Ok, so che non è domenica e che sono in ritardo di un giorno, ma... BUONA DOMENICA! xD anzi, meglio dire: BUON INIZIO DI SETTIMANA! :D
Allora, non ho molto da dire, se non i soliti ringraziamenti: alle All-New Time Ladies (che mi hanno accompagnato in un breve soggiorno francese :D tranne Sara, perché Sara è asociale u_u - ?), anche se alcune di loro fanno cose strane con i cuscini (alias: come trasformare il tappo di una bottiglia in un fez ._.) e dicono robe assurde nel sonno sulle orecchie (lol, ma che gente frequento D:); grazie anche a Bbpeki (la tua costanza mi commuove ç_ç), a MarriedwithJo per aver aggiunto la storia alle seguite e a Angela Smith per averla aggiunta alle ricordate! :D
"Spoilers!........ almeno per chi non ha visto lo speciale del 50° e quello di Natale!"
All-New Time Ladies
presents
A Four-Sided Food Shopping
.III.
Cosa vuol dire essere utili
(Fighter)
Il
Tardis delle quattro Time Ladies
finalmente raggiunse la Terra, atterrando senza problemi sul parco non
molto
frequentato di una piccola città. Fighter, l’unica
che in quel momento non era
ai comandi, finì di scrivere la lista della spesa proprio in
quel momento, per poi rileggerla da cima a fondo per assicurarsi di
aver messo tutto… churros
compresi. Era stata lei a decidere di scegliere il pianeta Terra come
luogo
dove procurarsi nuove provviste: questo perché andava pazza
per il cibo
terrestre e voleva assolutamente contagiare anche le sue compagne di
viaggio.
“Fighter!” la chiamò ad un certo punto
Magician “Puoi aggiungere la pizza
all’elenco? Credo di non aver mai mangiato una pizza
terrestre…”
“Vergogna!” esclamò Fighter, sconvolta
“La pizza è stata inventata sulla Terra,
e tu non ne hai mai mangiata una terrestre?! Con chi mi tocca
viaggiare…”
In quel momento la Time Lady si ricordò che Magician avrebbe
guidato il
carrello del supermercato, il “Dyunn”, una catena
che non aveva mai sentito
nominare e che per questo voleva assolutamente provare. Si
frugò in tasca e
trovò quello che stava cercando: una moneta da un euro.
“Ecco, prendila!” disse Fighter, porgendola a
Magician.
“Che me ne faccio di questa?!” chiese quella,
prendendo in mano la moneta come
se fosse stata un brutto insetto.
“Serve per il carrello” le spiegò
Fighter “e tocca a te guidarlo, ricordi?!”
“Ah… già… E
perché andiamo proprio in quel supermercato, questo
‘Dyunn’?”
“Ho studiato attentamente molte catene di supermercati nel
corso della mia
vita: Carrefour, Conad, Esselunga, di tutto e di
più… ma non ho mai sentito
parlare di questo Dyunn e volevo provarlo!”
Quando Fighter, Well-Wisher e Magician furono pronte, salutarono
Dreamer (che
sarebbe rimasta ad occuparsi del Tardis) ed uscirono dalla cabina blu:
l’aria
fredda di quella giornata fece rabbrividire Fighter, ma c’era
il sole e questo
le bastò per non lamentarsi.
“Mmmh… a giudicare dall’architettura dei
palazzi e dal design dei semafori,
dovremmo essere nella prima metà del XXI secolo”
pensò Fighter, guardandosi
intorno: tra le quattro Time Ladies era la più esperta sulle
abitudini degli
esseri umani, e questa conoscenza non si fermava di certo al cibo.
“Ti avviserò se passerai vicino a qualche crepa,
ok? Così non ti incastrerai
con le rotelline ^^” stava intanto dicendo Well-Wisher a
Magician.
“Odio i carrelli…” rispose quella,
sbuffando “Piuttosto, Fighter… ti sei
ricordata di segnare l’ovetto Kinder? È da quando
me ne hai parlato che ne
voglio avere uno!”
Fighter era abbastanza sicura di averlo fatto ma, per sicurezza,
cercò tra le
tasche la lista della spesa, senza però trovarla.
Ricercò una seconda e una
terza volta, ma di quell’indispensabile elenco non
c’era nessuna traccia.
“Aspetta…” la Time Lady alzò
gli occhi al cielo, contrariata “vuoi vedere che
ho lasciato il foglio nel Tardis?! Voi iniziate ad andare al Dyunn, io
corro a
prenderlo e vi raggiungo il prima possibile!”
“Ok ^^” rispose semplicemente Well-Wisher.
“Ma fai in fretta, altrimenti compreremo solo robe a
caso!” disse invece
Magician.
Fighter iniziò quindi a correre lungo la strada che aveva
già percorso insieme
alle sue colleghe, maledicendosi per non aver seguito l’unico
compito che
avrebbe avuto quel giorno: infatti spettava a lei seguire le
indicazioni della
lista, mentre Magician avrebbe guidato il carrello, Dreamer controllato
il
Tardis e Well-Wisher, beh… Fighter immaginò che
avrebbe fatto da assaggiatore.
Quando iniziò a venirle il fiatone, la Time Lady
rallentò il passo e cercò di
godersi anche quella passeggiata imprevista: tanto, che fretta
c’era? Il
supermercato mica sarebbe scappato!
Stava pensando a quanti altri prodotti terrestri avrebbe potuto
comprare,
quando la sua mente iniziò a soffermarsi su pensieri
fastidiosi.
“Perché dovrei continuare a viaggiare?”
si disse, fermandosi lungo il
marciapiede “Ok, sono nata a Gallifrey, ma potrei fare ben
altro nella vita…
Che senso ha spostarsi da un’era all’altra, come se
non appartenessi a nessuna
epoca? Assomiglia fin troppo ad una fuga… E Gallifrey non
ritornerà mai al suo
antico splendore, anche se il Dottore l’ha
liberata… Perché continuare ad
illudersi?”
Non era nel carattere di Fighter provare un’amarezza
simile… e così di punto in
bianco, per di più. Sorpresa, notò che si era
messa a piangere: un’improvvisa
paura di fallire la immobilizzò e si chiese che senso aveva
preoccuparsi di una
stupida lista della spesa, quando l’universo era pieno di
terrori che avrebbero
potuto attaccarla da un momento all’altro.
“NON ASCOLTARE QUELLO CHE PENSI!”
Quella frase improvvisa, urlata da dietro di lei, la fece sussultare e
in un
attimo Fighter si riscosse: ma che accidenti stava facendo?! Lei non
aveva mai
pensato quelle cose… come erano finite nella sua testa?!
Cercò di darsi un
contegno, si asciugò in fretta le lacrime sulle guance e si
girò per scoprire
chi le aveva lanciato quell’avvertimento.
“Oddio, no… NON PUO’ ESSERE
LUI!”
Fighter pensò di avere le traveggole o di aver sbattuto la
testa mentre correva
e di stare sognando: il Dottore in persona si stava dirigendo verso di
lei,
puntandole contro il cacciavite sonico! E non era un Dottore qualsiasi,
bensì
la sua rigenerazione preferita… Fighter riconobbe
immediatamente quel naso
particolarissimo, il giubbotto in pelle, i brillanti occhi azzurri, per
non
parlare delle orecchie! Era impossibile scordarsi di quelle orecchie a
sventola! Quando era bambina e gli altri aspiranti Time Lords le
chiedevano
quale fosse il suo Dottore preferito, lei rispondeva sempre il Nono e
nessuno
riusciva mai a capire il perché: ma, solamente
perché non si sapeva molto
dell’ottava rigenerazione, non significava che non si dovesse
prenderla sul
serio!
Comunque l’arrivo del Dottore le sembrò una
visione non celestiale… di più! Non
aveva capito cosa avesse voluto dire con “Non ascoltare
quello che pensi!”, ma
che importava?
Il Dottore la raggiunse e si mise proprio davanti a lei, come per
proteggerla,
puntando il cacciavite sonico contro qualcosa che la Time Lady non
riusciva a
vedere. Qualsiasi cosa stesse facendo, tuttavia, Fighter si accorse che
tutti
quei pensieri negativi che aveva in mente poco fa erano completamente
scomparsi: Magician le avrebbe detto che il Dottore aveva appena usato
un
Incanto Patronus per cacciare i Dissennatori… il risultato
era lo stesso!
“State lontano da lei!” gridò il
Dottore, ma la sua faccia si allarmò e
aggiunse: “Ehi ehi, dove scappate?! Tornate qui!”
Il Time Lord si mise all’inseguimento di qualcosa
di invisibile, sempre con
il cacciavite puntato davanti a sé, ma dopo pochi metri si
fermò e si voltò
verso Fighter, scocciato.
“Li avevo quasi presi!” urlò, come se la
Time Lady sapesse di cosa stava
parlando “E ora sono fuggiti! Dannati Dolsitch! Non solo
invisibili, sono pure
veloci! Non sono più certo scattante come la prima volta che
mi sono
rigenerato!”
“Dolsitch?”
Fighter ne aveva sentito parlare, ma non avrebbe mai pensato
di poter
imbattersi in loro: i Dolsitch erano tutto ciò che era
rimasto dell’universo
precedente, simili ad antichi fantasmi rancorosi, ciechi e invisibili,
che un
tempo tormentavano i primi abitanti del nuovo universo, ossia il
nostro.
Tuttavia, a scuola tutti i bambini di Gallifrey imparavano che i
Dolsitch
vennero fermati millenni fa proprio dai primi abitanti del primo
pianeta della
prima galassia (eccetera eccetera), anche se Fighter non ricordava i
dettagli…
Intanto il Dottore stava cercando di riprendersi dalla frustrazione e
si era
finalmente reso conto che Fighter, teoricamente, era solo una povera
creatura
umana che non aveva capito nulla di quello che era appena accaduto.
“Come ti chiami?” chiese.
“Ehm… Danny?” disse, anche se quella
risposta sembrava più una domanda a se
stessa: non è così semplice come sembra pensare
al primo nome che ti viene in
mente!
“Torna a casa, Danny” le ordinò il
Dottore, dando un calcio ad un sasso. Poi le
diede le spalle e continuò a lanciare improperi al cielo.
“Così vicino… ero così
vicino! Ormai
sono giorni che continuo a farmeli scappare! Potrebbero anche darmelo
un
aiutino, no?!”
Ma Fighter aveva trovato un modo per aiutare il Dottore: certo, il
cacciavite sonico
del Time Lord non era in grado di analizzare tracce così
deboli come quelle di
creature così intangibili, ma quello di Fighter invece sì. La ragione? Dopo la
liberazione di Gallifrey, i Signori del
Tempo avevano continuato a sviluppare la loro tecnologia come solo
Steve Jobs
avrebbe potuto fare, costruendo modelli più avanzati di
cacciavite sonici e
dotandoli anche di funzioni non esattamente utili: ad esempio, i
cacciaviti
sonici delle Time Ladies erano anche dotati della modalità
“silenzioso”, manco
fossero cellulari! Tuttavia, in quella particolare occasione, Fighter
avrebbe
scoperto che un cacciavite sonico silenzioso poteva rivelarsi
estremamente
utile. Infatti, mentre il Dottore continuava a lamentarsi, la Time Lady
poté
usare indisturbata il suo cacciavite, senza che lui se ne accorgesse, e
capire
in che direzione erano fuggiti i Dolsitch. Ma come poteva aiutare il
Dottore
senza fargli capire che anche lei viaggiava nel tempo? Infatti, secondo
il
Codice della Liberazione, non avrebbe potuto rivelarsi come Time Lady
alle
rigenerazioni del Dottore precedenti alla riscoperta di Gallifrey,
altrimenti
la storia sarebbe potuta cambiare radicalmente… per non
parlare dei paradossi
che ne sarebbero derivati!
Fighter studiò i dati che il cacciavite aveva appena
analizzato e, stupita,
notò che i Dolsitch si erano diretti verso il supermercato
Dyunn! Zio congo, che
Double e Magician fossero in pericolo?!
Intanto il Dottore continuava a non darsi pace.
“Sono stato così stolto! Così idiota!
Chissà quando sarà la prossima volta che
riuscirò a trovarne uno per
caso!”
Fighter nascose il proprio cacciavite sonico e, titubante,
fece un passo
verso il Dottore. Poi, ancora più titubante, lo
picchiettò con una mano sulla
spalla.
“Ah, sei ancora qui?!” esclamò il
Dottore contrariato.
“Io so dove lei deve andare” disse Fighter, che era
troppo eccitata per essere
offesa.
“Oh bene… anch’io so dove devi andare
tu: a casa!”
Fighter non si perse d’animo ed iniziò a recitare
la sua messinscena: “Io…
posso vedere i fantasmi!”
Questo zittì il Dottore per tre lunghissimi secondi.
“Cosa?!” esclamò.
“Gli spiriti che lei non riesce a vedere”
continuò Fighter, imperturbabile “io
invece posso vederli. E so anche
in
che direzione sono andati!”
Il Dottore era sempre più allibito.
“I Dolsitch non sono creature non-morte!”
ribatté, portandosi le mani alla
testa “non sono fantasmi, non sono spiriti, non sono zombie,
non sono niente di tutto
questo!”
“Qualsiasi cosa siano, io posso vederli”
replicò Fighter con la massima calma.
Il Dottore iniziò a studiarla, cercando di capire se era una
ciarlatana o se
diceva la verità. Alla fine probabilmente pensò
che non aveva nulla da perdere,
così si limitò a sbuffare e a dire:
“Fammi strada, Danny la Medium!”
Fighter sorrise raggiante e condusse il Dottore verso il supermercato
Dyunn,
sperando di essersi sbagliata… ma, purtroppo,
così non era: infatti il
cacciavite sonico gli aveva segnalato proprio quel luogo…
che ci facevano i
Dolsitch in un comunissimo supermercato?!
Beh, immaginò che tra poco l’avrebbe scoperto.
Dato che era indecisa se entrare o meno nel supermercato, il Dottore
attivò di
nuovo il suo cacciavite sonico e un secondo dopo una scossa di
terremoto li
colse di sorpresa.
“Oddio! Sono… sono i fantasmi?!” chiese
Fighter, sperando che Double e Magician
non si trovassero nell’edificio.
“No, non hanno poteri simili!” rispose il Dottore
“ma ho capito dove dobbiamo
andare!”
Il Time Lord corse a perdifiato verso il retro del supermercato e
Fighter non
ci pensò due volte a seguirlo: notò solo in quel
momento che il parcheggio del
Dyunn era completamente deserto e che dal supermercato non proveniva
nessuno
rumore… In che situazione si era cacciata?! Ecco cosa
succedeva, a tradire la
fiducia dell’Esselunga!
Intanto il Dottore aveva individuato sul terreno una botola nascosta
dall’erba:
grazie al cacciavite l’aprì e, senza un attimo di
ripensamento, entrò in
quell’oscurità.
“Grazie Danny, ora puoi andartene!” disse mentre
scendeva lungo una scala di
ferro fissata alla parete del tunnel.
“Non ci penso neanche!” protestò
Fighter, e seguì il Dottore nel buio.
“Testarda, la ragazza…”
commentò il Dottore, ed insieme scesero in quello che
doveva essere uno spazio segreto proprio sotto il supermercato. La
scala
infatti li portò in un locale che, appena misero piede a
terra, si illuminò a
giorno, mostrando un lungo corridoio occupato da gabbie di tutte le
dimensioni
su entrambi i lati. Dentro le gabbie Fighter poté
riconoscere alieni di piccola
taglia di qualsiasi tipo e specie, dagli Ominoidi di Valle Nascosta
alle
Strillacozze di Xeevya, e si chiese se quello era veramente
un supermercato.
“Ma questi cosa…”
“Alieni” la interruppe il Dottore “alieni
di varie specie, non devi sapere altro…
il cacciavite ha finalmente individuato una traccia dei Dolsitch! Per
di qua!”
“Ma… questi alieni sono
chiusi in
gabbia!” protestò Fighter.
“Ce ne occuperemo dopo… se non mi sbrigo, i
Dolsitch saranno a piede libero e
cominceranno a far impazzire le persone!”
Mentre i due camminavano frettolosamente lungo il corridoio, Fighter
non poté
fare a meno di chiedere: “Ma sono già
a
piede libero, no? Mi hanno attaccata!”
“Non possono allontanarsi molto dal luogo in cui sono stati
imprigionati”
spiegò frettolosamente il Dottore “e il
‘luogo’ in questione è un manufatto
magico molto simile ad un gioiello… Quindi il gioiello
dovrebbe trovarsi da
queste parti!”
Time Lord e Time Lady camminarono ancora per un po’ (quel
posto era veramente
immenso, e ad ogni angolo c’era un alieno sofferente in
gabbia!) fino a che non
si imbatterono in due porte: una era di legno e ben curata,
l’altra in ferro e
sembrava che volesse tenere rinchiuso qualcosa.
“Indovina qual è la porta giusta?” fu la
domanda ipotetica del Dottore, ed aprì
la porta di ferro grazie al cacciavite sonico. Entrò con un
balzo e Fighter lo
seguì: si trovarono in un’angusta stanzina
completamente spoglia, tranne che
per una teca in vetro accuratamente pulita che proteggeva al suo
interno un
ciondolo a sei punte con al centro una pietra rotonda e viola. Fighter
rabbrividì e le parve di scorgere, con la coda
dell’occhio, una serie di
presenze intangibili che iniziarono a volteggiarle attorno.
“Ormai la magia del manufatto si è indebolita
troppo!” disse il Dottore,
frustrato “E ora come farò a fermarli?!”
Fighter si avvicinò a lui e cercò di pensare ad
un possibile piano, ma nemmeno
il suo cacciavite sonico avrebbe potuto essere utile: quella del
ciondolo
doveva essere una magia talmente arcaica che uno strumento moderno come
un
cacciavite dei Signori del Tempo non l’avrebbe nemmeno
riconosciuta,
esattamente come un Macintosh non può riconoscere un floppy
disk.
“Danny… è stato un piacere averti
incontrata e devo dire che sei stata
fantastica” disse il Dottore, con un tono che tradiva una
certa tristezza “ma
ora devi andare! Va!”
“Fantastica?! Lo dice a
tutte le
ragazze che incontra?” pensò Fighter, sconvolta.
“Ma… no, non posso! E i Dolsitch? Come li
fermerai?” chiese ansiosa la Time
Lady, ma prima che il Dottore le rispondesse un’altra scossa
di terremoto fece
ballare la stanza.
“È troppo pericoloso qui, non vedi?!”
insistette il Dottore “ritorna dalla tua
famiglia, dai tuoi amici… da chiunque,
ma
allontanati! Io qua me la caverò!”
Fighter pensò a Double e a Magician e si chiese se erano in
salvo… Alla fine fu
quel pensiero a convincerla ad abbandonare il Dottore, seppur con il
massimo
rammarico, ma solamente perché era certa, veramente certa,
che avrebbe superato
anche quella difficoltà: in caso contrario, infatti, lei non
sarebbe nemmeno
potuta essere in quell'universo!
“Hai altre rigenerazioni da scontare!” avrebbe
voluto dirgli Fighter, ma alla
fine non aprì bocca. In quel momento il Dottore le stava
dando le spalle, così
fissò la sua schiena un’ultima volta e corse
via… Doveva raggiungere
assolutamente il suo Tardis e consultarsi con Dreamer!
* * *
Il ritorno dell'autrice /o/
Eccomi qua! :D ebbene sì, questa volta ad apparire
è stato il Nono Dottore... che se la caverà,
ovviamente, ma in che modo? D: Eh, mistero u_u Ormai all'appello manca
solo l'Undicesimo (gioia e giubilo), che apparirà con il
capitolo del 23 febbraio (il 16 invece aggiornerò Fangirl
Supervillain... spero). Spero che questa storia vi stia ispirando,
almeno un po'! :D