Film > Le 5 Leggende
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Autore: KiarettaScrittrice92    07/02/2014    1 recensioni
Una nuova avventura per il giovane spirito della neve. L'uomo della Luna ha deciso che ha bisogno di aiuto per questa nuova difficile impresa e le cinque leggende da sole non basteranno.
Preparatevi a una nuova avventura di Jack, insieme a Nord, Dentolina, Sandy, il Calmoniglio e altre due piccole amiche Yuki e Tsuko!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È tornato
 

A quel complimento, la piccola fata tra le mani di Jack si riscosse e, voltandosi verso la bambina la ringraziò, prendendo i lembi del suo vestito azzurro e facendo un leggero inchino.
«Allora, piccole fate dei ghiacci, – attaccò Jamie chinandosi su quella tra le mani dell'amico – cosa vi porta qui?»
«Beh ecco, a dirla tutta…» iniziò Yuki voltandosi di nuovo verso il guardiano, ma diventando rossa prima di riuscire a continuare la frase, che dovette preseguire l'altra fata.
«…noi siamo qui per te.»
«Per me?» chiese stupito il ragazzo.
«Sì, – disse Yuki riprendendosi di nuovo dall'imbarazzo – l'Uomo della Luna ci ha mandato qui per stare al tuo fianco.»
«Che cosa?» chiese, questa volta il tono della sua voce fu alto e anche parecchio sconvolto.
«Ovviamente ha anche detto che sei tu che devi accettarci e che puoi anche decidere che non hai bisogno di noi.» puntualizzò Tsuko.
Il ragazzo si passò la mano libera, che non teneva la piccola Yuki, sulla faccia con aria stanca e forse anche un po' esasperata; quella notizia l’aveva un po’ scosso. Prima era stato scelto come guardiano, poi aveva dovuto sconfiggere Pitch ed ora questo. Da che l’Uomo della Luna non l’aveva degnato di un’attenzione per trecento lunghi anni, ora tutto all’improvviso sembrava essersi ricordato che esistesse e lo stava riempiendo di impegni e responsabilità.
«Dai Jack prendile, sono così carine!» lo incitò Jamie che continuava a guardare quelle due creature con aria ammirata.
Il ragazzo rimase zitto per qualche minuto, come se stesse pensando sul da farsi, poi con un sospiro profondo rispose.
«Ragazze ascoltate, voi siete fantastiche e mi piacerebbe la vostra compagnia… Il problema è che io non sono fatto per queste cose…»
«Come?» domandò Yuki un po' delusa.
«Sì insomma, non sono come gli altri guardiani. Io non sono bravo e diligente come loro e non voglio una responsabilità così grande. Già è stato difficile accettare di essere un guardiano, ma avere la responsabilità di voi due non fa per me.»
«Ma Jack noi…» tentò di parlare una delle due, ma la compagna la interruppe.
«Basta Yuki, se ha detto di no è no. Avevi promesso che ce ne saremmo andate senza fare storie. Forza!» disse prendendola da un braccio e trascinandola via.
«È stato un piacere conoscerti Jack Frost!» disse la piccola Tsuko con un sorriso. Dopodiché si allontanarono volando, finché non sparirono all'orizzonte.
«Le hai lasciate andare?» chiese Jamie tra lo stupito e l'arrabbiato.
«Non fa per me Jamie…»
«Ho capito! Non fai che ripeterlo, ma almeno potevi tentare prima di dire di no.»
Il ragazzo non rispose e, con una folata di vento, volò via, lontano dai bambini. Si sentiva in colpa per aver negato loro di rimanere con lui e anche per non essere rimasto con Jamie e i suoi amici a giocare, ma si sentiva frastornato. 
Eppure, prima che i suoi compagni lo invitassero ad unirsi a loro, sentiva il necessario bisogno di avere uno scopo nella vita. Ora però che aveva riacquistato tutto, la sua autostima, i suoi ricordi, il suo scopo nella vita, continuava a sentire qualcosa premergli furiosa contro il petto non appena gli toccava fare una scelta importante. Paura, sapeva riconoscere quel sentimento. Pitch, durante il loro ultimo scontro, gliel’aveva fatta provare più di una volta e sapeva bene che doveva controllare a dovere quel sentimento oscuro e insidioso, perché avrebbe rischiato di risvegliarlo prima del previsto.

 

«Io non ci posso credere…» disse Yuki quando si furono fermate su un tetto.
Era ormai sera e le due fatine avevano deciso di fermarsi per riposare.
«È inutile che continui a rimuginarci su. Fattene una ragione, torneremo alla valle e tornerà tutto come prima.»
«Ma l'Uomo della Luna aveva scelto noi! Quando mai capiterà di nuovo un'occasione del genere?»
«Yuki ho detto basta! Pensi che a me non dispiaccia? Sai benissimo quanto ci tenevo a conoscere Jack e a stare con lui, ma lui ha detto no!»
D'un tratto una voce fredda e terrificante gelò il sangue nelle vene delle due piccole creature.
«Povere piccole fatine. Jack ha proprio un cuore di ghiaccio…»

 

Jack era appollaiato su un palo della luce, quando da lontano la vide: l'aurora boreale si estendeva nel cielo colorandolo, il segnale d'emergenza. Chiamò il vento e gli disse di portarlo il più velocemente possibile al Polo Nord. 
Non ci mise molto e quando arrivò nella residenza degli Yeti era appena tramontato il sole. Lasciò che il vento lo trasportasse anche all’interno dell’edificio, fino alla sala del globo e solamente quando atterrò si accorse che era l’ultimo: tutti gli altri guardiani erano già lì, ad attenderlo.
«Cosa succede?» domandò giocherellando come al solito col suo bastone.
«Pitch è tornato!» disse Calmoniglio con fare nervoso.
«Cosa? Ma non son passati nemmeno sette mesi!» commentò lui stupito.
«Esatto! Per questo ci sembrava strano. Ma miei Yeti, lo hanno visto girare poco oltre Polo Nord e oggi era dove stai tu.» informò Nord con il suo solito accento russo.
«Da me? In città?»
Tutto a un tratto Jack s’irrigidì, sentiva il suo cuore che iniziava a martellargli nel petto e quell’orribile sensazione invaderlo di nuovo, stava di nuovo provando paura; paura di ciò che sarebbe potuto succedere.
«Jack che succede?» chiese Dentolina, mentre gli altri guardiani lo osservavano preoccupati, ma lo dovette chiamare un paio di volte prima che rispondesse.
«Devo andare! Rinviamo la riunione a più tardi!» fece lui all’improvviso, prendendo immediatamente il volo.
«Come più tardi? Questa faccenda è più importante di qualsiasi altra cosa!» gli urlò dietro Calmoniglio.
«Risolvo una cosa e torno!» urlò di risposta lui.
Se Pitch era stato davvero in città avrebbe potuto incontrare le due fate dei ghiacci e chissà cos'avrebbe potuto far loro. Doveva trovarle. Se era quella la nuova responsabilità che gli voleva dare l’Uomo della Luna l'avrebbe accettata. Doveva difendere quelle due fatine, doveva trovarle e prenderle con sé, in modo che Pitch non avrebbe potuto nuocere loro.

  
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