Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Heartakiri    08/02/2014    1 recensioni
Era doloroso dover dire addio al rosso.
Al rosso del suo copriletto e della federa, al rosso del velluto che ricopriva la poltrona al piano di sotto, al rosso dei fiori nei vasi di terracotta, al rosso che imporporava la guance di Ginny quando Harry la guardava, al rosso delle fragole che Molly metteva nelle torte della domenica.
Insomma, era doloroso dover dire addio al rosso Weasley.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Fred Weasley | Coppie: Astoria/Fred
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Rosso Weasley



 




Fred Weasley era sicuro di molte cose.
Per esempio, era sicuro di amare l’alternativa Fred a Frederick. Il suo nome, detto per intero, poteva essere – era sicuro anche di questo - causa di gravi attorcigliamenti della lingua dell’ignaro pronunciatore, che potevano a loro volta causare una paralisi permanente del suddetto muscolo. Inoltre,  le persone tendevano a mettere un nome particolarmente lungo sempre dopo uno più corto. Come “George e Frederick”. Farsi chiamare Fred significava il passaggio inesorabile di George in secondo piano, perché sei lettere sono più di quattro.
 “Fred e George” suonava meglio.
Inoltre, grazie al suo diminutivo, poteva capire – a differenza del gemello – quando la mamma era arrabbiata, che preferiva infatti impiegare qualche secondo in più nello scandire il  –erick per assicurarsi di incutere abbastanza paura.  Fred poteva quindi giocare d’anticipo – smaterializzarsi, per intenderci.
Ancora: era piuttosto sicuro di essere più bello di George, nonostante lui dicesse il contrario e nonostante tutti non facessero che parlare di quanto fossero identici.
Però c’era una cosa di cui non era sicurissimo: dicevano che “far ridere una donna è il primo passo verso il suo cuore”.
Lui faceva ridere un sacco di donne, davvero tante. Eppure non gli sembrava di avere tutte queste ammiratrici.
Merlino, le aveva certo! Ma non in quel senso.
Inoltre, proprio non riusciva a spiegarsi perché le ragazze della casa Serpeverde non ridessero mai ai suoi scherzi.
Le probabili spiegazioni erano due: o non erano effettivamente ragazze oppure non avevano un cuore. Non sapeva decidere quella delle due ipotesi fosse la peggiore.

*

Ad ogni modo, ancora non riusciva a spiegarsi cosa l’avesse spinto a rischiare la sua stessa vita per una Serpeverde.
Va bene la compassione, va bene lo spirito di squadra improvvisato in un momento difficile, va bene l’umanità. Ma non va bene Astoria Greengrass. Specialmente se più di una volta, al fianco di un Malfoy a caso, si era presa gioco della sua famiglia, aveva insultato i suoi fratelli ed i suoi amici.
Non va bene afferrare George per il colletto e trascinarlo in una folle corsa verso di lei per smaterializzarsi insieme.
Ma a questo ci era arrivato solo dopo, quando si era ritrovato steso tra le spighe di grano che circondavano la Tana.
- Che diavolo è questo posto?-
- Casa nostra.-
- Che cosa ci faccio qui? Portatemi indietro! –
Fred se la prese con calma, aspettando che il giramento di testa si affievolisse ed ignorando la vocina isterica della ragazza. - Georgie, stai bene?-
L’altro, che pochi istanti prima  si ripuliva il golfino, annuì tendendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi. – Andiamo a casa.-
- Andiamo dove? Un momento, ehi! Weasley, non andiamo da nessuna parte. Voglio tornare indietro!-
- Accomodati.-
- Simpatico, Weasley. Ti ricordo che non posso smaterializzarmi, sono al quarto anno!-
- Allora aspetterai.- Rispose Fred cupo, incamminandosi al fianco del gemello. – Non ho nessuna intenzione di tornare a Diagon Alley. Siamo fortunati ad esser vivi. Prego, a proposito.-
- Non ho niente di cui ringraziarti. Non ero in pericolo. Sono la ragazza di Draco Malfoy, capisci? Non avrebbero potuto nemmeno toccar-… Weasley! Ehi, voi!-
Astoria azzardò qualche passo incerto verso le due figure identiche che, lentamente, si allontanavano. - Ditemi che non è melma, questa.- sussurrò più a sé stessa che ai due, puntando lo sguardo sui suoi piedi.
- Ti conviene muoverti.- disse uno dei gemelli, ma Astoria non capì quale.
Non ci volle molto per scorgere, al di là del campo, una casupola che si ergeva su più piani grazie a chissà quale incantesimo.
Una donna piuttosto rotonda sembrava aspettarli sulla soglia, tenendo tra le mani un panno umido, il viso contratto che si distese non appena le teste dei gemelli spuntarono fuori dalla piantagione.
Gli corse incontro goffamente, borbottando qualcosa come “Meno male, vostro padre, l’orologio, pericolo mortale” e li strinse in un forte abbraccio che i due non esitarono a ricambiare.
- Vedo che avete portato un’amica. Chiamami pure Molly cara, benvenuta alla Tana!- Disse la donna, protendendo le braccia anche verso di lei.
- Oh no, non sono una loro amica.- si affrettò a rispondere Astoria, declinando implicitamente l’invito.
Fred alzò gli occhi al cielo e George si limitò a scuotere la testa. – Ti spiegheremo più tardi. C’è qualcosa di caldo da mangiare? Io e Fred siamo incredibilmente…-
- …infinitamente…-
-…Supersonicamente…-
-…Affamati!- Conclusero insieme.
- Tu fa come ti pare, Greengrass.- disse uno dei due, voltandosi appena, e Astoria non poté impedirsi ancora di chiedersi quale Weasley avesse parlato.
- Spero abbiate una doccia. Uno di voi mi ha fatto atterrare nel fango.-

*

- …Quindi, dopo aver chiuso il negozio, abbiamo deciso di fare un salto alla Gelateria Fortebraccio… E’ stato lì che ci hanno attaccati.-
- Credo abbiano preso Florian, anche se non so perché. Tu che ne pensi, papà?-
Arthur scosse il capo, pensieroso.
- E in tutto questo cosa centra Astoria Greengrass?- chiese stizzita Ginny. Appollaiata su una sedia guardava i gemelli mangiare ed ascoltava la loro storia.
- Fred è stato preso da un moto di…-
- …Compassione.-
- …Compassione, sì, ed è entrato nella gelateria trascinando anche me. Un Mangiamorte stava giusto per spennare la Greengrass…-
-…ed anche noi!-
-…anche noi, vero! Non fosse stato per la bravura di Fred nello smaterializzarsi, non saremmo qui.- concluse George, rivolgendo uno sguardo d’affetto e gratitudine al gemello.
Molly incrociò le braccia al petto, sorridendo materna. Poi, improvvisamente, sembrò ricordarsi di qualcosa – Ginny! Ginny cara, la vostra amica è di sopra che si fa la doccia. Portale i tuoi vestiti puliti per quando avrà finito. È meglio che resti qui, almeno fino a domani. È troppo pericoloso allontanarsi adesso.- sbottò, trovando pieno consenso nel marito.
- Non è una nostra amica.- precisò Ginny, prima di alzarsi svogliatamente e dirigersi al piano superiore, incitata dai gesti frettolosi delle mani della donna.
Prese dunque dal suo armadio l’intimo, un paio di pantaloni elasticizzati color miele ed un maglioncino (si curò di prendere quello che più odiava, quello che pungeva e causava un incessante prurito su braccia e spalle) color panna.
Bussò più volte alla porta del bagno, facendo presente alla ragazza all’interno che era sotto la doccia da più di un quarto d’ora.

- Ti lascio dei vestiti qui fuori.- concluse sbuffando. –Prego.- sussurrò poi acre.








***
Salve gente! Se state leggendo, vuol dire che l'introduzione/primo mini-capitolo vi è piaciuto abbastanza da leggerlo tutto. Bene! Non ho molto da dire, solo che la FF sarà composta da davvero pochi capitoli, forse due e sarà (spero) abbastanza leggera.
Grazie d'aver letto, a presto!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Heartakiri