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Autore: EonFreeSoul    07/02/2014    1 recensioni
Cinerea è uno dei personaggi più amati della saga TLOS, ma se ci riflettete bene nessuno sa nulla della sua storia, l'unica informazione che abbiamo scoperto è la corruzione da parte di Malefor.
Ma per quale motivo? Cos'è successo durante il soggiorno della dragonessa nel suo covo? Qual'è stato il suo passato?
Scommetto che ve lo siete chiesti.
Se siete curiosi di scoprirlo, questa fanfic fa al caso vostro.
Avventura, combattimenti, amori, dubbi e leggende si intrecceranno durante il racconto, accompagnando Cinerea , e ovviamente anche voi, cari lettori C;
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Quando Cinerea si destò, non ricordava quasi nulla, tranne di essersi improvvisamente trovata di fronte Malefor, il suo Maestro.
Con grande sorpresa, notò di essere  nella sua stanza, con un panno freddo di acqua sulla fronte.
Aveva dolore in tutto il corpo e parecchi graffi, che ora si erano rimarginati, ma le facevano comunque ancora molto male.
Fraigon era accanto a lei, anche lui rivestito di lividi e lacerazioni.
Il tutto era coperto e protetto da bende che una volta dovevano essere bianche e candide, ma che ora erano tradite dal fulgore scarlatto del sangue.
-Che è successo?- chiese lei debolmente; tentò di muoversi, ma il male che provava sulle ferite le mozzò il respiro e la costrinse ancora nel suo giaciglio, in una posa monotona e di pietra.
-Stattene buona, ti racconterò tutto io- disse l’amico- dopo la battaglia con il nostro Maestro sei caduta in preda alla febbre…- non riuscì a finire la frase :- Lotta con Malefor? Ora ricordo, era l’ultima prova dell’esame, giusto?- chiese con foga, ma una fitta alla mascella la fece tornare in sé “Me le ha date anche lì…”
- Sì, era l’ultima prova.
- Rinfrescami la memoria… cosa ho fatto?
- All’inizio sei rimasta sorpresa, come tutti, d’altronde, ma al primo attacco hai schivato agilmente e ti sei messa in posizione d’attacco, sei riuscita a ferirlo sulla spalla con gli artigli e a ustionarlo con il fuoco, ma dopo tante peripezie, ha avuto la meglio e sei stata sconfitta:  ti ha dato una codata che ti ha spinta contro la parete, dopodiché sei svenuta…
Cinerea cercò di mascherare la propria delusione: si era illusa solo per un momento di essere riuscita a vincere il suo potentissimo mentore, e pensava di essere crollata solo perché aveva fatto molta fatica, ma la realtà era quella: era stata sconfitta.
- E tu? E gli altri?- chiese ansiosa.
- Tutti battuti, una vera disfatta- rispose Fraigon, amaro.
Ma allora… Cinerea non voleva pensarci, dopo Riffle e le vittime del labirinto, loro:- Quindi… siamo esiliati…? Dobbiamo andarcene?
Fraigon la guardò stupito, come se avesse detto una pazzia :- Vuoi scherzare?! Chi credi che sarebbe riuscito a sconfiggere Malefor?! Siamo ancora ammessi!!!
Cinerea si trattenne dal fare un salto di gioia, anche perché, viste le sue condizioni, non sarebbe riuscita :- Ma allora a cosa accidenti serviva fare l’ultima prova? Non potevano dichiararci guerrieri scelti dopo il Labirinto e basta?
- No… volevano saggiare le nostre capacità contro un nemico che sappiamo essere di gran lunga più forte di noi, ecco il succo della prova- le spiegò l’amico.
- Tutto qui? Ma allora tutti l’hanno superata senza fatica!- esclamò lei, felice che dopo tanto dolore, finalmente, ci fosse stata una prova senza vittime da esiliare.
Il volto di Fraigon si rabbuiò e tacque.
Vedendo l’esitazione dell’amico anche il sorriso sulla faccia di Cinerea si spense:- Beh…?
Il compagno si voltò verso la porta e fece per andarsene:- Lo saprai quando uscirai di qui…
- Aspetta! Perché non vuoi dirmelo adesso?
Fraigon si voltò ancora nella sua direzione e dopo una lunga pausa,  le disse quello che lei non si aspettava, almeno, non da quella prova che dalle sue descrizioni era sembrata così semplice…
-Siamo rimasti in nove: io, te, Vin, Kiwar, Shae, Bite, Faasie, Gilf e Arv, solo noi, tra tanti.
-Cosa?! Ma era…
Fraigon la interruppe:- Facile? Solo per chi ha sangue freddo, Cynder - rispose cupo, poi continuò:-I tre che mancano sono stati cacciati dall’Ordine di Malefor, ti chiedi perché? Semplice: non sono stati in grado di controbattere gli attacchi, ne di ferire, sono scappati da ogni parte in preda alla paura, come agnelli quando incontrano il lupo… a proposito, ti ho portato un po’ di cibo.
Le porse un parte cruda di vitello, una carne che mangiavano sempre, ma che in quella situazione a Cinerea parve divina; senza farselo ripetere, prese in mano il pezzo sanguinolento e lo addentò famelica, aspettando ansiosa che l’amico continuasse.
- Che è successo dopo?
- Malefor è rimasto molto deluso dal loro terrore cieco, e allora…
Fraigon fece una pausa, una pausa troppo lunga per i gusti di Cinerea: - Continua…
- Beh, gli ha tolto i ricordi e li ha cacciati da qui… immagino che la loro stessa sorte sia toccata a chi ha fallito la prima prova…- spiegò mesto il drago del ghiaccio.
Cynder rimase senza parole, allora, il loro oscuro Maestro era davvero cattivo come si diceva, uno da rispettare, senza cuore…
Si soffermò sulle ultime parole di Fraigon, immagino che la loro stessa sorte sia toccata a chi ha fallito la prima prova… la prima prova, fallita da Riffle!!! Cinerea trasalì pensando che la sua amica poteva aver perso i ricordi e la carne le andò di traverso.
Tossì violentemente; Fraigon si fece più vicino a lei:- Ho una buona notizia da darti, appena ci saremo rimessi tutti dalla lotta con il Maestro, ci affideranno una  missione.
Una missione? Era la cosa che Cinerea sperava di compiere da sempre, e ora ce l’aveva fatta.
Quest’ultima gioia improvvisa quasi spazzò via le preoccupazioni che l’avevano tormentata fino a quel momento.
Ci sarebbe voluto tempo per guarire, ma lei aveva pazienza.
 
Finalmente il giorno tanto sperato e atteso arrivò.
I giovani apprendisti erano guariti del tutto, e scalpitavano già al pensiero della loro prima, vera missione.
Cinerea era già pronta di prima mattina, come lo era stata per l’esame.
Sentì bussare tre colpi alla porta di legno della sua stanza; sorrise, era il codice che usava Fraigon quando annunciava una sua visita.
Aprì e lo trovò, raggiante e bellissimo come sempre, con indosso la sua epica armatura ramata.
-Ciao, vedo che ti sei già preparata a dovere per la missione- disse lui allegramente, indicando la corazza argentea che anche lei aveva indossato.
-Sono un po’ emozionata- ammise lei mordicchiandosi nervosamente con i denti aguzzi il labbro inferiore.
Fraigon era comprensivo:- E’ così per tutti, scommetto che anche i veterani dell’esercito si sentivano così, la prima volta, anche se mai e poi mai lo ammetterebbero…
I due ridacchiarono e scesero nella Sala delle Lotte, dove si svolgevano le assemblee esplicative di ogni spedizione.
La stanza era semibuia e sinistra, come sempre, e soltanto da un buco nel soffitto entrava un po’ di luce, flebile come quella di una lucciola nella tela del ragno.
Alcuni si erano già radunati e parlottavano sottovoce.
Vin, il drago verde e nero che aveva litigato con Fraigon durante le prove, si girò dalla loro parte sbadigliando :- Eccone due… arriveranno anche gli altri ora…
Accanto a lui c’era Kiwar.
Il drago marrone era tutto eccitato: - Non vedo l’ora che inizi la missione! Sono anni che aspetto questo momento!
Poi abbassò la voce, come a rivelare un gran segreto, e si accostò all’orecchio di Cinerea, cosa che irritò Fraigon :-Sapete… dicono che sia una cosa di vitale importanza per il Maestro…!
Vin roteò gli occhi e qualcuno rise: una piccola draghetta celeste, Shae.
Si era avvicinata a loro di soppiatto; era talmente piccola che nessuno l’aveva sentita arrivare.
Salutò allegramente Cinerea: non era della loro covata, aveva tre anni in meno e il suo uovo era stato rubato dal Tempio molto dopo, ma nutriva nei confronti della dragonessa più grande molta simpatia.
Era molto grintosa: non a caso era riuscita a superare il Labirinto.
Il suo compagno dei test era stato il riservato Bite, nero come la notte, che arrivava in quel momento nella sua corazza dorata assieme con la bella Faasie.
Dietro di loro venivano il rosso e l’arancione Gilf e Arv.
C’erano tutti.
- Beh, quando si comincia?- chiese Gilf impaziente guardando da ogni parte.
Faasie gli diede una spallata vigorosa:- Rilassati, tipo! Inizieremo sicuramente fra poco!
La dragonessa rosa fece l’occhiolino a Cinerea: Gilf era un drago del fuoco, come Cinerea.
Era da tempo  che la corteggiava, e le dava parecchio fastidio: quando poteva, le stava appiccicato, per esempio, in assenza del grosso drago blu, anche se erano casi molto rari.
Faasie sapeva di questo, e gli aveva dato una spallata apposta perché la piantasse: voleva stare con Cinerea, per questo era impaziente in quel modo.
Lei le fece l’occhiolino di rimando, sorridendo.
-Ehi, si parte!- annunciò Vin muovendo la grossa coda spinata.
Kiwar esultò andandogli dietro.
Era arrivato Malefor, una pergamena arrotolata nella zampa; questo non fece che aumentare il mistero.
Demone non era con lui, ma nessuno si chiese il perché: erano tutti concentrati sull’ incarico.
Il loro mentore era un ombra viola nella sala semibuia.
-Ben arrivati, giovani guerrieri!- annunciò lui.
- Wow… allora è proprio vero che siamo dei guerrieri- commentò sottovoce Arv.
-Ovvio- rispose seccamente Fraigon.
Malefor continuò:- Oggi… è un grande giorno per voi tutti! Vi è consentito nientemeno… che compiere per me una missione!
Cinerea sorrise impaziente: non vedeva l’ora: avrebbe dimostrato che era forte, molto più forte di quanto si aspettassero!
Malefor parve sondare quei pensieri e ghignò:- Vedo che siete molto preparati, meglio! Oggi voglio… questo!
Srotolò la pergamena di colpo ai piedi dei draghi, che si accalcarono per vedere meglio.
Cinerea trasalì: era raffigurato un cristallo viola, tutti lo conoscevano: il Cristallo del Potere.
Si diceva che fosse stato forgiato con l’anima di quattro draghi viola, che avevano donato tutte le loro forze per potenziarlo.
Era l’arma più pericolosa che esistesse su tutta Doxantha… e il  suo Maestro la voleva! Cinerea scalpitò: gliel’avrebbe portata lei, assieme a Fraigon!
Voleva essere la prima a consegnare il trofeo nelle mani di Malefor.
Una scimmia passò latitante a richiudere la pergamena e portarla via.
Malefor aspettò che si fosse allontanato, poi riprese:- Me la porterete; stanotte… andrete a Belligera, la città dei Draghi, nessuno vi aiuterà, sarete soli a cercarla! Mostratemi le vostre capacità!- dopo questo se ne andò silenziosamente nei suoi appartamenti.
Cinerea non avrebbe mai creduto che un drago del genere,  grosso in quel modo, potesse fare così poco rumore.
Lo osservò allontanarsi: in qualche maniera, il suo perfido mentore la attraeva.
Fraigon prese il comando, con grande irritazione di Vin:- Allora, preparatevi, stanotte si va, avete tutto il pomeriggio, ci ritroveremo qui!
Fece un cenno a Cinerea, che lo superò e lo precedette alle stanze.
Era quasi fatta… dovevano solo aspettare…
 
-Allora?- Arv era impaziente.
La luna faceva brillare le sue scaglie arancioni.
-Abbi pazienza! Ci vuole tempo, ma se la caverà…- ribattè Bite.
- Cosa?! Tu intendi dire che se la caverà? Invece farà fallire tutto, quella cosina minuscola di Shae! Gilf, come va?
-Dovresti stare zitto- gli intimò il nero Bite seccato: - altrimenti sarai tu che farai fallire tutto!
Non sopportava che qualcuno stupido come Arv parlasse male di Shae.
-Arriva!- annunciò Gilf raggiante.
La piccola draghetta azzurra corse trafelata fuori dall’ingresso della Grande Biblioteca di Belligera, tenendo in bocca un foglio ripiegato.
Cinerea si fece avanti:- Quindi… è questa?
-Sì, è la mappa della città- spiegò lei col fiato corto.
-Perfetto! Allora sappiamo dove si trova la postazione del cristallo!- commentò Vin squadrando la cartina.
-Esatto, dovrebbe essere in questo palazzo- disse Fraigon indicando un punto.
Faasie sembrò sollevata:- E’ vicino… meglio, non trovate?
Tutti annuirono: era molto meglio! Avrebbero fatto più in fretta.
-Beh, si va!- comunicò Fraigon a tutti alzandosi in aria.
Cinerea si librò dietro di lui, ma ben presto lo superò: era più brava e più veloce a volare.
Sorrise con aria di sfida al resto delle truppe, precedendoli sul tetto della struttura.
Scoprì che le piaceva stare in testa a tutti.
Notò con irritazione che Gilf si stava affannando a venirle dietro, tentando inutilmente di superare Fraigon.
A quella rabbia si mescolò una punta di piacere.
Kiwar si staccò dal gruppo per andare in perlustrazione: non si sarebbe mai detto, ma era uno spettacolo per quegli incarichi.
Aveva una vista fenomenale e sapeva volare molto in alto.
Il suo color corteccia scuro lo faceva confondere con il buio.
-Eccellente…- sussurrò a se stessa Cinerea.
Sorrise e osservò il suo compagno.
I segnali provenienti da Kiwar le confermarono che non c’era nessuno.
Scese in picchiata, atterrando sul tetto del palazzo con una dimostrazione magistrale.
- E’ qui, c’è un modo per entrare?- chiese Vin, gli occhi argentei che brillavano.
Shae mostrò un piccolo passaggio: un buco minuscolo:- Magari qui…
-Sei cieca o cosa? E’ troppo piccolo!- protestò Arv.
Shae lo guardò torva.
Anche Bite era accigliato, notò Cinerea.
Stavano per azzuffarsi, la tensione era palpabile.
Pensò di fare da paciere:-Calmi!- camminò imperiosa in mezzo a loro aprendo le ali:- Anche un’apertura molto piccola può servirci!
-Giusto- disse Fraigon annuendo.
Il drago blu si diresse verso il buco, lo congelò e gli diede una zampata, ingrandendolo notevolmente.
Gilf scosse la testa:- E’ ancora troppo piccolo per tutti… non funzionerà mai, io dico che dobbiamo entrare dal portone principale, uccidere le guardie e svignarcela con il Cristallo del Potere…
Fraigon ringhiò:- IO invece dico che loro ci passano- indicò Shae e Cinerea:- O hai intenzione di farti ammazzare?
Gilf non rispose.
-E’ giusto- affermò Faasie:- Possiamo fare la guardia qui, saremmo solo d’impiccio dentro.
Cinerea si avvicinò all’apertura:- E’ deciso, andiamo, scendo prima io.
Si calò nel buco: dentro alcune torce semispente emanavano una luce soffusa e debole.
Rimase in situazione di stallo in aria mentre aspettava Shae.
La draghetta scese goffamente nell’apertura e virò di lato con le ali in un modo impreciso, quasi cadendo.
Cinerea la sostenne con una mossa fulminea.
-Attenta- le sussurrò.
Shae si limitò ad annuire ansiosamente.
Volarono silenziosamente in un angolo dell’enorme stanza e si posarono sul capitello di una colonna, abbastanza grande da nascondere loro due.
Osservarono la sala sottostante: il Cristallo del Potere era posato su un piedistallo e irrorava luce violacea dalle arcane sfumature blu e viola.
Non sembravano esserci guardie: probabilmente erano fuori, ma a Cinerea sembrava comunque una lacuna molto stupida.
Perché non metterle anche dentro il palazzo?
I casi erano due: o erano terribilmente ottusi, o c’era qualche scherzetto poco piacevole in vista.
Decise di giocare d’astuzia.
Staccò un sasso dal muro e lo lanciò in basso; quello colpì il pavimento e rimbalzò di lato, ma mentre stava per cadere nuovamente a terra, un guizzo rosso si levò dal pavimento e lo bruciò completamente.
Cinerea corrugò la fronte: trappole al fuoco, ecco cos’erano.
Shae era pensierosa:-Come facciamo adesso? Ci faranno bruciare vive!
-Non saprei… è complicato. Tu sei una dragonessa del vento, no?
Shae annuì.
Cinerea ebbe un colpo di genio:- Ascoltami attentamente, ora: è chiaro che il meccanismo agisce solo in presenza di ciò che riesce a percepire… ma chi può percepire un alito di vento?
La draghetta sembrava non capire.
Cinerea prese un sospirò e tentò di spiegarsi meglio:-Intendo… ho sentito dire che i draghi dell’aria possono rendersi invisibili e intangibili come il vento… puoi farlo?
Shae guardò in basso e rispose con voce tremante:-Non lo so… - poi sembrò farsi coraggio e continuò con voce più ferma:-Ma credo di sì, ci ho provato con successo spesso, anche se le mie abilità non eguagliano di certo i veterani…
Cinerea tagliò corto e la tranquillizzò:-Andrà tutto bene, in caso contrario, ti proteggerò con il mio fuoco: due elementi uguali si annullano.
Era deciso: la draghetta si librò non troppo convinta verso il basso, arrivata in prossimità delle trappole, fece un sospiro e si concentrò.
Cinerea sorrise: Shae si sottovalutava, già da quel momento, la dragonessa grigia non riusciva più a vederla: la sua magia aveva funzionato.
Shae si mosse impercettibilmente lungo il percorso disseminato di trappole, trattenendo il respiro.
Arrivò fino al piedistallo e afferrò il Cristallo.
Non successe nulla.
Sempre tesa, Shae sollevò la pietra e iniziò a trasportarla via.
Cinerea poteva vedere la sagoma traslucida della sua compagna stringere convulsamente il loro bottino mentre veniva verso di lei.
Avanti… avanti, lentamente, ma il loro piano stava funzionando.
Successe tutto d’un tratto: la draghetta azzurra mise una zampa in fallo e i meccanismi la percepirono.
In un attimo che durò un secolo, una fiamma uscì dal pavimento e si contorse verso di lei.
Shae era paralizzata dalla paura, non riusciva a muoversi, e chiuse gli occhi.
Pensò che la sua vita era stata breve, che stava per morire e se il suo Maestro le avrebbe organizzato una cerimonia funebre.
Ma il colpo rovente non arrivò.
Riaprì gli occhi e vide strabiliata una grande serpe di fuoco che lottava per proteggerla dalla fiamma, mordendo e sibilando.
Si voltò incredula verso Cinerea:- Sei fortissima! Non credevo che ne fossi capace!
La giovane dragonessa grigia le sorrise e le fece segno di sbrigarsi:-Ti avevo detto che ti avrei protetta! Sono di parola!
Quando la draghetta fu salita fino a lei, le strappò di mano il Cristallo.
Shae parve delusa e sul suo volto passò un’ombra.
Cinerea si affrettò a spiegare:-Hai già fatto troppo. Questo lo porto io! Tu rilassati pure: sei stata di grande aiuto.
Shae comprese e sorrise:-Sono felice che tu me lo stia dicendo.
Cinerea si sentì un po’ in colpa: erano tutte menzogne, la verità era che voleva essere lei a consegnare il trofeo, lei a prendersi le lodi, lei a spiegare tutto nei minimi dettagli, mentre Malefor la osservava compiaciuto.
“E chi se ne importa degli altri” pensò la dragonessa, ma in fondo era un po’ dispiaciuta.
Uscì arrampicandosi dal buco dal quale erano entrate, respirando l’aria fresca della notte.
Al suo arrivo si scatenò un inferno di domande e di cori esultanti.
Gilf tentò di strapparle di mano il Cristallo, ma lei la ritrasse accigliata.
Il drago rosso spiegò velocemente:-Non sei stanca? Lo posso portare io!
Lei rispose sgarbatamente:-No, grazie! Comunque, c’è una bella differenza tra portare e rubare!
Lui stava per spiegare, ma venne preceduto da Bite:-Ma a chi interessa chi lo porta indietro? Ce l’abbiamo fatta!
Era la prima volta che vedeva il grosso drago nero, così silenzioso, festeggiare con loro, ma sospettava che fosse per il suo affetto per Shae: era anche merito suo se la missione era andata a buon fine.
Fraigon venne avanti per farle le congratulazioni:- Sei stata grande!- poi le diede una pacca sulla spalla, che lei ricambiò con un sorriso furbetto: da guerriero a guerriero.
-Meglio andare ora- convenne Vin facendo un cenno verso il cielo buio.
-Avete ragione, ci vediamo al covo!- ridacchiò Cinerea mentre si alzava in volo senza aspettare.
Dietro di lei si levarono cori di protesta divertiti e molti seguirono il suo esempio.
Cinerea pregustò l’aria fresca della notte e guardò le stelle che brillavano sopra di lei.
-Questo è solo il primo passo… un giorno verrò da voi, e sarò più forte di voi!- disse agli astri lucenti.
Era vero.
   
 
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