuola…le sue riflessioni vengono interrotte. Deve fermare la ragazza prima che sia troppo tardi.
“MILLS!” Urla una voce profonda.
“Dannazione” sussurra Emma. Il preside è appena uscito dalla palestra, tenendo Killian Jones e Tink Glocke per la collottola.
 
 
Regina fissò il pavimento con interesse.
“Gold e French. Con voi la situazione non è ancora molto chiara. Quella vetrata…”
“Non siamo stati noi” disse precipitosamente Belle.
Robert annuì convinto.
“Questo è tutto da vedere” disse Kingsley stringendo gli occhi, poi ripeté “Tutto da vedere. Stiamo svolgendo delle indagini accurate”
Si alzò e prese a camminare in cerchio.
Emma tamburellò le dita nervosamente.
Regina non l’aveva degnata di uno sguardo per tutta la mattina.
 Era come se non fosse successo niente.
“Sarei tentato di sospendervi tutti e cinque per due settimane e finirla qui” riprese il preside.
“Ma…ma. La professoressa Swan ha suggerito una soluzione alternativa, e francamente l’ho trovata più…edificante dal punto di vista educativo”
Belle lanciò uno sguardo a Tink, che la guardò di rimando, spaventata.
“Una bella punizione è quello che ci vuole”
Killian sbuffò.
“Sbuffa Jones? Le sembra divertente? Le sembra che io non sia serio?”
“Nossignore”
“La vostra punizione sarà…esemplare. In modo che nessun altro pensi a replicare una cosa del genere in futuro”
“Può dirci cosa dobbiamo fare senza tante storie così ce ne andiamo da qui e basta?” sbottò Regina.
“Come comanda lei, maestà” scoppiò in una risatina cattiva.
“Siamo un po’ a corto di fondi ultimamente sapete…ho dovuto tagliare alcuni stipendi. Così ci siamo trovati con qualche bidello in meno…ma a quanto pare non tutti i mali vengono per nuocere”
Belle gemette. Se aveva capito bene…
“Pulirete e sistemerete la scuola. A partire da domani, per due settimane, vi occuperete di mantenere la scuola in perfetto ordine. Pulirete quel disgustoso disastro che avete lasciato in palestra, non voglio vedere un solo capello fuori posto. Dopodiché vi occuperete delle faccende quotidiane della scuola. Dev’essere tutto perfetto. Voglio che tutti vedano cosa succede a chi crede di poter infrangere il regolamento scolastico. Sarà una lunga, odiosa e noiosa punizione. La signora Swan si occuperà di farvi da sovrintendente per evitare che facciate ulteriori danni e che troviate un modo per svicolare la punizione” concluse trionfante.
Belle chiuse gli occhi. Aveva capito bene.
Robert alzò la mano titubante.
“Io ho un ginocchio fuori uso”
“Non c’è alcun problema. Signor Gold, lei si occuperà delle faccende meno pesanti dal punto di vista fisico, ma molto più…stimolanti…” e ridacchiò “dal punto di vista mentale. Riordinerà l’archivio. Le assicuro che avrà molto da fare, e il suo ginocchio non ne risentirà affatto”
Robert strinse le labbra e assunse un’espressione contrariata mentre Belle non poté fare a meno di ridacchiare. Regina la fulminò con lo sguardo.
“Se non c’è altro…” Killian fece per alzarsi.
“Vi dividerete in gruppi”
“NO!” Esclamò Tink.
“Oh sì. Due gruppi. Da una parte la nostra coppietta di –ci appartiamo- qui presente, signor Gold e signorina French”
I due si sentirono gelare. Regina si voltò verso Robert che però evitò il suo sguardo con cura.
“Dall’altra voi tre ubriaconi, Glocke, Jones e Mills”
“Preside la prego. Voglio riordinare anche io l’archivio! Non può lasciarmi con loro!” supplicò Tink.
“Perché tesoro? Credevo ci fossimo divertiti ieri sera!” intervenne Killian sornione.
“Io con questi due mi rifiuto di lavorarci”
“Perché non la smettete di brontolare? E’ stato deciso così. Dovreste ringraziarci di non venire sospesi e di evitare che tutto questo finisca nei fascicoli a fine anno” sbottò Emma.
“Precisamente” ribadì Kingsley. Poi si sedette, e indicò la porta ai cinque ragazzi.
“Potete andare”
Si alzarono contemporaneamente e lasciarono l’aula.
 
 
“Okay, perché io devo occuparmi dell’archivio!? Io odio lavorare in archivio! C’è polvere e io soffro di allergia! Tra l’altro non ho fatto niente di male, siete stati voi a correggere il punch e a dare spettacolo!” iniziò subito Gold.
“Tu farai quello che devi fare come tutti noi” sibilò Tink.
“Oh no, lui crede di essere speciale” disse Regina.
“Smettetela tutti!” Emma era uscita anch’ella dalla porta  “Ora andate a casa e godetevi la domenica. Non voglio più sentire storie. Riposatevi, domani sarà una giornata faticosa…iniziamo alle quattro, dopo la fine delle lezioni.”
 
 













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Ce l'ho fatta! Sono riuscita a finire il capitolo! 
Allora prima qualche comunicazione di servizio: innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma sono stata letteralmente oberata dallo studio. Maaaa *rullo di tamburi* ho finito gli esami, perciò da ora niente più ritardi. Seconda comunicazione: sono lieta di presentarvi la mia Amica-Beta, dal suggestivo nome di ABCris (forse l'avrete notata nelle recensioni, è quella che in genere lascia qualche frase a caso perchè la obbligo) e niente, la ringrazio molto per sopportarmi e supportarmi e correggere questi deliri e volevo che il mondo sapesse che è anche grazie a lei se la FF continua a navigare (questa ragazza è una fucina di idee).
Fine comunicazioni di servizio. Niente song per questo capitolo, avevano tutti troppo mal di testa a causa del post-sbornia e mi hanno supplicata di non mettere nessuna canzone. 
Ed ora sono tutti in punizione! Cosa accadrà? Ne vedremo delle belle!
Ringrazio come sempre (inizio a diventare ripetitiva) tutti quanti, i commenti che mi lasciate sono sempre splendidi e pieni di incoraggiamento, perciò grazie, grazie e ancora grazie! :)
Stay tuned, a presto
Seasonsoflove

 
 
   
 
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